TRESCARE v.

0.1 trescan, trescando, trescano, trescare, trescato, trescava, trescavan, trescavano, treschava, treschi, tresci, tresco, triscari.

0.2 Germ. *thriskan, di tramite got. per il signif.o di 'trebbiare pestando', di tramite franc. o prov. per il signif. di 'ballare' (Nocentini s.v. tresca).

0.3 Ritmo laurenziano, XII sm. (tosc.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Ritmo laurenziano, XII sm. (tosc.); Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Poes. an. perug., c. 1350; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Agr.] Trebbiare il grano (calpestandolo). 1.1 Estens. Calpestare. 2 Ballare. 2.1 Estens. Vivere. 2.2 Fig. Ordire relazioni segrete (gen. per un fine criminale), complottare.

0.8 Elisa Guadagnini 01.04.2010.

1 [Agr.] Trebbiare il grano (calpestandolo).

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 707, pag. 162: Lo grano che li sollati dello campo recavano, / Fecero l'ara in placza et loco lo trescavano, / Et per multe altre placze lo grano sci purgavano; / Parte se nne veneano et parte manecavano.

1.1 Estens. Calpestare.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 9.28, pag. 30: «Frate, or pensa le presciune: regi e conti ce so stati, / e donzelli più che tune en tal fame s' ò trovati, / che i calzar s' ò manecati, con che 'l loto ci ò trescato».

2 Ballare.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 170, pag. 261.18: E 'l segnore del monistero, quando vole fare alcuno solazzo a li idoli, sì richieggiono questi oferti; ed elli sono tenuti d'andarvi, e quivi ballano e trescano e fanno grande festa.

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 324.13: Chi dubiterae ch'io non voglia che la giovane sappia trescare, acciò ch'ella spinghi, posto giù il vino, da che le sia comandato? || Cfr. Ov., Ars am., III, 349: «Quis dubitet, quin scire velim saltare puellam, / Ut moveat posito brachia iussa mero?».

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 10.65, vol. 2, pag. 162: Lì precedeva al benedetto vaso, / trescando alzato, l'umile salmista, / e più e men che re era in quel caso.

[4] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 32r, pag. 136.19: Ballo llas avi... saltare et hinc inde se movere, triscari.

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 10, vol. 2, pag. 164.18: E non cantava, nè trescava, nè brandiva le sue armi, ma egli avea cuore pieno d'ardimento e d'ira...

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 136.10, pag. 191: Per le camere tue fanciulle et vecchi / vanno trescando, et Belzebub in mezzo / co' mantici et col foco et co li specchi.

[7] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 10, pag. 344.8: Davit [[...]] era appiè e schalzo e scinto e treschava e ballava intorno all'archa cogli altri...

[8] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 10, 46-69, pag. 233.37: Trescando; cioè ballando...

[9] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [JacBol] Exc. 1.3, pag. 56: Un bel parlare vive su la riva / d'un fium', a le cu' fronde / trescavan donne gaie, fresch'e bionde.

2.1 Estens. Vivere. || (Formentin, Poesia italiana, p. 36).

[1] Ritmo laurenziano, XII sm. (tosc.), 40, pag. 192: Rispos'e disse latinesco: / «Stern'ett i!»; et i' nutiaresco / di lui bendicer non finisco / mentre 'n questo mondo tresco. || Contini, PD, I, p. 6, stampa vesco, che reputa essere una «forma dissimilata» di vivesco; leggono «tresco» CLPIO LR RiLa.20 e Formentin, Poesia italiana, p. 36.

2.2 Fig. Ordire relazioni segrete (gen. per un fine criminale), complottare.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 268.14, pag. 175: Poy non se teme che ficiamo liga / cum Padova, furlani né todesci: / ançi però plu ver' nuy par che tresci.

[2] Parlantino da Firenze, XIV pm. (fior.>ven.), 1.14, pag. 351: Similemente faranno toscani, / che lungamente han tenut'i franceschi, / ed or èn venuti a tôr catelani. / Or non vi meravigli de' tedeschi: / carne di lupo vuol salsa di cani; / così convèn che l'un con l'altro treschi.

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 307.72, pag. 372: Adunque tieni ognor ritta la spada [[...]] non facendo com'oggi molti fanno, / ch'a' ladroncelli tosto forche danno, / e' gran ladron fingon di non vedere, / ma trescan per la corte a più podere.