0.1 tapina, tapinando, tapinandosi, tapinatu, taupinando.
0.2 Da tapino.
0.3 Fiore, XIII u.q. (fior.): 2.1.
0.4 In testi tosc.: Fiore, XIII u.q. (fior.).
In testi sett.: Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.).
In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.).
0.7 1 Arrecare tormento. Pron. Lo stesso che affliggersi. 2 [Al gerundio, gen. con un verbo o un'espressione di movimento:] essere in uno stato di miseria, sperimentare la povertà o l'infelicità. Andare tapinando. Fras. Andare tapinando per lo mondo. 2.1 [In partic.:] chiedere l'elemosina.
0.8 Elena Artale 29.12.2010.
1 Arrecare tormento. Pron. Lo stesso che affliggersi.
[1] Bernardo medico, 1386-a. 1397 (fior.), [a. 1397] 279b.17, pag. 332: Colui che regge il superno palazzo / non lascia quel ch'è per virtú pulito / di bruttura sentire alcuno sprazzo; / a levarvi lo 'mpazzo / de la rogna verrò, ma cura fina / non ho a l'altro mal, che vi tapina.
[2] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [Eg,Gu] ball. 4.12, pag. 92: nel tempo son che' diletti amorosi / dovrien con meco far grande conforto, / e tu mi tien rinchiusa in questo porto / e non so che ti fai; / marito non mi dài / e 'n questo modo mi sto tapinando.
[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 216, pag. 561.29: e con questo provava di pescare sanza il pesce di legno, ma niente era, ché de' mille l'uno non pigliava. Onde tapinandosi: «Che farò, che dirò?» si dispose al tutto di mettersi in cammino...
2 [Al gerundio, gen. con un verbo o un'espressione di movimento:] essere in uno stato di miseria, sperimentare la povertà o l'infelicità. Andare tapinando. Fras. Andare tapinando per lo mondo.
[1] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 544.1: Do, cognati miei, perchè fuggite voie e vostra gente voltate? Molto fi melglio de murire in casa nostra che taupinando vivare e mendicando andando per le terre altrui.
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Isifile, pag. 56.15: Quand'ella avrà errato per mare e per terra, allora provi l'aere, e povera vada tapinando.
[3] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 425.5, pag. 336: Poi ogni cosa le venne narrando: / com'un giovane, ch'Africo avea nome, / sforzò una ninfa, e 'l dov' e 'l com' e 'l quando, / a parte a parte disse, e poscia come / ell'era ita gran pezza tapinando...
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 78, vol. 1, pag. 378.5: e per noi farebbe meglio la morte e d'essere isconfitti, ch'andare più tapinandoper lo mondo»...
[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 75, pag. 276.10: E Dinadano si crucciò allora molto malamente, e disse: - Tristano, Tristano, voi non vi dovereste fare beffe d'altrui, ma dovereste pensare di voi, che andate tapinando e piangendo per lo mondo per amore...
[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 7, pag. 225.32: Ma posto pur che in questo sia da concedere ciò che il frate che vi sgridò disse, cioè che gravissima colpa sia rompere la matrimonial fede, non è molto maggiore il rubare uno uomo? non è molto maggiore l'ucciderlo o il mandarlo in essilio tapinando per lo mondo?
[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 99, pag. 582.31: egli tenne la signoria di Padova, di Vicenza, di Verona e di Brescia e molti uomini e femine uccise o fece andare tapinando per lo mondo...
[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 11, terz. 51, vol. 1, pag. 128: O noi ritorneremo in casa nostra; / che meglio ci è morire quì ad onore, / che tapinando far pe 'l mondo mostra.
[9] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 7, pag. 18.34: unda eio moro tapinando, e sì ne porto tormento d'amore per vu, gloriosa figura; e, quando lo deo d'amore sì ve formò, compose tuta la natura en vu plasmare.»
2.1 [In partic.:] chiedere l'elemosina.
[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 89.6, pag. 180: «I' sì mi sto con que' religiosi, / Religiosi no, se non in vista, / Che ffan la ciera lor pensosa e trista / Per parer a le genti più pietosi; / E sì si mostran molto sofrettosi / E 'n tapinando ciaschedun a[c]quista...
[u.r. 09.05.2022]