FERITO agg./s.m.

0.1 fedita, fediti, fedito, feridi, ferido, ferio, ferita, ferite, feriti, ferito, feru', ferudi, ferudo, feruti, feruto, firuta, firuti, firutu.

0.2 V. ferito.

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Cronica fior., XIII ex.;Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. pis., a. 1327; Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300, (1300); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Framm. Queste Saint Graal, XIV (ven.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz); Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. ferito a morte 1.2; mal ferito 3.

0.7 1 Che ha ricevuto o si è prodotto lesioni corporali (in partic. con armi da taglio). 1.1 Raggiunto da un colpo; bersagliato. 1.2 Locuz. agg. Ferito a morte: che ha ricevuto ferite letali. 1.3 Fig. [Nel linguaggio amoroso]. 1.4 [In senso mistico-relig.:] ardente di amore divino. 1.5 Che ha ricevuto una sollecitazione, uno stimolo. 2 [Vet.] [Masc.] Locuz. nom. Mal ferito: infiammazione dolorosa del cavallo, per lo più provocata da un eccessivo peso del carico. 3 Sost. Chi ha ricevuto o si è prodotto lesioni corporali (anche in contesto fig.). 3.1 Sost. Chi ha ricevuto un'offesa; chi prova sofferenze morali.

0.8 Emiliano Picchiorri 20.06.2010.

1 Che ha ricevuto o si è prodotto lesioni corporali (in partic. con armi da taglio).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 160.18: E como se sedea in una preta forte feruto, vende uno Romano k'avea nome Lentulius et menaoli uno cavallo ke devessi fugire e quello respuse: «Una co lo popolo mio volgio morire».

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 62, pag. 77.21: E incontenente se la levoe in sue le corna e giettola ferita in terra, e disse: Non fare più beffe di tuo maiore.

[3] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 391, col. 3.9: Qua se dano li smesuraty culpy; molti ne cade morti et feriti.

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 86.24: Simigliantemente o tu, caro padre, già non mortale, e creato per la legge del nascere acciò che tu basti per tutti li secoli, disiderrai di potere morire allora quando tu sarai tormentato, riceuto il sangue del crudele serpente per li fediti membri…

[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 91.4: gictandu pirchau cum la sua sagicta la palunba vulandu; et in tal modu la palumba firuta cadiu morta in terra.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 116.19: La quali citella essendu firuta et turmentata nunca volsi diri di qui condiciuni issa fussi.

[7] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 862, pag. 197: Lo re in persona ad commattere n'è giuto; / Collo suo scudo in braccio in la scala è salluto; / De quatrella nella gamma retornò feruto.

[8] Framm. Queste Saint Graal, XIV (ven.), pag. 478.41: Quando li vete miser Galvan che era così forte ferido, eli ave gran dolor che elo era amado e ben voiudo da tuta çente per amor de soa cortesia.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 4, pag. 71.21: Abattevanosse cavaliere et altra gente da li cavalli, altri mo' feruti, altri modo muorti…

- Sost.

[7] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 63, par. 26, vol. 2, pag. 110.1: E se el percosso overo ferito overo offeso de la percossa, ferita overe offesa morisse, e 'nnante ke morto sirà suto non farà alcuna acusa overo non denuntierà alcuno overo alcune de la percossa, ferita overo offesa, de la quale overo quale morto sirà…

- Estens. [Di un'immagine sacra].

[11] Miracolo d'una imm. di Gesù, XIV (fior.), pag. 10.6: In grande numero e' vennero alla Sinagoga, e per forza v' entrarono dentro, e trovarono questa inmagine e figura di Cristo fedita, e delle fedite uscìa sangue tuttavia in grande quantitade.

1.1 Raggiunto da un colpo; bersagliato.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 31, vol. 2, pag. 556.29: e durò da mezzodì infino al primo sonno de la notte, ardendo gli steccati e la porta del castello; per la qual cosa quegli d'entro molto impauriti, e di saettamento i più fediti, sì dimandarono misericordia, e che si voleano arendere, salve le persone.

1.2 Locuz. agg. Ferito a morte: che ha ricevuto ferite letali.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 16, pag. 130.3: Quando vidde suo fillio così ferito a morte, venne pensando per la nave, e cadde più volte anzi che fusse al becco de la nave dov'era lo suo filliuolo.

[2] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 103.6: Là vedisi vuj cavaleri andar per terra ferudi a morte chi non àno podere ch'eli se possano muovere de la plaça.

1.3 Fig. [Nel linguaggio amoroso].

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 18b.1, pag. 252: Feruto sono isvarïatamente: / Amore m'à feruto, or per che cosa?

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), son. 3.1, pag. 80: Feruto sono e chi di me è ferente / guardi che non m'alcida al disferare, / ch'i' ho veduto perir molta gente, / no nel ferire, ma nel ferro trare.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 5.15, pag. 545: Per quella offesança / tu si' morto, Amore; / non trovi pietança / ne lo to dolore; / feruto de lança / te veio lo core: / per la plaga pare. /

[4] Memoriali bologn., 1279-1300, (1300) [Giacomo da Lentini] App. m.1, pag. 108: Feruto sono isvarïatamente; / Amore m'ha feruto; or, per che cosa?

- [Del cuore:] che prova grande pena, che soffre molto.

[5] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 8.16, pag. 70: Al cor feruto m'è sì gran coltello, / trista, c'or piango lo dolçe saluto / ch'ò rricevuto da san Gabriello…

[6] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 27.7, pag. 482: e porto ne li occhi un cor feruto / che quasi morto si dimostra altrui.

1.4 [In senso mistico-relig.:] ardente di amore divino.

[1] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 87, pag. 211.21: e puoi à auto il garzone molti diletti ispirituagli, e tanto era ferito dell'amore di Jesù che dicendo a madonna imbasciata da parte di Cristo, e' diceva: àmmi rivelato che questa grazia ò auta per le vostre orazioni…

1.5 Che ha ricevuto una sollecitazione, uno stimolo.

[1] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 7, pag. 166.18: che chi à promiso de servir castitae no presume d' abitar cum femene, açò che la ruina non vegna e non se aproxume tanto pu tosto a la mente, quanto l' inportunitae e la intentatium è maor per la presencia de le femene e pòse pu legeramenti mete' in overa quello chi, li ogli inprima guardando, lo cor ferio desira.

2 [Vet.] [Masc.] Locuz. nom. Mal ferito: infiammazione dolorosa del cavallo, per lo più provocata da un eccessivo peso del carico.

[1] Gl Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 26, pag. 592.17: E spissi fiati aveni pir tropu et inmoderatu carricu postu a lu cavallu, undi a pena lu cavallu si pò diritu drizari ni livari li gambi: undi kista infirmitati è dicta mali firutu.

- Locuz agg. Mal ferito.

[2] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 26, pag. 592.39: li supra dicti emplastri soldanu li rini, e constringinu li homuri e li nervi mitiganu: undi pari ki pir kisti midichini lu cavallu mal firutu si ndi diia guariri.

3 Sost. Chi ha ricevuto o si è prodotto lesioni corporali (anche in contesto fig.).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 19, pag. 174.15: Ma essendogli un' erba in sogno mostrata, e dato il sugo bere a' fediti, guarendo, col rimanente dell' oste la città prese.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 16.38, pag. 58: Non fatiga el feredore, el ferito non ne more: / or te pensa el bello amore, che sta en questa vecinata.

[3] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 370, pag. 861: Ma l'una parte e l'altra è sì grossa / che zascuno sta fermo a la soa posta, / dagando e percotando de gram botta / per onne lato, / sì che çascuno forte fo agrevato / de morti, feridi e innavorati…

[4] Cronica fior., XIII ex., pag. 83.10: La quale acqua guariva certe malactie e etiandio i lebrosi, e gli atracti stendeva e li fediti sanava.

[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 75, vol. 1, pag. 95.15: Et lo detto ferito si debbia ancora medicare a l'expese del comune.

[6] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 11, pag. 92.29: et se lo ferito moresse de quella ferita, sia tagliato lo capo a colui che l' avesse ferito, et a colui che l' avesse facto fare, sì che mora.

3.1 Sost. Chi ha ricevuto un'offesa; chi prova sofferenze morali.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 33.18, pag. 538: Per gioi non canto, poi che gioia è canto, / o perch'averla crea, / ma perché si ricrea - lo mio core, / come ferito si ricrea per pianto: / ch'al mio cor è conforto / cantare che m'à porto - lo dolore.

[u.r. 14.12.2017]