GHIOTTONCELLO s.m.

0.1 ghioctoncello, ghiotonciello, ghiottoncel, ghiottoncello, giottoncello, iottonzello.

0.2 Da ghiottone.

0.3 Ingiurie lucch., 1330-84, [1358]: 1.

0.4 In testi tosc.: Ingiurie lucch., 1330-84, [1358]; Boccaccio, Decameron, c. 1370.

0.7 1 Persona disonesta, furfante (anche come ingiuria). 1.1 [Con valore scherzoso:] piccolo furfante goloso.

0.8 Rossella Mosti 02.04.2010.

1 Persona disonesta, furfante (anche come ingiuria).

[1] Ingiurie lucch., 1330-84, 165 [1358], pag. 51.13: - Macto, macto ghioctoncello, tu no(n) sarai sempre Anthiano.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 29.22, pag. 171: Ma qui di ricordarti mi diletta / di Fiandra il conte, che 'l giudice uccise, / come per lui fu la sentenza letta, / dicendo:- Questo ghiottoncel si mise / a giudicar sì nobil sangue e degno, / sappiendo ben che 'l fallo non commise -.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 5, pag. 527.31: Ribi dall'altra parte gridava forte: «Messere, non gli credete, ché egli è un ghiottoncello...

[4] Ingiurie lucch., 1330-84, 282 [1374], pag. 77.14: Nicolò te far(r)à stare uno an(n)o i(n) prisione et farràte inpicchare p(er) la gola ad uno della Ma(r)cha, ghiotonciello da Santo Miniato.

1.1 [Con valore scherzoso:] piccolo furfante goloso.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 89, pag. 206.15: e 'l nostro Signore tra 'l prete discreto, e 'l ghiottoncello che era sul fico, così fu onorato...