0.1 f: arismo.
0.2 Gr. arithmos. || Cfr. 0.6 N.
0.3 F Guido Cavalcanti (ed. De Robertis), 1270-1300 (fior.): 1.
0.4 Non att. nel corpus.
0.6 N Cfr., per lo stesso es. cit., orismo e ritmo. La lezione, che costituirebbe un hapax, è messa a testo per primo da Favati, Cavalcanti, p. 311, che la discute in un precedente saggio (Favati, Tecnica ed arte, p. 135) giustificandola così: «proponiamo come etimologia arithmos 'operazione matematica, calcolo', per l'analogia che lo lega ad arismetica, arismetra, ecc.; onde sanz'arismo significherebbe 'senza bisogno di calcolo, di riprova'». De Robertis, da cui si cita, commenta così: «sanz'arismo: non come normalmente si legge e s'intende, sanza rismo, senza ritmo, senza rime [...], ma senza ricorso al numero [...], ossia al cumulo delle 'auctoritates'» (p. 185). Adottano la lezione anche Cassata, Cavalcanti, pp. 212-13 e Luciano Rossi in Segre-Ossola, pp. 409-10.
0.7 1 Signif. incerto: calcolo o numero.
0.8 Elisa Guadagnini 20.04.2011.
1 Signif. incerto: calcolo o numero. || Cfr. 0.6 N.
[1] F Guido Cavalcanti (ed. De Robertis), 1270-1300 (fior.): Da più a uno face un sollegismo: / in maggiore e in minor mezzo si pone, / che pruova necessario sanz'arismo. || De Robertis, Cavalcanti, p. 185. L'ed. inclusa nel corpus scioglie: «sanza rismo»: v. ritmo.