FRACASSO s.m.

0.1 fracassa, fracasso, frachasse, francasso.

0.2 Da fracassare.

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Dante, Commedia, a. 1321; Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.); Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.5 Anche s.f. (fracassa).

La forma frachasse di 3 [2] è prob. dovuta ad esigenze di rima.

0.7 1 Rumore assordante (in partic. quello prodotto da un urto violento). 2 Danno rilevante e irreparabile, rovina; disastro, distruzione. 2.1 Femm. [In rif. alla punizione inflitta da Dio agli egiziani per aver ridotto in schiavitù il popolo israelitico:] grave danno per la collettività, piaga. 2.2 Femm. Malanno. 2.3 [Di una costruzione:] crollo, caduta (anche in contesto fig.). 2.4 Grande quantità di vittime, eccidio, strage. 3 Grave sconfitta militare, disfatta.

0.8 Emiliano Picchiorri 21.10.2010.

1 Rumore assordante (in partic. quello prodotto da un urto violento).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 71.44, pag. 301: Vale, vale, vale! ascenne per este scale, / ché po' cader en basso farìa granne fracasso.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 16, pag. 219.26: Allora si sarebbe udito lo grido maraviglioso d'ogni parte, le strida, li guai, lo suono de' colpi, lo fracasso de l'armi.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 14.137, vol. 2, pag. 243: Come da lei l'udir nostro ebbe triegua, / ed ecco l'altra con sì gran fracasso, / che somigliò tonar che tosto segua: / «Io sono Aglauro che divenni sasso»...

2 Danno rilevante e irreparabile, rovina; disastro, distruzione.

[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 8.46, pag. 72: La gente ria, che m'à posta in basso, / in tal fracasso inn- alto t'à chiavato!

[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 36.9, pag. 158: o se va forse adagio al tristo lasso / ch'aspetta quella per la fatta offesa, / non giova già, chè più grave fracasso / segue per quello indugio; sì compesa / al fatto fallo, sì che igualmente / da ogni parte la bilancia pesa.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 134, pag. 297.1: Torna il prete alla chiesa, vede questo fracasso per terra, volgesi a una casiera che avea, e dice: - Chi diavol c' è stato?

2.1 Femm. [In rif. alla punizione inflitta da Dio agli egiziani per aver ridotto in schiavitù il popolo israelitico:] grave danno per la collettività, piaga.

[1] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 69.26: Luna XXV, fracassa diede Dio a Muisè in Egito.

2.2 Femm. Malanno. || (Ageno).

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 155.21, pag. 149: Tu se' una grassa, / che ti vegna fracassa! - / - E tu se' tisicuccia, / che ti criepi la buccia!

2.3 [Di una costruzione:] crollo, caduta (anche in contesto fig.).

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 79, vol. 3, pag. 168.19: e puosonsi al detto asedio di Tremole, ed ebbollo a patti all'uscita d'agosto, salvo la rocca, dopo molte battaglie date e fracasso di difici, e arsono la terra tutta.

[2] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 30, vol. 6, pag. 489.6: [13] e però sarà a voi questa iniquità come uno rompimento cadente, e questo rompimento si richiuderà in uno grande muro; però che subitamente, quando non si aspetterà, verrà lo suo fracasso.

2.4 Grande quantità di vittime, eccidio, strage.

[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 42, pag. 73.17: E, andando facendo questo fracasso per lo campo di Turno, lo re Messenzio gli si parò incontro.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 46, vol. 2, pag. 514.10: In Inghilterra d'aprile e di maggio si cominciò, e seguitò di giugno e più inanzi, la pistolenzia dell'anguinaia usata, e ffuvi tale e tanta, che nella città di Londra il dì di san Giovanni e 'l seguente morirono più di MCC Cristiani, e in prima e poi per tutta l'isola. Gran fracasso fece per simile ne· reame di Francia: nella Proenza trafisse ogni maniera di gente.

3 Grave sconfitta militare, disfatta.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 27, 31-54, pag. 644, col. 1.21: Questo si è Furlío, lo quale al tempo del re Carlo foe so guerrero, e molte volte fe' de loro grande sconfitte e grande fracasso, né mai fo obediente né al conte di Romagna, messo in quella provinzia, né a messo di parte guelfa...

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 52.7, pag. 53: e pyù tosto se traria la corata, / ch'un'ora al volto l'ochio mi levasse, / se no vedesse de mi tal frachasse / come fu ne l'oste de Damiäta.

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 78, terz. 35, vol. 4, pag. 37: Quando sentì, ch'egli era preso il passo, / Messer Gherardin trasse dalla parte, / dov'era stata la rotta, e 'l fracasso, / e' Fiorentin si recaro in disparte, / e 'l passo tenner valorosamente, / e non passaron: questo abbi per carte.