DESTRORSO agg.

0.1 f: destrorso.

0.2 DELI 2 s.v. destro (lat. dextrorsum).

0.3 F Nicolò de' Rossi, Rime (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (tosc.-ven.): 1.

0.4 Non att. nel corpus.

0.5 Locuz. e fras. a destrorso 1.

0.6 N Con ogni prob. voce fantasma, come dimostrato in Scolari, A destrorso. L'es. di Nicolò de Rossi è dovuto a integrazione congetturale di Brugnolo, laddove pare però preferibile l'ed. Elsheikh, usata nel corpus: «e levossi da meo lato ad estorso», cfr. Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 165.9, pag. 114. L'es. pseudociniano (attribuito a Cino nella lessicografia a partire dalle aggiunte del Porcacchi all'Alunno, riproposto poi in Bergantini e per questa via nella lessicografia ottocentesca; compare, comunque, anche nelle ed. ottocentesche di Cino, cfr. - per es. - Ciampi, Cino da Pistoia, p. 55) parrebbe in realtà da leggere «di che gli spiritelli fenno corso. Ver madonna a di-scorso» (secondo la lettura di Lega, Canzoniere, p. 79).

0.7 1 Locuz. avv. A destrorso: a destra.

0.8 Giulio Vaccaro 26.06.2009.

1 Locuz. avv. A destrorso: a destra.

[1] F Nicolò de' Rossi, Rime (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (tosc.-ven.), 165, v. 9: e levossi da meo lato a destrorso. || Brugnolo, N. de' Rossi, p. 87.

[2] f Canzone pseudociniana, XIV pm.: Di che gli spiritelli fer mo' corso Ver madonna a destrorso. || Manuzzi s.v. destrorso.