GAMBA s.f.

0.1 gabba, gainbe, gamb, gamba, gambe, gambi, gamma, gamme, gammi, ganba, ganbe, ghamba, ghambe, ghanba, ghanbe.

0.2 DELI 2 s.v gamba (lat. tardo gambam).

0.3 Glossario di Monza, X: 1.

0.4 In testi tosc.: Lett. sang., a. 1253; Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Egidio Romano volg., 1288 (sen.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); a Lucidario pis., XIII ex.; Doc. pist., XIV in.; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. lucch., XIV pm.

In testi sett.: Glossario di Monza, X; Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Anche s.m. (gambi).

Per alzare la gamba > alzare; con la coda tra le gambe > coda; panni da gamba > panno; panni di gamba > panno; scampare i panni di gamba > panno.

Locuz. e fras. a gambe aperte 1.2; abbracciare le gambe 1.12; avere alla gamba 1.10; avere gambe da levriero 1.21; avere in gamba 1.10; con le gambe aperte 1.2; con le gambe giunte 1.3; con le gambe incrociate 1.4; dare nelle gambe 1.20; essere bene in gambe 1.15; fare miglior gamba 2.1; fare reverenti le gambe 1.9; incrocicchiare le gambe 1.6; mettere catene e ferri in gamba 1.11; mettersi la via tra le gambe 1.22; porre ferramenta nelle gambe 1.11; prendere le gambe 1.12; sentirsi bene in gambe 1.16; sentirsi forte sulle gambe 1.17; stare bene le gambe sulla persona 1.13; stendere le gambe 1.7; tenere in gamba 1.10; tenere la gamba sopra il collo del palafreno 1.8; tenere gamba sopra gamba 1.5; tenersi ritto in gambe 1.14; togliere le gambe 1.18; tremano le gambe 1.19.

0.7 1 [Anat.] Parte dell'arto inferiore del corpo umano compresa tra il ginocchio e il piede (più generic. l'intero arto inferiore). 1.1 Fino, insino mezza gamba: fino al ginocchio o poco più su. 1.2 Locuz. avv. A, con gambe aperte; con le gambe aperte: tenendo le gambe divaricate, distanti l'una dall'altra. 1.3 Locuz. avv. Con le gambe giunte: tenendo una gamba vicino all'altra. 1.4 Locuz. avv. Con le gambe incrociate: tenendo le gambe piegate e poste l'una sull'altra a mo' di croce (gen. da seduto). 1.5 Fras. Tenere gamba sopra gamba: accavallare le gambe (?). 1.6 Fras. Incrocicchiare le gambe: incrociare le gambe, mettendole, dopo averle piegate, l'una sull'altra a mo' di croce (gen. da seduto). 1.7 Fras. Stendere le gambe: sgranchirsi, rilassarsi. 1.8 Fras. Tenere la gamba sopra il collo del palafreno: essere senza preoccupazioni. 1.9 Fig. Fras. Fare reverenti le gambe a qno: fare inginocchiare qno. 1.10 Fras. Avere, tenere in gamba; avere alla gamba (anche con v. sott.): indossare, portare alle o sulle gambe. 1.11 Fras. Mettere catene e ferri in gamba a qno, porre ferramenta nelle gambe a qno: imprigionare qno, mettendogli le catene ai piedi. 1.12 Fras. Prendere le gambe di qno; abbracciare le gambe di qno: prostrarsi dinanzi a qno, stringendogli le gambe per cercare protezione, o in atto di sottomissione e pentimento. 1.13 Fras. Stare bene le gambe sulla persona: avere un bell'aspetto. 1.14 Fras. Tenersi ritto in gambe: reggersi in piedi. 1.15 Fras. Essere bene in gambe: godere di buona salute. 1.16 Fras. Sentirsi bene in gambe: sentirsi in buona salute, provare una sensazione di benessere fisico. 1.17 Fras. Sentirsi forte sulle gambe: sentirsi in piene forze, provando una sensazione di sicurezza. 1.18 Fras. Togliere le gambe a qno: ridurre all'impotenza qno. 1.19 [Rif. meton. al sopravvenire della stanchezza:] fras. Tremano le gambe. 1.20 Fras. Dare nelle gambe a qno: percuotere, colpire qno alle gambe. 1.21 Fras. Avere gambe da levriero: avere la forza di correre con velocità e agilità. 1.22 Fras. Mettersi la via tra le gambe: partire in fretta. 2 Zampa di animale. 2.1 Fras. Fare miglior gamba: irrobustire gli arti. 2.2 Arto posteriore degli uccelli. 2.3 Peduncolo dei vermi. 3 [Bot.] Parte del corpo di una pianta che ha funzione di sostegno.

0.8 Anna Colia 07.07.2010.

1 [Anat.] Parte dell'arto inferiore del corpo umano compresa tra il ginocchio e il piede (più generic. l'intero arto inferiore).

[1] Gl Glossario di Monza, X, pag. 41.9: gamba: poida.

[2] Lett. sang., a. 1253, pag. 196.19: io no(n) sono potuto a(n)dare a stareco(n) ser p(re)ite Ve(n)tura i(m)peroe ched io abbo avuto gra(n)de male nela gola (e) nela gabba... || L'ed. propone, dubitativamente, di emendare in ga[m]bba: cfr. Castellani, Testi sangim., p. 164.

[3] Contempl. morte, 1265 (crem.>sen.), 460, pag. 87: Che a tte pare<v>a cota[n]to buona, / Le bracc[i]a grosse et lo busto grande, / Le cosscie piene et l<e> belle gambe?

[4] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 117.1: Socrate [[...]] era piccolo malamente, el volto piloso, le nari ampie e rincazzate, la testa calva e cavata, piloso il collo e li omeri, le gambe sottili e ravolte.

[5] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 51, pag. 55.19: Nell'andare che facea, venneuno calzolaio indosso ad uno donzello ch'era in sua compagnia, e parolli la gamba dinanzi, e della mano gli diede nel petto, e fecel cadere, e cominciò a gridare: - Date loro, date loro! -.

[6] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.80, pag. 497: mano lung[h]e e ssutili, / gamme e ppedi gentili.

[7] a Lucidario pis., XIII ex., pag. 84.2: Or ti vorrei pregare che mi dicessi perché nasceno homini in questo mondo stimulati in diverse mainiere et come a li homini nasceno le ganbe et li piedi stravolti...

[8] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2544, pag. 116: Çasschun, sichon li podeva meio, / Poy trar quelle spade taiente, / E ferir su quelly elmi luçente / Taiando teste, ganbe e braçe...

[9] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 25, 46-66, pag. 604, col. 2.21: le doe gambe de mezo del serpente sí trafingeno le cosse e i fianchi del peccador, le doe gambe de dreto del serpente sí se desteseno per le cosse e gambe e pie' del peccador, la coda del serpente entrò tra le cosse...

[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 40, pag. 168.33: lu quali [[dragone]] mi stringi multu cum la cuda sua li gambi, e la sua testa mi avy misu a lu pectu...

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 66.17: A lu quali Pompeyu, avendu ligata una gamba di una fassa, Favoniu li dissi: «Nulla differencia esti - dis' issu - in quali parti di lu corpu siannu pizzuli panni»...

[12] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 23, pag. 115.11: Gli cavaler habua la licencia da Pilato de far-gli murir tosto, vegnan a l'un d'i du laron e con maççe de ferro ghe començòn a romper e a scaviççar-ghe le osse de le gambe e de le cosse...

[13] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 83, par. 3, vol. 2, pag. 140.14: Volemo enpertantoké quignunque mocçerà ad alcuno el naso overo la mano dal braccio en tucto overo el pieie en tucto dal crure overo da la gamba...

[14] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 90.11, pag. 635: Questi sopra crudel rabbiosi cani / la bella donna giovene stracciaro / e gambe e braccia suoi tutte spezzaro: / amor paterno e fratern' obliaro.

[15] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 8, pag. 34.16: una soru cussì bella et blanca, chi, quandu illa andava a lu mari et a li flumi dulchi, et li pixi di lu flumi, oy di lu mari, vidianu li soy gambi cussì blanchi...

[16] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 28, pag. 238.10: Chi se sventrava, chi se speczava per li rini, chi rompea lo cuollo cadendo da lo cavallo feruto, chi se spallava, a chi era rocta la capo, a chi mozata la mano, a chi la gamba, a chi lo pede.

[17] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 41, pag. 267.18: Or eca, aora sum daito a lo dragum a devorà', lo qua à çà involte le mee gambe e le coxe cum la coa...

[18] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 114.14: Hec tibia, bie id est la gamba.

[19] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 22 rubr., pag. 150.8: lu cavallo sia legato da boni capistri alla mangniadura, et questo se faccia in tale modo ch(e), p(er) lla sua indumitate, delli d(ic)ti soi capistri i(n) de li gamme no(n) sia laduto.

- Masch.? || Cfr. Aurigemma, Mascalcia, p. 103.

[20] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 89, pag. 207.2: se li mecta dui setoni i(n)t(ra) ambo le polçera de le cosse da lo capo d(e) l'anch(e); similem(en)te se faça i(n) li gambi denançi...

1.1 Fino, insino mezza gamba: fino al ginocchio o poco più su.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 209, pag. 319.28: Tutto il mondo pareva sangue, ché gli cavagli andavano nel sangue insino a mezza gamba...

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 6, pag. 25.14: In gamme portavano caize de bianco. De sopra le caize portavano calzaroni de corame fi' a mesa gamma.

1.2 Locuz. avv. A, con gambe aperte; con le gambe aperte: tenendo le gambe divaricate, distanti l'una dall'altra.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 114, pag. 255.14: quando andava per la città, e spezialmente a cavallo, che andava sì con le gambe aperte che tenea la via, se non era molto larga, che chi passava convenia gli forbisse le punte delle scarpette...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 208, pag. 538.10: e la donna forse si medicò anch' ella, però che buon pezzo andò a gambe aperte.

1.3 Locuz. avv. Con le gambe giunte: tenendo una gamba vicino all'altra.

[1] Meo dei Tolomei, Caribo, XIII/XIV (sen.>umbro-march.>ven.), 77, pag. 79: Co· le gambe gionte / salta mantenente...

1.4 Locuz. avv. Con le gambe incrociate: tenendo le gambe piegate e poste l'una sull'altra a mo' di croce (gen. da seduto).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quinquaginta curialitatibus ad mensam, 24, pag. 316: No di' stá cuintoroso ni gram ni travacao / Ni col gamb incrosae ni tort ni apodiao...

1.5 Fras. Tenere gamba sopra gamba: accavallare le gambe (?).

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 8.88, vol. 1, pag. 137: Mal fa la man che corre / a prender de' comuni magior partita; / e più, chi ben non vita / giacer, o gamba sor gamba tenere.

1.6 Fras. Incrocicchiare le gambe: incrociare le gambe, mettendole, dopo averle piegate, l'una sull'altra a mo' di croce (gen. da seduto).

[1] A. Pucci, Noie, a. 1388 (fior.), 148, pag. 11: A noia m' è chi le ghanbeinchrocichia, / istando a mensa, o ttanto le disttende / che gli suo' piè sovra gli alttrui moncichia.

1.7 Fras. Stendere le gambe: sgranchirsi, rilassarsi.

[1] F Cavalca, Ammonizione a S. Paola, a. 1342 (pis.), cap. 4: Non fu mai veduto dormire in luogo alcuno, o veramente, che stendesse pure le gambe per riposarsi, o che dormisse secondo il suo volere... || Gigli, Mondizia del cuore, p. 68.

1.8 Fras. Tenere la gamba sopra il collo del palafreno: essere senza preoccupazioni.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 13, pag. 419.5: venite a me sicuramente tenendo la vostra gamba sopra il collo del vostro palafreno, e io il vi farò rendere...

1.9 Fig. Fras. Fare reverenti le gambe a qno: fare inginocchiare qno.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 1.51, vol. 2, pag. 8: Lo duca mio allor mi diè di piglio, / e con parole e con mani e con cenni / reverenti mi fé le gambe e 'l ciglio.

1.10 Fras. Avere, tenere in gamba; avere alla gamba (anche con v. sott.): indossare, portare alle o sulle gambe.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 20, pag. 27.28: Ed ancora i balestrieri il braccio manco aveano coperto di maniche di maglie, ed i pedoni con iscudo abbiendo le catafratte, e cappelli, ancora i gamberuoli di ferro nella gamba manca erano costretti d' avere.

[2] Novellino, XIII u.v. (fior.), 77, pag. 305.17: (e messere Rinieri era grande della persona et avea le gambe lunghe et era su uno magro ronzino, et avea queste calze line in gamba)...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 55, vol. 2, pag. 256.30: Et intendasi di fare vista chi avarà [[...]] coraze, o vero lammiere in dosso, o vero gamberuoli a le gambe, o vero cosciaroni a le cosce.

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 41, pag. 99.3: Messer Ridolfo rispose che ciò facea, perché quando i Fiorentini l' aveano dipinto, l' aveano dipinto sanza calze in gamba...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 86.28: Fierri tenevano in gamma. Mustravano ca erano presonieri.

1.11 Fras. Mettere catene e ferri in gamba a qno, porre ferramenta nelle gambe a qno: imprigionare qno, mettendogli le catene ai piedi.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 13, pag. 65.26: a' servi s'usava di mettere catene e ferri in gamba...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 248, vol. 2, pag. 336.23: che si pongano allui [[condannato]] ferramenta ne le gambe con stangarella di peso di XV libre...

1.12 Fras. Prendere le gambe di qno; abbracciare le gambe di qno: prostrarsi dinanzi a qno, stringendogli le gambe per cercare protezione, o in atto di sottomissione e pentimento.

[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 12, pag. 240.3: Costui [[Errigo]], vedendossi non potere campare, prese le gambe del preite e abraciole, ma non li valse, ché costoro l'occisero in quel grado.

1.13 Fras. Stare bene le gambe sulla persona: avere un bell'aspetto.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 9, pag. 564.7: Tu vedi innanzi innanzi come io sono bello uomo e come mi stanno bene le gambe in su la persona, e ho un viso che pare una rosa...

1.14 Fras. Tenersi ritto in gambe: reggersi in piedi.

[1] F Cavalca, Dialogo s. Greg. (ed. Silvestri), a. 1342 (pis.) L. 1, cap. 4: incominciò mirabilmente a tremare ed impaurire, ed in tal modo a sbigottire che non si poteva quasi tener ritto in gambe... || Cfr. Silvestri, Cavalca. Dial. S. Greg., p. 54.

1.15 Fras. Essere bene in gambe: godere di buona salute.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 211, pag. 548.31: Li gioveni erano bene in gambe, cominciano a piè a camminare, e vanno tanto ratti che lo giunsono...

1.16 Fras. Sentirsi bene in gambe: sentirsi in buona salute, provare una sensazione di benessere fisico.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 78, pag. 171.26: Ballerino, che ogni cosa udia, e sentiasi bene in gambe, si ferma, e aspetta quello che Ugolotto dee fare.

1.17 Fras. Sentirsi forte sulle gambe: sentirsi in piene forze, provando una sensazione di sicurezza.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 45, pag. 197.18: Né ti lasciare abbracciare, se forte non ti senti sopra le gambe...

1.18 Fras. Togliere le gambe a qno: ridurre all'impotenza qno.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 15.122, vol. 2, pag. 258: «Che hai che non ti puoi tenere, / ma se' venuto più che mezza lega / velando li occhi e con le gambe avvolte, / a guisa di cui vino o sonno piega?». / «O dolce padre mio, se tu m'ascolte, / io ti dirò», diss' io, «ciò che m'apparve / quando le gambe mi furon sì tolte».

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 81-90, pag. 50.22: e parvemi che le gambe mi fossero del tutto tolte, e divenire immobile.

1.19 [Rif. meton. al sopravvenire della stanchezza:] fras. Tremano le gambe.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 16.99, pag. 231: Grave era il poggio a salir tanto, che nne / fece posar più e più volte; in prima / tremâr le gambe e riscaldâr le penne, / che noi fossimo giunti in su la cima.

1.20 Fras. Dare nelle gambe a qno: percuotere, colpire qno alle gambe.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 11, pag. 18.22: siccome contra 'l nemico con la detta mazza, e collo scudo combattea, ed ora quasi come nel capo dare gli volesse, ed ora nel fianco, ed ora nelle gambe...

[2] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 213, pag. 646: Altri ge dà per braçi, altri ge dà per gambe, / altri ge speça li ossi cun baston e cun stang[h]e...

1.21 Fras. Avere gambe da levriero: avere la forza di correre con velocità e agilità.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 3.24, pag. 54: Credi alle fortune, o uom, leggiere, / Che discorrenti son? credi al finito / Ben, che a fuggir ha gambe di levriere?

1.22 Fras. Mettersi la via tra le gambe: partire in fretta.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 195, pag. 494.20: si mise la via tra gambe, tanto che con gran fatica, per portare cosa non mai usata, e perché villano avea preso gentile, giunse a Parigi dinanzi al re.

- [Prov.].

[2] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 96.9, pag. 641: Perch' io m' aveggio mo' che gambacorta / non se convèn ch' alto scalone ascenda, / onde mia scusa per voi se comprenda.

2 Zampa di animale.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 32.23: tali [[animali]] hano buono custume e tali rio; e tale ha longo el còllo e le gambe denanti, come la giraffa, e ha corte quelle deretro...

[2] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 172.20: Riniceron [[...]] è grand per longeza, sì com' un grand caval, ma ha le gambe curte, e lo so color è simel al busso.

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 19.26: e le veloci gambe non giovano al veloce cerbio...

[4] Stat. lucch., XIV pm., pag. 78.18: Dalle carne delli animali di quattro gambe...

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 95, pag. 209.23: Più volte adeve' ch(e) alla iuntura d(e) la gamba di ret(r)o app(re)sso allu pede pate lisione, et pate p(er) viole(n)tia feruta...

2.1 Fras. Fare miglior gamba: irrobustire gli arti.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 9, cap. 3, vol. 3, pag. 42.17: Quando il Cavallo nasce, utile cosa sarà che nasca in luogo pietroso e montuoso, imperocchè per lo luogo pietroso e duro, fanno l'unghie più sode e dure, e per lo montuoso fanno miglior gamba per l'esercizio dell'andare in su ed in giù.

2.2 Arto posteriore degli uccelli.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 22, pag. 43.24: La grua si è uccello con grande corpo e con grandissime gambe...

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 6.23: E sì come l'uccello quando ha messa la sua gamba ne' lacciuoli...

2.3 Peduncolo dei vermi.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 84, vol. 3, pag. 487.1: a Sibastia piovvono grandissima quantità di vermini grandi uno sommesso con VIII gambe, tutti neri e coduti, e vivi e morti...

3 [Bot.] Parte del corpo di una pianta che ha funzione di sostegno.

[1] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 196, pag. 62: Eciamdeo de lo profundo d' abisso / tu [l'] ài tirar, segundo k' el è scrito, / nè çà no g' à valer lo so regojo / pur una sola gamba de terfojo...

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 12, pag. 95.14: E quando potiamo si vuole attendere, che la vite diventi forte nella gamba, e che non serbiamo alla vite debile due tralci.

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 6, pag. 10.25: E questa erba à la gamba simele a la gamba de la fava, e la somença simele.