ESTREMO agg./s.m./avv.

0.1 estrema, estreme, estremi, estremo, estrime, estrimo, extrema, extreme, extremi, extremo, extremu, istrema, istreme, istremi, istremo, strema, 'strema, streme, 'streme, stremi, stremo, strima.

0.2 DELI 2 s.v. estremo (lat. extremum).

0.3 Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Doc. prat., 1296-1305; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Metaura volg., XIV m. (fior.); Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.:Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.:Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. estrema unzione 1.6; il punto estremo 1.1.1.2; l'estremo giudizio 1.1.1.1.

0.7 1 Che sta a margine; che sta all'esterno, che sta alla fine. 1.1 Che termina una serie, ultimo. 1.2 Sost. La fine. 1.3 Lontano; il più lontano. 1.4 Che è diametralmente opposto. 1.5 In bilico. 1.6 [Relig.] Locuz. nom. Estrema unzione: uno dei sette sacramenti (impartito per la purificazione dai peccati veniali, generalmente a chi è in fin di vita). 2 Di grado elevato o massimo; che ha raggiunto un grado elevato. 3 Cui si accede con difficoltà ed è difficile da praticare. 3.1 Al limite della sostenibilità. Sost. Condizione al limite della sostenibilità. 4 Sost. Condizione di indigenza. La povertà. 5 Piccolo, poco percepibile. 5.1 Di scarso valore.

0.8 Francesca Faleri 18.03.2010.

1 Che sta a margine; che sta all'esterno, che sta alla fine.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 7 par. 7, pag. 25.6: narro là ove Amore m' avea posto, con altro intendimento che l'estreme parti del sonetto non mostrano...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 12.21, vol. 3, pag. 191: così di quelle sempiterne rose / volgiensi circa noi le due ghirlande, / e sì l'estrema a l'intima rispuose.

[3] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 448.28: Molto si maraviglia di così nettissima fronte colle streme valli, che s' ella fusse fatta con mano, così decentemente non sarebbe fatta...

- Sost. Ciò che sta a margine; ciò che sta all'esterno.

[4] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 22.32: Ora vanno insemora quisti duy compangy, uno plano trovano tanto largo che lo seo stremo da nullo canto parea.

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 22-27, pag. 665, col. 2.3: si è da savere che lle botte ch'ànno fondi di tri pezi, quel de mezo si è dicto 'mezule', e li estremi àno nomme 'lulle'.

[6] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 20, pag. 103.25: Sibilia è una città in Ispagna, la quale è su lo stremo della terra...

1.1 Che termina una serie, ultimo.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 141.8: Neuna cosa è più grave nè più malagevole che tener l'amistade insino a lo stremo die de la vita.

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 28, pag. 190.11: Unde dee l'omo sempre stare et vegghiare in penitentia, ad ciò ch'elli si possa in dell'ora extrema difendere.

1.1.1 Che giunge per ultimo, dopo cui non c'è niente.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 300.4: Qui Enea, pauroso, per subita paura trasse fuori la spada e lo stremo taglio contra coloro che venieno porge...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 72.2: pilyau li mani di soy filgi et pregauli que issi facissinu lu extremu officiu sou di cludirili li ochi...

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 390.16: Inpertanto la tua reina non ti lasserà senza onore già nella estrema morte...

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 26, pag. 126.1: Ma in l'Apocalipse Cristo a san Çuane specifica lo tempo, che tri agni e sexe mesi durerave quella tempesta extrema...

1.1.1.1 Fras. L'estremo giudizio.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 7, pag. 161.15: l'omo ke fura fae contra a ciascheduna; ke se a lo extremo iudicio, come dice el Vangelio de s(an)c(t)o Matheo, serà remproverato «Vedestime nudo (et) non me vestisti», magiurmente, come dice s(an)c(t)o Agustino, serà remprovarato «Vedestime vestito (et) spolgliastime».

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 1, vol. 2, pag. 111.23: a la cruchi di Cristu si cunfigura lu extremu iudiciu...

1.1.1.2 Fras. Il punto estremo: momento finale della vita.

[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 733, pag. 47: Qual è cholui, che par nel ponto estremo, / o quel che strangosato par che sia, / che a puocho a puocho revegnir vedemo, / chossì aldando menzonar Maria, / a pocho a pocho el mio fiol revene...

1.1.2 [Con funzione predicativa:] dito estremo: punta del dito.

[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 10, pag. 153.2: sì fece aprire la bocca allo 'nfermo e, col dito stremo, li vi puose veleno...

1.2 Sost. La fine.

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 11, par. 2, vol. 2, pag. 11.21: per insignarini ki in lu principiu, meczu et extremu di li nostri afflictiuni, si divi homu semper tiniri li armi di la santa oracioni.

1.2.1 Sost. La fine della vita, la morte.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.399, pag. 169: Olio santo ne l'estremo ognenno...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 22.48, vol. 2, pag. 374: Quanti risurgeran coi crini scemi / per ignoranza, che di questa pecca / toglie 'l penter vivendo e ne li stremi!

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 9, pag. 413.8: E venendo allo stremo, sicchè già s' apparecchiavano le cose alla mia sepoltura...

1.3 Lontano; il più lontano.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 37, vol. 3, pag. 118.8: E specialmente quelli che hanno costumi di fiera, però se ne trovano nelle estreme regioni nelle quali elli abitano...

- Sost. La parte più lontana.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 6.5, vol. 3, pag. 84: cento e cent' anni e più l'uccel di Dio / ne lo stremo d'Europa si ritenne...

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 5.1, pag. 439: «Veduto hai ben sì come per li stremi / di tutto l'abitato son le genti / mostruose e d'intelletti scemi.

1.4 Che è diametralmente opposto.

[1] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 3, cap. 9, ch., pag. 317.5: se quelli mezzi hanno le nature de' suoi extremi contradi e hannole igualmente, alotta seguita che tra il caldo e il freddo sia in mezzo alcuno vapore igualmente caldo e freddo...

- Sost. Ciò che è diametralmente opposto.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. III, pag. 77.14: si nne puote formare meza qualitate, cioè che tiene il mezo, come tiepido infra caldo e freddo e chome palido infra 'l biancho e 'l nero, che tiene natura di ciaschuno estremo...

[3] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 5.2, pag. 21: Sempre nel mondo i prodighi et gli avari / fuoron nemici, tenendo gli stremi...

1.5 In bilico.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 16, pag. 99.30: da supra ch'era una grande petra, e stava sì strima, ki paria ki se derrupassi.

1.6 [Relig.] Locuz. nom. Estrema unzione: uno dei sette sacramenti (impartito per la purificazione dai peccati veniali, generalmente a chi è in fin di vita).

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 79, pag. 381.23: contra 'l veniale è l'Unzione Strema...

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 27, pag. 211.8: Et contra questa infermità è lo terso sacramento, cioè l'extremauntione.

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 627.7: il quinto è la estrema unzione...

[4] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 2, pag. 82.5: E ricevendo la confessione e la comunione, colla istremaunzione...

2 Di grado elevato o massimo; che ha raggiunto un grado elevato.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 21, pag. 421.28: E neuna volta in prima se non nella strema vecchiezza di Cesare Augusto s' apersero...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 13.9, pag. 43: L' Accidia una freddura, ce reca senza mesura, / posta 'n estrema paura, co la mente alienata.

[3] Doc. prat., 1296-1305, pag. 245.17: a poveri vergho(n)gnosi (e) a infermi (e) femine di pa(r)to che fossero i(n) istrema necessità.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 268.6: Me cacciato della mia patria, e seguente li estremi pericoli del mare...

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 76.19: fo destructa quella prima Troya, cossì nobele citate, e quillo misero re Laumedonta, cossì nobilissimo, fo reducto a crodelissimo fine, et amacare quisto fine suo fosse stato fine et extrema desolatione de tanta pestilencia!

3 Cui si accede con difficoltà ed è difficile da praticare.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 32.184, pag. 88: Ned obriar che d'ogne monte el sommo / è sempre istremo e ratto...

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 17.4, pag. 384: Figliuolo, in questa parte oscura e strema / aspidi sono d'una e d'altra spezia...

- [Detto di un ragionamento].

[3] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 51-60, pag. 45.6: E da queste passammo alle divine, delle quali appena le particelle estreme si possono da' più sublimi ingegni comprendere...

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 32, pag. 73.22: E acciò che voi non crediate che io dica da beffe, o che io faccia stremi argomenti di loica...

3.1 Al limite della sostenibilità.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 75.45, pag. 317: «Eo non so morto, ma faccio el tratto, / e Deo el volesse che fosse ratto! / Star sempremai 'n estremo fatto / e non poterme mai liberare!».

- Sost. Condizione al limite della sostenibilità.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 12, 58-60, pag. 226, col. 1.8: li avea sí asediadi, che gli erano a l'estremo de non poderse più tignire...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 480.13: erano quelle [[le biade]] in tutta Toscana già aride e in istremi, da sperare sterelità e fame...

4 Sost. Condizione di indigenza. La povertà.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 6.95, pag. 71: Or vedete com'è bel fancelletto / chi si conduce, d'aver, ne lo stremo!

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 156, vol. 2, pag. 716.24: uscì fuori a oste per soccorrere Montecatini, il quale era molto a lo stremo di vittuaglia per l'assedio de' Fiorentini...

[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [BarPad] madr. 5.6, pag. 242: quello a chi de beltà la verde fronde / cinge la testa, el fianco in tera preme / e mendicando reduce a le streme.

5 Piccolo, poco percepibile.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 316.8: Voi riempiete i termini de' cigli vòti per arte, e uno piccolo estremo veletto cuopre le chiare gote.

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7, ott. 4.4, pag. 187: e lo spazio che stettero, assai stremo / fu, che tornar...

5.1 Di scarso valore.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 8.42, pag. 88: (Lor cose parno lor nel tuto streme!).

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 12.72, pag. 123: Ché noi veggiam che quando un'opra è scema, / che sia quanto vuol bella, l'occhio corre / pur al difetto che la mostra strema.

[3] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 6.5, pag. 367: e siemi vile e strema / ogni fragile cosa...