CHIESA s.f.

0.1 cchiesa, cchiese, cesa, çesia, cexa, çexa, çexe, cexia, çexia, chesa, chesia, chesie, chieça, chiesa, chiescia, chiese, chiesia, chiesie, chiessa, chiessia, chiexa, chiexe, chiexia, chiexsa, chieza, chieze, chiezia, chiezza, chyesia, clesi, clesia, clesïa, clesii, clesj, clexia, criesia, ecchesie, ecchiesa, ecchiesia, ecchiesie, ecchisia, echesia, echiesia, eciesa, eghieça, eghiesa, egleisa, eglesia, eglesie, eglexia, eglexie, egliexia, egresia, gesia, gesie, gessie, gexa, gexe, gexia, gexie, gexya, gezya, ghesia, ghexia, ghieça, ghieçe, ghieçi, ghiesa, ghiese, ghiesia, ghiesie, ghiexa, ghiexia, ghyesa, giesa, giese, giesia, giesie, giessa, giexa, giexia, glesia, glesie, glessia, glexia, glexie, gliesia, gliesie, gliexia, gliexie, glissia, glixa, glixia, gllexia, iesia, iesie, iexia, jexe, kesia, kiesa, kiese, quiesa, zeisa, zeixa, zeixie, zesia, zexa, zexia, zeyxa.

0.2 Lat. ecclesia (DELI 2 s.v. chiesa).

0.3 Doc. fabr., 1186: 2.5.

0.4 In testi tosc. e corsi: Mattasalà, 1233-43 (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. pis., 1264 (3); Doc. prat., 1275; Doc. pist., 1285; Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV; Doc. sang., 1325; Doc. volt., 1329; Doc. aret., 1335-39; Stat. cort., a. 1345; Stat. collig., 1345; Doc. amiat., 1348; Doc. cors., 1364.

In testi sett.: Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.); Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1288; Caducità , XIII (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. moden., 1335; Stat. trent., c. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Stat. vicent., 1348; Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Iscr. bellun., 1350; Poes. an. friul., 1350/51; Doc. padov., c. 1360; Doc. imol., 1362; Stat. mant., 1369; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Doc. fabr., 1186; Doc. castell., 1261-72; Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Doc. perug., 1326; Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Stat. assis., 1329; Doc. ancon., 1345; Stat. casert., XIV pm.; Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Doc. spolet., 1360; Stat. eugub., Aggiunte 1368-a. 1378 (2); Stat. cass., XIV.

In testi sic.: Formula di confessione sic., XIII; Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Lett. palerm. (?), 1370.

0.5 Per a soldo della chiesa > soldo; al soldo della chiesa > soldo; dottore della chiesa > dottore; rettore della chiesa > rettore; stato della chiesa > stato.

Locuz. e fras. andare alla chiesa 3.7; andare di chiesa in chiesa 3.8; chiesa cardinalata 3.1; chiesa cattedrale 3.2; chiesa collegiata 3.3; chiesa maggiore 3.4; chiesa metropolitana 3.5; chiesa militante 1.4; chiesa trionfante 1.5; da chiesa 3.11; di chiesa 2.4.1; gire a chiesa 3.7; mastra chiesa 3.6; per tutte le chiese 4; usare a chiesa 3.10 ; usare alla chiesa 3.10; usare la chiesa 3.10 ; usato alla chiesa 3.10.1.

0.6 N Si escludono le forme con e- protonica e mantenimento del nesso -CL- (anche rotacizzato), per le quali v. ecclesia s.f.

0.7 1 Comunità di tutti i fedeli di religione cristiana. 1.1 Chiesa d'Antiochia: prima comunità cristiana fondata ad Antiochia dagli apostoli Pietro e Paolo. 1.2 Chiesa di Dio, di Cristo: i fedeli della religione cristiana; il cristianesimo. 1.3 Chiesa primitiva: lo stesso che chiesa d'Antiochia. 1.4 Fras. Chiesa militante: insieme dei fedeli cristiani viventi che combattono per affermare la fede e la Parola di Dio. 1.5 Fras. Chiesa trionfante: comunità dei beati del Paradiso. 2 [Specif.:] l'insieme dei cristiani battezzati guidati dal Papa, vescovo di Roma, i cattolici; il cattolicesimo. 2.1 Chiesa Apostolica: la chiesa cattolica. 2.2 Santa (madre)Chiesa, (Santa madre) Chiesa cattolica: l'insieme dei cristiani battezzati guidati dal Papa, vescovo di Roma; il cattolicesimo. 2.3 (Santa) Chiesa romana, (Santa, sacratissima) Chiesa di Roma, (santa, sacrosanta) romana Chiesa: insieme dei cattolici che riconoscono il primato pontificio. 2.4 [Relativamente alla lotta politica del papato contro gli imperatori del Sacro romano impero]. 2.5 [Come struttura organizzata avente funzioni amministrative e giuridiche (di singole chiese o della Chiesa di Roma)]. 2.6 Sede pontificia o vescovile. 2.7 Dottrina o credenza contraria ai principi cattolici, o i fedeli di tale dottrina. 3 Edificio inteso come casa di Dio in cui si riuniscono i fedeli cristiani per pregare o partecipare alle sacre funzioni. 3.1 [Eccles.] Locuz. nom. Chiesa cardinalata: chiesa retta dai cardinali presbiteri e dei cardinali diaconi. 3.2 [Eccles.] Locuz. nom. Chiesa cattedrale: chiesa principale di una diocesi, sede della cattedra vescovile. 3.3 [Eccles.] Locuz. nom. Chiesa collegiata: chiesa officiata da un collegio o capitolo di canonici. 3.4 [Eccles.] Locuz. nom. Chiesa maggiore: il duomo. 3.5 [Eccles.] Locuz. nom. Chiesa metropolitana: sede arcivescovile, con giurisdizione sui vescovi e i vescovati suffraganei. 3.6 [Eccles.] Locuz. nom. Mastra chiesa: il duomo. 3.7 Fras. Andare alla chiesa, gire a chiesa: frequentarla; partecipare alle sacre funzioni. 3.8 Fras. Andare di chiesa in chiesa: frequentarla assiduamente; partecipare alle sacre funzioni. 3.9 [Prov.] Nella Chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni: sapersi adattare ad ogni ambiente, ad ogni situazione e ad ogni compagnia (anche in usi fras). 3.10 Fras. Usare a/alla/la chiesa: frequentarla; esercitare gli atti del culto. 3.11 [Rif. agli strumenti utili alla liturgia:] locuz. agg. Da chiesa. 3.12 Edificio consacrato al culto diverso da quello cattolico o ad altre religioni. [Presso gli ebrei:] sinagoga; [presso i musulmani:] moschea.

0.8 Rossella Mosti 04.08.2009.

1 Comunità di tutti i fedeli di religione cristiana.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 23, pag. 269.9: Et l'Apostolo dice, ne la pistola ad gli Effesi: amate le moglie vostre, secondo che Dio ama la Chiesa...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2024, pag. 66: Asai dela çente segueno lor / E con la mente e con lo cor; / Lor predicando francamente / La gesia cresce grandemente.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 9, vol. 1, pag. 252.15: Egli è il firmamento della pietra di santa chiesa, che 'l nostro Signore gli disse: Tu se' Pietro, e sopra questa pietra fondarò io la chiesa mia.

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 185.12: In lo tempo de questo in quella fiada inprima mente al muodo griesischo in la Chiesia oriental deli Cristiani li ministerii fo celebradi, li quali avanti era stadi celebradi al muodo zudaico.

[5] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 24, 58-69, pag. 537, col. 2.2: Primopilo, çoè della prima preda, dov'è fondata nostra Chesia, e derivase da 'pila', 'pes pontis'.

[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 670.8: E però che lo stato cristiano, cioè la chiesa, non è se non ubbidire; quando incominciò la ubbidienzia, incominciò lo stato cristiano e della chiesa.

[7] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 27.2: Questo padre di famiglia, il quale a diverse ore conduce gli operatori suoi, si è Dio, la vigna è la Chiesa sua, la quale da Abele giusto per fino all' ultimo eletto, il quale nella fine del mondo debbe nascere, tanti ha palmiti quanti Santi...

[8] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 84, S. Pietro ap., vol. 2, pag. 726.14: Allora disse Paulo a Piero: "Pace sia con teco, fondamento de le chiese, e pastore de le pecore e de li agnelli di Cristo".

1.1 Chiesa d'Antiochia: prima comunità cristiana fondata ad Antiochia dagli apostoli Pietro e Paolo.

[1] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 17, pag. 95.7: E nella chiesa d'Antioccia erano molti Profeti e Dottori, fra gli altri molto principale era Barnaba, e uno Simone, ch'era chiamato Nero [[…]] e Saulo, lo qual fu detto Paolo.

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 84, S. Pietro ap., vol. 2, pag. 728.5: Santo Isidoro nel libro che fece del Nascimento e de la Vita e de la Morte de' Santi, dice così: "Piero, poi che ebbe fondata la chiesa d'Antiochia, al tempo di Claudio imperadore, andò a Roma contra Simone mago e, predicandovi il Vangelio XXV anni, vi tenne il vescovado di quella cittade...

1.2 Chiesa di Dio, di Cristo: i fedeli della religione cristiana; il cristianesimo.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 16, pag. 463.25: Questa malvagia persecuzione di Severo, la quale fece contra i cristiani e la Chiesa di Dio, tostamente da Dio fue vendicata...

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 189.4: In quel tempo Origenes driedo li Apostoli sovra tuti in la Chiesia de Dio in sciencia, in eloquentia e in vita florì, e in quella fiada comenzà de diversi libri componere...

[3] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 12, 37-45, pag. 277, col. 2.1: L'esercito di Cristo... Qui tocca la cagione perché la provvidentia de Deo volle mandare al mundo qui' dui campiuni, çoè san Francesco e san Domenego, e dixe che l'exercito de Cristo, çoè la Chesia de Deo, che è la congregatione di fidi cristiani, la quale costò a rearmare sí cara, çò fo la passion de Cristo, sí se volgea dredo all'insegna, çoè dredo ai articuli e ai sacramenti della Chesia...

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 679.15: Ora l'avversario pare che gli abbia fatti partire in più cose dalla pura osservanza e pura intenzione degli loro fondatori; non per ciò che infra loro non sieno suti e sieno al presente molti santi e buoni uomini, e grandi e veri dottori e utili nella chiesadi Dio, e così nelle altre religioni e regole.

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 8, vol. 1, pag. 50.31: chè quanto più li tiranni fedeli uccisero, più ne moltiplicarono: e quanto più la Chiesa di Dio fu perseguitata, tanto semprepiù crebbe, e più si confermò.

1.3 Chiesa primitiva: lo stesso che chiesa d'Antiochia.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 31, vol. 1, pag. 295.30: Non vi chiamate padre sopra la terra, perciocchè uno è il Padre nostro celestiale, e voi tutti in lui siete fratelli. E però per questo rispetto, nella Chiesa primitiva, s'incominciarono tutti li cristiani a chiamare frati, ed aveano ogni cosa in comune.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 73.30: çaschaun vol render cambio a chi l'à offexo e s'el no pò sì tosto el ten ben a mente, siché la fameglia che anchor se chiama e dixe cristianna ten lo nome voio et par tuta malsanna et è desfiguraa guasta per levroxia e no retrà niente né someglia a quella gesiaprimitiva e ha cambió voxe chomo desvergenaa.

[3] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 2, pag. 99.28: eglino [[gli apostoli]] diedono il comandamento della confessione, e fecionlo osservare nella primitiva Chiesa...

[4] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 24.22, pag. 52: Voi sapete che 'l loco prima mio / volse Cefas che 'n Antiochia fusse, / e quine se condusse / cominciando la Chiesa primitiva...

1.4 Fras. Chiesa militante: insieme dei fedeli cristiani viventi che combattono per affermare la fede e la Parola di Dio.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 25.52, vol. 3, pag. 414: «La Chiesamilitante alcun figliuolo / non ha con più speranza, com'è scritto / nel Sol che raggia tutto nostro stuolo…

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 25, 49-63, pag. 559, col. 1.2: Nota ch'ell'è doe Chesie [[...]] l'altra si è la militante, e questa si è la congregatione di fidi[li] ch'èno in questa prima vita.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 548.13: E qui è da sapere, che elli è Chiesamilitante, e Chiesa triunfante. La militante è, come è detto, la convocazione de' fedeli Cristiani, mortali in prima vita...

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 25, 49-63, pag. 675.38: La Chiesamilitante; cioè la Chiesa terrena, che si pone per la congregazione di tutti li fideli cristiani, che sono nel mondo che tuttavia combatteno col mondo, col dimonio e co la carne, e però si chiama militante...

1.5 Fras. Chiesa trionfante: comunità dei beati del Paradiso.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 548.14: E qui è da sapere, che elli è Chiesa militante, e Chiesa triunfante [[...]] la triunfante è la convocazione dell'anime beate che triunfano in Cielo, però che militando in terra vinsero il diavolo, lo mondo, e la carne propria.

[2] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 40, col. 2.30: La seconda anagogia si è quella la quale ragguarda la Chiesa trionfante in paradiso, in quanto al tutto si riposa negli abbracciamenti dello sposo siccome si dichiara in questo asemplo.

[3] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 23, pag. 641.14: In questa prima parte l'altore discrive la chiesa trionfante chome discrivono i teolagi, che sono di due maniere chiese, cioè trionfante in cielo e chiesa militante in terra.

2 [Specif.:] l'insieme dei cristiani battezzati guidati dal Papa, vescovo di Roma, i cattolici; il cattolicesimo.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 51, pag. 239: Levand e andand in legio col segn dra crox se segna, / Sovenzo se comande a quel ke sempre regna, / Observe li zizunij ke la gesia desegna, / Reposs in la domenega, in quella festa degna.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 32, pag. 485.31: In quelli dì Ariano, prete della città d'Alessandria, disviandosi dalla via della fede cattolica, fece libri che per molti fuoro mortali. Il quale poscia che in Alessandria fue conosciuto, ovvero nominato tra gli eretici, da Alessandro, vescovo della detta cittade, della comunione della Chiesa fue cacciato.

[3] Formula di confessione sic., XIII, pag. 300.25: spitzialimenti li messi chi non agiu ditti kku mmimoria di la sua santa passioni, chi poku mi nd' agiu apparikkiatu nnanti e mmanku nd' agiu rindutu grazia poi; onni ffallimentu chi nch' agiu fattu a kkuistu ed a ttutti l'altri sakramenti di la kesia, spitzialimenti in kuistu sakramentu di la kunfissioni kum poku timori e kkuntritzioni chi hagiu di li pikkati mei.

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 64, pag. 179.12: Lo nostro signor Deo ve dia vita, grandeça, honor e possança de fare a mi et a çascuno vostro servitore gracia e placere, perké obligati a voi et a vostra glesia boni e devoti servitori e voluntariosi. Amen.

[5] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 6.1, pag. 78: Plange la chiesa, plange e dolora, / sente fortura de pessimo stato. / «O nobilissima Mamma che piagni, / mostri che senti dolor molto magni...

[6] Cronica fior., XIII ex., pag. 85.6: Nel tempo di costui, Aldobrando cardinale della Chiesa, il quale fu facto poi papa Gregorio, fu mandato in Francia per legato.

[7] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 1, pag. 173.19: Comandamento è della Chiesa che ciascuno prima si debbia confessare e poi pigliare lo Corpo di Cristo.

[8] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 248.19: 1233. Federigo venuto in Toscana et in Lombardia trovò molti contrarij popoli per la causa della chiesa.

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 41.2, pag. 250: D'alcun baron ò lezuo / contra la zexia esse stao / per alcun tempo strappassao, / chi no sea stao venzuo / e de ogni onor romaso nuo, / mareito e inatemao, / e, en la per fim, danao / con queli chi l'àn cretuo.

[10] Stat. assis., 1329, cap. 6, pag. 167.35: Ordenamo che tucte della nostra fraterneta se degano aradunare a fare la reverentia, overo disciplina, doye volte la septemana, cioè el venardì a sera, dicto el vesporo, e la domenecha adomane, altre feste dalla Chiesia comandate, cioè elle feste degl'Appostoli e de Sancta Maria.

[11] Poes. an. friul., 1350/51, 25, pag. 326: Misser Fedrigo ind' avia grant dolore / Quant el vedea ozider lo so Signore / Lagremando el dise en fra lo so core, / Ay me dolente! / Che de la Glesia sempre fo fervente / De mantegnerla amico chu la nostra zente / Sempre la mare de Christo el clamava / En veretade.

2.1 Chiesa Apostolica: la chiesa cattolica.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 34.6: Et la podestà sia tenuto mandare con essi officiali el cavaliere suo, o vero altro assessore, se lo vescovo de la terra o vero suo vicario, o vero l'inquisitori o vero inquisitore, per autorità de la chiesaAppostolica deputati, o vero li detti officiali l'adimandaranno, et con loro l'officio fedelmente fare.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 355.12: l'effetto del cui provulegio toccòe, mentre che io scriveva questa chiosa, anni MCCCXXXIIJ a dì 17 di Marzo, Bertrando Vescovo d'Ostia e di Velletro, legato della ChiesaAppostolica, il quale sozzamente da' Bolognesi fue gittato della Signoria.

2.2 Santa (madre) Chiesa, (Santa madre) Chiesa cattolica: l'insieme dei cristiani battezzati guidati dal Papa, vescovo di Roma; il cattolicesimo.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 156.7: sì come fa il papa che scrivendo a' giudei o ad altri uomini che non sono della nostra catholica fede o a' nemici della Santa Chiesa tace la salute, e talvolta mette in quel luogo spirito di più sano consiglio o connoscere la via della veritade o abundare inn opera di pietade et altre simili cose.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 8, pag. 139.5: dunque non è cosa convenevole che l'uomo pigli femmina per moglie, che li sia troppo presso per parentado, se ciò non fusse per dispensazione di santa Chiesa in alcuno caso, per alcuno bene, il quale ne può avvenire...

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 46, pag. 532.7: E meritevolemente, imperò che in que' dì comandandolo Onorio, e atandolo Constanzio, pace e unitade per tutta Africa alla Chiesa cattolica è redduta...

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 49, pag. 143.15: Né nui non semmo stati, né nostri antecessori, persecutori de la sancta Glesia [né] de li soi devoti; anke semo stati exposti, e 'l nostro avere, in so exaltamento e mantinimento et honore.

[5] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 401, pag. 862: or stati in pace e guarda'-ve d'avere / tra voi 'rixia. / La santa Ghiexa tegnì' per signoria / e 'l santo papa in vostra compagnia...

[6] Zucchero, Dodici art., XIV in. (fior.), pag. 4.24: Lo decimo articolo è tale: Io credo nella santa Chiesa generale, e nella comunione d'i Santi, cioè a dire la compagnia d'i Santi, e di tutti prodi e onesti uomini, che sono e saranno infino alla fine del mondo...

[7] Lett. pist., 1320-22, 20, pag. 73.23: Idio che tutto puote provegha al milliore della santa chiesa et di tutta la cristianità e speciale della nostra provincia et della terra unde siamo et di noi e de' nostri amici.

[8] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 546.28: Alquanti altri per volere compiacere a Carlo sì dicivano che Curradino morir dovea, sì perchè esso e' sui erano suti ribelli e perseguitatore de sancta ghiesa, e sì perchè esso era invasore, usurpatore de l'altrui terre, e perciò a rasgione dovea morire.

[9] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 152, pag. 382: Cristo era quel grifon, che vedea chiaro, / che menava la chiesa santa dietro, / ché le sue carni Dio et hom portaro.

[10] Stat. volt., 1336, cap. 8, pag. 11.26: Item è ordinato che i consoli e 'l camarlingo sieno tenuti et debbano guardare et far guardare a ciascuno dell' arte tutte et singule feste et dì solenni comandate dalla sancta chiesa, et l' altre tutte feste che a lloro paresse da guardare le quali faccino comandare.

[11] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 26, vol. 1, pag. 223.7: per lo qual miracolo quell' uomo, che si dovea battezzare, fuggì alla Chiesa cattolica, e fecesi battezzare nel nome del Padre, e del Figliuolo, e dello Spirito santo.

[12] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 20, par. 8, vol. 1, pag. 90.4: Ancoraché sia ghelfo e de parte ghelfa e fedele de santa matre Chiesia e tucta la sua famelgla.

[13] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 33, pag. 164.26: [44] Anchor ordenò la sancta gexia al concilio toletan che çascaun vescovo e çascaun prevee quando l'à dichio messa debia loà' 'l Segnor e cantar questo ymno d'i tri devoti pueri e pregar lo Segnor ch'el gli deffenda dal vicioso fogo.

[14] Stat. castell., XIV pm., pag. 208.38: stantiamo ke tucti afacti quelli li quali ad oservare questo ordine adeverrà ke siano recevuti, einante k'essi recevuti siano, sotoposti essare debiano ad examinatione diligemte de la fede catholica et de la obedientia emverso la predetta ghyesa catholica...

[15] Preci assis., XIV pm., 13, pag. 141.30: Anchi per saracini, pagani, tartari, heretici, sismatici, turchi, iudieri e per tucte l'altre natiuni e septe del mundo che sònno for della [veritade della] sancta matre Clesia e della fede catholicha [cristiana]...

[16] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De li dom Spirito Santo, vol. 1, pag. 164.16: noy semo tuti fiiori de Deo, zoè de Sancta Zesia, frae zerma(n)ym de payre e de may p(er) frat(er)nitae spirituale chi meio val cha la carnal.

[17] Doc. imol., 1362, pag. 329.8: sichomo piaque al nostro signore meser Roberto di gl'Aleduxi vichario de la zita de Ymola per la santa madre ghexia e de tuti i suoi figluoli che fui eleto retore in lo consiglo d'Imola zoè per gle XXIIII savi del dito chumuno e per gl'anziani del dito chumuno emeso a schrutinio a fave bianche e negre...

[18] Stat. eugub., Aggiunte 1368-a. 1378 (2), pag. 284.13: Rubrica XXXXVIII. Che tucti e ciascuno dela dicta arte deggano guardare tucte le fesste le quale comanda sancta chiesa colle camore chiuse.

[19] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 4, 40-54, pag. 111.5: E santa Chiesa; cioè la corte di Roma, che è capo della chiesa, vi ripresenta...

[20] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 6, pag. 223.21: Messer san Simone disse: «La sancta iesia catholica, la comunione d'i santi e la remissione d'i peccai».

2.3 (Santa) Chiesa romana, (Santa, sacratissima) Chiesa di Roma, (santa, sacrosanta) romana Chiesa: insieme dei cattolici che riconoscono il primato pontificio.

[1] Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.), pag. 7.7: I. Mandemo a vui, soto pena de scomunegasone, che no deipae fare cum l'emperatore alcuna çura u compagnia contra Lombardi e la Glesiade Roma.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 7.11: La cagione per che questo libro è fatto si è cotale, che questo Brunetto Latino, per cagione della guerra la quale fue tralle parti di Firenze, fue isbandito della terra quando la sua parte guelfa, la quale si tenea col papa e colla chiesa di Roma, fue cacciata e sbandita della terra.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 8, pag. 139.6: dunque non è cosa convenevole che l'uomo pigli femmina per moglie, che li sia troppo presso per parentado, se ciò non fusse per dispensazione di santa Chiesa in alcuno caso, per alcuno bene, il quale ne può avvenire, el Papa e la Chiesadi Roma sì l'acconsente bene ad alcuno, ma non perciò che si convenga che sia cosa generale, né che sia acconsentito ad ognuno...

[4] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 1, pag. 222.1: E lo papa e la Glesia de Roma si comandè in Calcedonensi concilio que la desma fos en quatre pars devisa...

[5] Cronica fior., XIII ex., pag. 137.9: Tebaldo soldano di Banbillonia con oste di cento cinquanta milia chavalieri venne sopra la città d'Acri, ispeziale camera e magione di Cristiani e della Sancta Kiesa di Roma, e per forza di fuoco e di ferro la detta cittade prese e distrusse...

[6] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 203.15: Arador subdyachono dela Chiesia de Roma, poeta meravelioso, el qual compuose li Acti deli Apostoli per versi, clarificà...

[7] Doc. pist., 1302-3, pag. 307.13: E de avere p(er) terzo p(er) s. xl p(r)o(venegini) avuti da mes(er) Masimo di Pip(er)no p(er) uno fio. tiene dalla Chiesadi Roma s. xiij d. iiij p(r)o(venegini).

[8] Stat. sen., 1305, Esordio, pag. 1.11: Ad onore e laude e reverenzia di Dio, e de la sua madre Madonna santa Maria Vergine, e di tutti li Santi e le Sante di Dio, e ad onore e ad esaltazione de la santa romana Chiesa, e del Comune e del Popolo de la città di Siena...

[9] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6a, cap. 1, vol. 2, pag. 487.10: Ad onore et reverentia de l'omnipotente Dio et de la beata Maria sempre Vergine, madre sua et ad onore et exaltatione de la sacrosanta romana Chiesa et del sommo pontefice, el quale per lo tempo sarà...

[10] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 543.6: Nelgli anni de Christo MCCLXVJ venne a Roma con grandissimo exercito convocato da la Roma[na] chiesa, dove da papa Martino e dai sui cardinali la prima sexta feria del mese de março Carlo che quive era presente fu facto Re di Cicilia e di Gerusalem.

[11] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 12, 127-141, pag. 290, col. 1.22: Ma perché scrisse alla sedia apostolica. di soa mano, domandando che quel so trattado fosse corretto, e che tegnisse contra gli articuli della fe' quel che tegnía la santa Chesia Romana, sí fo solo dannado lo trattado, e lui aipudo per cattolico e fedele.

[12] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 155.23: Andaro al conte Tadeo, el quale c' era per vicario de la Chiesia contra Guido conte da Monte Feltro, rivello de la Chiesa de Roma.

[13] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 50, pag. 835.11: E però liberamente l' essaminazione e la correzione d' essa commetto nella madre di tutti e maestra, Sacratissima Chiesa di Roma, e de' più savi e di te.

[14] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 22, pag. 261.4: Giuliano difensore secondo della santa romana Chiesa, al cui servizio da Dio son posto, lo qual morto è or sono forse otto anni, quando io era nel monasterio spesse volte soleva venire a me, e parlare meco dell' anima sua.

[15] Stat. cort., a. 1345, cap. 5, pag. 130.23: Ancho ordenamo che sieno tenuti d' avere fede et reverença ella sancta ghiesa de Roma, et spetialmente en tucte quelle de la nostra terra, et en tucta l'ordene chiercata, et spetialmente Miser lo papa che sirà per quello tenpo, el quale è nostro capo...

[16] Stat. prat., 1347, Esordio, pag. 9.7: Et ad onore dello omnipotente Idio, e della beata Vergine Maria, e de' beati appostoli Piero e Pavolo, e di messer santo Stefano, primo martire, padrone e protectore del Comune e popolo della terra di Prato, e di tucti i Sancti e Sancte di Dio, e della sacrosancta romana Chiesa...

[17] Doc. spolet., 1360, pag. 35.23: It(em) disspisci pro meçça soma de bescottu che de(m)mo alla Chiesciade Roma, lvj s..

[18] Stat. mant., 1369, pag. 213.5: l'è fata e fermada bona e veraxe paxe tra lo santissimo padre e segnor nostro meser lo papa e la santa roma[na] glesia, e lo serenissimo princepe, e segnor nostro meser lo Imperador, e lo Reverendissimo padre e segnor messer lo Cardenalo d'Alban...

[19] Doc. ancon., 1372, pag. 239.3: De la sincera divotione et fidelità d' affecto el quale ad essa Ecchisiade Roma havere devete et meritate ad ciò supra li vostri facti utilimente da moverse nui simo et ad vuy propitii et a li vostri desiderii più benignamente resguardamo.

[20] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 5, pag. 22.17: La sentenzia della lettera era: perché se era rebellato alla Chiesia romana?

[21] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 8, pag. 93.5: In quello tempo lo veneraber omo Anastaxio, de lo quar de sovra te fé' memoria, era noar de la santa çexia de Roma, a lo quar servixo de De' aora sum miso.

2.4 [Relativamente alla lotta politica del papato contro gli imperatori del Sacro romano impero].

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 2.212, pag. 899: e com' lo 'mperio per tencione / fu in Alamagna alla stagione / k' uscìo di Francia; / perké la Chiesa li fe' orancia.

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 13, pag. 193.34: Noi non faremo pace, se Pistoia non si racconcia, però che, pacificati noi, i Ghibellini terrebbono Pistoia, perchè messer Tolosato ne è signore, e così saremo ingannati»; e Pistoia si dicea esser data alla Chiesa.

[3] Lett. pist., 1320-22, 20, pag. 73.20: e se s'acordranno a ubidire lo Papa, le cose andranno tosto a buono fine. Se avenisse che si mettessero a ribellione della chiesa aracci più a fare.

[4] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 502.1: Già erano le decte parti venute in Italia per le gran guerre ch'erano usute [sic] fra 'l papa e lo 'mperio, apellati fuorono Ghibellini però che li dicti imperadori di Bavera che fuoron in quel tempo favoreggiarono la decta setta o volete parte. Coloro che se acostarono a la chiesa appellati fuorono Gelfi.

[5] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 63, pag. 28.13: sicchè per le dissensioni dello Imperio e della Chiesa, quegli di Guelfo furono i fautori della Chiesa; di che dipendè poi sempre che chi aiutava lo Imperio era detto Ghibellino e chi aiutava la Chiesa era detto Guelfo.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 179.8: Le citati de Campagna, lo ducato, le terre dello Patrimonio se renniero. Sì non volenno essere sotto la Chiesia lo puopolo de Gaieta colla ammasciaria mannao dieci milia fiorini e offierzerose.

2.4.1 Locuz. agg. Di chiesa: che sostiene il papato; lo stesso che guelfo.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 15, pag. 196.12: E tanto feciono, che in Corte fu eletto messer Napoleone Orsini cardinale, Legato in Toscana e nel Patriarcato d'Aquilea: e ciò si fece per soccorrere Pistoia, come terra di Chiesa.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 109, vol. 2, pag. 311.19: Nel detto anno MCCCXX, avendo il papa e la Chiesa fatte fare più richeste a messer Maffeo Visconti e a' figliuoli che si levassono dall'assedio de la città di Genova, la quale si tenea per la Chiesa e per lo re Ruberto, come addietro fa menzione, e quegli i detti comandamenti non ubbidiro, opponendo che Genova era terra d'imperio e non di Chiesa...

2.4.1.1 Parte di chiesa: fazione dei Guelfi.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 119.18: Poi dissero i Guelfi: - Appellianci parte di Chiesa; - e' Ghibellini s'apellarono Parte d'Inperio...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 177.5: quello delli Uberti non fu d'un animo con l'antico dello Autore, fue Messer Farinata capo de' Ghibellini di Firenze, cioè di parte chiamata imperiale; furono li Alighieri de' quali è Dante, di parte di Chiesa, chiamata parte Guelfa...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 23, vol. 1, pag. 206.13: E per lo detto imperadore Arrigo si cominciò a dividere tutta Italia in parte di Chiesa e d'imperio...

[4] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 63, pag. 28.25: Questi furono nobili della città, ed altre famiglie di popolani guelfi e di pura parte di Chiesa.

2.4.2 Gente della/di/per la chiesa.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 231, vol. 2, pag. 412.22: E poi nel detto anno, a dì XII di novembre, il detto messer Marco con MD cavalieri venne all'assedio, a la rocca e ponte di Basciano in su il fiume d'Adda, il quale era molto bene fornito e di vittuaglia e di gente per la Chiesa.

[2] Cronica di Lucca, c. 1357 (lucch.), pag. 189.21: E questo anno la giente della chieça colo aiuto delli amici della chieça, Toschan[i] et Lunbard[i] asedieno et preseno et guastò Furlì.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 6 rubr., vol. 1, pag. 613.17: Come il capitano di Forlì sconfisse gente di Chiesa.

2.4.3 Tenere, tenersi con la/per la chiesa.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 20, vol. 1, pag. 299.27: per la qual cosa si partì dal Regno, e andonne colle sue forze in Lombardia, e là fece molta guerra alle cittadi che si teneano colla Chiesa.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 81, vol. 1, pag. 537.11: onde i Franceschi e la gente della Chiesa ricevettono grande sconfitta e dannaggio, e morirvi molti buoni cavalieri franceschi e de' Latini caporali, intra gli altri il conte Taddeo da Montefeltro cugino del conte Guido, il quale per quistioni de' suoi eretaggi tenea colla Chiesa contro al detto conte Guido...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 109, vol. 2, pag. 311.16: Nel detto anno MCCCXX, avendo il papa e la Chiesa fatte fare più richeste a messer Maffeo Visconti e a' figliuoli che si levassono dall'assedio de la città di Genova, la quale si tenea per la Chiesa e per lo re Ruberto, come addietro fa menzione, e quegli i detti comandamenti non ubbidiro, opponendo che Genova era terra d'imperio e non di Chiesa...

2.5 [Come struttura organizzata avente funzioni amministrative e giuridiche (di singole chiese o della Chiesa di Roma)].

[1] Doc. fabr., 1186, pag. 191.17: et presalie quale nui advemo delo vostru et n(ost)ra sientia ne dà q(uod) no(n) ce adbamo rattione, adre(n)derimu ad vui admicavelem(en)te; et set rattione ce odste(n)demo, sia(n)ne toltu ad dictu de set Rigu scretiu, et clesia Sa(n)to Vettore et Rotla(n)do fare similit(er)m(en)te ad nui...

[2] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 15 (58), pag. 241.24: Un(de) eo p(re)go la vostra dominatione, al cui officio p(er)tene visitatio(n)e, inquisitionem, correctionem (et) reformatio(n)e, che voi d(e) questa i(n)iuria voglà conosere la verità, sì che negono abia uttilità d(e)la sua malitia, e la mia glesia possa stare i(n) la sua raxone.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 162.14: sì come nella causa di colui che accusa il furo o che difende il padre o l'orfano o le vedove o le chiese.

[4] Doc. castell., 1261-72, 2, pag. 17.4: MCCLXJ, die IIJ ext. febraio. Don Detesalvi retore dela giesia da San Çeno e Bonsiniore del preite Mainolo e Rainaldo de Rainieri e Vita de Iacomo e Gratia de Iohannes e Iacomo de Berbeçe deono dare CV st. de gra. e d'orço, ter. IIIJ ani, oni anno la quarta parte, per preço de X li...

[5] Doc. prat., 1275, pag. 535.15: Messere Rodolfo p(er) j lettera che '(n)petroa da messere lo veschovo di Pistoia p(er) lo fatto de' cho(n)sigli della chiesa di Sa(n)ta Maria di Chastello, s. v.

[6] Doc. fior., 1279, pag. 237.22: Item ala kiesa di Santo Istefano da Kapraia ke ssi spendano in utilitade dela kiesa, libre V.

[7] Doc. pist., 1285, pag. 128.29: Lo quale afficto lo dicto Balduccio è tenuto di re(n)dere alla d(i)c(t)a eciesa di S(an)c(t)a Maria Fuorilepo(r)te...

[8] Doc. sen., 1289, pag. 49.5: Anco lasso a la chiesa di sancto Angelo a Tressa per perfacimento d' usure et di decime non pagate et per merito dell' anima del mio pate et de la mia ij peçi di terra c' abo da la costa contra a la chiesa...

[9] Cronica fior., XIII ex., pag. 84.14: Damaso IJ, nato di Roma, sedecte papa dì XXIJ; vacò la Chiesa dì XJ. Questi tenne e ebbe il papato per força...

[10] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 181.3: In lo tempo de questo Claudio, Piero Apostolo vene a Roma, e li XXV anni el resse la Chiesia, e predicando la fede salutevole, et de potentissime vertude quella lo aprovà.

[11] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 12, pag. 137.19: Kistu adunca abbati Stephanu sì ricuntau ki in la provincia di Nursa sì chi era unu previti, lu quali mantinia la chiesia cum grandj pagura di Deu.

[12] Doc. aret., 1337, 769, pag. 650.17: XIIII. Domandasi che cum ciò sia cosa che le terre del Vescovado le quali se tengono per loro non sieno sottoposte a la giurisdictione del Comune d'Areço, e li predetti messere Piero e messere Tarlato li abbiano facte grandissime spese, che fine che sarano perfectamente reconciliati cum la Ghiesa o acordati cum chi fosse vescovo, possano tenere e fructare tre terre quali più 'ro piacerano de quelle del Vescovado e tutte l' altre vengano a le mani del populo de Fiorença.

[13] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 113, par. 5, vol. 2, pag. 165.15: Ancoké nullo laico vada a privare alcuno chierco possessore overo detentore d'alcuna chiesia...

[14] Doc. ancon., 1345, pag. 233.9: In Venetiis Rivo Alto novo in casa overo la volta de Segnuri Decandulo, presenti i descreti homini prete Marco Bianco piovano de Sancto Martiale, Philippo Blado piovano de Sancta Agata, Damiano Balbo de la ecchiesia de Santo Paulo...

[15] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 128.7: MCCCLIII Angniluçu di Petru di Loddo chamorle(n)gu del' uopera pagò a prete Nuciu chappellanu dela echiesia di s(an)c(t)a Maria...

[16] Doc. imol., 1362, pag. 333.21: Item XVIII pertege de tera in la chorte de Vidigluni apreso le raxune de la giexia da Vidigluni e fra Vexano e la via da le III ladere.

[17] Doc. cors., 1364, II, pag. 328.23: In tale vero tinor(e) ch(e) q(uan)do l'abat(e) o vero li frati v(e)l li p(re)ti no(n) podessino star(e), ch(e) la d(i)c(t)a gexia (con) li soi b(e)ni degia to(r)nar(e) ali sop(ra)d(i)c(t)i signori o ve(r)o aly soi h(e)r(e)di e in h(e)r(e)de.

[18] Doc. fond., XIV u.v., pag. 27.39: Item deve dare Luca de Petrone et Iani de Petrone pilialica anu per anum cafise de oleu trea per la cesa de Valle Maiure pro sanctu Noratu per la spera dicta.

2.6 Sede pontificia o vescovile.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 10 (38), pag. 238.9: Un(de) al v(ost)ro conosom(en)to redugemo ch'ell'è vero p(er) la volu(n)tà d(e) Deo quello che la no(m)i(n)ança ve rapo(r)tò, cha scì che la clesia d(e) Florença d(e)solata d'officio pastorale, li calonisi d(e) quel logo clama(n)do la gratia d(e) Sp(irit)u S(an)c(t)o p(er) li soe meriti e no p(er) la n(ost)ra bontà ànno noi allecto vescovo d(e) (con)cordia comunale.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 89, vol. 3, pag. 494.14: In questa stanza arrivò in Italia il vescovo di Cinque Chiese, overo di V Vescovadi, fratello bastardo del re d'Ungheria...

2.7 Dottrina o credenza contraria ai principi cattolici, o i fedeli di tale dottrina.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 33, pag. 487.27: E però di diverso errore l'imperadore beffato, sotto ispecie di pietade, la forza della persecuzione usò; e contesesi del nome del Dio della novella fede, e più s'avanzò la chiesa e la credenza degli Ariani, che quella della verage fede.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 202.23: e conzò fosse chossa che lo re Theodorigo gottho, insozado dela resia arriana, questo avesse aldù, Zuan papa e li altri homini conselgieri in Constantinopoli a Iustin mandado, ello manazà, che si ello non restituiva le chiesie alli Arriani, ello alciderave tuti li Cristiani per Ytalia con gladio; li quali honorevol mente recevudi da Iustino, a li priegi del papa e deli messi, abiando compassion dela morte de Cristiani, le chiesie deli Arriani ello induxià e sovra sedé...

3 Edificio inteso come casa di Dio in cui si riuniscono i fedeli cristiani per pregare o partecipare alle sacre funzioni.

[1] Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.), pag. 22.43: Deve ·de aver baigno et fontego et glesia ad Alapo...

[2] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 460, pag. 616: d'una vil vistimenta alò ven adobadho, / en un poco de drapo sì fi avolupadho, / de lo peçor q'ig pò s'el dé esser compradho, / molto vïaçamentre a la glesia portadho...

[3] Mattasalà, 1233-43 (sen.), c. 39v.17: (e)d ebe altresì xv s. li quali diè Matasalà p(er) lui nela serice deli matoni da San Disiderio p(er) la ghiesa...

[4] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Galatea], pag. 45.29: Mai mo' sì vignirà tosto me pare e mea mare dala glesia...

[5] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 127.24: Marcello entrò nella chiesa di Santo Petro di Roma e ruppe il crocifixo, e tagliò le imagini di là entro.

[6] Doc. pis., 1264 (3), pag. 389.14: Et che si debbia fare in deli fondachi l'ecchesie.

[7] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 314, pag. 223: Quel di per quatro fiadha Marïa s'afforzó / Voiand intrar in gesia, ma dentro intrar no pò...

[8] Doc. venez., 1288, pag. 18.20: De lavorare la pala dela clesia de sen Pero, le doe parte dese che de' eser peçe XVIIJ per gross. XVJ la marcha...

[9] Doc. bologn., 1295, pag. 194.27: Item la meça de la casa ch'ell'à per indiviso cum ser Bertholomeo in lo cortile che fo di Landulfi a pe' de la glesia.

[10] Caducità , XIII (ver.), 277, pag. 664: No pò igi aver en glesia tanta triga / enfin ke 'l presto aba la messa livra, / mo enançi e endreo sì va cum' la formiga, / tanto ge noia el star en ogna guisa, / digando: «El par ke questo nostro presto / en cantar longa mesa se deleto...

[11] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 20, pag. 147.11: Morto el Re giovene, el padre un dì, in una chiesia intrando, trovò in una cassa el corpo del Re giovene stare apo li mercatanti.

[12] Doc. prat., 1305, pag. 453.18: e queste cose fuorono tucte nella villa di Gresciavola dinançi dalla chiesa della d(e)c(t)a villa e nella decta chiesa e nelle case della decta chiesa.

[13] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 4.12, pag. 408: Chiesa non v' abbia mai né monistero: / lasciate predicar i preti pazzi, / ché hanno assai bugie e poco vero.

[14] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 16.109, pag. 755: Zeyxa g' è e darsenà / chi a Pisan arbego dà, / e [u]n gran paraxo da lao / chi a prexon albergo è stao.

[15] Doc. sang., 1325, pag. 93.2: Le quali ville sono queste sc(r)ipte di sotto [[...]] villa [de] Guinçano in quanto si stende da la chiesa in su.

[16] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 546.21: Et dove contra lui poniamo che le chiese per sua gente erano state arse e disfacte, a ciò respondea el dicto doctore che in tali hosti molti mali se fanno sença consentimento o saputa del signore che tal gente guida.

[17] Doc. pist., 1322-26, pag. 73.23: E noi debiamo mettere chalcina, rena, pietre, mattoni e lengniame da ponti e puntellare il tetto della chiesa se bisongnasse.

[18] Doc. perug., 1326, pag. 22.19: E dala dicta torre verso la porta del Prato scontra la chiesia de san Francesco vuole essere una torre maestra qual sia apresso ala dicta torre del frontone a LXX pieie e alta colgle fondamenta LX pieie e grosse gle mura VI pieie...

[19] Doc. volt., 1329, 13, pag. 29.29: con ciò sia cosa che quello statuto per divina spiratione e in adornamento della chiesa del beato sancto Iusto fusse facto...

[20] Stat. assis., 1329, cap. 10, pag. 173.31: Che, posto el corpo ella chiesia per fare l'offitio, tucti stieno enginochiate entorno alla bara en silentio...

[21] Stat. moden., 1335, cap. 31, pag. 390.2: In cadauno di qua' annoa' overo aniversarij si dibia e possa spendere vinti soldi mut. in cira da fir data a li clerici chi seranno in quela clexia là o' se farà lo dicto anoale...

[22] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 17, pag. 101.9: kistu monacu omni annu solia andare a visitare la chesia de Sanctu Petru apostulu...

[23] Doc. aret., 1335-39, pag. 159.28: Anco àne mes(er) Bicho comune cu(m) Guiduccio p(er) non diviso V ulivi posti i(n) la capella de (santo) Fiorenço a lato la ghiesa.

[24] Stat. trent., c. 1340, cap. 4, pag. 16.3: It. sì statuem e ordenem, s' el moris alchun de la nostra fradaya o homo o femena, ch' el debia eser vestì de la capa de la disciplina e sì vegna portà a la clesia e a la fossa day nostri fradey con la capa vestii de la disciplina...

[25] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 5, pag. 25.29: tu porrê anchor aver du denar menui, gli quai se tu offri, te seran pù reputai cha tuta la peccunia chi donnan gran richi, chomo disse Cristo veçando una povera vidua chi ofrì in ghesia du denar piçeni...

[26] Stat. cort., a. 1345, cap. 2, pag. 129.13: et oscendo de la decta chiesa et entrando ella piubica via, ciasscuno encomençi la sua disciplina et non prima, et reverentemente inchinare lo capo a ciasscuna ghiesa la quale se celebrasse divino offitio.

[27] Stat. collig., 1345, cap. 15, pag. 16.9: e essi raunati el rectore co· lloro [[sudditi dell'arte]] andare a casa del morto et ini stare tanto che lui tracghano dela casa e portillo ala chiesa a sepellire...

[28] Doc. amiat., 1348, pag. 82.15: Ancho lasso a Santa Vetoria p(er) achoncime de la chiessa XX s..

[29] Stat. vicent., 1348, pag. 27.13: Item... che ciaschedun fratello de ditta frataglia sia obligato portare el corpo de suo fratello morto a la chiesia, se ge sarà comandato per li Gastaldi de ditta frataglia o per li soi nuntii.

[30] Stat. lucch., XIV pm., pag. 72.1: Et li frati quando sono nella chiesa debbiano stare ricti overo ginocchioni ad udire l'ore della beata et sempre vergine Maria, se infermità non li impedisse.

[31] Stat. casert., XIV pm., pag. 62.24: Et da poy che lu corpo delo (con)frate morto è i(n)trato nela criesia nullo (con)frate se nde degia p(ar)tire p(er)efino ch(e) no è dicto lu officio (et) acterrato lu corpo nela sepultura p(er) mano deli (con)frati.

[32] Iscr. bellun., 1350, pag. 95.12: Anno d(omi)ni MCCCL fata fo quessta glesia a onor de s(an)c(t)o Andrea ap(osto)li...

[33] Doc. padov., c. 1360, pag. 18.22: Questo sì è el testam(en)to de dona Ychoniça d(e) Mathio d(e)le Cha' di Fer(r)ante. Laga el so corpo ala glexia d(e) S(an)c(t)o Martino...

[34] Doc. cors., 1364, II, pag. 328.35: Actu(m) i(n) Marana i(n)nanzo la gesia de S(an)c(t)a Ma(r)ia i(n) p(rese)ntia di me not(ario) i(nfra)sc(r)ipto e de mess(er) Sinibaldo legato.

[35] Lett. palerm. (?), 1370, pag. 133.12: cridimu ki vogla co quisti homini visitari li clesii.

[36] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 35.28: Quanno se vidde in tanta aitezza, fece fare palazza esmesurate in Verona. E per fare le fonnamenta guastao una chiesia...

[37] Stat. cass., XIV, pag. 86.19: Domine, labia mea aperies et os meum annunciabit laudem tuam". [[...]] et sia dicto quisto v(er)su dintra la clesia da tutti li fratri tre fiata, tamen isso i(ncom)mensando: "Domine, labia" etc.

[38] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 215.34: a la sepoltura de quello meesemo sia ogualmente tuti, e lo corpo a la glesia portando cum le mane proprie lo cunçi in la sepoltura.

- [Rif. a chiese cristiane di culto non appartenente alla Chiesa di Roma].

[39] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 148, pag. 225.1: E àvi una chiesa di cristiani nestorini solamente.

[40] Framm. Milione, XIV pm. (emil.), 14, pag. 512.15: In quela contrada demorano alquanti cristiani nestorini; et ànno le soe glexie.

3.1 [Eccles.] Locuz. nom. Chiesa cardinalata: chiesa retta dai cardinali presbiteri e dei cardinali diaconi.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 27.8: Dentro alla città di Roma sì son quarantesei chiese cardinalate, delle quali v'ha ventotto presbiterati, cioè che hanno il cardinale prete, e diaconati diciotto.

3.2 [Eccles.] Locuz. nom. Chiesa cattedrale: chiesa principale di una diocesi, sede della cattedra vescovile.

[1] Stat. sen., 1305, cap. 37, pag. 52.15: Possa, per tutto ciò, ciascuno frate andare infino a la casa de Viviano d' Arrigo senza licenzia, e infino a la casa di Bencivenne di Ranuccio, e infino a la casa di Chele del Travala, e nella chiesacattedrale o ver magiore...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 299.19: Erano i Ravignani, onde è disceso Il Conte Guido, e qualunque del nome Dell'alto Bellincione ec.; la quale ebbe nome Gualdrada, la quale egli tolse per moglie per una legiadria, che le vide fare nella cattedrale Chiesa di Firenze ad una festa, alla quale era Otto IV imperadore.

3.3 [Eccles.] Locuz. nom. Chiesa collegiata: chiesa officiata da un collegio o capitolo di canonici.

[1] Stat. fior., 1297, pag. 671.17: li capitani che allora saranno a l'officio siano tenuti e debbiano essere insieme con quante e quali persone vorranno a la chiesa de la cui parroccia era lo morto l'ottavo die de la sua sepultura, e quivi fare essere tre coppie di frati se fosse cappella, e se fosse chiesacollegiata pur una coppia.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 93, vol. 2, pag. 419.6: Per le quali incovenienze Inocenzio papa [[...]] levò le riserbazioni, rilasciando le elezioni e pustolazioni delle chiese cattedrali e collegiate alla grazia dello Spirito Santo.

3.4 [Eccles.] Locuz. nom. Chiesa maggiore: il duomo.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 95.11: Le quali porte sono poste alle mastri porti della chiesamaggiore di Pisa...

[2] Stat. sen., 1305, Titolo, pag. 1.6: Queste sònno le Costituzioni, o vero Ordinamenti, secondo le quali debbono vivare li frati e le suoro et tutte l'altre persone del Spedale de Madonna santa Maria Vergine de Siena, posto innanzi la chiesamagiore de la detta città.

[3] Stat. assis., 1329, cap. 8, pag. 172.19: alla quale chiesia maiure dell'Ovescovato se porteno i torticci aprisi e doye facole de peso d'una livera, overo de doye, secondo che parrà al priore, al sopriore e ai descrite.

[4] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 6, pag. 29.17: E inançi che ello se partisse de la citade, ello andò in la glesia maore e lì disse messa...

[5] Stat. pis., 1332, pag. 1270.35: Anco, che lo ditto operaio sia tenuto e debbia tucte l'entrate e rendite de la dicta Opra, e tucta la pecunia la quale arà de le dicte rendite e di qualunqua altra cosa [[...]] spendere e distribuere, e convertere in refectione e constructione de la dicta Opra e de la chiesamaggiore e de li scaloni de la dicta chiesa e cimitero u vero del mortoro e de la cappella...

[8] Stat. volt., 1336, cap. 9 rubr., pag. 13.3: Di tenere una lampana nella chiesamaggiore per l' arte.

[9] Gl Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 112.21: E in questo tenpo della detta signoria si finì la facciata di verso Vallepiatta della chiesa magiore, cioè del Duomo...

[10] Gl Doc. sen., 1368 (2), pag. 266.8: tutti maestri di pietra eletti per li rettori et camarlingho, e per la generale raccolta dell'Arte de la pietra, a conponare et ordinare come la festa de' Quattro sancti Coronati si faccia nel Duomo, cioè ne la chiesa maggiore di Siena...

3.5 [Eccles.] Locuz. nom. Chiesa metropolitana: sede arcivescovile, con giurisdizione sui vescovi e i vescovati suffraganei.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 107.7: Nel decto tenpo San Tomaso arcivescovo di Conturbiera in I[n]ghilterra, nella chiesa sua metropolitana, chanta[n]do la messa all'atare, da IJ servi del re Ricciardo fu morto...

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 3, cap. 2, par. 32, pag. 524.25: Il vescovo inn alquna chiesa metropolitana sinpremente di tutti stabolire e privare e diposare di queste maniere d'ofici, al solo consilglio gienerale di tutti fedeli appartenere: 22 2 ex 9 in 12.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 107, Ritrovamento s. Stefano, vol. 2, pag. 894.18: Traslatandosi dunque il corpo di santo Stefano di Costantinopoli, i Capovani ricevettero ne la loro cittade con grandissimo onore il detto corpo santo e, per li loro divoti prieghi, impetrarono il braccio ritto di santo Stefano; allora fecero al suo onore la chiesa metropolitana.

3.6 [Eccles.] Locuz. nom. Mastra chiesa: il duomo.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 9, vol. 4, pag. 310.13: Ed in questa maniera debbono andare tutti dentro alla mastra chiesa, ed orare dinanzi all'altare inginocchione...

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 20, 115-123, pag. 507, col. 2.3: Guido Bonatti. Questo fo uno da Furlío, il quale fo indivino del conte da Montefeltro, e usava costui de stare in lo campanile della mastra chesia...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 77, vol. 1, pag. 146.5: E morto [[il re Filippo di Francia]] in Sanlisi, e recato il corpo in Parigi, fatto i· reale esequio solennemente nella presenzia de' figliuoli e de' baroni de· reame, e sepulto co' suoi anticessori alla mastra chiesa di San Dionigi, a dì [...] li anni Domini MCCCL.

3.7 Fras. Andare alla chiesa, gire a chiesa: frequentarla; partecipare alle sacre funzioni.

[1] Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.), 45, pag. 421: El terzo comandamento dé observare / zo è: la festa de Deo ben guardare, / andar a la giesia a li messi e udì predic[are]...

[2] Stat. sen., 1295, cap. 16, pag. 19.3: Anco, che ciascuno de la Compagnia sia tenuto ogni dì andare a la santa chiesa e udire la messa, o almeno vedere el santo corpo di Iesu Cristo.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 25.99, pag. 598: andava a la rota e iocava a la dança, / in ioco et in solaço sempre voleva stare. / Ad clesïa non giva et in nullo bon loco, / ardea in vano amore como l'ardente foco, / inferno non temea e i Toi menaçi poco...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 140.41, pag. 574: No seí peigro ni fantin / a levárete la matin, / ché la bonna maitinaa / fa compir bonna jornaa. / Ma a la cexia andar vòi / encontenente, se tu pòi. / E lì prega l'aoto paire / e la soa doze maire / che sempre te sian in aia / e dejan eser toa guia...

[5] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De lo despecto, vol. 1, pag. 86.22: ap(re)sso pensar qua(n)ta tu a' des(er)vì lo nostro Segnor Y(e)h(s)u Chr(ist)o. Ço qua(n)do se de' andar a la zexa o far autro s(er)vixio de Deo, tu si vay iotonozando, goriardando femene e barati e fuxarre...

[6] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.69, pag. 148: E quando a spasso e a le chiese vai, / ogni uom che ti mira suo cor ti dona, / e tu riman ne gli occhi a ciascheduno…

3.8 Fras. Andare di chiesa in chiesa: frequentarla assiduamente; partecipare alle sacre funzioni.

[1] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 49, pag. 149.13: Puoti ben confortare di farlo, però che t'affermo che se' amata dal tuo dolce sposo Cristo benedetto, e tu il sai, e se ti studi quanto puoi di darti all'orazione sì te n'avedrai. E sappi, suoro e diletta mia in Jesù Cristo, che esso non si truova andando di chiesa in chiesa, nè giornatando, nè vagando, ma alla solitudine e all'orazione...

3.9 [Prov.] Nella Chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni: sapersi adattare ad ogni ambiente, ad ogni situazione e ad ogni compagnia (anche in usi fras).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.14, vol. 1, pag. 365: Noi andavam con li diece demoni. / Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa / coi santi, e in taverna coi ghiottoni.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 13-24, pag. 533, col. 2.3: Noi andavamo... Paleza la condizione de quella cumpagnía, in quanto dixe fiera; e poi... fa disgressione e dixe ch'in la chesia ha l'omo cumpagnía de santi, in taverna cum glutuni...

[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 22, pag. 108.18: Qui si schusa Dante, come altra compagnia non si può avere nello 'nferno, e pone similitudine: sì come ne la taverna si truovano e ghiottoni e ne la chiesa si truovano e santi, così nello 'nferno si truovano e demoni, e chon altri non si può usare nè stare...

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, pag. 566.28: Noi andavamo Virgilio et io, dice Dante, coi dieci demoni: ahi fiera compagnia che quella era! ma nella chiesa conviene che l'uomo si truovi coi santi, et in taverna coi ghiottoni, e nell'inferno coi demoni.

[5] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 65, pag. 75.7: e però sempre fa che tu t'adoni di sapere essere e conservare con tutte genti; come disse Dante, che si dee usare in taverna co' ghiottoni, e in chiesa co' santi, e in inferno co' dimoni: cioè sapere essere con tutte maniere di genti a' bisogni, e con giusto modo.

3.10 Fras. Usare a/alla/la chiesa: frequentarla; esercitare gli atti del culto.

[1] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.140, pag. 389: La chiesia usare, / Per Dio donare, / Il cresce in pregio...

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 164.10, pag. 330: In casa non istar punto rinch[i]usa: / A chiesa o vero a ballo o vero a piaz[z]a, / In queste cota' luogora sì usa...

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 29.66, pag. 191: Usi viepiù le chiese e ll'orationi, / Predicationi, e ll'ufficio, e ripensi / Che ll' è più lieve dal mondo partirsi.

[4] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 11, pag. 82.6: Or così dico, che molti si confessano falsamente, e non con diritta intenzione, sicchè tuttodì si trovano persone, e massimamente femmine, che usano le chiese, e richieggiono confessori, e pigliano loro parole, o per avere lor mala amistade, o per aver da loro elemosina...

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 4, pag. 521.23: Ora avvenne che, usando questa donna alla chiesa maggiore e essendo ancora assai giovane e bella e piacevole, di lei s'innamorò sì forte il proposto della chiesa...

3.10.1 Fras. Usato alla chiesa: devoto.

[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 4, pag. 114.1: Che se la persona fosse savia e litterata, usata alle chiese e alle prediche, dê avere udito e letto come altri dee andare a tale confessoro che sappia e possa de' peccati prosciogliere...

3.11 [Rif. agli strumenti utili alla liturgia:] locuz. agg. Da chiesa.

[1] Doc. prat., 1305, pag. 453.16: e anche rubò la decta chiesa da Gresciaolo di più arnesi da chiesa e di polli e d' altre cose...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 201, pag. 517.6: Accattato questo buon uomo una campanella da chiesa, o da cui si fosse, con essa ne venne alla donna.

3.12 Edificio consacrato al culto diverso da quello cattolico o ad altre religioni. [Presso gli ebrei:] sinagoga; [presso i musulmani:] moschea.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 434.20: Ma Caligola a tutte le genti, e spezialemente a' Judei, crudele e malvagio, dispregiata l' ambasceria di Filone, tutte le sagrate chiese de' Judei, e ancora il tempio di Jerusalem comandò che fossero corrotti per li sacrificii de' gentili, e di statue fossero ripieni...

[2] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 9, pag. 246.15: La meretrix significa sinagogam, zo est l'eglesia deil Iuè, de la qual pres Christ humanità.

[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 67-75, pag. 247, col. 1.7: Meschite sí se chiamano le giese di Saraxini... li quai per li loro peccadi sono perduti...

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 139.18: 70. Ed io: Maestro, già ec. Mischite sono le chiese de' Pagani...

[5] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 234, vol. 2, pag. 170.4: disse che nella detta città di Lamech si à una bellissima moscheda, ciò è la loro chiesa...

3.12.1 [Nell'antichità romana].

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 9, pag. 6.9: Narra Valerio che quando nasceva discordia tra la moglie e 'l marito, andavano alla chiesa d'una dea che si chiamava Viriplaca, e poi che aveano parlato insieme, si tornavano a casa in concordia...

[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 55, pag. 34.9: Nel tempo degl'antichi Romani si piangevano li morti a prezo, e poi andavano quelli piangitori a mangiare nella chiesa di Giove...

[u.r. 18.05.2023]