0.1 forte.
0.2 Lat. fors ('sorte', att. solo al nom. sing. e all' abl. forte).
0.3 Simintendi, a. 1333 (prat.): 1.
0.4 In testi tosc.: Simintendi, a. 1333 (prat.); Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.).
0.5 Locuz. e fras. forte fortuna 2.
0.6 N Le due att. del Simintendi presentano un margine di incertezza: graficamente, forte e sorte (coś come fors e sors, in lat.) sono facilmente interscambiabili.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Lo stesso che sorte. 2 [Per calco del lat. Fors Fortuna (dea della fortuna):] locuz. nom. Forte Fortuna.
0.8 Elisa Guadagnini 29.12.2010.
[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 135.7: Se gl'iddiei non vogliono che Teba basti lungo tempo, volesse iddio che gli stormenti della battallia e gli uomini gagliardi disfacessoro le mura, e che 'l fuoco e 'l ferro risonassoro! allora noi saremmo miseri sanza biasmo: lamenteremmoci della forte, e non la celeremmo, e le lagrime nostre non averebbono vergogna. || Cfr. Ov., Met., III, 551: «essemus miseri sine crimine sorsque querenda...»; gli edd. commentano la forma: «Per sorte, dal fors de' latini» (n. 48, p. 147).
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 155.19: o Netunno, ch'hai per forte [[ed.: forza]] acquistati i regni del mare, nel quale noi finiamo, al quale noi sagrati fiumi corriamo, sii qui presente... || Cfr. Ov., Met., VIII, 596: «O proxima mundi / regna vagae - dixi - sortite tridentifer undae, / in quo desinimus...».
2 [Per calco del lat. Fors Fortuna (dea della fortuna):] locuz. nom. Forte Fortuna.
[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 11, pag. 211.17: e a Roma dentro alla cella della Forte Fortuna del capo il segno che nella corona era nella sua mano spontaneamente caduto. || Cfr. Liv., XXVII, 11, 1: «in cella aedis Fortis Fortunae...».
[u.r. 12.05.2011]