0.1 feda.
0.2 DEI s.v. fedo (lat. foedus).
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.
N L'att. in Francesco da Buti è cit. dantesca.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 20.04.2011.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.40, vol. 1, pag. 195: da tutte parti l'alta valle feda / tremò sì, ch'i' pensai che l'universo / sentisse amor, per lo qual è chi creda / più volte il mondo in caòsso converso...
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 136.23: per lui la nave passava carica, e in più feda acqua.
[3] Poes. an. fior., a. 1347, Or ti chonforta.10, pag. 373: A! gente dura e al ben far pur torti! / Via tosto corri e nella valle feda / t'inchiudi cho' tuo falli pravi e corti.
1.1 Che suscita orrore o disprezzo.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 8.2329, pag. 269: Vede la notte, ma nel giorno è cieca; / Agli altri uccelli è angosciosa e feda; / Come più guarda il Sole, più s'acceca.