0.1 entrar, entrare, intrar, intrare, intrari, 'ntrare.
0.2 V. entrare 1
0.3 Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.): 1.
0.4 In testi tosc.: Torrigiano (ed. Catenazzi), XIII sm. (fior.); Cronica fior., XIII ex; a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Lett. pist., 1320-22; Stat. lucch., XIV pm.
In testi sett.: Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.); Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Serapiom volg., p. 1390 (padov.) .
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).
In testi sic.: Stat. mess. (?), 1320.
0.7 1 L'atto di passare dall'esterno all'interno. 1.1 [Introduce proposizioni di carattere temporale focalizzando l'intera durata o il momento finale di un passaggio:] all'entrare, nell'entrare. 2 Spazio attraverso cui si accede ad un nuovo ambiente, ingresso. 2.1 Estens. Qualsiasi parte di un luogo, aperto o chiuso, che ne rappresenti il punto d'accesso nell'ottica di un soggetto in movimento. 3 La fase iniziale di un intervallo temporale, di un evento o di un processo.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 14.04.2011.
1 L'atto di passare dall'esterno all'interno.
[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 92.17: Et nell'entrare che Arrigo fece nella terra di Roma, si li fece incontro tucto il chericato col popolo e li nobili della cictade...
[2] a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 3, pag. 102.10: S'ella avesse facto filliuola, radoppiavano li dì dela co(n)pangnia dell'omo et delo i(n)trare i(n) del'eccl(es)ia.
[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 512, vol. 2, pag. 476.13: Et nientemeno a li predetti, così trovati, vietare l'entrare et lo dimorare del palazo, secondo che allui parrà...
[4] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 20.33: poy sono ad quy deo concede lo intrare et l'oscire ad lo seo dilecto volere, ma questa gratia porrà essere facta per la grande virtute et per lo melgio loro grande bontate.
[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 107.9: Sikì in lu primu intrari di lu infernu innanti killu maledictu locu esti grandissimu plantu et li Curi viniatrici vi misiru lu loru lectu.
[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 24, pag. 118.22: L'intrar dentro da gli ussi stagnai e ben schiassei sençça avrir niente e 'l mostrar-sse a gli apostoli e quel saluo de paxe e quel confortar e quel inspirar e dar-ghe lo Spirito Santo...
[7] Stat. lucch., XIV pm., pag. 71.20: Statuto è anco che lo 'ntrare loro nella chiesa sia honesto et la loro conversatione idonea et honesta.
- [Rif. al passaggio delle merci per l'ufficio doganale che ne autorizzava il transito]. L'entrare e l'uscire.
[8] Stat. sen., Addizioni p. 1303, pag. 70.15: Orbetani tolgono a' senesi de la soma de le merce e panni vechi, all'entrare e all'escire, VJ soldi, VJ denari senesi; ed anco tollono suso e' sei soldi e VJ denari, VIIJ soldi di cortonesi di cabella, ed anco VJ denari di polizia.
[9] Doc. orviet.-umbr.merid., 1312, pag. 29.8: Per ciascuno cappone, galline, anatre, germano, ocha over paparo, all'entrata, III d.. Et all'exita, III d.. Per ciascuno fasciano all'entrare, III d..
[10] Stat. mess. (?), 1320, pag. 27.6: ma la tragi pir terra e vuli .... prudi di lu mari et di la terra, digna cosa esti ki pagi pir lu intrari et pir lu issiri.
[11] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 90.30: Pagasi di diritto all'entrare in Baruti 1/2 per centinaio, e allo uscire 1 per centinaio.
- [Rif. ad un fiume].
[12] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 244.14: Solino, de Mirabilibus mundi, così confinò Italia, nella quale [il] Lazio antico, prima dell'entrare [del] Tiberone infino al fiume del Tevero, pertenea.
- Entrare di testa: signif. incerto: il procedere speditamente o in maniera caparbia?
[13] Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.), 26, pag. 586: pur me noia drudha qe no asença; / e l'entrarde testa quand eo falo; / [e] gadhal qe è ben maridhadha...
1.1 [Introduce proposizioni di carattere temporale focalizzando l'intera durata o il momento finale di un passaggio:] all'entrare, nell'entrare.
[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 6.31, pag. 508: All'entrar de la skermita / ki nnon se guarda la vita, / vènile poi la ferita / sì cke dolente lo fa.
[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 16, pag. 64.10: Intanto disse Cadorix: " messere, lo cavallo all'entrare de la terra io lo presi: quelli che v'era su, si lassò cadere giù nel fosso, sì che di suo affare io non attesi niente."
[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 49, pag. 82.31: E cavalcando in cotale maniera vide Blanore alo 'ntrare d'uno castello, ed àe in sua conpangnia la damigiella dell'Agua dela Spina.
[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 326, pag. 348.11: Hector cavalcava tuttafiata verso la battaglia e, quando fu a la porta de la città venuto, elli trova sì gran pressa, a l'entrare, di quelli che sconfitti erano, che a gran pena se ne poté iscire.
[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 30, pag. 111.38: Oimè! or dunque non foste voi con gli assalitori del mio regno, i quali all'entrare in esso arsero la ricca Marmorina?
[6] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 55.24: quando s'entrò dentro in Piano Chastagniaia per la gran furia che v'era nell'entrare. E il figliuolo di Tomagio, potestà sopradetto, finì l'ofizio per lo tenpo che aveva a finire el detto potestà.
[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 1, par. 4, vol. 1, pag. 68.26: et pensumi ki a lu intrari di la villa Lazaru et Symuni ascuntraru lu signuri devotissimamenti...
[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 266, pag. 280.4: Nota che in lo entrare del bagno chi se frega ben le piante de li piedi cum queste somence, le fa vomere e sì muove del corpo.
2 Spazio attraverso cui si accede ad un nuovo ambiente, ingresso.
[1] Torrigiano (ed. Catenazzi), XIII sm. (fior.), V 491.6, pag. 272: Di nulla cosa giamai non ti fallo, / se 'n questa corte mi fai stare a largo; / ma guarda non si perda il gioco a fallo, / ch'i' saccio bene che lo 'ntrare è largo: / da poi n'hai forza, tostamente fallo, / ché 'n altra guisa viver non ti largo.
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 5.13, pag. 18: «La mia brevetate passa, questo non è questione: / a l'entrar de la mascione dui deta fo lo passaio / e lo delettar che n'aio ce passò co sonniare».
[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 66, pag. 300.22: Et, all'entrare del tempio di Venus, fu messo in uno letto d'avorio lo corpo di Cesare, coperto d'una porpore ad oro lavorata.
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 5.20, vol. 1, pag. 79: «guarda com' entri e di cui tu ti fide; / non t'inganni l'ampiezza de l'intrare!».
[5] Doc. pist., 1353 (2), 64, pag. 21.6: Case guaste per far piazza nel'entrare della Tomba.
[6] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 2, pag. 353.18: E nello entrare del palagio era una pertica d'oro bellissima e adorna, nella quale stava lo disiderato isparviere.
2.1 Estens. Qualsiasi parte di un luogo, aperto o chiuso, che ne rappresenti il punto d'accesso nell'ottica di un soggetto in movimento.
[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 8, pag. 647.1: del fiume montò in una navicella, e venne a l'entrare del mare Adriano per crudele tempesta.
[2] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 21, pag. 29.5: E quand'io venni dinazi a la capella, sì trovai l'uscio aperto e a l'entrare de l'uscio giacea un uomo tramortito ch'era altresì come morto.
[3] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 119.33: All'entrare delli detti luoghi era una via bellissima, la quale, passando per la siccità e umidità, all'amenità menava, nella qual via nessuno de' detti mali si sentia».
[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 86.18: Quanno fuoro nello entrare dello puorto, como usanza ène, sonaro tromme e naccari e ceramelle.
[5] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 310.11: et appligaonce uno lunidi mayno et allo intrare dello ponte trovao li guardie de Ulixe...
3 La fase iniziale di un intervallo temporale, di un evento o di un processo.
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 54, pag. 275.8: Questo fu l'entrare de la predica, vegnamo al sermone).
[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 51, pag. 279.22: Unde li advenne, all'entrare de la battaglia di lui e di Pompeio, che tutti li conestabili e li centurioni de l'oste li presentavano li loro cavalieri di tutte regioni che erano sparte...
[3] Stat. sen., 1343 (2), L. 1, pag. 101.13: Ancho eleggano essi consoli ogni anno enfra XV die di po' ll'entrare del loro officio tre buoni et leali huomini giurati a la Mercantia...
[4] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 51-60, pag. 46.16: La quale subitamente intorniatomi, non solamente il mio volare impedìo, ma quasi d' ogni speranza del promesso bene all' entrare del cammino mi fece cadere.
- [Specificato da un'indicazione di carattere temporale].
[5] Muscia da Siena, XIII ex. (sen.), 2.2, pag. 92: Giùgiale di quaresima a l'uscita, / e sùcina fra l'entrar di fevra[i]o, / e mandorle novelle di gennaio / mandar vorre' io a Lan...
[6] Lett. pist., 1320-22, 17, pag. 65.7: Ricevemo da Nuccio una tua grande lectera e quella che mandasti a Baronto all'entrare di gennaio, e una altra tua molto grande facta die XXVIIII di dicembre...
[7] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 31, pag. 122.16: Ne' luoghi secchi, e caldi si pongano all'uscita d'ottobre, o all'entrar di novembre.
[8] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 16, pag. 191.20: vedute sono anche nella parte di septemtrione, ne lo entrare del verno.
[9] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 30, pag. 492.4: già gli venne per caso che all'en[tr]are del gorno, ghuardando inverso l'oriente, vide pieno di nuvole sottili...
[u.r. 03.10.2019]