ENTRAMENTO s.m.

0.1 entramenti, entramento, intramenti, intramento, 'ntramento.

0.2 Da entrare.

0.3 Ranieri volg., XIII pm. (viterb.): 4.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1295; Stat. pis., 1302; Doc. prat., 1296-1305.

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).

In testi mediani e merid.: Ranieri volg., XIII pm. (viterb.); Stat. perug., 1342; Stat. castell., XIV sm.

0.5 Locuz. e fras. fare entramento 1.1; fare l'entramento 1.1.

0.7 1 Atto di entrare, lo stesso che entrata. 1.1 Locuz. verb. Fare (l')entramento: lo stesso che entrare. 1.2 Passaggio attraverso un luogo (per lo più di dimensioni ridotte); penetrazione. 2 Ingresso in un luogo in vista dell'utilizzo dei relativi servizi. [Dir.] [Rif. ad una proprietà fondiaria:] affitto. 2.1 L'inserimento all'interno di un'associazione con funzioni compartecipi. 3 [Dir.] [Rif. ad una carica pubblica:] avvio del servizio. Entramento dell'ufficio. 4 Spazio attraverso cui si accede ad un nuovo ambiente, ingresso. 4.1 Fig. [In uno dei volgarizzamenti dell'Ars amatoria di Ovidio, trad. il lat. aditus:] circostanza che dispone ad un'evoluzione, occasione.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 14.04.2011.

1 Atto di entrare, lo stesso che entrata.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 16, pag. 330.12: Onde santo Ambruogio disse: l'uscimento del vizio opera intramento di virtù.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 44, pag. 523.18: Da che la cittade di Roma fue fatta anni MCLXIV. L'entramento e rubamento per Alarico fue fatto...

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 240.5: ma conzò fosse chossa che 'l seguente anno del so intramento in Pulgia ello avesse comenzado a infermarse, el criestero, el qual dali medisi vegniva zudigado esser a salude, mesceado con veneno dé ad ello la morte.

[4] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 78, pag. 36.17: E qualunque persona intrasse casa altrui per comectare le dicte cose, sia punito e condempnato al Singnore ed al Comune per ongni volta per l'entramento in XXV lb. de denari cortonesi.

[5] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 51, par. 12, vol. 1, pag. 212.1: Ma i leprose e le leprose êllo suo entramento deggano ei suoie biene mectere êllo dicto spedale e i biene d'esse leprose êllo spedale predicto devengano...

[6] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 25, pag. 655.27: per ciaschune città o terre, castelle et luoghi della sua jurisdictione [non] abiano libero venimento, intramento et ensimento e passo, etiamdeo sotto colore de guarda o per qualunque altra cuverta...

[7] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 28, vol. 1, pag. 219.6: I guernimenti e chiusure delle fosse molto difendoo dall'entramento degli uomini e degli animali, e dalla ingiuria delle prossimane acque che scorrono a' luoghi che si deono difendere...

- Estens. [Come parte di un complemento con valore strumentale:] strategia, percorso d'azione.

[8] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 329.4: Sono alquanti i quali con bugiarda forma d'amore illeg[g]iadriscono e ismaniano, e per cotali entramenti cheggiono vergognosi guadagni. || Cfr. Ov., Ars Am. 3,442: «sunt qui mendaci specie grassentur amoris perque aditus talis lucra pudenda petant.»

- Fig. [Con rif. locale rappresentato dall'animo].

[9] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 19.29: E perché amore non può prendere gli suoi sollazzi, acrescimenti sanza modo e intramenti di gravi pene mena l'amore: imperciò che noi ne sforziamo in cosa vietata, e sempre disideriamo le cose negate.

1.1 Locuz. verb. Fare (l')entramento: lo stesso che entrare.

[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 66, pag. 827.9: Fu una città di Campagna presso a Cumma, dalla quale Cumma fu la Sibilla Cummana, dove Virgilio fece l'entramento in Inferno, menandovi Enea sotto il conducimento della Sibilla...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 449.6: per lo rotto muro, adormentati in letizia e in vino, e per le prime fatiche, li Troiani disiderosi di dormire, fatto entramento, tagliano: i cavalieri escono prima del cavallo, e con la forza d'Antenoro, e degli altri traditori corsono la terra; presa è Troia, e messa a fuoco.

1.2 Passaggio attraverso un luogo (per lo più di dimensioni ridotte); penetrazione.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 42, pag. 184.8: i popoli d'Eolo, usciti del cavato sasso, sanza niuno ordine furiosi recare da ogni parte nuvoli, e commuovere con sottili entramenti le lievi arene sopra la faccia della terra...

[2] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 7, 50.1, pag. 464.34: Altri vogliono per queste saette intendersi il suo subito e penetrativo entramento; le quali si possono prendere.

[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 259.30: Questi, poichè la carretta per la biada incomincerà ad andare, ogni spiga nell'entramento de' dentelli compresa si ragunerà, lasciando la paglia, l'altitudine o la bassezza spesse volte temperando il bifolco che seguita...

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 18, pag. 386.1: Allora [incisi delli tenaci raspi] di calda pecie coprire si vogliono, e così in luogo asciutto, freddo e oscuro, sanza entramento di lume appicarle.

2 Ingresso in un luogo in vista dell'utilizzo dei relativi servizi. [Dir.] [Rif. ad una proprietà fondiaria:] affitto.

[1] Doc. prat., 1296-1305, pag. 334.4: It(em) ebi da Gu(n)tino Balda(n)çe p(er) l'e(n)trame(n)to dela terra da Po(n)çano, che fue di mess(er) Giova(n)ni, la quale li demo a ficto i(n) p(er)peto, s. J.

2.1 L'inserimento all'interno di un'associazione con funzioni compartecipi.

[1] Stat. castell., XIV sm., pag. 146.18: faccia venire el detto novitio aconpangnato con colui che l'avarà amaiestrato dele parole e del muodo che de tenire ello suo entrame(n)to, e stieno engenochiati denante al' altare reverenteme(n)te.

3 [Dir.] [Rif. ad una carica pubblica:] avvio del servizio. Entramento dell'ufficio.

[1] Stat. sen., 1295, cap. 43, pag. 34.6: la quale elezione ciascuno Priore de la detta Compagnia de la vergine Maria e 'l suo Consiglio dall'entramentodel loro ufficio infra tre dì sieno tenuti e debbano fare de' frategli della detta Compagnia di Jesu Cristo.

[2] Stat. pis., 1302, cap. 40, pag. 971.13: Et che li consuli li quali per li tempi fino, infra uno mese dipo' 'l loro intramento dell'officio, debbiano la dicta statera adesare et forbire fare; et debbiano avere duo unculi con l'aste forniti, et staia due sotto termine.

4 Spazio attraverso cui si accede ad un nuovo ambiente, ingresso.

[1] Ranieri volg., XIII pm. (viterb.), pag. 224.22: t(er)ra arata posta in Renaiu in del lucu k'è dectu Carraia, col t(er)mini (e) cole finate di sopra (e) di sotto, (e) coll'e(n)tram(en)ti (e) coll'escim(en)ti soi fin ala via publica...

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 188.2: Quegli dice che sotto lo gialato monte Atalanta ee una valle sicura per la fortezza del monte, nell'entramento della quale narra che abitavano due serocchie, figliuole di Forco...

[3] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 445.10: legarono le loro navi con dure funi, e loro posti in sicura guardia, ne' luoghi loro con sicuri entramenti discendono in terra.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 1, cap. 7, vol. 1, pag. 106.4: nel mezzo della faccia dinanzi si faccia in essa l'entramento della via di larghezza di dodici piedi il meno...

4.1 Fig. [In uno dei volgarizzamenti dell'Ars amatoria di Ovidio, trad. il lat. aditus:] circostanza che dispone ad un'evoluzione, occasione. || Resta dubbio che il volgarizzatore abbia inteso esattamente il significato del testo lat. che giustifica la definizione.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 231.1: Il cerchio darae questi entramenti al nuovo amore e la trista rena sparta nel sollicito campo. Il figliuolo di Venus spesse volte combattee in quella rena, e colui il quale guatoe le fedite altrui hae fedita... || Cfr. Ov., Ars Am. 1,229: «Hos aditus Circusque novo praebebit amori....».

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 233.23: E danno altresì entramento i conviti, poste le tavole: è alcuna cosa la quale domandi sanza il vino. || Cfr. Ov., Ars Am., I, 229: «Dant etiam positis aditum convivia mensis: Est aliquid praeter vina, quod inde petas.»