FRATELLANZA s.f.

0.1 fradellança, fraelançça, fraellanza, fratelança, fratellança, fratellanza.

0.2 Da fratello.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.); Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

0.7 1 Rapporto di parentela che intercorre tra i figli degli stessi genitori; la condizione di chi ha un fratello. 2 Insieme dei fratelli e delle sorelle di una stessa famiglia. 3 Sentimento di profondo affetto e fiducia reciproca; rapporto basato su tale sentimento. 3.1 [Insieme al pron. poss., come termine di cortesia, metaf. per la persona cui ci si rivolge]. 3.2 [Tra città o stati:] vincolo di reciproca alleanza e mutuo soccorso. [In una città:] concordia civile.

0.8 Emiliano Picchiorri 15.04.2010.

1 Rapporto di parentela che intercorre tra i figli degli stessi genitori; la condizione di chi ha un fratello.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 4, pag. 91.13: E' saranno fratelli de' miei filliuoli, sì che sarà loro utile la fratellanza, et io dimorerò in castità."

[2] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 1.23, pag. 420: Non ci ha più loco consanguinitate, / non fratellanza, né amor di parte.

- [Dir.] [Dal punto di vista giuridico].

[3] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. V, cap. 11, pag. 690.22: Le exceptione cavilose, frivole o calumpniose per alcuno modo no fiano opposte e specialmente per le quale se neghe la paternità, la filiatione, la fradellança, la prelatura o la possessio della prelatura o quello per la cui mano se trova lo publico instrumento essere notaro o altre cose simigliante.

2 Insieme dei fratelli e delle sorelle di una stessa famiglia.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de passione sancti Iob, 59, pag. 279: Li soi fii entre lor havevan tal usanza: / Zascun il so di certo, andand pos inguaranza, / Sí feva 'l so convivio a tuta la fraellanza, / E 'l tre sror gh'invïavano, zo fevan per usanza.

3 Sentimento di profondo affetto e fiducia reciproca; rapporto basato su tale sentimento.

[1] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 182.30:Sed e' fanno come frati, se li muove pietà e dolore grande, sì muovano te le lor lagrime, muovate pietade, muovati la fratellanza; vaglia loro quella tua parola che vinse.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 8, pag. 673.1: E venendo i due giovani usando insieme, tanto si trovarono i costumi loro esser conformi, che una fratellanza e una amicizia sì grande ne nacque tra loro, che mai poi da altro caso che da morte non fu separata: niun di loro aveva né ben né riposo se non tanto quanto erano insieme.

- [Relig.] [In senso cristiano].

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 17, pag. 83.23: Tute quelle cose che De' mostrò in quella santa mare e in quella vraxa fraelançça demostran la virtue de De' chi a hi so' servi dà tanta forteçça ch'i vençan la morte con tuti hi so' tormenti e tenan per niente hi crudel tirani.

3.1 [Insieme al pron. poss., come termine di cortesia, metaf. per la persona cui ci si rivolge].

[1] Lett. volt., 1348-53, pag. 166.23: Mandiamo ala cara amistà e fratelançavostra e discreti huomini ser Giovanni Cicini e ser Martino Pieri, di nostra intentione pienamente informati, a' quali vi piaccia dare piena fede come ala nostra persona.

3.2 [Tra città o stati:] vincolo di reciproca alleanza e mutuo soccorso. [In una città:] concordia civile.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 4, pag. 276.5: Ancora la cittade richiede alle sue arti e alle sue difensioni vicenda avere e fratellanza colle circavicine cittadi; e però fu fatto lo regno.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 6, cap. 7, vol. 1, pag. 237.28: la calcina fue intrisa del sangue che si segnaro delle braccia i sindachi a cciò mandati per lo Comune di Firenze, a perpetua memoria e segno d'amicizia e fratellanza di quelli di Colle al Comune di Firenze, e certo per isperienzia poi sempre è istato quello Comune come figliuolo di quello di Firenze.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 17, vol. 1, pag. 630.27: E ' detti ambasciadori con molte suasioni e larghe promesse da parte di messer Giovanni pregando ch'almeno in privato, se non volesse in palese, il nostro Comune il dovesse consigliare, acciò che potesse quella città mantenere inn amore e in fratellanza, come anticamente era costumata d'essere co' Fiorentini, e difenderla da' tiranni di Milano, originali nimici del Comune di Firenze.