FIOCO agg.

0.1 fioca, fioch', fiocha, fioche, fiochi, fiocho, floça.

0.2 DELI 2 s.v. fioco («sovrapposizione di roco a fiacco»); Nocentini s.v. fioco («contaminazione di fiacco e roco; difficile stabilire se si sia già prodotta in lat. volg. fra flaccus e raucus dando luogo alla forma *flaucum»).

0.3 Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.);.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 [Della voce, di un suono:] di debole intensità, scarsamente udibile o emesso a fatica. 1.1 [Del parlare:] non intelligibile, o scarsamente intelligibile. 1.2 [Di una persona:] privo o quasi di voce. 1.3 Dal suono cupo. 2 [Di una luce:] di debole intensità, scarsamente visibile o che illumina scarsamente. 3 Signif. incerto: privo o quasi di voce, oppure 'di immagine sfocata e incerta'?

0.8 Mikaël Romanato; Pietro G. Beltrami 03.03.2011.

1 [Della voce, di un suono:] di debole intensità, scarsamente udibile o emesso a fatica.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 42, pag. 43.2: e, stando ogni uomo queto e attento, incomincerà questi a cantare con una voce fioca e con un turpissimo modo, e sconciamente menerà l'anche e' piedi e le mani quando verrà a ballare...

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 321.3: Alcuna travolge e storce la bocca con perverso riso; quando un'altra ride, tu crederai ch'ella pianga; quell'altra fa uno suono fioco e disamabilemente ride, sì come la sozza asinella ragghia, digrignando imprima per alcuna dimoranza.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 31.13, vol. 1, pag. 526: ma io senti' sonare un alto corno, / tanto ch'avrebbe ogne tuon fatto fioco...

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 136, pag. 525.26: Ma così stati alquanto, gli parve che Filocolo più gli s' appressasse, e piangendo gli dicesse con voce tanto fioca che appena gliele parea potere udire:...

[5] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 48, pag. 87.1: Ma la trombetta, ch' andava per la terra, diede un mal segno, ch'ella faceva uno verso fioco, come fa la voce dell' uomo infreddato.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, conclusione, 20, pag. 584: ma io son sì contento, / ch'ogni parlar sarebbe corto e fioco / pria n'avessi mostrato pure un poco.

1.1 [Del parlare, di un discorso:] non intelligibile, o scarsamente intelligibile.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 11.133, vol. 3, pag. 187: Or, se le mie parole non son fioche, / se la tua audïenza è stata attenta...

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, pag. 96.24: E per questo longo scilentio parea la dicta opera fioca, cioè oscura e malintendevele.

1.2 [Di una persona:] privo o quasi di voce.

[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 16.7, pag. 73: E posso radoppiar scacchieri e punti / crux e legge farne con ardente foco crux / bontà di quella che mm'ha fatto fioco, / merzé gridando che 'n vostro cor monti, / dolce mia donna...

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 86, pag. 414.18: Predicò pur poco perch'era fioco.

[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 40, pag. 25.24: e però che Ludio non poteva satisfare al popolo, però che diveniva fioco per troppo cantare, trovoe, overo rinovelloe, il canto de' fanciulli e 'l sonare delle trombe, al quale suono ballava il popolo.

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 1, 61-66, pag. 27, col. 1.9: Che per lungo scylenzo. Qui intende per scilencio lo non essere in uxo a li mondani, che a questo tempo sono, lo libro de Virg., sí che per non uxanza parea fioco; zò s'intende arocato, perché d'esso no sonava alcuna cosa.

[4] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 1, pag. 344.2: La natura del lupo è questa [[...]] s' egli prima vede l' uomo, la voce gli toglie, però ch' elli mettendo gli raggi suoi delli occhi nell' uomo, diseccha in lui lo spirito visibile, il quale diseccato si diseccha lo spirito dell' arterie, e così divi[e]ne l' uomo mutolo, overo fioco.

[5] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 1, pag. 345.23: E dice, che per lungo silençio parea fioco però che questo libro per essere molto stato abstracto da l' uso degli uomini, è quasi perduta la sua sonorità e boce, la quale colla fama l' auctore intende ridurre in primo stato.

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 11, vol. 2, pag. 230.9: Io, dice, ho tanto gridato a chiamare, che sono diventato fioco.

[7] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 56.21: Di chi fòse fiocho .- Se alquna choruçione d' alito avesse l' uomo, overo che chiamare non potesse, facia brasgia di ramerino, e in quella brascia arostischa il pane, e di quello pane arostito usi di mangare.

[8] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 5, 22-30, pag. 106.8: meravilliandosi di Dante ch'era vivo incomincionno a dire o, o, o, che è segno d'ammirazione, e diventonno fiochi che è segno di privazione di voce...

1.2.1 [Con valore avv.:] con la voce propria di chi parla a fatica.

[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, pag. 96.20: E qui è da intendere che, quando uno omo sta longo tempo che non parla e che poi comenza a parlare, el parla fioco.

1.2.2 [Con valore avv.:] senza emettere voce.

[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 49, pag. 305.10: Cicogna ène uno ucello lo quale ène sença lingua; et perciò dicono le genti che non canta; batte fioco et fae grande tremolare.

1.3 Dal suono cupo. || Trad. il lat. raucus.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 8, pag. 497.4: Poi che Turno ebbe tratto fuori della città di Laurenza la 'nsegna della battaglia e' corni sonarono con fioco canto... || Aen. VIII, 1-2: «Ut belli signum Laurenti Turnus ab arce / extulit et rauco strepuerunt cornua cantu».

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 3.27, vol. 1, pag. 42: Diverse lingue, orribili favelle, / parole di dolore, accenti d'ira, / voci alte e fioche, e suon di man con elle / facevano un tumulto...

[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 7, 1-6, pag. 200, col. 2.25: Pape est interiectio admirantis: quasi a dire che quando Pluto vide D. vivo, chiamò Satan demonio sotto voxe di meraviciarse digando: ve, ve, ve. Chiocia, ... arochada ovvero voxe fiocha...

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Adriana, pag. 96.7: Ivi era presso uno poggio vestito di rade spine, il quale a guisa di scoglio pendea sopra le fioche acque. || Ov., Her., Ariadne Theseo, 28: «hinc scopulus raucis pendet adesus aquis».

[5] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 196.38: E [[il corpo]] simiglialo [[scil. a Marte]] altressì nella bocie che ae grande e fiocha.

1.3.1 Fig. Oscuro, terribile.

[1] Poes. an. fior., a. 1347, Fattor celestial, 7, pag. 169: Gridando: ghodi, posa, fuggi guerra, / ringrazia que' ch'assai ti dà del pocho: / no' aspettare il dispettoso e fiocho / chorno che crudeltà sciogle e diserra.

2 [Di una luce:] di debole intensità, scarsamente visibile o che illumina scarsamente.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 3.75, vol. 1, pag. 48: «Maestro, or mi concedi / ch'i' sappia quali sono, e qual costume / le fa di trapassar parer sì pronte, / com' i' discerno per lo fioco lume».

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 3, pag. 136.31: «O V. - e dicilo maestro - or mi concedi Ch'io sapia etc., e qual costume etc., sì com'io discerno per lo fioco, idest ofuscato, lume».

2.1 [Dell'aspetto:] umile e dimesso.

[1] Maramauro, Canz., p. 1374/78 (napol.>tosc./sett.), [1378?] 1.71, pag. 193: La terça, che parea quasi di fuocho, / piangendo andava e lagrimando forte, / et colle mani sporte / pregava la divina maiestade, / l'angelica natura e lla sua corte, / con voce pia e con aspetto fiocho, / c'a lley si volga um pocho / e non sostengha tanta iniquitade...

3 Signif. incerto: privo o quasi di voce, oppure 'di immagine sfocata e incerta'? || In ess. danteschi o di commentatori della Commedia.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 23 parr. 17-28.54, pag. 104: ed omo apparve scolorito e fioco, / dicendomi: - Che fai? non sai novella? / Morta è la donna tua, ch' era sì bella-.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 1.63, vol. 1, pag. 12: Mentre ch'i' rovinava in basso loco, / dinanzi a li occhi mi si fu offerto / chi per lungo silenzio parea fioco.

[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 1, pag. 3.26: Nota, lectore, che questi che apparbe a Dante, el quale dicie che per lungo silençio parea fiocho, fu Vergilio el quale 'l soccorse, sì come dicie el testo...

[4] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 1, pag. 345.27: E dice, che per lungo silençio parea fioco però che questo libro per essere molto stato abstracto da l' uso degli uomini, è quasi perduta la sua sonorità e boce, la quale colla fama l' auctore intende ridurre in primo stato. E pareva fioco quanto all' ombra, perchè lungamente era stato sança organo di voce, cioè morto; o pareva fioco, però che la ragione poco è oggi in uso dalli huomini.

[u.r. 05.11.2021]