FIÈVOLE agg./s.m.

0.1 fevelle, ffiebole, fiebile, fiebili, fiebole, fieboli, fievele, fieveli, fievelisimo, fiever, fieveri, fievile, fievilissimo, fievol, fievola, fievole, fievoli, fievre, fievri, flevel, flevele, fleveli, flevere, flevole, flevre, flivili, flivri, fllevele, fyever, seiver, xeive, xeiver.

0.2 DELI 2 s.v. fievole (lat. flebilem).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Palamedés pis., c. 1300; Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ven., XIII; Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Orazioni abruzzesi, XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.6 N Alcune forme potrebbero altrettanto bene essere catalogate sotto flebile (v.).

0.7 1 Che ha scarso vigore, privo di forza. 1.1 Fig. Che cede facilmente alle tentazioni, soggetto all'errore; privo di fermezza morale. 1.2 Che ha scarso valore o rilevanza. 1.3 Sost. Chi non possiede forza sufficiente. 2 Che può rompersi facilmente. 2.1 Facile a spezzarsi. 3 Poco percettibile, che si sente appena. 4 [Numism.] [Detto di una moneta:] di modesto o di minor valore (o con meno metallo prezioso nella lega).

0.8 Sara Ravani 21.10.2010.

1 Che ha scarso vigore, privo di forza.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 37.20: Et però pare a me che gli uomini, i quali in molte cose sono minori e più fievoli che lle bestie, in questa una cosa l' avanzano, che possono parlare...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 16, pag. 129.32: Suo padre era in quella nave molto fievole per troppa vecchiezza, ma in sua giovanezza non trovò suo pari per esempio di cavallaria...

[3] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 3, pag. 45.10: Tu, homo, che se' sì fievile cosa a rriguardo che fu' io, che farai tu contra la morte, quand'io contra lei non mi potti difendere?

[4] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 67, pag. 104.13: Quando se leva in superbia e orgolio l'omo, e le mosche on li altri vermi lo ponzeno, el à caxone de pensare como el è fragele e fievre cossa, poy k'el no [pò] si medesmo deféndesse da le ville creature...

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 484, pag. 112: Et non era chi ad spesa nullo operaro prenna, / Tanto geano flivili, non poteano fare facenna.

[6] Lucidario ver., XIV, I, pag. 39.7: M. In laude dela soa gloria, ché tali vermiçeli fono fati per lo regoio de l'omo, perçò che ello se porpenso ch'el è asay flevole consa quando ello a quosì piçoli vermiçeli non poto contrastare...

- Di costituzione fisica debole, soggetto a malattie (in partic. di parti del corpo).

[7] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 12, pag. 174.36: Il secondo male si è, che 'l troppo vino impedisce molto la ragione e lo 'ntendimento, per li fumi che montano nel capo, ei quali turbano la testa e 'l cervello, secondo che l'uno l'à più fiebole ch'un altro.

[8] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 206, pag. 158: L'odor de quella flor serav sí delectevre / K'il mond no serav homo sí amorbao ni flevre / Ke resanao no fosse dal morbo desplaxevre, / Perfin k'el sentirave dr'odor meraveievre.

[9] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 145.36: E però si ne deono guardare ciasquno, e spezialmente quelli ch'àno lo stomaco fiebole e che [non] quocono bene la vivanda.

[10] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 146.33: E perciò si ne deono astenere coloro ch'ànno la conplexione malinconosa, e che ànno fiebole forciella, e che àno malatia di milza, e che chagiono legiermente in frede malatie...

[11] Fisiognomia, c. 1320 (tosc.), cap.07, pag. 31.17: e chi ha li denti piccioli e fievoli, e non sono spessi, sì è segno di debile cuore e di piccola vita: chi gli ha lunghi e forti, sì dee essere grande mangiatore e di mala natura.

[12] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 30, 16-27, pag. 665, col. 1.10: E come sole, çoè sí 'come lo sole' per soa excellentia de luxe sovravança l'occhio tremante o ver fievele...

[13] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 70, pag. 326.15: Et imperciò la possono usare tutti coloro che si levano di maladia calda et secca, et che sono magri et che ànno fievole la forcella.

- Che non oppone forte resistenza, privo di difese (anche fig.).

[14] Guittone (?), Epistola bella, a. 1294 (tosc.), pag. 460.1: Pare a me che niente li vaglano, se non quanto la fievile sciepe, o vero tura, alla gran fiumara chorrente, che per la sua grande potenzia conviene che pure faccia suo chorso.

[15] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 141 bis.49, pag. 592: [Per] che, frai doce cariteivel, / [lo] to castello chi è seiver, / [lo] corpo a l'annima, che Dee te dé, / [r]endila a Dee, de chi ella è.

[16] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 72, vol. 2, pag. 136.28: perché la città era fiebole e aperta da più parti...

- [Detto di elementi naturali].

[17] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 87.10: E s'elle è da bruxar elle stà verde e fasse plu fllevele fogo in so challor.

[18] a Paolo Gherardi, Liber habaci, XIV pm. (fior.), [De' quattro venti...], pag. 168.32: Anchora sono due altri venti i quali nonn abiamo nominnati e sono di molto fiebole natura l'uno è chiamato per nome horia e ll'altro haleam.

- [Detto del sonno:] poco profondo.

[19] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 8, pag. 181.2: e come che egli [[scil. il sonno]] ancora fievole fosse, senza fiere battaglie nelle sue dimostrazioni alla mia mente non dimorava con meco.

1.1 Fig. Che cede facilmente alle tentazioni, soggetto all'errore; privo di fermezza morale.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 40, pag. 449.16: Und'è esso sapientissimo Salamone disviato e mactiero, e non pochi altri; e chi si difende in molta prosperità, non disvii e invitii e fievile e desvalente in poso vengna?

[2] Poes. an. ven., XIII, 138, pag. 140: O anima, io t' è provada, / Ma molto flevele te è trovada; / Che se io no te avese sostegnuda, / Tu seravi forte caçuda.

[3] Orazioni abruzzesi, XIII, D.4, pag. 106: Pregote ke nnin aiuti ka so multu flevele, / So ccadutu ni peccati et non me poço ergere.

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 44, pag. 127.1: E cusì lo flevole regetore multiplica soa briga, et ad altri dà materia de mal parlare.

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 14, vol. 1, pag. 46.7: Molte nobilità sono nell'anima per natura; ma ella iscema la sua nobilità per lo meschiamento del corpo, ch'è fiebole e debile, onde la fa peccare.

[6] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 16, pag. 285.42: [33] Messere, confortami come io possa andare per la via del tuo comandamento, che io sono fievole cosa, in bene fare non sono sofficiente, ma tu mi puoi salvare, se cti piace.

[7] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la pigricia, vol. 1, pag. 93.10: tu è troppo tenerame(n)ti norigao e si è de fiever natura e de debere co(n)prexiom, che tu no porixe far penitenza, ché a si tosto sirixi morto...

[8] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 11.4, pag. 24: Ruffiani et lusinghieri apportatori / delle 'mbasciate or a questi or a quelle, / isdrusciolando con false novelle / color che trovan di fievoli cuori, / battuti son da demon frustatori...

1.2 Che ha scarso valore o rilevanza.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 4.45, pag. 472: «Non vi sia a dispiacere / s'io v'ò mostra ragione / per che nasce l'er[r]anza; / ca lo fino volere / di fievola cagione / met[t]emi in sospecianza.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 61, vol. 4, pag. 231.13: o se il parlatore rende fievoli ragioni di suo detto...

1.3 Sost. Chi non possiede forza sufficiente.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 65, vol. 4, pag. 243.17: o contra fievoli, o contra quelli che non si movano ad aiutare, come sono fanciulli, o vecchi, o femine, o malati...

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 66.25: Appresso disse il nostro Signore nel vangelio: quando tu farai grande mangiare appella i poveri, e fieboli, e vocoli, e attratti, e zoppi, e tu sarai beato...

[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 200, pag. 161.14: Per ciò osterò io i forti e posenti di grande segnorie e di grande altezze, e i fieboli e dispregiati aleverò io in alti, e le carni de' re saranno date a divorare a gl'ucelli e i corpi de' fieboli e de' no posenti sarano sopelliti onorabilemente...

2 Che può rompersi facilmente.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 10, pag. 131.9: Guardatelo donque, merciè!, per Dio, guardate, ché 'n vazo fievilissimo avete esso, e d'onni parte avete ladroni furtando, e dentro da voi, che grave è guardare non-poco.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 34.69, pag. 123: Omo posto en altura en fievele scalone, / si illo è en agone, pareme gran follia: / rompennose la scala, a terra è sua mascione...

[3] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 829, pag. 154: Se la seda fusse tropo fievole / In la inseditura è convenevole / De ben alora de doverla ligare, / E ben per ordin tanpelare...

[4] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 23, pag. 37.26: L'ona sì era ke lo ponte pariva molto fievelisimo ke lu no poeva pensà como lo podese sostenì.

- [Detto di un terreno].

[5] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 51, pag. 100: Ogni terre[n] ch' è magro e fievole / Sença letame è poco frutevole...

2.1 Facile a spezzarsi.

[1] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 47, pag. 103: «oy Violeta olente, floreto de grande dolzore, / [[...]] / la tova madre si è una herba ville, fievre ed olente, / che nasse de primavera, che se go dra sta bulente...

3 Poco percettibile, che si sente appena.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 20, pag. 152.17: Allora Alchimede gli porse la destra mano e con fievole voce gli disse...

[2] f Regime du corps volg., XIV: Il suo colore è bianco, e tiene una partita di rosso, e ch'hae frarore buono, e soave, e ch'ha savore non troppo forte, né troppo fievole. || Crusca (1) s.v. fievole.

- [Detto del vino:] a ridotta gradazione alcolica (?).

[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 15, pag. 109.21: e ciò dee fare tutte l'ore ch'elli vorà bere salvo che a ora di mangiare, che a ora di mangiare de elli bere vino bruschetto fiebole, mischiato tanto ch'elli senta più savore d'aqua che di vino.

4 [Numism.] [Detto di una moneta:] di modesto o di minor valore (o con meno metallo prezioso nella lega).

[1] Doc. merc. Gallerani, 1304-1308 (sen.), [1306-7] 5, pag. 220.19: Item in fiera di Tresetto detta per quattro ciento lb., fievole moneta, che ne prestò in fiera di Tresi Santo Giovanni anno tre C sei passata...

[2] Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.), pag. 64.6: Per li quali ne li debono rendare in Parigi (per) 508 lb. torn. fievoli a 55 grossi meçço il marco.

[3] Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.), pag. 207.6: Piero Carrello di Villanuova li Roy die dare 40 s. par. fievole moneta ala Sa· Martino tre C sette.

[4] Libro segreto sesto, 1335-43 (fior.), [1340], pag. 243.7: [che do]vessero paghare alle rede di Landuccio [Mazzetti] di Firenze lbr. 5000 tornesi fieboli per [la com]pangnia de' Maghalotti di Firenze...

[5] Libro dell'Asse sesto, 1335-46 (fior.), [1339], pag. 115.4: per una adomanda che i detti figluoli di Landuccio feciono loro di lbr. 5000 tornesi fieboli...

[6] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 239.13: Anche si spende in Bruggia e per tutta Fiandra una muneta piccola nera che s'appella mitte, che denari 3 mitte vagliono denari 5 parigini fieboli...

[7] Doc. bologn., 1350, pag. 560.16: Ancora che siano fati tri pixi de ramo de quelo che de pesare lo bolognino groso a la rasone sovradicta, zoè l' uno zusto, l' altro fievele e l' altro forte, segondo che se convene a moneda d' argento...

[u.r. 08.11.2010]