PROPOSIZIONE s.f.

0.1 propositione, propositioni, proposizion, proposizïon, proposizione, proposizioni; a: proposicion, proposicione.

0.2 Lat. propositionem (DELI 2 s.v. proporre).

0.3 <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>: .

0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. fior., 1310/13; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.5 Locuz. e fras. mensa della proposizione 4; pane della proposizione 4; pane di proposizione 4; proposizione generale 1; proposizione maggiore 1.1.1; proposizione massima 1; proposizione minore 1.1.1; proposizione prima 1; proposizione universale 1.

0.7 1 [Filos.] Enunciato che afferma un concetto che può essere vero o falso. 1.1 [Filos.] Una delle due premesse del sillogismo. 1.2 Estens. Argomentazione complessa, costituita da più enunciati logicamente correlati. 2 Fatto di portare qsa all'attenzione, alla riflessione, alla valutazione altrui; proposta. 2.1 [Dir.] Atto di proporre (un provvedimento giuridico; un argomento o un elemento da sottoporre al giudizio e alla deliberazione di chi di competenza). 3 Progetto o fine che ci si prefigge di realizzare o di raggiungere; intenzione o volontà. 4 [Per trad. biblica:] offerta (a Dio, deposta ogni sabato sull'altare del tempio dagli Ebrei).

0.8 Elisa Guadagnini 03.03.2011.

1 [Filos.] Enunciato che afferma un concetto che può essere vero o falso.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 83, pag. 228.39: altresì suole avvenire, che noi ci consigliamo alcuna volta de' nostri fatti con coloro, de' quali noi siam certi, che beono volentieri; dunque la sopraddetta proposizione è falsa, cioè, che 'l secreto non si suole manifestare a colui, che per usanza s'innebria.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 2, 31-45, pag. 41, col. 1.1: Nota [che], sí come sta in libro Posteriorum, ell'è alcune propositioni ch'èno notivele per sì stesse sença altra demostratione, come «de quolibet esse vel non esse» o la «pars minor est suo toto»; altre propositioni sono che se demostrano, come: «lo triangolo ha tri anguli equai de dui retti»; «tempus est mensura motus»...

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 19, vol. 1, pag. 145.13: E però dicono, che queste cose mutabili non sono da Dio incommutabile e buono. Ma questa loro proposizione è falsa, perocchè già non è bisogno, che l' effetto si assimigli alla causa efficiente, operante per volontà.

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, 10-21, pag. 165.23: Ch'ogni contradizion è falsa e vera: diceno li Dialettici che, se l'una delle proposizioni contradittorie è vera, l'altra è falsa; e se l'una è falsa, l'altra e vera: imperò che non possono essere insieme amendune vere, nè amendune false...

[5] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Prol. cap. 7, vol. 1, pag. 10.15: La prosa comincia; discorre il verso; finisce il parlare a piede; e determina tutte le leggi dialettiche, come la proposizione, assunzione, confirmazione e conclusione.

- Locuz. nom. Proposizione prima, massima: enunciato fondamentale, la cui verità è evidente.

[6] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 2, 31-45, pag. 50.6: A guisa; cioè a similitudine, del ver primo; cioè delle proposizioni prime che sono verissime, che lo Filosofo le chiama massime, sì come questa: Ogni tutto è maggiore che la sua parte...

- Proposizione generale, universale: enunciato di valore collettivo, generalizzato.

[7] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 37, vol. 3, pag. 120.3: L'uomo che imprende scienza secondo la natura della virtude morale, e delle virtù divine ed intellettuali; questo uomo si move verso il suo termine, ed usa proposizioniuniversali, le quali lo conducono alla cognizione vera.

[8] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 203.13: Se alcuno huomo è disposto per appetito a fare vendetta, vengono al suo animo a memoria due propositionigenerali overo due regole, le quali ànno a dirizzare l'animo in tal caso.

1.1 [Filos.] Una delle due premesse del sillogismo.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 150.19: colui che riputa essere dura cosa venire alla conclusione, ragionevole cosa è che dimostri, o vero alcuna cosa esser falsa dinanzi andata, o ver la conferenza delle proposizioni non essere alla conclusione efficace: altrimenti, concedute le cose dinanzi andate, niente è al postutto che della conclusione si lamenti.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 532.18: È sillogismo ec., cioè le proposizioni e conclusioni...

[3] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 5, pag. 92.11: il perfetto medico di fisica li [ms.: il] conviene sapere la lettera della grammatica, le proposizioni e le conclusioni della dieletica, et il bello parlare della rettorica...

- [In contesto fig., per indicare l'Antico e il Nuovo Testamento].

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 24.98, vol. 3, pag. 402: «La larga ploia / de lo Spirito Santo, ch'è diffusa / in su le vecchie e 'n su le nuove cuoia, / è silogismo che la m'ha conchiusa / acutamente sì, che 'nverso d'ella / ogne dimostrazion mi pare ottusa». / Io udi' poi: «L'antica e la novella / proposizion che così ti conchiude, / perché l'hai tu per divina favella?». / E io: «La prova che 'l ver mi dischiude, / son l'opere seguite, a che natura / non scalda ferro mai né batte incude».

1.1.1 Locuz. nom. Proposizione maggiore, minore.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 2, pag. 21.10: alla quale quistione Beatrice risponde: 88. Temer si dee ec. Questa è la maggiore proposizione; poi seguita la minore quivi: 91. Io son fatta ec.

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 1, 109-123, pag. 31.7: In questi cinque ternari lo nostro autore finge come Beatrice seguitando la sua ragione, posta la maggior proposizione del suo argomento, sobiunge la minore dicendo così...

1.2 Estens. Argomentazione complessa, costituita da più enunciati logicamente correlati.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 18, pag. 377.6: In questa parte adunque si procede per via probabile a sapere che ogni sopra detta vertude, singularmente o vero generalmente presa, proceda da nobilitade sì come effetto da sua cagione. E fondasi sopra una proposizione filosofica, che dice che, quando due cose si truovano convenire in una, che ambo queste si deono riducere ad alcuno terzo o vero l'una all'altra, sì come effetto a cagione...

2 Fatto di portare qsa all'attenzione, alla riflessione, alla valutazione altrui; proposta.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, conclusione, pag. 326.23: voglio e comando che ciascun s'apparecchi di dover doman ragionare di ciò che a alcuno amante, dopo alcuni fieri o sventurati accidenti, felicemente avvenisse. - La qual proposizione a tutti piacque...

- [In partic., rif. alla parte iniziale di un testo:] enunciazione, presentazione (dell'argomento).

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 1, 13-36, pag. 13.24: In questi otto ternari, posta di sopra la proposizione della materia, lo nostro autore fa la sua invocazione...

2.1 [Dir.] Atto di proporre (un provvedimento giuridico; un argomento o un elemento da sottoporre al giudizio e alla deliberazione di chi di competenza).

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 14, vol. 1, pag. 391.4: Et ricevarò et ricevare farò tutte et ciascune petitioni et libelli, posta la cagione de l'adimandare senza alcuna propositione d'actioni. Et questo tutti li giudici et officiali del comune di Siena et de la giurisditione, così farò oservare, tolta quella solennità, senza oservatione di proponimento d'actioni.

[2] Stat. fior., 1310/13, cap. 42, pag. 40.24: La quale cosa se contro faranno o fatto averanno sì i rettori come qualunque altra persona, incontan[en]te sieno condannati di fatto senza alcuna difensione overo propositione fare in lbr. X di pic. tante volte quante contro farà o averà fatto per ciascheuno e ciascuna volta.

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 30, par. 3, vol. 1, pag. 134.1: e quale contra proponesse, oponesse overo allegasse, non valgla, né tenga cotale eceptione overo allegatione overo propositione e nientemeno cotale proponente, excipiente overo allegante en cento livre de denare per ciascuno e ciascuna fiada per la podestade overo capetanio degga essere condannato.

[4] Stat. fior., 1355 (Lancia, Stat. podestà ), L. 2, cap. 8, pag. 358.33: Salvo che se per la parte del preso s'allegasse o proponesse alcuna cosa per la quale convenisse ad alcuna delle parti fare alcuna pruova, la quale, se non fosse quella cotale allegagione o propositione, non bisognava: nel quale caso a ciascuna parte sia licito producere sopra queste cose testimoni et per quelli provare di sua ragione infra termine competente.

3 Progetto o fine che ci si prefigge di realizzare o di raggiungere; intenzione o volontà.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 35, pag. 791.19: disposi etternalmente vivere ne' santi templi. 56 Ma di ciò fu l' avenimento contrario, perché [[...]] la mia bellezza fu cagione di rompere le mie proposizioni....

[2] Tommaso di Giunta, Rime di corrispondenza, XIV pm. (tosc.), 1.95, pag. 135: sì fan disporre / le proposizïon che di' ch'avia, / sì che fuggito è via / di ciò l'effetto come can da verra.

4 [Per trad. biblica:] offerta (a Dio, deposta ogni sabato sull'altare del tempio dagli Ebrei).

[1] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Par 2, vol. 4, pag. 155.12: [4] così fa meco, acciò ch'io edifichi casa al nome del mio Iddio, e ch'io la consacri ad offerire l'incenso nel cospetto suo, e a fare il fumo delle spezie, e a sempiterna proposizione di pani e olocausti, la mattina e al vespro, ne' sabati e neomenie e solennitadi del nostro Signore Iddio in sempiterno, le quali sono comandate ad Israel.

- Locuz. nom. Mensa della proposizione.

[2] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Nm 4, vol. 2, pag. 21.1: [7] La mensa della proposizione sì la copriranno di questo pallio verde...

- Locuz. nom. Pane di, della proposizione.

[3] Gl a Vang. venez., XIV pm., Marc., cap. 2, pag. 125.18: e mançà lo pan de proposicion (ço è a dir lo pan che era santifichado), che no se convegniva a mançar a nexuno se no solamentre a li prevedi...

[4] Gl a Vang. venez., XIV pm., Luc., cap. 6, pag. 218.8: Como ello intrà in la chasa de Dio e tolse lo pane de proposicione (ço è a dir lo pane de l'altare, lo qual era santifichado) e lo donà a quelor che erano con lui...

[5] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Es 25, vol. 1, pag. 378.19: [30] E porrai sopra la mensa li pani della proposizione dinanzi al cospetto mio sempre.

[u.r. 08.10.2013]