FUGA s.f.

0.1 ffugha, fuca, fuga, fugga, fuggha, fugghe, fugha.

0.2 DELI 2 s.v. fuggire (lat. fugam).

0.3 Miracole de Roma, XIII m. (rom.): 1.1.1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); IV Catilinaria volg., 1313 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Per chiudere la fuga > chiudere.

Locuz. e fras. cacciare in fuga 1.1.2; convertire in fuga 1.1.3; darsi alla fuga 1.2; in fuga 1.1; mettere in fuga 1.1.1; mettersi in fuga 1.1.1; tornare in fuga 1.1.4; volgersi in fuga 1.1.4.

0.7 1 L'allontanarsi rapidamente da un luogo per evitare un pericolo o un danno. 1.1 Locuz. avv. In fuga. 1.2 Locuz. verb. Darsi alla fuga. 2 Movimento precipitoso (anche fig.). 3 Il trasferirsi continuamente da un luogo ad un altro. 4 Fig. Atto dell'evitare (qsa di negativo), del sottrarsi (a qsa). 5 Lo stesso che foga.

0.8 Sara Ravani 21.10.2010.

1 L'allontanarsi rapidamente da un luogo per evitare un pericolo o un danno.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 16.16: Sì como Laumendot commactesse ne lo porto de Troia, Hercules e Telamon co li soi dall' altra parte dero la vactalgia et presero Troia e Lamendot fo sconfitto et ne la fuga fo morto con .iij. soi filii...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 11, pag. 47.2: E taccio ancora li fatti delli crudeli Lemniadi; e abbandono la trista fuga di Pandione, re di quelli d' Atena...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 323, vol. 1, pag. 529.1: Et chiunque credarà o vero credaranno, o vero entrarà o vero entraro per villano o vero villana, a buona fede senza fraude, ignorante, nel tempo nel quale credarà o vero credaranno, o vero entrarà o vero entraranno, la fuga di colui o vero esso fugire dal signore o vero signori...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 39.84, pag. 245: che taror fuga mejo var / che con dano in breiga star...

[5] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 52.16: E quand'io p(r)opuosi a me che Lentolu rengniase, sì com'egli de gl'indovinamenti confessòe da ssé medesimo ***, e questo Gabino vestito di porpore, e Chatelina giungniere cho lo 's(er)cito, così p(er) lo lamentamento de le madri come p(er) la fugha de le pulcielle e de' fanciulli...

[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 2, pag. 656.10: E s'egli fosse furioso e iroso, sia sopportato dolcemente, eziandio infino alle battiture; ma là ov'egli trapassasse il modo di guastare membro, o dare morte ingiustamente, licita è la fuga e la partita.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 1, vol. 1, pag. 100.8: Eciandeu se issu Mariu statu locu, pluy tostu aviria pensatu di la fuga ca di la morti di Sylla.

[8] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 111, pag. 22: Uno bon suo cavaliero dixe: «Carlo, Carlone, / Longa fuga è fine in Francia: guarda que pensi mone!

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 4, pag. 74.24: E se nce fo alcuno per la ventura che per forza de cavallo potte fugire, iuvaole perzò la fuga non incorrendo morte, ma tutti li altri Troyani foro taglyati e per cuolpi de spate fo facto fine a la crudele battaglya.

1.1 Locuz. avv. In fuga.

[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 907, pag. 398.36: Il danno fu de' Fiorentini di perdere i pregioni, e guasto il paese da' nimici, e dagli amici l'onore fu nostro, che se ne andarono di notte ed in fuga...

- Locuz. agg. In fuga.

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 19, pag. 432.24: tantosto con la sua giente furioso intròe nella battaglia, e aspramente correndo addosso agli schiavi, e molti n'uccide, e fediti li mette a terra de' cavalli, sicchè a quel punto erano gli schiavi in fuga.

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 32, pag. 171.4: E con queste ancora vi si mostrava Farsalia tutta sanguinosa del romano sangue, e' prencipi crucciati, l' uno in fuga e l' altro spogliare il ricco campo degli orientali tesori.

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 8, par. 12, pag. 244.16: la quale [[Cornelia]] prima di Roma, poi di tutta Italia quasi in fuga, rivolgendo la fortuna le cose, col marito da Cesare seguitato miseramente uscì...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 134, vol. 3, pag. 267.11: Messer Ciupo colla sua riposata schiera veggendo in fuga la nostra schiera grossa, percosse a' nostri feditori stati prima a due battaglie vincitori...

[6] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 47.10, pag. 107: Pavido fato sum più cha rivolta / liepor in fuga, sentendo a le spalle / corenti cani già quasi ricolta / da l'inimico apresso ne la calle.

1.1.1 Fras. Mettere, mettersi in fuga (anche fig.).

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 32, pag. 576.29: Et incontenente tutti li romani gessiero fore, et quali occisero et quali misero in fuga, et tulzero innumerabile peccunia de auro et de argento...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 15: [101] Et p(er)ò dèi co(n) ingengno vi(n)cere ong(n)a cosa, et maximame(n)te li nimici tuoi, che se tu li tuoi nimici ài messi in fugga uvero spaventatili...

[3] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 11.139, pag. 103: Iacovon la sua mainata / curre al campo al gonfalone. / Questa schera mess' è 'n fuga: / vegna l' altra che soccurga...

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 209.37: In questi tempi, lo exercito deli Franceschi vignando de Proenza, intrando in Lombardia, al qual, conzò fosse che Grimaldo choli Lombardi fosse andadi in contra, <e> infenzandose che se metesse in fuga, laxando li pavalgioni vuodi de homini...

[5] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 245.21: et fue la battallia tra Lucca et Pisa, et fue in della piaggia di mare, et funno li Pisani messi in fuga per uno milliaio...

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 30.72, vol. 1, pag. 515: La rigida giustizia che mi fruga / tragge cagion del loco ov' io peccai / a metter più li miei sospiri in fuga. / Ivi è Romena, là dov' io falsai / la lega suggellata del Batista...

[7] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 543.32: Ingominciata la batalglia fra Carlo e Manfredi el Conte di Caserta e 'l Conte Tomasso da la Cerra [[...]] vedendo la batalglia ingominciare, essi con tucto loro exercito metendose in fugga de l'oste se ritrassoro...

[8] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 238.9: A la fine la gente d' Areçço se mise en vollta e 'n fugha e 'n esconfitta, ed àvvero la caccia parechie migla.

[9] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 36.22: Videndu adunca li Grechi zo, dediru li spalli et misirusi in fuga.

[10] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 108.26: [23] Inlor tuti gli apostoli se metèn in fuga.

[11] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 282, pag. 34: A l'ascender d'onor han messo alle / cum senno, cum prodeza de bataie, / no reguardand chi fose, nì quale, / nì l'arme de le piate, nì de maie, / mettando in fuga li so' inimici / com face sparavero le covaie.

[12] a Jacopo Alighieri, Dottrinale, a. 1349 (fior.), cap. 31.52, pag. 209: Il mezodì, di saldo, / porge pioggia et caldo; / tramontana rasciuga / e 'l caldo mette in fuga...

[13] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 5, pag. 15.18: li altri li misiru in fuga, et sequitanduli et auchidenduli per fina ad unu flumi chi havia nomu Olivetu.

1.1.2 Locuz. verb. Cacciare in fuga.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 17, pag. 115.19: E poi che l'ebbero, rifecero battaglia, nella quale due de' detti tiranni più malvagi fuoro morti, e gli altri fuoro vinti, e in fuga cacciati.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 23, terz. 84, vol. 1, pag. 267: Ed azzuffarsi là co' Genovesi, / ed arsero, e guastar tutta la ruga, / dov'egli stavan, con gli loro arnesi; / e della Terra li cacciaro in fuga...

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 57.14, pag. 48: Currio e le romane schiere denno / ne gli elefanti, e 'n fuga fu cacciato...

1.1.3 Locuz. verb. Convertire in fuga.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 14, pag. 104.21: e, convertiti in fuga i nemici, i compagni dell' assedio liberò.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 147.14: sì che furono in tutto CCLXXIJ.M, li quali uscendo repentemente delle selve, l'oste di Cesare perturbaro, ed in fugga convertirono per duri e forti passi, e perduti molti de' suoi...

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 39, pag. 82.10: Questa paura li convertì tutti in fuga, e tutti diffusamente n' andarono là onde la via trovarono...

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 10, cap. 8, vol. 3, pag. 218.9: se quel non tocca, lo perseguita dovunque fugge, e spesse volte quando l'uccello in fuga convertito pigliar non può, sì s'adira contro 'l detto uccello...

1.1.4 Locuz. verb. Tornare, volgersi in fuga.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 297, pag. 320.27: Sì cominciaro a trare sopra lor nemici sì grande habondanza di saette, che ' Greci no le potero sofferire, anzi tornaro in fugha.

[2] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 162, pag. 142.10: E no per quanto molto soferiro le genti di Tolomeo, ché veniano tutti dirotti tanto che no potero più soferire, anzi tornaro in fuga in sembia[n]za di gente disbaratate e disconfitte.

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 9, pag. 83.34: E appresso, veggendo la gran gente di Pausania, si volse in fuga co' suoi, e 'l prencipe il seguitò infino dentro ala terra e fedillo a morte...

1.2 Locuz. verb. Darsi alla fuga.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 7 rubr., pag. 93.20: Come all'apparire dell'oste di Cesare che si facea via co la spada, i cavalieri romani i quali tenevano per Pompeo, si dettero alla fuga...

2 Movimento precipitoso (anche fig.).

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 30.17: Io ti priego che tu corri più temperatamente: raffrena la fugga, e io ti seguiterò più temperatamente.

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 20, pag. 205.17: li miei panni lunghissimi, e al mio intendimento nemici, non potendo con la loro lunghezza raffrenare il mio córso, ad uno forcuto legno, mentre io correva, non so come, s' avvilupparono, e la mia impetuosa fuga fermarono...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 8, pag. 382.1: Né sta poi grande spazio che ella, sì come la giustizia e la potenzia di Dio vuole, come se morta non fosse stata, risurge e da capo incomincia la dolorosa fugga, e i cani e io a seguitarla.

3 Il trasferirsi continuamente da un luogo ad un altro.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 32, cap. 1, par. 8, pag. 475.20: Lo spesso tramutare è cosa di non istabile animo; onde, acciocché tu l' animo possi contenere, ferma in prima la fuga del corpo.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 69, pag. 161.23: Dunque acciocché possi tenere in pace l'animo, ritieni principalmente la fuga, e 'l movimento del corpo.

4 Fig. Atto dell'evitare (qsa di negativo), del sottrarsi (a qsa).

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 1: la ragione è co(n)noscente del bene (et) del male, (et) dele cose licite (et) no(n) licite, et del'oneste (et) dele no(n) honeste, co(n) electione del bene (et) co(n) fugga del male.

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 45, pag. 129.2: perké Raxone cognosce lo ben dal male, quello k'è licito dal non licito, e lo honesto da quel ke non è honesto, cum la electione del bene e la fuga del male...

[3] Simone Fidati, Regola, a. 1348 (tosc.), pt. I, pag. 230.27: Perciocchè la vita monastica non è abito o chiostro, ma è severità e virtù di obbedienza e amore di obbedienza, povertà e castità, ed è una fuga del secolo...

5 Lo stesso che foga. || (Folena).

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 93.13: Et intandu lu grandi arcu di lu chelu cum multa fuga si partiu sucta li nuvulati et dedi lu focu in mezu kisti navi et incumminzaru ad ardiri.

[u.r. 14.12.2017]