GUANCIA s.f.

0.1 guança, guance, guançe, guancia, guancie, guanse, guanze.

0.2 DELI 2 s.v. guancia (got. *guange o longob. *wankja).

0.3 Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Poes. an. perug., XIV (2); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.5 Locuz. e fras. con ardite guance 1; con l'ardite guance 1; con piene guance 1; dare nella guancia 1; dare sopra la guancia 1.

0.7 1 Ciascuna delle parti laterali carnose della faccia, tra lo zigomo e il mento; gota. 1.1 [Con rif. alla modulazione della voce]. 1.2 Estens. Volto. 1.3 [Di animali:] ciascuna delle parti del muso di un animale. 2 Parte dell'elmo che protegge le guance.

0.8 Carla Biasini 12.04.2010.

1 Ciascuna delle parti laterali carnose della faccia, tra lo zigomo e il mento; gota.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 2.78, pag. 894: Doppie so fare e bilance, / concio denti, af[a]ito guance...

[2] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 2.42, pag. 490: Multo te fece crudele mança / ki tte firìo innela guança, / ké tt' è poi ficta al cor la lança, / o dolçe fillo, iusta bellança!

[3] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 162.28: Quivi Paris si riposò e llavò le mani e rinfrescossi il viso; poi pieghò una sua guarnaccha e puosela allato alla fontana, e, posta la guancia sopra la guarnaccha, s'addormentò.

[4] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 6.13, pag. 410: e pulzellette e giovani garzoni / baciarsi ne la bocca e ne le guance; / d' amor e di goder vi si ragioni.

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 13.38, vol. 3, pag. 209: Tu credi che nel petto onde la costa / si trasse per formar la bella guancia / il cui palato a tutto 'l mondo costa...

[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 23, 97-114, pag. 484, col. 1.6: e dixe ch'i fandisini che mo èno in le cune, li quai se consolano et agosonlase cum questa vose: 'nanna, nanna', abiano barbuta la guança, tale vendeta serà.

[7] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 233.13, pag. 150: «Ognuno, / signore o servo, sol che el potesse, / corpo topino, se de mille l'uno / falli gli festi, say che ti ucidresse; / bàtite dunque la bocha e le guançe!».

[8] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 449.16: Maravigliasi ancora di tanta bellezza della sua faccia, di tanta bianchezza di colore di latte perfusa. E le guancie sue pareano rose con rose mescolate...

[9] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 6.13, pag. 427: in giù letame ed in alto forconi; / vecchie e massai baciarsi per le guance; / di pecore e di porci si ragioni.

[10] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 285.39: hec gena, ne, la guancia.

[11] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 711, pag. 58: Alocta la sua bella facia / li legaro et puoi li bracia, / et lo vuolto suo sputando / et le sue carni verberando, / [en] le sue guance esmerate / li davano grosse guanciate...

[12] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 183, pag. 37: Non fo facto mai in Aquila un corrutto sì amaro! / Femene più de mille vi forono scappillate, / Gevanose pelanno, colle guancie raschiate; / Tucti li homini gevano con teste scappucciate...

[13] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 270.4, pag. 376: Pietro di dolor er' a tal condotto / che con fadiga ritto si sostiene, / e l'una de le man si tenie sotto, / l'altra mughiando a la guancia si tiene: / nulla 'l discepol dice, né fa motto.

[14] Poes. an. perug., XIV (2), 1.11, pag. 11: Si noi pensamo dei nostre frategle / ch'en lo mondo eran possente, / or eco le superbie nostre: / chaduta n'è la carne e i dente, / perdut'òn le guancie el colore, / la lengua non sente sapore.

- Fras. Dare nella/sopra la guancia: dare uno schiaffo.

[15] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 32, pag. 225.3: non ripugnare al male; ma chi ti darà nella guancia dritta, apparecchiagli l' altra.

[16] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 39.206, pag. 272: un de quegli alti / che era prexente, non gli fue de affanno / verso de Iexù far gli grandi arsalti, / dendogli con la man sopra la guança, / con ranpogne dicendo: "Assai te exalti / a tal prete parlar con tanta audança?".

- Percuotere la guancia a qno: schiaffeggiare.

[17] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 2, pag. 186.25: Non ci è licito di potere uccidere alcuno. Ma tutta la sua faccia feceno diventare rossa, però che feceno venire lo sangue in pelle in pelle, tanto li percosseno le guancie.

[18] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 45.5, pag. 320: e disse: - S' e' mi converrà morire - / e percotiesi co' le man le guance, / - ma' non ti negarò, maestro e sire. / Innanzi ch'i' caggia a sì mala sorte, / o Signor mïo, mandami la morte.

[19] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 5, S. Tommaso ap., vol. 1, pag. 69.7: Sì che veggendo il siniscalco del re che quelli non mangiava né beeva, ma ragguardava solamente in cielo, si percosse l'apostolo entro la guancia. Al quale disse l'apostolo...

- Fig. Percuotere, battere le guance a qno: tormentare.

[20] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ermione, pag. 77.21: Queste sole lagrime ho io sempre dal profondo cuore. Continuamente le manifeste guancie sono battute.

[21] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 41.14, pag. 106: E perchè voi sappiate quanti guai, / La notte e 'l dì, mi percuotien le guance, / Per modo tal ch' i' non sentie ben mai...

- Porgere la guancia (in senso proprio).

[22] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 12, pag. 56.16: Di questa cotale perfezione disse Geremia profeta di Cristo, e di quelli perfetti che lo seguitavano: Egli porgerà la guancia a chi lo vorrà percuotere, e satollerassi e diletterassi degli obbrobrii.

[23] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Lam 3, vol. 7, pag. 303.2: Iod. [30] Al percutente sè porgerà la guancia; sarà saziato di obbrobrii.

- Con guancie enfiate: col volto alterato da ira, rabbia, furore.

[24] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 35.20, pag. 86: Ed è mattezza, che ci ripercuote / Le guance enfiate, d' ira velenose; / E poi ci lascia con sucide nuote.

- Fras. Con piene guance: a piena voce.

[25] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 71, pag. 80.4: Che se 'l parlare sarà in favellar dignitoso, il quale s'appella grave in volgare, sì proferrà il dicitore la sua parola con piene guance e con boce consolata e piana.

- Fras. Con (l')ardite guance: in modo risoluto.

[26] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 12.2706, pag. 290: Sì che ritorna, poi ch'è dipartito / Da quel peccato, con l'ardite guance. / Contrito cuor e bocca e satisfare / Toglie la colpa dell'uman peccare.

[27] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 17, terz. 60, vol. 1, pag. 198: e come savio, discreto, e gagliardo / fece tre schiere, e a quel di Soance / Messer Arrigo la prima fu presta; / la qual prese, e con ardite guance / volle portar la Real sopravvesta, / mostrando d' esser ei Carlo in persona, / e 'l cimiero Real portava in testa.

1.1 [Con rif. alla modulazione della voce].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 29.112, vol. 3, pag. 487: ma diede lor verace fondamento; / e quel tanto sonò ne le sue guance, / sì ch'a pugnar per accender la fede / de l'Evangelio fero scudo e lance. / Ora si va con motti e con iscede / a predicare...

[2] Esopo tosc., p. 1388, cap. 35, pag. 169.7: Il quale vedendo, lo cominciò a rivolgiere con l'uno piede e con l'altro e dicieva simiglianti parole: «Oh capo sanza mente, oh guancie sanza bocie!»; e cominciò a maravigliarsi fortemente...

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 214.18, pag. 251: Rimessa avete la giustizia santa / ne la sua seggia, che vi dà ragione / e verità contro le false guance.

1.2 Estens. Volto.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 2.3444, pag. 330: Rimuovi il vaso ch'io t'ho sopra ditto, / Sì che dal fuoco caldo non riceva, / Ma il suo splendore in lui fiera diritto: / Sentirai caldo se appressi la guancia. / Per più sentire, la tua mente leva...

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 121.3: E chiama la schiera delle prese donne; e nascosegli le dita negli occhi, e trassegli li occhi delle guancie, (l'ira la facea valentre), e tuffovvi le mani; e, bruttata del sangue del colpevole, non gli ferì li occhi, però che non gli avea, ma 'l luogo dove gli occhi stanno.

[3] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 226.6, pag. 365: e 'l viso acosta a quella santa guancia / dicendo: - Omè, o dolce figliuol mio, / morto t'ho 'n braccio, dolorosa io!

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 18.25, pag. 304: Ed ello, andando: «Volgi in qua la guancia / e 'l mio breve parlar, sì come il dico, / dentro a la mente tua pensa e bilancia.

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 58.1, pag. 80: La guancia che fu già piangendo stancha / riposate su l'un, signor mio caro.

1.3 [Di animali:] ciascuna delle parti del muso di un animale.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 8.4240, pag. 374: E questi sol dell'erba son contenti. / Però natura in lor li denti piani / Pose per questo fin nelle lor guance; / Agli altri, acuti, come a lupi e cani.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 11.12: e avvenendosi a essi due porci, e quegli secondo il lor costume prima molto col grifo e poi co' denti presigli e scossiglisi alle guance...

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 63, pag. 179.11: Sono alcune glandole alcuna fiata intorno alla gola delli cavalli, et spe(ti)alm(en)te quelle ch(e) par(e) e(ss)er carne, alcuni li chiama branch(e) cavalline, alcuni li chiama st(ra)ngnulloni; et q(ue)ste branca dove la gola et le guance con alcuna gurgulgiat(i)o(n)e alcuna fiata spirano li cavalli...

2 Parte dell'elmo che protegge le guance.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 101, vol. 1, pag. 454.17: li si adirizzò per traverso, e colla lancia il percosse nella guancia dell'elmo per tale forza, come fortuna volle, che ll'abatté del cavallo a terra.

[u.r. 04.09.2019]