GHIANDA s.f.

0.1chiande, ghianda, ghiande, ghiandi, giande, glanda, glande, ianda, iande, iando, yanda, yande.

0.2 DELI 2 s.v. ghianda (lat. glandem).

0.3 Doc. fior., 1286-90, [1289]: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1286-90, [1289]; Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1301-1303; Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Fatti dei Romani, 1313 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Doc. castell., 1361-87; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.5 Anche s.m. (iando).

Locuz. e fras. ghianda barbos 2.1; meno che una ghianda 1.2.2; non valere tre ghiande 1.2.1.

0.6 N Gli ess. del Libro della cura delle malattie, cit. a partire da Crusca (3), passati a TB e GDLI, potrebbero essere falsi del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 73-76.

0.7 1 [Bot.] Frutto della quercia, e in gen. di alberi appartenenti al genere Quercus (come il leccio, cerro, rovere), protetto parzialmente da un involucro (cupola), che costituisce la base dell'alimentazione dei maiali. 1.1 [Come cibo degli uomini nell'età dell'oro]. Meton. Simbolo della povertà primitiva. 1.2 [Fig. e in contesto fig.:] entità di poco valore; nullità. 2 [Bot.] Albero ghiandifero. 2.1 [Bot.] Locuz. nom. Ghianda barbos: varietà di quercia. 3 [Armi] Palla di piombo scagliata dai frombolieri sul nemico. 4 [Anat.] Estremità del membro virile, glande.

0.8 Rossella Mosti 05.05.2010.

1 [Bot.] Frutto della quercia, e in gen. di alberi appartenenti al genere Quercus (come il leccio, cerro, rovere), protetto parzialmente da un involucro (cupola), che costituisce la base dell'alimentazione dei maiali.

[1] Doc. fior., 1286-90, [1289], pag. 231.2: It. per due staia di ghiande, dì vj di gennaio, s. vj. p.

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), D. 123.6, pag. 245: E son sì fatto, che non mi vien puzzo, / ma più abboccato che porco a le ghiande...

[3] Stat. sen., 1301-1303, pag. 26.21: D'ogne soma di ghiande, IJ denari.

[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 17, pag. 140.8: Et che viene anco a ddire quello che dice, che questo giovano desiderava d'empiersi lo ventre delle ghiande che li porci mangiavano, e nimo li ne dava.

[5] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 212.15: ed avea in suo chapo uno chapello, cioè una ghirlanda, di branche di quercia, con tutte le ghiande, i rimenbranza ch'elli avea molte volte guarentiti da morte coloro qu'egli aveva a guidare...

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 145.20: Hi ben de çá son morchia e olio da arder, hi ben de çá son giande e lanbrusche salvaie...

[7] Doc. castell., 1361-87, pag. 241.12: Recevetti eo Guido, a Mccclxxviij dì v de dice(n)br(e), da Petruccio d'Amata, del d(i)c(t)o fitto dele castangne, iij libr. (e) xij s., cioè uno fio., (e) eo Guido gli dèy de mio xvj s., posto ch'esso Petruccio del p(re)sente a(n)no ci à a dare a noy x s. dele ghiande che Gio(n)ta gli dè e(n) Pianettole.

[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 94, pag. 100.31: Una spetia de uno arbore che fa iande, la quale se chiama karmas, è de più forte operatiom cha le altre..

[9] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 26, vol. 2, pag. 182.19: La Quercia, il Rovero, il Cerro sono arbori grandi, i quali son quasi d'una medesima natura, e hanno molta similitudine nella sodezza e durezza de' loro legni, e nella forma delle lor foglie e frutti: imperciocchè tutti producon ghiande, e tutti fanno profonde e molte grandi radici: ma son differenti nella forma degli arbori...

[10] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 84.4: Hec glans, dis la g[hi]anda.

[11] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 15, pag. 145.16: Tam(en) è da guardare a potere che levimente non se teniano i(n) nelle locora ove sia copia de glanda, a(r)bo(r)e de ce(r)ro, ca lo manecare de quella ianda farria le iomente spoltronare.

- Masch.

[12] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 147.5: El pane in iando e 'l mio potagio in torso / conversi sono, e per mio cibo agiu[n]ti...

- [Prov.]

[13] a Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 105.16: A gattiva troia viene buona ghianda a boccha.

1.1 [Come cibo degli uomini nell'età dell'oro]. Meton. Simbolo della povertà primitiva.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 6, pag. 78.9: altresì come la grande ghianda soleva esser vita dell'uomo al tempo che la terra non menava formento.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 22, 142-154, pag. 465, col. 2.4: Sí che chiaro apare come le ghiande delle querce e l'acqua de' fiumi gl'era convenevele, bevanda e cibo.

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 8.19: e li uomini, contenti de' cibi creati sanza essere costretti, coglievano i frutti delli arbori, e l'erbe de' monti, e' corniuoli, e le more tra' duri pruneti, e le ghiande che cadieano dall'alta quercia di Giove.

[4] Comm. Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 343, pag. 592.23: Al tempo antico la gente non aveano casa; ma per casa stavano sotto le guerce e mangiavano chiande che sono frutto di guerce.

[5] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 530.21: Mai tu non nombrarai le iande e[n] la ramosa ylese, né quante è le ave de Ybla, né quante è le bestie salvaçe del'Alpe...

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 136.2, pag. 191: Fiamma dal ciel su le tue treccie piova, / malvagia, che dal fiume et da le ghiande / per l'altrui impoverir se' ricca et grande, / poi che di mal oprar tanto ti giova...

[7] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 143.27: El quale [[Saturno]] fo el primo homo che insegnasse lo populo de hedificare le case et de lavorare la terra, per che nansi non sapevano laborare ma erano como bestie manducanti le glande et habitanti le grocte et nelle caselle de frondi de arbori tutte coperte.

1.2 [Fig e in contesto fig.:] entità di poco valore; nullità.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 17, pag. 140.13: Ma ingannato è! Or odi. Dice qui che delle ghiande si vuole satiare lo peccatore. Quali sono le ghiande secondo la lectera? Sono li gusci d'alcuna cosa vitale, u è la semmula, u alcuna cosa più vile.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 17, pag. 140.21: Però che ssi vuole satiare lo peccatore della lode, vuole essere laudato, honorato et tutte queste cose son ghiande, però che nulla sono.

1.2.1 Fras. Non valere tre ghiande: non servire a niente.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 82, terz. 52, vol. 4, pag. 83: e l'altra gente di porta Leone / tutti ad un cenno fer l'assalto grande, / popolo, e Cavalier, quella stagione. / Ma tutto questo non valíe tre ghiande...

1.2.2 Fras. Meno che una ghianda: niente.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 235.7, pag. 277: Ma ora che 'l valor un po' traluce, / la mia rima vêr te vuol che si spanda, / e quella stimerai men ch'una ghianda / però che non è oro ciò che luce.

2 [Bot.] Albero ghiandifero.

[1] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. [131] rubr., pag. 58.5: Ghiandi et cerre.

2.1 [Bot.] Locuz. nom. Ghianda barbos: varietà di quercia.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 94, pag. 100.37: La scorça de la iandabarbos, cota in l'aqua, perfina che la se molifica, mettùa sovra li cavigi e lagà cossì stare per tuta una note, seando inprima lavò el cavo cum chimolea, tençe i cavigi in colore negro.

3 [Armi] Palla di piombo scagliata dai frombolieri sul nemico.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 194.17: tolse lo corpo mortale discorso per li sottili venti; sì come la ghianda del piombo, mandata dall'ampia rombola, si suole disfare nel mezzo del cielo.

[2] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VII [Phars., VII, 506-520], pag. 131.32: da quella parte volano le saette, da quella parte volano le [...] e ' sassi, e le ghiande sciolte per lo spatio dell'aria e distrutte per lo caldo tempo.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 246.31: A tutti quelli non suonano armi nè scudi nè carri: massima parte di loro gittano ghiande di livido piombo...

4 [Anat.] Estremità del membro virile, glande.

[1] f Libro della cura delle malattie: Quando lo prepuzio non cuopre la ghianda. || Crusca (3) s.v. ghianda.

[2] f Libro della cura delle malattie: Se lo prepuzio cuopre, e fascia in modo la ghianda, che non vaglia scoprirsi. || Crusca (3) s.v. ghianda.