0.1 redare, redasse, redi.
0.2 Da reda (v. erede).
0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.); Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Ricevere in eredità; succedere a un defunto nel godimento di un bene o di un diritto.
0.8 Francesca Faleri 18.06.2010.
1 Ricevere in eredità; succedere a un defunto nel godimento di un bene o di un diritto.
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 16, cap. 2, pag. 187.12: choloro che cchagiono in questo pecchato qual pena maggiore si puote pensare è dengnio di ricievere, e lli loro figliuoli di redare...
[2] Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.), cap. 32, pag. 156.3: al quale essendo ei rimaso manovaldo d' alcun suo nipote, abbiendolo morto per redare suo avere, la testa in Firenze finalmente fu tagliata. || L'altra ed. inclusa nel corpus legge retare; cfr. Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), cap. 32, pag. 214.6.
[3] f Giovanni Villani, a. 1348: Sposò l'altra figliuola, fu del Duca di Calavra, per redare il reame. || Crusca (1) s.v. redare. Le edd. incluse nel corpus leggono retare (v. eretare): cfr. Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 10, vol. 3, pag. 320.13 e Giovanni Villani (ed. Moutier) a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 10, vol. 7, pag. 33.13.
[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 73.25: Quando muore il re vi si usa d'ardere il corpo suo con tutti i figliuoli salvo che quello che dee redare, ciò è il primogenito...