FRALE agg.

0.1 fraile, fraili, fraille, fraire, frale, frâle, frali, frayle.

0.2 DELI 2, s.v. frale (fr. ant. fraile).

0.3 Dante, Vita nuova, c. 1292-93: 2.

0.4 In testi tosc.: Dante, Vita nuova, c. 1292-93; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.7 1 Lo stesso che fragile. 1.1 [Detto di un terreno:] cedevole, molle. 1.2 Di modesta forza ed efficacia. 2 In stato di spossatezza e affaticamento; privo di forza fisica. 2.1 Privo di energia e vitalità. 3 Debole moralmente, incline alle tentazioni. 3.1 [Detto dell'animo:] preso da smarrimento e timore. 4 Destinato a finire rapidamente, effimero.

0.8 Nicoletta Di Berardino 03.05.2010.

1 Lo stesso che fragile.

[1] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 132.19: e lo busso con non ispesse foglie e le fraire mirice e li sottili citici e l'ornato pino.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 132.10, pag. 184: Fra sì contrari vènti in frale barca / mi trovo in alto mar senza governo...

1.1 [Detto di un terreno:] cedevole, molle.

[1] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 148, pag. 188.2: E 'l vento e l'aire escie tutto di fori, là ove la terra è frale.

1.2 Di modesta forza ed efficacia.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 9, cap. 8, par. 31, pag. 189.1: Fraile è la memoria, e non basta alla moltitudine delle cose.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 187.7, pag. 243: Ma questa pura et candida colomba, / a cui non so s'al mondo mai par visse, / nel mio stil frale assai poco rimbomba.

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 165.31: O quanto fo frayle e debele l'accaysune la quale cecao li ochi de li Troyani...

2 In stato di spossatezza e affaticamento; privo di forza fisica.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 4 parr. 1-3, pag. 17.4: onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 15, pag. 128.1: Rispondesi che sì, ma non così fraili come ora, ansi sarebbeno issuti forti, ché arebbeno incontenente potuto andare per lo cibo loro.

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 4, pag. 55.15: Lo re del mondo fa queste tre cose al chavaliere: però ch'elli lo fa forte, quanto puote, faccendo li nimici fraili quanto puote...

[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 8, pag. 65.26: però che sempre rimane la carne inferma, né diventare puote più potente tanto è fraile.

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 307.5, pag. 381: Trovaimi a l'opra via più lento et frale / d'un picciol ramo cui gran fascio piega...

2.1 Privo di energia e vitalità.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, canz. 2.60, pag. 148: Elle soverchian lo nostro intelletto / come raggio di sole un frale viso.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 9, cap. 8, par. 31, pag. 189.1: Fraile è la memoria, e non basta alla moltitudine delle cose.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 187.7, pag. 243: Ma questa pura et candida colomba, / a cui non so s'al mondo mai par visse, / nel mio stil frale assai poco rimbomba.

[4] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 231, pag. 266.24: e quello ispermo che egli fae è sì frale e sì vano, che non à niuna sustanza di generare.

3 Debole moralmente, incline alle tentazioni.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 37.26, pag. 52: Le vite son sì corte, / sì gravi i corpi et frali / degli uomini mortali...

[2] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 88, pag. 132.20: E li suoi uomini, che sono altressì frali e vani come egli, non possono soffrire, e allora si muovono a malfare.

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 238.15: Verme so', omo fraile, pianta como l'aitri.

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 168, S. Caterina, vol. 3, pag. 1493.1: se tu fossi un angelo se tu fossi una virtù del cielo, non ti dovrebbe però ancora credere veruno, quanto meno che se' una femmina fraile.

[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 5, 49.5, pag. 71: in questo lieve scoglio / di questa trista carne vile e frale, / e di quanto so' stato me ne doglio.

3.1 [Detto dell'animo:] preso da smarrimento e timore.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 27 parr. 3-5.7, pag. 121: allor sente la frale anima mia / tanta dolcezza, che 'l viso ne smore...

[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 108.12, pag. 130: Darò dunque riposo all' alma frale, / e mi dorrò di non aver potuto / di quelle farmi, faticando, degno.

4 Destinato a finire rapidamente, effimero.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 23 parr. 17-28.29, pag. 102: Mentr' io pensava la mia frale vita, / e vedea 'l suo durar com' è leggiero...

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 113.8, pag. 228: ma è rio / Il tempo, e' lor guadagni sì son frali.

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 23, pag. 45.17: e como elli è fraile cosa vivendo in del mondo e como elli finisce e v'elli è portato a la fine...

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 191.4, pag. 247: così me, donna, il voi veder, felice / fa in questo breve et fraile viver mio.

[5] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 23.7, pag. 176: e quel piacer fallace e frale, / poi che a forza fortuna il fa lassarme.