0.1 frangibele, frangibile.
0.2 Da frangere.
0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.).
In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 [Di un solido:] che si può rompere, tagliare o spezzare con facilità. 1.1 Legato a una sorte incerta, precario.
0.8 Emiliano Picchiorri 15.04.2010.
1 [Di un solido:] che si può rompere, tagliare o spezzare con facilità.
[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 168, pag. 171.27: Diascorides scrive che lo çafaram de più forte operatiom in medexina è quello ch'è nuovo, de bel colore, i cavigi del quale trà a biancheça, longi, né no è frangibele, e pieno, che quando el se frega, tençe le man tosto de odore acuto.
[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 27, vol. 2, pag. 185.2: Il legno del sorbo è sodo e non tiglioso, ma agevolmente frangibile, per la qual cosa ottimamente si pialla e pulisce, onde molto è convenevole a' lavori di vasi e degli scrigni, e degli assi e tavole, le quali richieggono la faccia di sopra pulita e piana, e il suo legno è rosso.
1.1 Legato a una sorte incerta, precario.
[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 10: [19] et quelli medesmo disse che, però [che] le cose humane sono frangibile (et) mutevile, (è) sempre d'acactare quali che amici li quali noi amiamo veraceme(n)te (et) dali quali noi siamo amati con ongna carità (et) benvogliensa.