FORCUTO agg.

0.1 forchude, forcuta, forcute, forcuto.

0.2 Da forca.

0.3 a Compasso da navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano): 1; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Stat. venez., 1366.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

N L'att. in Jacopo della Lana è cit. dantesca.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Diviso in due o più parti, a somiglianza di forca. 1.1 Fig.

0.8 Giovanni Ferroni 03.03.2011.

1 Diviso in due o più parti, a somiglianza di forca.

[1] a Compasso da navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano), pag. 65.19: La quale isola è alta (et) à mo(n)tagna forcuta, (et) altre mo(n)tag(n)e vederete.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 9, pag. 180.16: Lo petto aveva grosso e spesso, la groppa ampia e quadrata, et una coda avea a due forconi, e le gambe forti e dritte, e' piei ampi, e l'unghie dure di buona guisa; e ciascuna onghia era forcuta e divisa in cinque, sì come cinque dita.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 25.134, vol. 1, pag. 432: e la lingua, ch'avëa unita e presta / prima a parlar, si fende, e la forcuta / ne l'altro si richiude...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 30.51, vol. 1, pag. 512: Io vidi un, fatto a guisa di lëuto, / pur ch'elli avesse avuta l'anguinaia / tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto.

[5] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 25, 121-135, pag. 613, col. 2.9: La forcuta. Qui ... si è da savere che comunalmente ... le serpi àno la lengua forceluda e perzò sufulanno o ver stivelanno o ver subelano e i omini àno la lengua intera, et uxano un atto de spudare che nol fa altro animale.

[6] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 20, pag. 205.16: li miei panni lunghissimi, e al mio intendimento nemici, non potendo con la loro lunghezza raffrenare il mio córso, ad uno forcuto legno, mentre io correva, non so come, s' avvilupparono...

[7] Stat. venez., 1366, cap. 167, pag. 80.43: sia comettudo a quelli medesmi Caradori, che del tutto quelle legne le quali acarrarano [[...]] toiano la prima mane de çascun colto dala parte de sovra et da ladi per mostra de quelle, çoè deli colti che acharrare vorano, e ghettino fora deli colti le legne forchude over cum rammi et çocchi...

[8] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 491, pag. 487.4: Anche è una erba con lunghe foglie, e à fiori violetti e seme giallo e radici forcute in quattro parti.

[9] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 25, 67-78, pag. 650.26: la lingua umana si fendé e diventò forcuta, e la lingua serpentina s'unie et allora restò lo fumare dell'uno e dell'altro...

1.1 Fig.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 22.21, pag. 76: Aio una nora astuta, - co la lengua forcuta, / con una voce enquina, - che non ci arman vecina / che non oda 'l gridato - de lo suo morganato...

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 12.5, pag. 105: Co la lengua forcuta / m' hai fatta esta feruta: / che co la lengua ligne / e la piaga ne stigne...

[u.r. 21.12.2016]