FRANCAMENTE avv.

0.1 franca mente, francamente, francamenti, francammente, franchamente, francha mente, franchamenti, frankamenti.

0.2 Da franco.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); a Lucidario pis., XIII ex.

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); <Doc. ven., 1304 (2)>; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi mediani e merid.: a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Senza reticenze, in modo chiaro; con sincerità. 2 In modo risoluto, senza esitazioni. 2.1 [Rif. al comportamento in battaglia:] in modo valoroso. 2.2 Con buona disposizione d'animo. 2.3 In modo fiducioso, abbandonando i dubbi e le paure (rispetto a un evento futuro). 3 In modo non condizionato, con piena libertà di scelta. 3.1 Senza costrizioni e vincoli di tipo morale o sociale. 3.2 Con la facoltà di circolare liberamente in un territorio.

0.8 Emiliano Picchiorri 18.05.2010.

1 Senza reticenze, in modo chiaro; con sincerità.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2023, pag. 66: Asai dela çente segueno lor / E con la mente e con lo cor; / Lor predicando francamente / La gesia cresce grandemente.

[2] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2796, pag. 122: Eustadio, che ll'à olduda, / Gran meraveia n'à 'buda, / Vegando-la si franchamente / Parlar davanti a luy prexente.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 33.18: Lu quali, pensandu que lu iuvini però era vinnutu que issu ricuntassi li gravizi que so patri li facia iniustamenti, cummandau que tucti ississeru di la camara a zò que issu parlassi plù francamenti.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 59.35: Onde, donna mia, con reverentia multo ve prego che francamente, senza nulla reservatione de mio honore, plazate de me commandare, chà eo desposto so' in tutto de obedire a vuy commo a mia dompna».

2 In modo risoluto, senza esitazioni.

[1] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), IV, 7.2, pag. 383: La cosa onde si' certo che fructu ti nde vene / spendice francame(n)te azò chi sse co(n)vene, / ma si de averende fructu no ày [fid]ancza (et) spene / lo to non ci despender(e) cha no farissi bene.

2.1 [Rif. al comportamento in battaglia:] in modo valoroso.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 94.9: Et dall' altra parte Aiaces era uno cavaliere franco e prode all' arme, di gran guisa, ma non era pieno di grande senno e sanza molto [....] francamente avea portate l' armi in quella guerra, e perciò domandava l' armi d' Achilles e dicea che non si conveniano ad Ulixes.

[2] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 101.1: Poi ch' ave Cesar vente e soctomisse a Roma tucte quelle contrade, esso repassò in Espagna, dove erano con grande oste li fillioli de Pompeio, e combateo con loro presso ad una cità, e sì francamente combatiero li fillioli de Pompeio che quasi la battallia ebbero venta un dì, e Cesar morto.

2.1.1 Fig.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 59, pag. 56: Adoncha planamente lo corp to amonisce: / S'el sta a senn, bon è; ma s'el desobedhisce, / Contrasta francamente: ki pugna sí merisce, / Ki per bataia vence avanza e inrechisce.»

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 10, pag. 23.13: E avegna che voglia gran forza e richieggia gran pugna, non si dé l'uomo anighiettire, ma francamente pugnare, perché dice il Savio: «Sanza grave fatica le gran cose non si possono avere».

2.2 Con buona disposizione d'animo.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 143, pag. 533.11: Odono Ascalion e i suoi compagni la voce della graziosa giovane, e riconfortati con immenso vigore aspettano francamente qualunque novità, ragionando diverse cose co' chiusi amanti, infino che altra cosa appaia, più nella pietà degl' iddii omai sperando, che nelle loro forze.

2.3 In modo fiducioso, abbandonando i dubbi e le paure (rispetto a un evento futuro).

[1] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 63.19: «dite a' Messenesi che steano francamente ch' io sarò tosto nel loro aiuto».

[2] Disciplina Clericalis, XIII ex. (fior.), pag. 75.11: Allora quelli il si mise in casa con esso in collo e cominciollo a confortare e disse: Non avere paura, ké di magior fatto t' aterei, non ke di chotesto; e sta francammente, ké questo è nulla appo ke io ti farei per amore del tuo padre, il qual è sì come mio fratello carnale.

[3] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Par 20, vol. 4, pag. 230.18: [17] Non sarete voi che combatterete, ma solo istate francamente, e vedrete sopra voi l'aiuto del Signore; o Giuda e tu Ierusalem, non temete e non abbiate paura; domani uscirete contro di loro, e lo Signore sarà con esso voi.

3 In modo non condizionato, con piena libertà di scelta.

[1] a Lucidario pis., XIII ex., pag. 122.6: D. Poterano fare sensa licensia ciò che vorrano? M. Elli non vorrano né penserano altro che bene et però farano franchamente ciò che elli vorrano; et in tucti li luoghi che elli vorrano essere sì serano sensa alcuna gravansa.

[2] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la vera fermeza, vol. 1, pag. 129.6: E la primera si è francha volu(n)tae p(er) che l'omo pò elezer franchamenti e llo be(m) e lo mar, e questa franceza ello la tem da Deo franchame(n)ti ché negum no li pò far torto, nì tuti li diavori de l'inferno no porexia(m) l'omo forçare a far um peccao sença co(n)sentime(n)to de la p(er)sona, p(er)zò che negum pò peccare in cossa chi no se possa schivar.

3.1 Senza costrizioni e vincoli di tipo morale o sociale.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 4, pag. 133.30: L'una si è, ched elli vuole più francamente e più continuamente fare fornicazione od avolterio, dond'elli usa maniera di bestia, e vive come la bestia, né non come l'uomo.

3.2 Con la facoltà di circolare liberamente in un territorio.

[1] <Doc. ven., 1304 (2)>, pag. 75.14: et non trovai ello che fosse torto né debitore, inclinòme de mo' avanço, unde che lo Reame no lo poça çercare, ché non è debitore, unde che habia la grazia de lo Reame, che possa andare franchamente per la nostra terra sicomo va li altri vostri Ragusei et melli".

[u.r. 26.03.2024]