0.1 logichi, logico, logicu, loichi, loici, loico, loïco, löico.
0.2 DELI 2 s.v. logico (lat. logicum).
0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 2.
0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7.
In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).
0.7 1 Che attiene alla scienza logica. 2 Sost. Persona esperta di logica; filosofo dedito alla scienza logica.
0.8 Elisa Guadagnini 03.03.2011.
1 Che attiene alla scienza logica.
[1] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 26, pag. 313.6: Nel suo processo non avrà luogo il soffisticare delli avogadi, le gavillazioni de' procuratori o falsità di testimoni, né vani argomenti loici e ecezzione di sofista.
2 Sost. Persona esperta di logica; filosofo dedito alla scienza logica.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 10, pag. 323.16: messere lo Imperadore in questa parte non errò pur nelle parti della diffinizione, ma eziandio nel modo del diffinire, avegna che, secondo la fama che di lui grida, elli fosse loico e cherico grande...
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 45, pag. 96.41: i' lascierò questa quistione a un altro dì a disputarla co' loichi, i quali son troppo sottili, non avendo cura d'altro, che della loro sottigliezza.
[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 5, (frammento).4842, pag. 411: Dunque ti cessa, o tu, loïco tristo, / Con le sofiste tue ragioni bianche, / Ché senza fè del ben non si fa acquisto.
[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 8.17: Plato teologo, Aristotile loico con voce quirinale disputano...
[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 14, par. 2, vol. 2, pag. 25.4: Iesu poti dimandari dudichi legioni di angeli, et potili non dimandari; ma Deu non poti dimandari insemblamenti, nè Deu poti mandari insemblamenti li dui cuntradicioni cuntingenti. Undi dichinu li logichi ki Iesu poti dimandari, ma non est compossibile: est possibile, set non est compossibile.
- [Come appellativo:] logico maggiore.
[6] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 29.45, pag. 65: Çael, Ermes e loicomaggiore / ànno per chiaro, sensa alchun ritegno, / che l'anima d'un regno / può far d'un'altra, in l'altro, lieta o grama...
- [In contesto iron.].
[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 27.123, vol. 1, pag. 467: assolver non si può chi non si pente, / né pentere e volere insieme puossi / per la contradizion che nol consente". / Oh me dolente! come mi riscossi / quando mi prese dicendomi: "Forse / tu non pensavi ch'io löico fossi!".
[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 20, pag. 49.23: - Signori, io credo che voi vi dovete ricordare dell' invito che vi fu fatto per mia parte: io vi feci invitare a mangiare meco, e non a bere, però che io non ho vino che io vi desse [[...]] Il Basso, loico anco qui, ma questa non fu loica con utile, se non che risparmiò il vino a questo convito; ma se volea risparmiare in tutto, era migliore loica a non gli avere convitati, che arebbe risparmiato anco le vivande...