GRATÌCOLA s.f.

0.1 craticola, craticula, gratichole, graticola, graticole, graticula.

0.2 Da grata.

0.3 Doc. sen., 1277-82: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1277-82; Doc. prat., 1296-1305; Ottimo, Par., a. 1334 (fior.); Gloss. lat.-aret., XIV m.; f Cavalca, Medicina del cuore, a. 1342 (pis.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

0.7 1 Piccola grata fatta di elementi metallici intrecciati che chiude finestre o porte. 2 Griglia metallica posta sopra fornaci e fucine. 2.1 [Gastr.] Griglia metallica usata per arrostire cibi sul fuoco; lo stesso che gratella. 2.2 [Come strumento di supplizio]. 3 L'insieme delle cellette di un favo d'alveare.

0.8 Anna Colia 10.06.2010.

1 Piccola grata fatta di elementi metallici intrecciati che chiude finestre o porte; lo stesso che gratella.

[1] Doc. sen., 1277-82, pag. 262.40: Ancho III lib. et III sol. nel dì a Ciecho fabro per la graticola del fero per l' usio del fondacho...

- [Per uso che non si evince dal testo].

[2] Doc. sen., 1294-1375, [1354], pag. 238.32: A maestro Donato di Mino, uficiale sopra a le fonti, vintotto sol., e' quagli denari spese per la graticola de l'abeveratoio di fonte Branda - XXVIIJ sol.

2 Griglia metallica posta sopra fornaci e fucine; lo stesso che gratella.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 38, pag. 54.7: Egli ànno una vena di terra la quale è buona a cciò, e pongolla nella fornace ardente, e 'n su la fornace pongono graticole di ferro, e 'l fumo di quella terra va suso a le graticole: e quello che quivi rimane apiccato è tuzia, e quello che rimane nel fuoco è spodio.

2.1 [Gastr.] Griglia metallica usata per arrostire cibi sul fuoco; lo stesso che gratella.

[1] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 298.27: hec graticula, le, la graticula.

[2] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 15, pag. 13.35: e posta [[testa di bue]] in su una graticola: volta spesso per ogni faccia, tanto che sia bene cotta.

2.2 [Come strumento di supplizio].

[1] F Giordano da Pisa, Prediche sulla Genesi, 1305 (pis.>fior.), 33: volendo Iddio esaltare messer Santo Lorenzo, e donarli il reame di vita eterna, sì 'l mise a quella giostra, chè stava in su la graticola del fuoco... || Moreni, Genesi, p. 265.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 85.4: Cioè, se il loro volere fosse stato così assoluto, come fu quello che tenne santo Lorenzo in sulla graticola del ferro...

[3] F Cavalca, Medicina del cuore, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 19: Anche S. Lorenzo, il quale stando in su la graticola disse. Grazia ti rendo messer Gesù, che m'hai fatto degno d'esser tua ostia in su questo fuoco. || Bottari, Medicina del cuore, p. 164.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 28, vol. 1, pag. 745.3: e ordinata per lui una graticola di ferro tonda a modo d'una botte, vi fece mettere il sacerdote, e accesovi di sotto il fuoco come si fa a uno arosto, e faccendolo volgere, crudelmente il fece morire a grande vituperio...

[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 4, 73-90, pag. 118.19: e però dice: in su la grada; cioè in sulla graticula del ferro sopra lo fuoco ferro sopra lo fuoco la sua voluntà intera a sostenere quello incendio per l'amore d'Iddio...

3 L'insieme delle cellette di un favo d'alveare.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 9, cap. 103, vol. 3, pag. 164.15: perlaqualcosa quando s'ode il mormorìo grande e roco, conosciamo non essere sufficienti a mietere le graticole de' fiali.

[u.r. 05.06.2021]