0.1 finitiva, finitivo.
0.2 DEI s.v. finitivo (lat. tardo finitivus).
0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 2.
0.4 In testi tosc.: Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.8 Alberto D'Alfonso 06.10.2009.
1 [Gramm.] Che porta alla conclusione.
[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 14, 1-15, pag. 325.18: La tersa [[distinzione]] è quando non resta a dire più de la sentenzia e chiamasi finitiva, e lo punto con che si punta tale distinzione, si chiama periodo.
- [In contesto fig.].
[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 32, 139-151, pag. 849.26: t'induce a la morte, dopo la quale dormerà lo corpo infine al dì de la resurrezione ultima, Qui; cioè in questa parte de la descrizione de' beati di vita eterna, farem punto; cioè finitivo de la materia...
2 Destinato ad avere una conclusione.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 89.22, pag. 423: Questa vita miserabel, / finitiva, no durabel, / n'è pur prestâ da lo Segnor...