FOLLEGGIARE v.

0.1 foleç', foleça, foleçato, foliciar, folleggia, folleggiai, folleggiando, folleggiano, folleggiante, folleggiar, folleggiare, folleggiasse, folleggio, folleggiò, follegiare, follegio, folleiare, follezzo; a: folligiandu.

0.2 Da folle.

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); a Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.); Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.).

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.7 1 Agire, comportarsi da folle a causa della perdita completa o parziale del raziocinio. 2 Agire stoltamente, scioccamente. 2.1 Sost. Incapacità di comprendere la realtà, stoltezza, sciocchezza, ingenuità. 3 Fare un discorso o proporre un argomento privo di senso o di valore; delirare, vaneggiare. 3.1 Sost. 4 Essere in preda ad una passione amorosa sconsiderata, tale da oltrepassare i limiti della ragione. 4.1 Sost. Passione amorosa dissennata. 4.2 Amare senza rispettare le norme del codice cortese. 4.3 Estens. Corteggiare. 5 Ingannare, prendere in giro.

0.8 Diego Dotto 12.06.2010.

1 Agire, comportarsi da folle a causa della perdita completa o parziale del raziocinio.

[1] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 46.2, pag. 138: Per fermo se' ben om che gravemente / ti si defenderia de follegiare / neuna donna non guaire saccente, / sì sottilmente altrui sai sermonare. || Non si può escludere l'interpretazione 'ingannare, prendere in giro' (Leonardi).

[2] Mazzeo di Ricco (ed. Panvini), XIII sm. (tosc.), 2.20, pag. 207: Senza riprensione / pot'omo folleiare / e talor senno usare, / ch'è pegio che follia; / per zo, madonna, ogn'omo doveria / savere ed esser folle per stasione.

[3] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 19, pag. 44.14: E però ch' e' signori, sì come liberi, talora folleggiano, furono trovate le comune leggi, sotto il cui giogo ciascheduno vivesse in pace.

[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 224, pag. 197.13: io ve vego foliciar in tal magniera, inperciò che io soleva sempre veder che vui sovra tuti eris consegiador de tuto lo mondo, et ora me par stragnio de vui de ciò che vui volé meter lo vostro corpo incontra Tristan...

[5] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 308.195, pag. 380: Ciascun folleggia / e daneggia / pur ch'e' possa; / la ragione è percossa d'ogni parte, / per che virtù non ci ha luogo né parte.

2 Agire stoltamente, scioccamente.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 538, pag. 546: plui foleça le riqe ca le pover' asai; / se le povre fai male, e le riqe fai guai...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 8, vol. 3, pag. 237.12: Avviso che bella cosa si è soprastare gli altri di senno: e parmi mala cosa e laida di garrire e di folleggiare, e d'essere non saputo, e d'essere ingannato.

[3] A. Pucci, Tre sonetti, 1362 (fior.), Quando 'l fanciul, 5, pag. 259: Quando 'l fanciul piccolino iscioccheggia / correggil colla scopa e con parole, / e passati i sette anni sì si vole / adoperar la ferza o la coreggia / E se passati i quindici folleggia, / fa' col baston...

[4] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 190, pag. 288.7: O factura di homu ki vai tu folligiandu per trovari diversi beni a la tua anima et a lu to corpu? Ama unu beni in lu quali sunu tutti li beni...

2.1 Sost. Incapacità di comprendere la realtà, stoltezza, sciocchezza, ingenuità.

[1] Mazzeo di Ricco (ed. Contini), XIII sm. (tosc.), 1.20, pag. 150: Ben mi menò follia / di fantin veramente, / che crede fermamente / pigliar lo sol ne l'agua splendïente / e stringere si crede lo splendore / de la candela ardente, / ond'ello inmantenente / si parte e piange, sentendo l'ardore. / S'eo tardi mi so' adato / de lo meo folleg[g]iare, / tegnomene beato...

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 4.6, pag. 156: Se con l' orgoglio fiero e disumano / La vostra morte o d' altrui domandate, / O genti sciocche col folleggiar vano, / Ella s' appressa, ma voi nol pensate...

3 Fare un discorso o proporre un argomento privo di senso o di valore; delirare, vaneggiare.

[1] Monte Andrea (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), son. 116b.1, pag. 358: So[l] volontà mi porta s'io folleg[g]io, / e poco senno, ché ne son dischesto, / ed ancor molto male ch'io posseg[g]io: / ma chi 'l senn' a[ve], colui è richesto...

[2] Schiatta Pallavillani, XIII sm. (fior.), 50a.7, pag. 180: Più cortesia credetti in voi trovare, / e c'aveste, che voi non dimostrate: / a vostro sen potete folleg[g]iare, / ma non che, 'n me, voï rasgione ag[g]iate!

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 82, pag. 221.37: Per mia fede io non so, qual più folleggiò, o colui, che credea per questo argomento spregiare la paura della morte sanza il proposito, e la sollecitudine detta di sopra, o colui, che si sforzò di solvere quest'argomento...

- [Prov.].

[4] a Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 124.13: Quando odi parlare sta queto e non follegiare.

3.1 Sost.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 51.14, pag. 182: Sò bene che 'l meo detto vi par strano / perch'e' toco nel vero certamente: / prez[z]o, lo vostro dir, men ch'um pisano! / Ond'io vi lascio il folleg[g]iar di piano.

4 Essere in preda ad una passione amorosa sconsiderata, tale da oltrepassare i limiti della ragione.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1462, pag. 227: Ma chi di suo bon core / amasse per amore / una donna valente, / se talor largamente / dispendesse o donasse / (non sì che folleggiasse), / be· llo si puote fare, / ma no 'l voglio aprovare.

[2] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 47.14, pag. 130: pia[n]go e sospir' la fresca cera umana / per cui follezzo e pèro in gran mattezze.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 365, pag. 383.33: Dunque che posso io fare se io folleggio, poi che senno né valore non vale nulla cosa contra Amore?

4.1 Sost. Passione amorosa dissennata.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 7.91, pag. 221: e di' che scusa alcun'ha de follore / omo de folleggiare appoderato...

4.2 Amare senza rispettare le norme del codice cortese.

[1] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 9.12, pag. 47: ché folleg[g]iando han zo ched han voluto, / non per saver né per esser temente...

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 60.4, pag. 372: mai dal diritto senno lui non trasse, / né 'l fece folleggiare una fiata; / e posto che ferventemente amasse, / sempre teneva sua voglia celata, / tanto ch' alcun non se ne accorse mai, / ben che facesse per amore assai.

4.2.1 Sost.

[1] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 3.36, pag. 636: Dunque il mio folleggiare / piacciavi perdonare, / non per ragion, ma vincavi pietanza...

4.3 Estens. Corteggiare.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 1, cap. 2.30, pag. 27: Né mai sanza sue balie / Overo maestre o bali / Vada tra chavalieri over donzelli, / Se da suo padre o madre overo fratelli / Non è chiamata prima over mandata; / Proché tal fiata / Chosì passando alchuno folleggia ad essa, / D' onde porria onor di lei bassare.

5Ingannare, prendere in giro.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 59.10, pag. 120: Richiè', c[h]'almen n'avrà' su' ben volere, / Con tutto ti vad'ella folleg[g]iando, / Ché ttu no· le puo' far mag[g]ior piacere.

[u.r. 28.02.2023; doc. parzialm. aggiorn.]