GRATTUGIA s.f.

0.1grattuge, grattugia, gratugia, gratugie, gratusgia.

0.2 Etimo incerto: forse prov. gratuza (DEI s.v. grattugia).

0.3 Stat. pis., 1322-51, [1322]: 2.

0.4 In testi tosc.: Stat. pis., 1322-51, [1322]; Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

0.5 Locuz. e fras. valere d'una grattugia 1.1.

0.6 N Per il valore specifico di 'lana pelata' cfr. De Poerck, La draperie, vol. I, p. 32; vol. II, p. 101: «la peler c'est-à-dire en detacher un certain nombre de mèches au moyen des doigts, après avoir par exemple fixé la peau sur un chevalet. Les mèches ainsi obtenues portaient le nom de pelis ou pelade».

L'es. della Vita di S. Antonio, cit. a partire da Crusca (3), passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 100-101.

0.7 1 Utensile da cucina costituito da una piastra di ferro fornita di buchi dal bordo acuminato, usata per ridurre in briciole alcuni alimenti (in partic. formaggio e pane); lo stesso che grattacacio. 1.1 Fras. Valere d'una grattugia: il corrispettivo di una briciola, nessuno. 1.2 Sorta di arnese usato per raschiare una superficie. 1.3 [Come strumento di tortura]. 2 [Tess.] Lana pelata.

0.8 Rossella Mosti 05.05.2010.

1 Utensile da cucina costituito da una piastra di ferro fornita di buchi dal bordo acuminato, usata per ridurre in briciole alcuni alimenti (in partic. formaggio e pane); lo stesso che grattacacio.

[1] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 298.26: hec tricasula, le, la gratusgia.

[2] Doc. fior., 1361-67, [1364], pag. 364.13: j coltello da tavola, iij trespolj di ferro picolini, iiij ramaiuoli picolj cativj, j doccia di ferro, j forchetta di ferro, ij gratugie de ferro...

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 155, pag. 369.7: Correndo il cavallo già tra' ferravecchi col detto medico, e con l' orinale in mano, andando lungo una bottega di ferrovecchio, ed essendo appiccato molte grattuge e romaiuoli e padelle e catene da fuoco, dà tra queste masserizie e tutte le fece cadere...

- [In similitudine].

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 68, terz. 43, vol. 3, pag. 258: Fuggendo Gianni, arrivò a Perugia, / e là fu morto, e dissesi: I Donati / l'hanno forato a guisa di grattugia...

1.1 Fras. Valere d'una grattugia: il corrispettivo di una briciola, nessuno.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 87, terz. 21, vol. 4, pag. 135: con gli suoi Cavalier gagliardi, e forti / e' cavalcò sopra quel di Perugia, / e 'n cinque giorni, di ciò, che trovaro, / non vi campò valer d'una grattugia...

1.2 Sorta di arnese usato per raschiare una superficie.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 43, pag. 416.7: [13a] Overo si libera in questo modo: radisi ottimamente il vaso dentro con grattugia overo ascia e per le fessure con punta di coltello et ab omni nigredine et la muffa si mondi...

1.3 Strumento di tortura.

[1] f Vita di S. Antonio: Gli tormentavano sugli eculei, gli grattugiavano sulle grattuge. || Crusca (3) s.v. grattugiare.

2 [Tess.] Lana pelata.

[1] Stat. pis., 1322-51, [1322] Agg., cap. 1, pag. 590.3: Stame filato di Garbo francescho, paghi del C. chi vende sol. III. Miccino, pelatura, gratugia et macone, chi vende pagi per C. sol. III.

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 204.21: Miccino e pelatura e grattugia e maconne, chi vende soldi 3 per centinaio.

[u.r. 05.06.2021]