DISTRICARE v.

0.1 distrigare, distrigo.

0.2 DELI 2 s.v. districare (lat. dis-tricare).

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.).

0.7 1 Liberare qsa da ciņ che lo rende complesso e perciņ avverso. 1.1 Pron. Liberarsi (da un impegno). 2 Distinguere i significati di un testo interpretandolo.

0.8 Margherita Quaglino 11.05.2009.

1 Liberare qsa da ciņ che lo rende complesso e perciņ avverso.

[1] F Scala del Paradiso volg., XIV m. (tosc.): 'l Signore č venuto, non essendo vocato da noi, ed acci data la spugna della tristizia a Dio piacevole, della quale esce l'aqua del refrigerio delle devote e sante lagrime, a distrigarele nostre offensioni... || Ceruti, Scala, p. 167.

1.1 Pron. Liberarsi (da un impegno).

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 5, terz. 100, vol. 1, pag. 62: E dal quinto Capitol mi distrigo; / non perņ lascio di lui [[scil. Federico II]] il parlare, / ma 'l fine del presente Canto rigo, / sperando sua matera seguitare.

2 Distinguere i significati di un testo interpretandolo.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 3, pag. 272.11: Perņ nullo si maravigli se per molte divisioni si procede, con ciņ sia cosa che grande e alta opera sia per le mani al presente e dalli autori poco cercata, e che lungo convegna essere lo trattato e sottile, nel quale per me ora s'entra, a distrigare lo testo perfettamente secondo la sentenza che esso porta.