MACINARE v.

0.1 maccinasse, maccinossi, macena, màcena, macenando, macenanti, macenare, macenassero, macenata, macenato, macenerà , machinamu, machinari, machinarini, machinassimu, machinati, machinatu, machinau, macina, macinala, macinalo, macinamo, macinando, macinandole, macinano, màcinano, macinante, macinanti, macinar, macinaranno, macinare, macinarle, macinase, macinasse, macinata, macinate, macinati, macinato, macinava, macinavala, macinavano, macinerai, macineranno, macini, maciniamo, macinò, macinòsi, masenado, masenao, masenare, masenata, masinare, masnar, massenarà , maxenada, maxenado, maxenala, maxina; a: macenammo, macenò, macinisi, maxenar, maxenaro.

0.2 Da macina (cfr. DELI 2 s.v. macina, DEI s.v. macinare).

0.3 Doc. ver., 1205 (?): 1.

0.4 In testi tosc.: Mattasalà, 1233-43 (sen.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Doc. prat., 1296-1305; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Doc. ver., 1205 (?); Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Doc. spolet., 1360; a Doc. assis., 1354-62; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); a Apologhi reat., XIV.

In testi sic.: Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.);

0.5 Per pietra da macinare > pietra.

Locuz. e fras. macinare a raccolta1.2.1.

0.6 N In contesti lat è att. in doc. tosc. fin dall'ultimo quarto del sec. XII: cfr. GDT p. 382.

0.7 1 Schiacciare e triturare (spec. cereali, o olive) con la macina, al fine di ridurre in polvere (spec. farina) o spremere. 1.1 [Detto di un mulino, con rif. alla rotazione delle mole]. 1.2 Fig. Attendere ad un'occupazione det. 2 Estens. Schiacciare ripetutamente (dei corpi, degli oggetti), distruggendo. 2.1 [Rif. all'azione ripetuta dei denti (anche di una lima) su un corpo solido].

0.8 Elisa Guadagnini 25.03.2010.

1 Schiacciare e triturare (spec. cereali, o olive) con la macina, al fine di ridurre in polvere (spec. farina) o spremere.

[1] Doc. ver., 1205 (?), pag. 97.25: Ite(m) d(e) q(ue)sti a S(an)c(t)o Petro i(n) ça ò masenao x minali d(e) frum(en)to <(e) vj d(e) segala.

[2] Mattasalà, 1233-43 (sen.), pag. 27r.20: It. vij staia di farina, che si mandò a macinare lo grano che si trase dal'arcile.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 14.37, pag. 50: Or vidissi terre, vigne, orta, silve per lennare, / auro, argento, ioie e gemme ne li scrigni far serrare, / e molina a macenare, bestie grosse e menute, / case far fare enfenute, per servar suo guadagnato.

[4] Doc. prat., 1296-1305, pag. 235.34: Demo a mondare e macinare a Ce(n)ni mu(n)gnaio q(uondam) Mucchietti di g(ra)no mogia IIIJ (e) staia VIIJ.

[5] Stat. sen., 1305, cap. 18, pag. 25.23: E chello offiziale al quale sarà el detto grano rasegnato, debbia el detto grano a lui rasegnato fare nettare e conciare e mandare al molino, e farlo macinare, e farne fare farina per farne el pane per tutta la famèllia del Spedale, secondo che parrà a lui che se convegna.

[6] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 35, pag. 224.19: Unde vedete che, poi che l'omo àe lo grano, nol puote mangiare, ma conviene ch'elli lo faccia macinare et poi impastare et cuocere, innanti ch'elli si possa mangiare...

[7] Doc. orviet.-umbr.merid., 1312, pag. 34.18: Per ciascuno rasero de spelta, all'entrata, VIII d.. Et all'exita quando se man[n]a a macenare, VIII d.

[8] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 23, pag. 58.8: Ven co mi che voio nar a lo molin da Lito p(er) masnar uno ster de forme(n)to...

[9] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 90, pag. 262.21: avendo il savio macinato il grano, mise acqua nella farina, e temperolla con essa, e fecene pane...

[10] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 50, par. 29, vol. 1, pag. 203.2: Ancoraché se per lo tenpo che verrà alcuno de nuovo edeficherà alcuno molino overo gualchiera enn alcuno fiume, rivo overo fosato che puoie che encomençerà macenare el molino e la gualchiera gualcare, cotale del quale fosse sia tenuto e degga quillo notificare agl'ofitiagle sopre l'armario...

[11] a Doc. assis., 1354-62, pag. 337.38: Anchi diene a Spene mollaio, per .ii. rasenghe de grano che nne macenò, 11 sol. [...]. [[...]] Die .xx. de lulglo, macenammo del grano recuolto al tienpo de Puccecto, .ii. rasenghe et meça.

[12] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 10, pag. 9.31: E quando è cotto, togli una medolla di pane grande, o due di piccoli, e abruscialo sulla brascia tanto che fia rosso, e pestalo al mortaio, e macinalo bene...

[13] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 307.13: molo, las, per macinare.

[14] Doc. spolet., 1360, pag. 30.5: It(em) pro macenare, ij copp(e) de grano.

[15] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 565, pag. 127: De quelle essecutiuni era granne lamentare, / Cha uno firino per furno io vidi pagare, / Et uno per molino, chi volea macenare, / Et delli panicocoli era granne carmenare.

[16] a Doc. ver., 1379 (6), pag. 391.2: Notiffica ala vostra graciosa segnoria [[...]] che [[...]] el qualo molin d(e) p(rese)nto è guasto e sença chovertura né pò maxenaro, p(er) la qual (con)sa i lavore(n)ti vostri d(e)la d(i)cta te(r)ra sì porta gram dapno...

[17] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 2, pag. 310.19: Lu trappitu di la Guida fu allugatu ad Lanzafiskia per unc. ij tr. xv et machinarini franki salmi xv di aulivi...

[18] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 33, pag. 39.26: Po fàla bulire, perfina che la scorça se parta da ella. E po desechala e maxenala. E crivelala cum el crivello spesso e po la reponi. Questa farina laxa el ventre e provoca la urina.

[19] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 3, cap. 16, vol. 1, pag. 276.4: L'orzo ben mondato alla macine si ponga, e macinisi con la macine alquanto sollevata, acciocchè grossa farina adoperi:

- [Per cit. evangelica]. || Cfr. Mt 24.41: «duae molentes in mola: una assumitur, et una relinquitur»; Lc 17.35: «duae erunt molentes in unum: una assumetur, et altera relinquetur».

[20] a Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 24, pag. 100.17: [41] E II femene seran a un molino a maxenar a una ruoda: l'una serà presa e l'altra laxada.

[21] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 148, pag. 326.27: Due macine macineranno insieme; l' una sarà tolta e l' altra sarà lasciata.

- [Rif. specif. ad un metallo, per la preparazione di un colore]. || Cfr. macinato 2.

[22] x Arte del vetro, XIV ex. (fior.), cap. 12, pag. 9: A fare colore infiammato in piastre. R[ecipe] vena di ferro [[...]] e mettila nel fornello a cuocere [[...]] e quando fia ben rossa, gittala così calda nell'acqua fredda, e poi il macina a quelli che fanno li orciuoli, e falla poi asciugare; e to'ne lib. 10 di questa polvere...

1.1 [Detto di un mulino, con rif. alla rotazione delle mole].

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 142, vol. 2, pag. 66.6: Et ne l'aqua di Riluogo [[...]] neuno hedificio fare lassarò, et, se fatto è, esso disfare farò, per lo quale el vicino perda, o vero si disfi el suo molino fatto o vero prima cominciato, sì che le molina di sopra non sieno impedite macinare per quelle di sotto, nè quelle di sotto per quelle di sopra.

- Macinare a secco.

[2] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 176, vol. 2, pag. 63.8: àccene [[...]] V.M VIII.C mulina da macinarea secco.

- Fig. [A significare l'inutilità o l'irrilevanza per un det. fine].

[3] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 392.21: [3] Queste autoritadi in sé tutte sono vere, ma questa acqua non fa macinare il molino vostro.

1.1.1 [Rif. all'azione di bestie da soma:] far ruotare la mola.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 9, vol. 1, pag. 55.17: si velano gli occhi [[...]] dei cavalli, che si pongono a macinare, chè altrimenti non anderebbero così d' intorno intorno.

1.2 Fig. Attendere ad un'occupazione det.

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 2, pag. 366.30: Non sarai oggimai più chiamata molle, e dilicata, cioè non sarai più tenuta in vezzi dal tuo sposo. E poi come a vile ancella dice: Va': macina; cioè: va': entra nelle tue molte sollecitudini del secolo.

- Macinare ogni farina, ogni frumento: occuparsi delle faccende (relative a qsa, decise da qno).

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 20, pag. 255.19: quello antico grande nemico nostro, che di tenebre è prince, poi l'à bendato el vizo, fallo macinare a sua guiza onni formento e traggielo cià e là di fossa in fossa, mentre in abisso àlo prefondato.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 25.64, pag. 597: De lo mio core tristo facto n'aio sentina / e mmolendin ke màcena onne mala farina...

1.2.1 [Con doppio senso osceno:] consumare un rapporto sessuale.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 206, pag. 530.12: tu se' stato stanotte un pro' cavaliere, ché hai macinato sette volte; e sa' ben dove, ma non con cui tu hai creduto, ché io sono stata io, e non monna Collagia quella dove tu hai macinato istanotte sette volte...

- [Rif. ai mulini che non avendo acqua corrente utilizzano per far ruotare la macina l'acqua raccolta in un apposito vivaio (chiamato colta):] fras. Macinare a raccolta: svolgere di rado la macinatura. Fig. Dedicarsi di rado ad attività sessuali (e dunque con maggior impeto e migliori risultati).

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 2, pag. 511.16: Disse la Belcolore: «Deh! andante andate: o fanno i preti così fatte cose?» Il prete rispose: «Sì facciam noi meglio che gli altri uomini: o perché no? E dicoti più, che noi facciamo vie miglior lavorio; e sai perché? perché noi maciniamo a raccolta: ma in verità bene a tuo uopo, se tu stai cheta e lascimi fare.»

2 Estens. Schiacciare ripetutamente (dei corpi, degli oggetti), distruggendo.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 58, pag. 96.22: con voi cotal battaglia faremo, che solamente vi faremo cadere co le pettora de' nostri cavalli; e quando sarete per terra, vi scalpiteremo tanto co' piè de' destrieri, che sarete ben macinate.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 65, vol. 1, pag. 404.11: quella pietre sformate di grandine [[...]] lla città premette sì forte, che tutte le copriture de' tetti ruppe e macinò sanza rimedio, con grandissimo danno de' cittadini.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 133, S. Eufemia, vol. 3, pag. 1176.18: la fece mettere in pregione [[...]] acciò 'l settimo die fosse istretta e macinata tra quattro grandi sassi come uliva.

2.1 [Rif. all'azione ripetuta dei denti (anche di una lima) su un corpo solido].

[1] Esopo tosc., p. 1388, cap. 52, pag. 218.15: E la lima questo vedendo cominciò a parlare e a dire alla vipera in tale maniera: «Vedi, madonna vipera, [[...]] voglio che tu sappi che col mio forte dente io fo di ciascuno ferro, macinando, una sottile farina...

[2] a Apologhi reat., XIV, 13.17, pag. 675: per mia força so tanto potente, / che macino lu ferro cu lo dente.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 36, S. Ignazio, vol. 1, pag. 310.8: Io sono grano di Cristo, sarò macinato co' denti de le bestie...

- Sost.

[4] Esopo ven., XIV, cap. 53, pag. 51.12: E sappi ch'io son sì forte che per rason della mia forteza io manzo se no fero in sotile farina, e la dura farina del fero cade per lo mio masenare.

[u.r. 05.06.2021]