D̀DIMO s.m.

0.1 f: didimo, dindimo.

0.2 Lat. tardo didymus 'gemello'. || DEI s.v. didimi (in questa accezione il lemma è plur., distinto da didimo agg. 'doppio, gemello'), rinvia all'ant. fr. didimes. Per la forma dindimo cfr. il lat. mediev. dindimus cit. in 1 [1].

0.3 f Guglielmo da Piacenza volg. (ms. Landiano), XIV pm. (it. sett.): 2.

0.4 Non att. nel corpus.

0.7 1 [Anat.] Lo stesso che testicolo. 2 [Anat.] Funicolo spermatico.

0.8 Giulio Vaccaro; Elena Artale 15.07.2011.

1 [Anat.] Lo stesso che testicolo.

[1] F Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.): È alcuna volta la crepatura piccola; et allotta si pigli la pellicula col didimo, come aviamo detto, et segnisi al modo predetto; e-l ferro caldo si metta dal'uno segno al'altro et bene si mandi il ferro in qua et in là, et in suso et in giuso; et questo tre volte. Alcuna volta si tagli sopra quello medesimo luogo, et sanato il didimo da ogni lato, co(n) cauterio et uovo soprapostovi i(n) stoppa, il malato colle gambe coś sollevate e le coscie sia portato a llecto... || Artale-Panichella, p. 284. Cfr. Ruggero Frugardo, III, 32, p. 222: «et tunc accipitur pellicula con dindimo, ut diximus [...]. Quandoque supra eundem locum accipitur pellicula solum et in longum inciditur, et dindimo hinc indeque scarnata uratur..».

[2] F Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.): Fassi hernia per certa carnosità fuor di natura, (et) nascie allato al testicolo; allotta la pellicula, incesa da ogni p(ar)te, si de' scorticare; et discoperta quella carnosità dal cuoio insino di sopra, si tagli, ma co(n) cauterio, il didimo; dapoi si cuci l'osseo, et curisi poi come si de' et unto di cenere. || Artale-Panichella, p. 285. Cfr. Ruggero Frugardo, III, 35, p. 223: «cauterio abscindatur dindimus».

2 [Anat.] Funicolo spermatico.

[1] f Guglielmo da Piacenza volg. (ms. Landiano), XIV pm. (it. sett.): e liga bene che l'acqua non disenda per lo dindimo ala via di coioni... || Altieri Biagi, p. 74.

[u.r. 15.07.2011]