DIVIETO s.m.

0.1 deveo, devieti, devieto, diveto, divieta, divieti, divieto, divito.

0.2 Da divietare.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. prat., 1275; Stat. sen., 1298; Stat. pis., 1318-21.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; F Mezzovillani, Vostro saper, 1326/27 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Doc. castell., 1354.

0.5 Nota il plur. neutro divieta (cfr. Duso, Quirini, p. 204).

Locuz. e fras. fare divieto 1.1, 3.2; mettere divieto 2; mettere in divieto 2, 2.1; senza divieti 3.3; tenere in divieto 1.1.

0.7 1 Atto o prescrizione di un'autorità che impedisce o rende illegale qsa; il contenuto di tale atto o prescrizione. 1.1 [Rif. al commercio e in partic. all'importazione e esportazione di prodotti]. 1.2 [Rif. ai rapporti commerciali con qno]. 2 Condizione di chi non può legalmente ricoprire una carica o esercitare un'attività; la durata della stessa. 2.1 Obbligo di allontanamento, proscrizione, esilio, lo stesso che bando 2. Locuz. verb. Mettere in divieto. 3 Impedimento a qsa posto dalla morale, dal costume, dalla legge. 3.1 Impossibilità o impedimento per ragioni di fatto. 3.2 Locuz. verb. Fare divieto: rifiutare. 3.3 Locuz. avv. Senza divieti: senza limiti.

0.8 Genny Sassano; Pietro G. Beltrami 04.04.2011.

1 Atto o prescrizione di un'autorità che impedisce o rende illegale qsa; il contenuto di tale atto o prescrizione.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 1, cap. 77, pag. 187.3: che i consoli [[...]] sieno tenuti [[...]] d'avere appo loro el capitolo lo quale è scritto nel Costoduto del Comune di Siena, in follio., che favella che qualunque città facesse neuno divieto che pertenesse a danno all'Arte de la Lana...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 110, vol. 1, pag. 435.33: Et se per li detti consoli de la Mercantia di loro comune concordia sarà alcuno divieto o vero vietamento fatto o vero fatto a li loro sottoposti di non andare et tornare per alcuno o vero alcuni camini, o vero luogo o vero luoghi...

[3] Stat. pis., 1318-21, cap. 27, pag. 1102.2: E li dicti bandi e divieti facti, noi consuli oserveremo sì come li dicti mercatanti...

[4] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 52, pag. 68.3: Ordiniamo, che ad ogni persona sea licito cavare et traggere fuore di Villa di Chiesa legname, et alcuno fenimento fare non si ne possa in alcuno modo; salvo che per bisogno de la dicta Villa abisognasse, et lo Consiglio ne possa fare divieto di non potere traggere.

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 228.4: Del quale [[Fabio Massimo]] a ciò che tutti li altri vizii si lascino stare, assai sofficientemente si possono iscoprire li suoi costumi di quella vergogna, che li fece Quinto Pompeo, pretore urbano, quando li interdisse li beni del suo padre; e non si trovoe in così grande cittade chi riprendesse quello divieto.

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 27, pag. 132.8: Hi concilij e sinodi, capitoli general e provincial e de vescoi e conventual, le scominie interdichio suspenssion e altre penne e privacion d'officio e de benefitio, lo deveo de far noce e de menar spoxe hi tenpi sancti, tuti son ordenai a far fructificar lo povol cristian in l'amor de Criste.

[7] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 147.21: Se università alcuna overo alcuna altra persona d'alcuna arte faccia divieto contra alcuna università overo persona sottoposta a la Mercantia...

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 151, vol. 2, pag. 711.7: I quali divieti fatti, furono molto commendati e lodati da tutti gl'Italiani...

[9] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 229.25: e dimentico del comandamento di suo padre, e del divieto de' consoli, [[Manlio]] offersesi animosamente alla battaglia...

[10] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L.IV, cap. 20, pag. 650.16: E questo devieto a li famiglari proprij, li quali alcuno de suo proprio et a sue spese o per officio licito segondo el costume usato e devuto sença fraude averà tenuto, decernema che no s' astenda.

1.1 [Rif. al commercio e in partic. all'importazione e esportazione di prodotti].

[1] Doc. prat., 1275, pag. 513.20: che venissero dina(n)çi dal giudice dalla podestade p(er) lo fatto del divieto dell' olio...

[2] Doc. fior., 1286, pag. 556.15: Aven dato a Grima f. Azzi del p(o)polo Santa Trinita, uficiale dei sei de la biada sopra 'l divieto, lb. IIIJ e s. X di fiorini piccioli dies sette di febbraio...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 190, vol. 1, pag. 168.10: Salvo che sopra lo fatto del divieto del biado et de l'altre cose da mangiare, sia tenuto servare li ordinamenti, e' quali fatti saranno sopra le predette cose...

[4] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 209, par. 2, vol. 2, pag. 283.19: E le fameglie de la podestà e del capetanio dì e nocte vadano cercando entorno a la città e glie borghe per lo dicto devieto de l'uve, so' la pena de cento libre de denare.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 49, vol. 3, pag. 105.27: E sentendo che 'l Comune di Vinegia avea grande questione e isdegno preso col Mastino di Verona per le saline da Chioggia a Padova, che per sua forza tenea occupate, e più altri divieti di mercatantie e cose aveano fatte contra loro libertà in padovana e in trevigiana...

[6] Doc. castell., 1354, pag. 116.6: Ancho che p(er) quelli dela cità, contado o destretto de Castello se possa securam(en)te venire, stare et p(ar)tirse, realm(en)te et p(erson)alme(n)te en la cità co(n)tado et destretto d' Ogobbio, salvo li ordini dele gabelle, passaggi et devieti.

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 61, vol. 1, pag. 784.20: È vero che tra lli altri patti era promesso di sbandire le strade da Siena a Pisa per divieto d'ogni mercatantia, ma questo non oservarono i Sanesi, anzi correa il camino, da l'una parte all'altra in grande acconcio de' Pisani.

[8] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 65, pag. 668.15: Le grandi case di popolari avieno i divieti...

- [Dir.] Camerlengato, ufficio del divieto.

[9] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6a, cap. 71, vol. 2, pag. 525.13: Anco, statuimo et ordiniamo che li signori Nove governatori et difenditori del comune et del popolo di Siena et li consoli de la Mercantia de la città di Siena elegano et elegere sieno tenuti et debiano tre buoni et leali huomini a l'officio del camarlengato del Divieto del comune di Siena...

[10] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6a, cap. 72, vol. 2, pag. 525.33: Anco, statuimo et ordiniamo che li signori Nove difenditori et governatori del comune et del popolo di Siena et li consoli de la Mercantia de la città di Siena elegano tre buoni huomini et leali a scrivere le 'mposte del biado et l'altre scritture fare, le quali al banco de l'officio del Divieto saranno da fare et colui d'essi tre buoni huomini, el quale sarà trovato che abia X boci per lo meno a scruttino da essi electori, sia scrittore et scriva al banco d'esso officio del Divieto, esse imposte del biado et tutte l'altre scritture et necessarie scriva et faccia, le quali saranno da fare ne l'officio sopradetto...

- [Dir.] Camerlengo, giudice, notaio, signori del divieto.

[11] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 283, vol. 2, pag. 352.30: Et se alcuno, el camarlèngo o vero alcuno de' IIIJ o vero alcuno de' consoli del Piato o vero lo loro giudice o vero alcuno de' notari loro, per cagione del suo officio o vero mentre che fusse sopra l'officio fare, percotesse o vero ferisse o vero alcuno de' notari de la podestà [[...]] o vero el camarlèngo del divieto o vero alcuno de' notari del divieto [[...]] sia punito in M libre di denari.

[12] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 367, vol. 1, pag. 553.15: Anco, che tutte le questioni de le quali el giudice del divieto per forma d'alcuni capitoli, riformagioni et provisioni puote cognoscere, si determinino senza alcuno compromesso, sì che in esse questioni et piati el sopradetto ordinamento non abia luogo.

[13] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 283, vol. 2, pag. 352.30: Et se alcuno, el camarlèngo o vero alcuno de' IIIJ o vero alcuno de' consoli del Piato o vero lo loro giudice o vero alcuno de' notari loro, per cagione del suo officio o vero mentre che fusse sopra l'officio fare, percotesse o vero ferisse o vero alcuno de' notari de la podestà [[...]] o vero alcuno de' notari del divieto, o vero alcuno de' soprastanti de' pilliatori de li spanditi o vero el loro notaio, o vero alcuno de' signori de la Dogana o vero el loro camarlèngo, o vero alcuno de li signori de la Camera o vero el loro notaio, o vero el notaio del giudice sindaco del comune di Siena, o vero alcuno de li signori de le canave o vero camarlèngo o vero loro notaio, sia punito in M libre di denari.

[14] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6b, cap. 14, vol. 2, pag. 549.4: Et tutte et ciascune ragioni sì del camarlèngo et de' IIIJ et de li signori del Divieto, come de li altri qualiunque officiali del comune di Siena, le quali si debono per alcuni rivedere, per cagione d'alcuno officio, el quale avessero avuto dal comune o vero per lo comune di Siena, acciò che a le cui mani fusse pervenuta de la pecunia del detto comune per qualunque modo o vero forma, si debiano rivedere et mostrare ne la casa ne la quale dimora el detto sindaco, et con lui.

- Locuz. verb. Fare divieto.

[15] Doc. fior., 1311-50, 28 [1344], pag. 643.18: E, se alcuno cittadino dèe avere da cotesto Comune, non è di nostra intentione che ne possa gravare coloro, che conducono victuagla nel terreno nostro, et infino a ora voglamo che non possa esser gravato; e di ciò facciamo mecter bando, perché ciascun lo sappia, sì che, non obstante alcuno statuto, voglamo che facci divieto che niuno ne possa né portar né conducere in altra forza che nella nostra.

[16] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 174, vol. 2, pag. 741.26: Della qual cosa i Fiorentini furono contenti, però ché 'l detto capitano tiranneggiava in Firenze con certi grandi, e al tempo del caro fu molesto al popolo di Firenze di fare divieto e non lasciare venire vittuaglia a Firenze, e era amico di Castruccio tutto si tenesse Guelfo.

- Locuz. verb. Tenere in divieto.

[17] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 78, vol. 2, pag. 398.8: Li artefici della città di Pisa, e massimamente quelli dell'arte minuta, vedendo loro mancare guadagni per la partita di Fiorentini i quali il loro porto tenieno in divieto, se ne dolieno, e mormoravano e parlavano male...

1.2 [Rif. ai rapporti commerciali con qno].

[1] Doc. fior., 1279-80, pag. 475.20: i quali d. avemo di merchatantia presi i legni ne la riviera d'A[n]chona charichati contra il chomandamentto del divieto der marchese contro a' Viniziani.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 61.2, pag. 349: Tanto è lo camin ferrao / de lo deveo <de> li Alexandrin, / che chi semé ne vén pim / ne è pû scomenigao...

2 Condizione di chi non può legalmente ricoprire una carica o esercitare un'attività; la durata della stessa.

[1] Stat. fior., a. 1284, II, par. 1, pag. 44.13: Et abbiano li capitani divieto per uno anno.

[2] Stat. fior., 1294, pag. 659.3: Del divieto de' capitani e de' camarlinghi, e che peccunia de la conpagnia non si possan diporre apo canbiatore o tavolieri. Anche ordiniamo e fermiamo che non possa né debia essere electo per capitano né per camarlingo de la detta conpagnia nessuno piuvico prestatore ad osura.

[3] Stat. sen., 1298, dist. 1, rubricario, pag. 131.25: LI. Di fare divetare chi non ubbidisse le comandamenta de' consoli; e de la pena di chi non tenesse el divieto.

[4] Stat. fior., c. 1324, cap. 4, pag. 23.4: Lo quale Gonfaloniere abbia devieto per due anni dal dì del finito suo officio.

[5] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 511.6: Li quali consignatori che chosì e' seranno mandati, registrare si debbiano per lo notaio della conducte in uno libbro, sicchè evidentemente possa apparire se devieto avesse o noe.

[6] Stat. fior., Riforme 1341-53, [1341], pag. 396.10: E sia tenuto ciascuno Consolato, infra otto dì dal cominciamento del suo uficio, elegere due buoni uomini dell' Arte, l' uficio de' quali duri quanto l' uficio d' essi Consoli, li quali abiano divieto due anni dal dì che finirà il loro uficio...

[7] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 50, pag. 251.27: Item che quelli che così saranno tratti, osservati inpertanto li divieti che circa loro s'ordineranno [[...]], sieno e essere s'intendano oficiali del detto Comune per lo tempo contenuto nella loro tratta...

[8] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 24, vol. 2, pag. 163.2: La città dentro per l'ordine de' divieti delle famiglie de' popolani, quando alcuno era tratto alli ufici de' collegi, avea fatto venire i· reggimento del Comune i· molte genti d'ogni ragione, e i più in artefici minuti, e in singulari e nuovi cittadini, e a costoro quasi no· toccava divieto perché non erano di consorteria, sicché frequentemente ritornavano alli ufici, e i potenti cittadini delle grandi famiglie vi tornavano di rado.

[9] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 244.11: e ch' e' divieti si scemassono il terzo, e che a' grandi fosse attenuto quello fu loro impromesso al tempo dello 'mperadore intorno al fatto degli uficî...

- Locuz. verb. Mettere (in)divieto.

[10] Stat. fior., 1310/13, cap. 11, pag. 23.16: E se dopo i tre comandamenti non giurerà, i quali tre comandamenti si debbino fare infra XV dì, mettanlo in divieto e comandino e comandare facciano a tutti e ciaschuno huomo e artefice di questa arte e compagnia che questa arte fanno con lui non faciano nè fare possino o debbiano per alcuno modo o cagione alcuno mercato del fatto, cose e mercatantie di questa arte e conpagnia...

[11] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 32, vol. 2, pag. 178.4: e missono a tutti divieto uno anno, e che li squittini della parte si dovessono rifare di nuovo, e anullare tutti i fatti...

2.1 Obbligo di allontanamento, proscrizione, esilio, lo stesso che bando 2. Locuz. verb. Mettere in divieto.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 92.13, pag. 186: Mastro Guiglielmo, il buon di Sant'Amore, / Fec'i' di Francia metter in divieto / E sbandir del reame a gran romore».

[2] Stat. fior., 1334, L. II, cap. 1, pag. 284.12: e contra lui e ciascun' altra persona che conversasse e mercatasse co llui, procedano i Consoli colle pene e divieti e altri costrignimenti oportuni.

2.1.1 [Relig.] Esclusione. || Nella Commedia di Dante (esclusione dal paradiso, dal purgatorio propriamente detto).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 3.144, vol. 2, pag. 52: Vedi oggimai se tu mi puoi far lieto, / revelando a la mia buona Costanza / come m'hai visto, e anco esto divieto; / ché qui per quei di là molto s'avanza».

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 10.36, vol. 2, pag. 160: L'angel che venne in terra col decreto / de la molt' anni lagrimata pace, / ch'aperse il ciel del suo lungo divieto, / dinanzi a noi pareva sì verace / quivi intagliato in un atto soave, / che non sembiava imagine che tace.

3 Impedimento a qsa posto dalla morale, dal costume, dalla legge.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 47.3: e questo [[etica]] fa per assennamento di quatro vertudi, ciò sono prudenzia, iustizia, fortitudo e temperanza, e per divieto de' vizi, ciò sono superbia, invidia, ira, avarizia, gula e luxuria...

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 55.7: E una grande parte de' tartari vive solo di latte e di carne, e riguardano molto la donna l'uno dell'altro, e hanno per legge che ciascuno puote pigliare, infino in cento, mogli quante ne vuole, s'egli ha da poterle mantenere. E gl'uomini danno dota e non ricevono; e non v'ha divieto altro che la propria madre.

[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 116.5, pag. 185: Per cogliere Mercurio il gran pianeto / Che già mill'anni e più non fe' suo corso, / Ogni argumento uman senza rimorso / Contra 'l voler de l'eterno decreto, / Di coscïenza natural divieto / Al sacro santo lauro ebbe ricorso / L'ira di che l'oblio l'avaro morso / Predestinato nel divin secreto.

3.1 Impossibilità o impedimento per ragioni di fatto.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 14.87, vol. 2, pag. 236: o gente umana, perché poni 'l core / là 'v' è mestier di consorte divieto?

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 49, terz. 68, vol. 3, pag. 51: Lo 'mperador n' andò a Monte Aperti, / e quivi cominciò a peggiorare, / pe' molti affanni, ch'egli avea sofferti. [[...]] e quindi fu portato a Bonconvento, / perchè del cavalcare avea divieto.

[3] A. Pucci, Bruto di Brett., a. 1388 (fior.), ott. 28.8, pag. 208: - Per cosa molto grande ora m' ascolta, / ch' io, prima che per te i' torni adrieto, / teco saprò se l' arme mia han divieto!

3.2 Locuz. verb. Fare divieto: rifiutare.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 89, terz. 88, vol. 4, pag. 164: Nel detto tempo i Guelfi di Spoleto, / coll'aiuto de' Guelfi Perugini, / che alla richiesta lor non fer divieto, / cacciaron della Terra i Ghibellini, / ed essi Guelfi rimaser contenti...

3.3 Locuz. avv. Senza divieti: senza limiti. || (Duso, Quirini, p. 204).

[1] FMezzovillani, Vostro saper, 1326/27 (bologn.), 1: Vostro saper è tal, sança divieta, / che può scusar non che 'l magior Toscano / de la eloquentia, ma qualunque stranno / ch'avesse sua vertù non sì completta. || Duso, Quirini, p. 203.