GARRITORE s.m.

1 Chi parla troppo o a voce alta; chi chiacchiera vanamente.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 35.5: Dalla qual cosa non fugìo il nostro Catone né quelli altri savi ch' amavano drittamente il comune et aveano senno e parlatura; ma dimoraro fermi a consigliare et a difendere il comune da' garritori folli arditi... || «parlatori arroganti» (Maggini).

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 17, pag. 188.14: Sechondo, è grave per gloria viziosa la quale intende d'aquistare il gridatore e 'l gharritore, che per suo gridare chrede avere vittoria e però exalta la sua vocie che lla sua sia udita e quella del prossimo deprensa e abatuta...

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 48.5, pag. 266: E piacemi e diletto certo assai / veder sergente desto di servire, / fator, che non si veg[g]ia stanco mai, / di volontà compresa d'ubidire; / non garitor né pianga li suoi guai, / piagente ed amoroso con disire; / e quando om l'adomanda: «Dove vai?», / cortesemente porga lo su' dire.

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30, cap. 7, par. 7, pag. 459.21: Chi sono io, li cui orecchi laidire sia così malvagia cosa? Molti hanno già perdonato a' nimici, io non perdonerò a' pigri? non a' negligenti? non a' garritori?

[5] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 295.13: O come bene stae Tantalo garritore, il quale indarno vuole i pomi dell'albero, e in mezzo l'acqua sta colla bocca arrida!

[6] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 2, pag. 229.21: Così suole lo ignorante garritore sofistico quando le parole mancano, acciocch'e' paia sapere, colla boce grida.

[7] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 184.7: e così suole fare lo sciocco disputatore quando li vengono meno parole, acciò ch'elli garritore paia gridare colla sua bocie.

[u.r. 04.07.2011]