FAMIGLIO s.m.

0.1 famegi, famegio, famegli, famèglie, famei, fameii, fameio, famelglio, fameli, famelli, famèlli, famey, famigli, famiglij, famiglio, famiglo, familglio, familli, famio.

0.2 Da famiglia 1.

0.3 Stat. sen., 1305: 1.

0.4 In testi tosc.: Stat. sen., 1305; Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.); Doc. pist., 1337-42; Stat. pis., 1322-51; Stat. fior., 1356/57; Stat. lucch., 1362; Doc. amiat., 1370 (2); a Stat. lucch., 1376.

In testi sett.: Doc. venez., 1315 (05); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); a Doc. ver., 1339-42; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. imol., 1350-67; a Doc. ravenn., 1367; Doc. padov., c. 1370 (3); Grida mant., 1374; Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 Servitore alle dipendenze di una persona, di una famiglia o di un'istituzione (spec. con funzione di messo o con mansioni di tipo domestico). 1.1 Garzone addetto alla cura e alla custodia dei cavalli. 2 [Milit.] Uomo, gen. armato, al servizio di un signore o facente parte del suo seguito personale, sgherro. 2.1 [Dir.] Guardia o funzionario al servizio di un ufficiale pubblico.

0.8 Emiliano Picchiorri 21.10.2010.

1 Servitore alle dipendenze di una persona, di una famiglia o di un'istituzione (spec. con funzione di messo o con mansioni di tipo domestico).

[1] Stat. sen., 1305, cap. 7, pag. 11.24: E 'l Rettore predetto sia tenuto e debbia guardare e difèndare, aiutare et amare a tutto suo podere tutti li frati, suore, famèllie e famèlli e oferti, sì maschi come fémene, del detto Spedale in qualunche luogo siano et di qualunche condizione e stato siano...

[2] Doc. venez., 1315 (05), pag. 140.20: item libr. XX alli mei fameii; item libr. X a sor Daria Buldù de s(en) Zacharia...

[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 46-54, pag. 537, col. 2.9: Come foe un poco grandesello, soa madre lo mise a servire cum un signore, in lo quale offizio el se sappe sí regere e profegare, ch'ello asese ad essere famiglio del re de Navarra, lo qual ave nome Tebaldo e fo vertuosissima persona e Re dabene.

[4] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 8, pag. 46.21: Conoscando questo nostro Padre che 'l nostro Signore Dio lo volea tore de questo mundo e menarlo a la soa gloria, alora ello fe' chiamare tuj li famigli soi e la chierixia soa.

[5] Doc. pist., 1337-42, pag. 135.27: E deono dare, che diedeno a uno famiglio per Dio, per omine due di grano, lb. j s. vj.

[6] a Doc. ver., 1339-42, pag. 295.11: Raxo(n) de Pegorino fameio. P(r)imo à reçevù XVJ s. i quali ge dè s(er) Iachomo.

[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 8, pag. 37.18: e çaschun gli guarda, e corran a bauchar-ghe sovre chomo ad un novo spetacol o a stracitaor, e dan da rier a tuti, e gli so' fanti e famigli e regaci de stalla hin fan derexon...

[8] a Doc. ravenn., 1367, pag. 450.34: uno ch'à nome Iacopino Gafarello, famiglo de mis(er) Francesco da Carara signore de Padoa.

[9] Doc. amiat., 1370 (2), pag. 105.7: Mandiamo a la pat(er)nità (et) singnioria vost(r)a Antonio di Iacopuçço, familglio (et) inbasciado(r)e nostro...

[10] Doc. padov., c. 1370 (3), pag. 29.8: Quste sì è le chose le quale e' dima(n)do a P(er)docimo Raixe: primo, sì dema(n)do le spexe le quale e' ge fi a elo e soa moiere e a dui famegi dui mexe...

[11] Grida mant., 1374, pag. 119.7: E quello tuto chi serà trovà de blave e de lemi, da la dita quantità in suso chi farà a lor bisogna per li soy fam[e]gi, como è dito de sovra, serà perduto in tuto.

[12] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 6, pag. 90.29: In la dita citae d' Ancunna fu vesco un che avea nome Marceli[m], omo moto veneraber e de santa vita, lo qua era sì infermo de podrage che dunde andar vorese era besogno chi li so' famigli lo portasem, ché ello per sì andar non poea.

- Fig. [Rif. alla sottomissione nei confronti della donna amata].

[13] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 2, par. 69, comp. 36.8, pag. 110: Tanto s'informa ne l'anima mia / l'excelsa segnoria de questa donna, / ch'a ley m'apoggio sì come a colonna / fixa in virtù d'onor e liggiadria; / ala cuy grande e diva segnoria / mi racomando come suo famiglio.

1.1 Garzone addetto alla cura e alla custodia dei cavalli.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 71, pag. 257.25: e appresso quivi sì era uno scudiere, il quale forbiva e conciava lo buono destriere di Tristano. E come il cavallo vidde lo folle, cosìe conobbe ch'egli era lo suo signore, e tantosto egli comincia a razzare, a nitrire e a menare tale tempesta, che lo famiglio i' nulla guisa non lo poteva nè tenere nè mantenere.

- Famiglio da cavallo.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 59, pag. 131.5: Disse il signore: - Sì, hanno apparato dagli altri. - Chiamò uno de' suoi famigli da cavallo, e disse...

2 [Milit.] Uomo, gen. armato, al servizio di un signore o facente parte del suo seguito personale, sgherro.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1, cap. 19, pag. 146.21: E venne in tanto abbominio che i cittadini nol poterono sostenere, e feciono pigliar lui e due suoi famigli, e feciollo collare...

[2] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 378, pag. 379, col. 2: Factu lu loro orditiu / de quillo sacrificio, / Massentio commandone / alli famigli che ane / che tostu fosse presa, / senza nulla defesa, / ad palazu menata / la vergene biata.

[3] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 13, pag. 102.26: E tantosto uno giorno cavalca e sì vi viene verso el castello de Coragino e manda uno suo caro famelglio ennante.

[4] Stat. lucch., 1362, cap. 65, pag. 114.16: E non possa alcuno de' soprascritti cavalieri compagni, famigli, berrovieri, o messo, o lo fanciullo del quale dicto è di sopra, per cagione di cercare o per le predicte cose officio fare...

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 3, vol. 2, pag. 116.4: Kistu nobili signuri ordinau ordinanda, et vinni cum soi famigli.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 249.3: Allora lo tribuno cavalcao con suoi pochi famigli. Solo iessìo la porta. Li sollati lo sequitaro, tale armato, tale no, secunno che lo tiempo pateva.

[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 37, pag. 311.9: credendo che forsy alcuni familli de Thelamaco suo figliolo, lo quale faceva detenere socto guardia, como è decto, invadesse, occidesse, o percotesse, per la liberaccione de Thelamaco a quelly soy familli che lo guardavano...

2.1 [Dir.] Guardia o funzionario al servizio di un ufficiale pubblico.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 134.36: e altri brivilegi ebbono: e furono loro dati sei famigli e sei berrovieri.

[2] Stat. pis., 1322-51, [1322] Agg., cap. 1, pag. 594.25: di Nieri de la Volpe, bandieri del Comune di Pisa; di Mostarda da la Querciuola, famiglio de li Antiani del populo di Pisa...

[3] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 13, pag. 144.35: né nel cancelliere del detto Comune, né nel capitano de' fanti overo berrovieri de' signori priori de l'arti e del gonfaloniere della giustitia del popolo e del Comune di Firenze, né nelli loro o d'alcuno d'essi notai, coadiutatori o famigli, nelli quali e alcuno de' quali le predette cose o alcuna d'esse in nulla guisa si stendano...

[4] Doc. imol., 1350-67, Debitori 16.3.1364, pag. 359.30: Çoagni da Polexeno famiglo de la Podestade...

[5] a Stat. lucch., 1376, Libro 1, cap. 25, pag. 55.10: sia tenuto lo notaio della dicta corte dare per scripto alli compagni del podestà et d'ogni officiale di guardia di Lucha li nomi et sopranomi del dicto giudice et de suoi famigli o fanti scripti alla corte...

[u.r. 07.08.2020]