GHEFFO s.m.

0.1 ghefo, gueffo.

0.2 DEI s.v. gaifo (longob. *waifa).

0.3 Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.).

N Att. solo fior.

0.5 Meridionalismo (a sua volta di origine longobarda) usato da Giovanni e Matteo Villani parlando di cose avvenute a Maddaloni: v. Bianchi-De Blasi-Librandi, La Campania, p. 631.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Parte aggettante di un edificio.

0.8 Rossella Mosti 11.03.2010.

1 Parte aggettante di un edificio.

[1] Gl Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 112, vol. 3, pag. 543.28: e saliro in sulla sala e al gueffo, cioč sporto sopra il giardino, ove il re Andreas fu gittato strangolato e morto.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 83, vol. 1, pag. 429.20: E un dě stando i· rre nel castello di Mattalona sopra lo sporto che chiamano ghefo, la sua gente presono uno Ungaro soldato del detto conte, e con tanta maraviglia il condussono a· rre...

[u.r. 21.09.2011]