PASTA s.f.

0.1 pasta.

0.2 Lat. tardo pasta (DELI 2 s.v. pasta).

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Stat. sen., 1324; Stat. lucch., 1362.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusiovolg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. di buona pasta 3.1.1; di grossa pasta 3.2; mettere mano in pasta 2.3; pasta corporale 3.1.

0.7 1 Preparazione alimentare a base di farina e acqua, eventualmente con l'aggiunta di lievito o altri ingredienti, destinata alla cottura. 2 Sostanza molle ottenuta attraverso lo stemperamento di una sostanza solida con l'acqua (o con un altro liquido) o per mezzo di surriscaldamento. 2.1 Sostanza molle e collosa. 2.2 [Gastr.] Composto di ingredienti diversi tritati e mescolati. 2.3 Fras. Mettere mano in pasta: cominciare a fare qsa. 3 Ciò che costituisce la base, la materia prima di qsa. 3.1 [Rif. all'uomo:] l'aspetto materiale e corruttibile. Estens. Il corpo umano. Locuz. nom. Pasta corporale. 3.2 Indole, carattere. Locuz. agg. Di grossa pasta: rozzo.

0.8 Giulio Vaccaro 29.12.2010.

1 Preparazione alimentare a base di farina e acqua, eventualmente con l'aggiunta di lievito o altri ingredienti, destinata alla cottura.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de passione sancti Iob, 305, pag. 288: Quant plu fi gremoradha la pasta del formento, / Tant fa 'la 'l pan plu blanco e 'd meior condimento...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 9: p[er] [p]ogho levame tucta la pasta si corro(m)pe...

[3] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 132, pag. 47.4: mettivi aqua di çuccha overo di cocomero involta nella pasta ed arostita nel forno...

[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 80.6: il formento ch'è troppo corrompe la pasta, e la trae a suo savore...

[5] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), Como se jntende debita nostra, vol. 1, pag. 143.24: Q(ue)sto pam noy appellomo nostro p(er)zò che ello fo fayto de la nostra pasta.

[6] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 1, pag. 5.10: togli due casci freschi e albume d'uovo, e pestalo, e fanne raviuoli bianchi cotti con pasta.

[7] Stat. lucch., 1362, cap. 19, pag. 96.31: in delle dicte du' viande non si conti raviuoli, tordelletti, torte, nè altro mangiare di pasta, nè di lacte, nè di cacio, nè salsiccie, nè carne salata, nè lingue investite, nè inductali...

[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 50, pag. 62.30: po se confeta, menando p(er) mam cumo se fa la pasta.

[9] Lucidario ver., XIV, II, pag. 145.8: Se alcuna pasta fose corota de venino, tuti li pani che ne fose fati serave mortali...

- Estens.

[10] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 52, pag. 280.18: eglino trovarono una maniera di pane che mangiavano, altresì come pasta d'erba battuta assai dura e malagevole...

2 Sostanza molle ottenuta attraverso lo stemperamento di una sostanza solida con l'acqua (o con un altro liquido) o per mezzo di surriscaldamento.

[1] Stat. sen., 1324, Pt. 3, cap. 1, pag. 241.9: niuno sottoposto de la detta Arte possa nè debba portare a provare, nè fare provare alcuna chiave in alcuna toppa; nè fare, nè fare fare alcuna chiave a sceda da altra chiave, nè a sceda, nè a forma di cera, o di pasta, o d' alcuna altra forma...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 28.6: E poi conclude, che come il vasellajo di una medesima pasta, o massa di terra fa alcun vaso a uso di onore, alcuno a uso vituperoso...

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 9, vol. 2, pag. 181.24: Item, una campana: fundula et refundula. Si eu, refundendula, la pasta di li soi maniki eu returnassi a li manichi, et la pasta di li soi labri a li labri, et cussì returnassi la pasta di tucta in killi midesmi loki, kista sirria killa midesmi campana.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 97, pag. 211.6: abi aceto fo(r)tissimo et la creta bla(n)ca pista, et i(n)semi ta(n)to se d(e)mene ch(e) amolle como pasta, mestecandove d(e) sale b(e)n trito...

2.1 Sostanza molle e collosa.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 375.17: Borrace si è una pietra fatta a modo d'allume, ed è circundata d'una pasta fatta a modo di merda d'orecchie d'uomo...

- [Per antonomasia, a indicare debolezza, fragilità].

[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 157.9: aure di donna gli convien trovare, / di bocca nano, lingua sciutta e pare, / con gola curta e con spalle da sacco, / braccia de marmo e con le man' de pasta, / di cor leonino e di busto gigante, / secreto, inlordo e suo natura casta, / le gambe e le zinochia d'oloffante...

2.2 [Gastr.] Composto di ingredienti diversi tritati e mescolati.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 5, pag. 162.12: cogliete la zucha e la radete e inbiutate di pasta molle, e poi apresso la cociete in uno forno sopra una teghia...

[2] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 44, pag. 53.10: Pigla la erba serpintara, libra una, beni pistata cum tantu ki si ·ndi facza pulviri, et di violi salvagi, libra una, beni mundati et beni pistati et sì sunnu plui virtusi, e falli passari per unu pannu et poi pigla ova di gallina quantu voi e levandi lu blancu et miscali cum li supradicti cosi e fandi pasta...

2.3 Fras. Mettere mano in pasta: cominciare a fare qsa.

[1] a Sacchetti, Pataffio, a. 1390 (fior.), cap. 7.111, pag. 35: chi nonn è ricco in quarant'anni / à messo mano in pasta e va a brodetto.

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 153.122, pag. 147: I' farò punto e fine / perché veggio ch'io misi mano in pasta / ed avolt'era dentro al laberinto.

3 Ciò che costituisce la base, la materia prima di qsa.

[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 77.36: Item endego de Balldacho vuol esser de bon chollor vivo de fora e dentro e liçer a la man e la pasta sì è sotil e quando ello se ro(n)pe se vuol trovar mufollente...

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 362.3: il muccara si è il migliore zucchero che sia, però ch'è più cotto e la pasta sua si è più bianca e più fissa che nullo altro zucchero...

3.1 [Rif. all'uomo:] l'aspetto materiale e corruttibile. Estens. Il corpo umano. Locuz. nom. Pasta corporale.

[1] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 41, pag. 159.19: Adam fo pasta coropta e inveninata e imperzò tugi quilli che nasceno de luy in coruti e inveninadi e morti spiritualmente se lo batessmo no li fa vivere.

[2] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 35 [Antonio da Ferrara].16, pag. 74: Poi maledico el corpo de la madre / dove s'agiunse insembre / l'anima taupinella e questa pasta, / dogliosa più che quella di Jocasta.

[3] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 12.6, pag. 266: Se no fose che fermamente i' cregio / che drieto al corpo l'alma sia 'mortale / e ben per ben riceva e mal per male, / la vita priveria di questo segio; / ma, temendo saltar di male in pegio, / rimango in questa pastacorporale...

[4] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 44, pag. 259.17: Come può essere, direbbono alcuni, che 'l Figliuolo di Dio venga in quella pasta?

3.1.1 Locuz. agg. Di buona pasta: di buona complessione.

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 106.21: Gherardo [[...]] fu molto grande della persona, bene vembruto, e molto forte e atante, non troppo savio, di buona pasta e di buona coscienza, poco faccente.

3.2 Indole, carattere. Locuz. agg. Di grossa pasta: rozzo.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 86, pag. 243.27: dicono, che fu rozzo, e di grossa pasta, e che non sapea vivere, perché non si bagnava in acqua colata.

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 8, 127-138, pag. 200, col. 1.8: Exaú fo armigifero e de grossa pasta.

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 10, pag. 94.22: Piedi rustichi e carnosi, uom di grossa pasta e male disposto significa.

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 4, pag. 202.20: uomo idiota era e di grossa pasta, diceva suoi paternostri, andava alle prediche, stava alle messe...

[u.r. 08.10.2013]