GIRE (1) v.

0.1 çciransen, , çe, çè, çé, çé', çege, cegi, çei, çei-men, çej, çem, çe'-men, çen, çèn, çeno, çes, cesem, çesem, ceseno, çeseno, çeseva, çeso, çessan, çesse, çeva, çevan, çevanno, çevi, çir, çirà , çirave, cire, çire, çirò, cito, çito, çon, çón, egito, , gea, gealle, geano, geasse, gei, géli, gembo, gemmo, gemmone, gemo, gendo, gendome, géne, genno, gennoli, geo, gere, gerino, gero, gerò, gèro, geroci, gerono, gerosende, gerosenne, geru, gerusindi, gesenne, gesse, gessémo, gessero, gessi, gessice, geste, gette, geune, geva, gevale, gevalle, gevamo, gevano, gevanollo, gevanose, gèvanulo, ggire, ghendonce, ghìronci, gi, gi', , , gia, gìa, gía, gìali, giàm, gìame, gìamene, giamo, giamole, giamolo, gian, gìan, gían, gìannose, giano, gìano, gìanose, gianu, gìanu, giate, gida, gido, giè, gìe, gíe, giei, giemmo, gien, gìen, giendo, gièndo, gienno, gieno, gièno, giéno, gieo, gierno, giernosen, giero, gierrò, giersene, gièrsi, giey, gìi, gìli, gilli, gim, gima, gìme, gìmene, gimmo, gimo, gine, gìne, ginne, ginno, gio, gìo, gío, gioli, gion, gìone, gionne, giosende, gìosende, giosenne, gir, gîr, girà , girai, giraio, giran, giràn, gira'ne, giranno, giraveno, giray, gire, girea, girebbe, girei, gireli, girem, giremo, giréno, giresinde, girete, girevi, girgle, girgli, giri, girìa, giriano, girla, girle, girli, girme, girmen, girmene, girne, giro, girò, gìro, gîro, giròlli, giròmi, giron, gíron, gironne, gironno, girono, giròno, gìrono, girrà , girràe, girranno, girrì, girrò, girse, girsemo, girsen, girsene, girsi, girssen, girti, gisene, gìsene, gisenne, gisisin, gissaro, gisse, gissen, gissene, gissenne, gisser, gissero, gisseru, gissesi, gissi, gìssiru, gisson, gisti, git', gita, gite, giti, gitive, gito, gitone, gittiven, gitto, gitu, giu, giundi, gìusende, gìusinde, giute, giuti, giuto, giv', giva, givan, givande, givano, givansi, givasen, gìvene, givi, iemmo, iendo, iero, iesse, ieusene, iuti, iuto, jemmone, jerrai, juti, scero, yesse, ze, , zeì, zeisi, zem, zém, zemo, zen, zén, zese, zesi, zess, zesti, zev, zeva, zevan, zevano, zeyssem, zeyssen, zir, zire, ziss, zite, zito, ziv.

0.2 Lat. volg. *jire (Nocentini s.v. ire). || Cfr. 0.5.

0.3 Doc. molis., 1171: 2.4.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Poes. an. sang., 1270-71 (2); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Lett. lucch., 1295 (2); Lotto di ser Dato (ed. Ageno), XIII sm. (pis.); Stat. sen., 1305; Doc. amiat., 1348.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.);Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Lett. mant., 1282-83 (?); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Stat. bologn., 1352; a Codice dei beccai, 1385 (ferr.).

In testi mediani e merid.: Doc. molis., 1171; Ritmo S. Alessio, XIII in. (march.); Ritmo cass., XIII in.; Scongiuro aquin., XIII pm.; Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Poes. an. abruzz., XIII; Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Stat. tod., 1305 (?); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Stat. casert., XIV pm.; Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Doc. spolet., 1360; Stat. castell., a. 1366; Stat. eugub., Aggiunte 1368-a. 1378 (2).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 La generalizzazione di j- all'intero paradigma verbale, originatosi a partire dagli esiti propri di alcune forme del verbo lat. ire (vd. soprattutto eamus, eatis), ha dato forma alla variante gire, continuatore di tramite diretto o semicolto della base latina ire in più varietà italoromanze.

Il verbo è tipico soprattutto dei testi centro-meridionali (nell'area se ne attestano tuttora i continuatori dialettali, cfr. i riferimenti riportati da Aebischer, andare, soprattutto alle pp. 4-5) e di un nutrito gruppo di testi settentrionali (significativa è la presenza soprattutto in testi letterari e pratici del versante nordorientale e dell'area lombarda), dove alterna col sinonimo andare, talora integrandone il paradigma. Le occorrenze d'area toscana provengono prevalentemente da testi in poesia: come per le forme del verbo ire è evidente che la selezione è guidata prevalentemente dalla convenienza per il numero delle sillabe. A partire dalla seconda metà del '300 gire compare in alternanza con l'allotropo ire anche in alcuni testi centro-merid. che risentono dell'influenza del toscano (indicativa è in tal senso la testimonianza offerta dalla Cronica d'Anonimo romano).

Per gire a danza > danza; gire a gran convento > convento 2; gire dietro il ceppo> ceppo; gire in fallata > fallata.

Locuz. e fras. gire a battaglia 2.5.1; gire a chiesa 2.1; gire a letto 2.4.1; gire a strato 1.1.7; gire a terra 7.1; gire a torno 1.1.6; gire ad oste 2.5.1; gire al ciel 2; gire al fondo 1.1.4; gire al fuoco eternale 2; gire al soldo 6.1.1; gire alla battaglia 2.5.1; gire alla scuola 2.1; gire anzi 1.1; gire apo il marito 2.3.4; gire appresso 2.3.7; gire contra 2.3.6; gire d'intorno 1.1.6; gire da fuori 5.6; gire da retro 2.3.7; gire davanti 2.3.5; gire dentro 1.1.5; gire dietro 2.3.7; gire dietro e davanti 1.1.8; gire dinanti 1.1, 2.3.5; gire dinanzi 2.3.5; gire dintorno 1.1.6; gire fuori 5.6; gire giuso 1.1.2; gire in ciel 2; gire in oblianza 7.2; gire in paradiso 2; gire in presenza 2.3.5; gire in profondo 1.1.4; gire in terra 7.1; gire in un'ambasciata 3.1; gire in viaggio 3.2; gire incontra 2.3.6; gire indietro 1.1.1; gire innanti 1.1; gire innanzi 1.1; gire intorno 1.1.6; gire mintro in terra 7.1; gire nell'eternale perdimento 2; gire nell'inferno 2; gire per la testa 1.3.1; gire per terra 7.1; gire per un viaggio 3.2; gire per vita 1.3.2; gire poi 2.3.7; gire presso 2.3.7; gire sopra 2.3.6; gire sotto 1.1.2; gire sotto e sopra 1.1.9; gire venale 6.1.1; gire via 5.3; lasciar gire 5.4.

0.6 N Come nella struttura di andare 1, le diverse accezioni di gire v. sono raccolte e ordinate in rapporto a tre nuclei semantici di base: 1) movimento intenzionale attivato da una spinta immanente (1-6), 2) eventi dinamici non intenzionali (7-8), 3) movimento apparente (9-10).

0.7 1 Muoversi rispetto ad un punto di partenza; mettersi in cammino e avanzare lungo un percorso; partire. 1.1 [Precisando l'orientamento e la direzione nello spazio:] locuz. verb. Gire anzi, avanti, dinanti, innanti, innanzi (a qno o qsa): avanzare (rispetto a qno o qsa), precedere qno o qsa. Fig. Progredire. 1.2 [In combinazione con agg. o sintagmi con funzione predicativa:] mostrarsi (tipicamente in movimento), abitualmente o episodicamente, con un det. aspetto o atteggiamento (spesso caratterizzante). 1.3 [Focalizzando il percorso coinvolto dal movimento:] gire (per) qsa (spazio fisico): circolare all'interno, percorrere, attraversare. Anche fig. 2 [Anche pron.:] gire a, in qsa (rif. spaziale rappresentato da un luogo generalmente esteso): muoversi verso una det. destinazione. 2.1 [Con rif. locale proposto come meta ricorrente del movimento:] frequentare abitualmente. Fras. Gire alla chiesa / alla scuola. 2.2 [Rif. ad un messaggio verbale scritto o orale:] diffondersi (per un vasto territorio). 2.3 [Con rif. spaziale rappresentato dalla persona verso cui si proietta il movimento]. 2.4 [Con rif. spaziale rappresentato dagli eventi o dalle attività che si svolgono in un det. ambiente, o dagli oggetti che li rappresentano]. 2.5 [Con la destinazione rappresentata da una situazione che prospetta imprevisti, rischi o difficoltà:] disporsi a far fronte a, affrontare. 3 Gire per, pro qsa: muoversi per ottenere qsa. Estens. mettersi a cercare qsa. 3.1 Fras. Gire in una ambasciata (per qno): effettuare una missione diplomatica (per conto di un comune). 3.2 Fras. Gire in, per un viaggio. 3.3 [Con un infinito subordinato, spesso preceduto dalle prep. a o per, talora conferendo alla nozione espressa dal verbo dipendente una connotazione incoativa]. 3.4 [Coordinato con altri verbi in strutture paratattiche]. 4 Gire in qsa (spazio delimitato): avere spazio sufficiente per entrare e essere contenuto. 5 [Spec. pron.:] allontanarsi (da un luogo, da una persona), partirsene. . [Con valore eufemistico:] morire. Girsi, girsene. 5.1 [Rif. a soggetti astratti:] svanire (dopo aver avuto un det. corso). 5.2 [Rif. al tempo e alle sue partizioni:] trascorrere, consumarsi. [Anche pron.:] girsene. 5.3 [Anche pron.:] locuz. verb. Gire via: lo stesso che andare via. Estens. Scomparire. 5.4 Locuz. verb. Lasciar gire: non trattenere; liberare. Estens. Mettere da parte, trascurare. 5.5 Far gire qsa (del corpo): indurne l'espulsione. 5.6 Locuz. verb. Gire (da) fuori (di qsa): lo stesso che andar fuori; estens. andare in esilio. 6 [Seguito da avv. o locuz. avv.:] agire e comportarsi (in una det. maniera). 6.1 Gire a qsa (quota salariale): prestare servizio (per un certo compenso). 7 [Descrivendo un movimento involontario:] gire in qsa (rif. locale): andare a finire, cadere. 7.1 Fras. Gire a, per terra: perdere stabilità (per mancanza di un appoggio o per una spinta estrinseca), essere atterrato; essere annientato. 7.2 Gire a, in qsa (sost. indicante uno stato di disfacimento di ordine fisico o morale). 8 Gire a, in qsa [condizione psicologica o morale:] evolversi verso un det. stato, passare a. 8.1 [Seguito da un agg. o un sost. con funzione predicativa:] diventare, essere. 8.2 [In combinazione con avverbi, aggettivi o sintagmi con valore avverbiale indica la dinamica e l'esito dell'evoluzione di una condizione fisica e materiale o psicologica]. Procedere o andare a finire (in un det. modo). Gire bene, male, malamente. 8.3 [Con un participio funziona da ausiliare e supporta il valore passivo della combinazione rimarcando l'aspetto compiuto dell'azione]. 9 [Rif. ad una via, indicandone il percorso apparente fino ad un riferimento collocato nello spazio:] arrivare, giungere. 10 [Rif. al denaro:] essere scambiato o speso. 10.1 [Econ./comm.] [Rif. ad una merce:] gire a, per qsa (prezzo): essere venduto per un det. valore.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 20.04.2011.

1 Muoversi rispetto ad un punto di partenza; mettersi in cammino e avanzare lungo un percorso; partire.

[1] Ritmo cass., XIII in., 39, pag. 11: Quillu d'orïente pria / altia l'occlu, sì llu spia: / addemandaulu tuttabia / c'omo era, como gia. / «Frate meu, de quillu mundu bengo; / loco sejo, et ibi me combengo».

[2] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 1.5, pag. 121: Com'om ch'è in mare ed ha spene di gire, / e quando vede il tempo, ed ello spanna, / e già mai la speranza no lo 'nganna, / così facc'io, madonna, in voi venire.

[3] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 4.38, pag. 104: E poi ch'ella, scoltando, / le piacerà mandare, / piac[c]iale che di stare / o dovesse di gire!

[4] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 12 parr. 16-17, pag. 51.9: ne la terza la licenzio del gire quando vuole...

[5] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 3.87, pag. 203: Non creda om che paura / aggia me fatto partire / - ché siguro istar e gire / ha più vile ch'eo tra le mura -, / m'è ciò c'ho detto con giusta cagione...

[6] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 334, pag. 168, col. 1: Eo son veglo, no poso çir, / no deverave a cort vegnir, / mai tu vos pur ch'eo 'de vegna, / e 'l to comandament mantegna.

[7] Castra, XIII (march.), 2, pag. 915: Una fermana iscoppai da Cascioli: / cetto cetto sa gia in grand'aina / e cocino portava in pignoli / saïmato di buona saina.

[8] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 30, pag. 455.10: e tempo è di non stare ferma ma di gire, ché la tua impresa è grande...

[9] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 307, pag. 22: Chossì dir chomenzai stando sì aflita, / io m'arechordo ch' io t'oldiva dire: / ego sum via veritas et vita. / Chomo se può fuor de la via ben zire?

- Gire e venire.

[10] Poes. an. urbin., XIII, 18.74, pag. 579: Amore, Teco vollo tuctor gire e venire, / Amore, e departire / da Te mai non demando».

[11] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.90, pag. 87: stavame en casa emprescionato / e paventato nel gire e venire.

[12] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 174.12: Stettero fra giree venire e stare XXJ dì.

- [Rif. al movimento di un oggetto indotto da una forza esterna].

[13] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), V.18, pag. 387: Giva la barca mia soave e cheta / con vaghi venti, piena di conforto: / cosí di porto in porto / non m' era grave fare alcun viaggio.

- [Evidenziando il modo in cui ci si muove].

[14] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. D. 13.12, pag. 397: lo 'nnamorato vol gire sanz'ale: / quando li 'mmembra di sua gioia piacente, / non crede avere al mondo alcun[o] male.

[15] Balduccio d'Arezzo, XIII sm. (tosc.), 5, pag. 363: ed ag[g]io la diritta speragione / c'hanno li marinar comunemente, / senza la qual giriano a tastone, / a guisa che fa l'orbo miscredente...

[16] Fiore, XIII u.q. (fior.), 207.14, pag. 416: E co·lo scudo il colpo sì llo schiancia, / E fiede a llei e falla gir boccone.

[17] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 125.6, pag. 53: costadi e busti parean pesci strani / vedendoli per mare a galla gire...

[18] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 28.21, pag. 126: Eravi poi come insiememente / costei con Enea ed altri assai / a caval giva onorevolmente, / ripetend'ella in sè quel che giammai / più non pareva a lei aver sentito, / fuor per Sicceo, sì com'io avisai.

[19] Fr. Ismera Beccanugi, Per gran, XIV pm. (fior.), 74, pag. 62: Galee armate vedere in conservo, / Donne e donzelle in danza gire a tresca...

[20] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 15, 4.14, pag. 804: ch'e' converrà che tua oppinion pèra; / e vincitor ne remarrò a la fine, / e girò in sella, e tu t' atterra' ai crine.

- [Con avv. e locuz. avv. che definiscono l'estensione spaziale o temporale del movimento].

[21] Poes. an. sang., 1270-71 (2), 7, pag. 68: Similem(en)te a me pare che dogla / nè nul co(n)siglo l'amore mi fera: / p(er) luntan gire fatto m'à la dogla / silvaggio, a lo ver dire, più che fera.

[22] Lemmo Orlandi, XIII ui.di. (tosc.), 5, pag. 352: D'assai lontano gire / isforzami di ciò senn' e ragione, / contra l'opinïone / piena di voluntade e di pietanza...

[23] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 731, pag. 167: Mandamboli alla frontera, tenerevilli non potemmo. / Vollio gire plu nanti della mia dicerìa.

[24] a Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.), 43, pag. 4: Ma no çè molto da loytam / che la mare l'à prexa per la man...

[25] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 39.24, pag. 267: et ultra gio quanto una petra aq(ui)sta / de terra per gittar quel che l'àe seco.

- [Assol., in dittologia contrastiva con il verbo saltellare:] camminare con passo regolare.

[26] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.24, vol. 1, pag. 194: Qual è quel toro che si slaccia in quella / c'ha ricevuto già 'l colpo mortale, / che gir non sa, ma qua e là saltella...

1.1 [Precisando l'orientamento e la direzione nello spazio:] locuz. verb. Gire anzi, avanti, dinanti, innanti, innanzi (a qno o qsa): avanzare (rispetto a qno o qsa), precedere qno o qsa. Fig. Progredire.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 9.39, pag. 62: farea questo passagio in tal manera, / che falcon di rivera / apena credo ch'avanti mi gisse / per fin che 'l meo viagio si compisse.

[2] Incontrino de' Fabrucci, XIII sm. (fior.), 19, pag. 381: e me convien per contrar gireavante.

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 4, pag. 15.9: a nui placerebe forte ke in altro modo fosse proveduto, sì ke no fosse gita innanti questa visenda.

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 52, pag. 151.12: E la nostra sperança gìo denanti a questo ke dicto aio, e la sperança de tuti nostri maiori, e·l modo de la stella corente.

[5] Poes. an. mant., XIII/XIV, Madona mia, 24, pag. 231: Però faço recordança / ay inamorati tuti quanti: / no se prende sì d'amança / ch'ey no posa çireav[anti], / e no se creça in le so canti / ch'ela y fa con tradiment.

[6] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 20, pag. 258.28: Et eo al vostro conseio sonno aparecla' de remanere e çire inançe del meo proponimento e pensero.

[7] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 1.51, pag. 16: e per salute / dell'altre, quasi com' una guardiana, / avanti gio per guidarle tute...

[8] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 11.71, pag. 59: Cavalcando tra questi oltre pulito, / da Montalban Rinaldo giva avanti / intra due suoi fratelli reverito.

[9] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 28.53, pag. 416: Allor si mosse, senza più sermoni, / e con gran passi tanto gimmo avanti, / ch'uscimmo fuori de le lor regioni.

[10] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 24.126, pag. 167: Né cossì mai tra voi non pò venire, / ché qual vol ançi gir, no(n) ven secondo, / et qual se crede esser magior sire, / fra noï quel serràe de tutti servo, / come il Figliol de l'uom feo il suo venire.

[11] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 12, pag. 29.18: Lo cavalere avante e aprosimose a lo palasio...

1.1.1 Locuz. verb. Gire indietro: indietreggiare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 18.45, vol. 1, pag. 301: e 'l dolce duca meco si ristette, / e assentio ch'alquanto in dietro gissi.

1.1.2 Locuz. verb. Gire giuso, sotto: scendere. Fig. Umiliarsi; decadere.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 7.98, vol. 3, pag. 111: Non potea l'uomo ne' termini suoi / mai sodisfar, per non potere ir giuso / con umiltate obedïendo poi, / quanto disobediendo intese ir suso...

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 19.29, pag. 238: Pensa ov'è Roma, che fu allevata / con tanto studio, e com'è ita giuso / quella che in Caldea ancor si guata.

[3] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 27, pag. 198.27: Quando la salutò? Ito il sole sotto, su l' 'Ave Maria', in quel'ora che ancora suona; e per rimembranza di ciò suona, e dicesi l''Ave Maria' su l'ora detta.

1.1.3 Locuz. verb. Gire su: salire.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 3, pag. 116.4: E se noi ne movemo da una stella bassa e giremo a l'alta, saliremo quasi al monte...

1.1.4 Locuz. verb. Gire al fondo, in profondo: affondare, sprofondare (anche Fig.).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 218, pag. 36: Perzò la zent humana tug zevan im profondo, / Dond Crist per quel peccao portò gravismo pondo, / Ço fo la mort durissima per liberar lo mondo».

[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 9.115, pag. 85: tu la tua vit[a] à' spesa e data / ne le fatighe e in dar luogo iocondo / a l'anime che givano'n profondo / per la lor colpa, non per tua, figliuolo!

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 181.110, pag. 197: Tutte le profezie, che disson sempre / tra 'l sessanta e l'ottanta esser il mondo / pieno di svari e fortunosi giorni, / viddon che si dovea perder le tempre / di ciascun valoroso e gireal fondo.

1.1.5 Locuz. verb. Gire dentro da qsa (luogo chiuso): entrare.

[1] Compagnetto da Prato (ed. Contini), XIII (tosc.), 25, pag. 165: Per ira del mal marito / m'avesti, e non per amore; / ma da che m'hai, sì [è]mi gito / tuo dolzor dentro dal core, / mio male in gioi m'è ridito.»

1.1.6 Fras. Gire d'intorno, dintorno, a torno, intorno: girare intorno ad un punto di rif. Estens. Andare gironzolando; frequentare luoghi diversi e distanti. Anche fig.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.136, pag. 89: Ecco lo verno, che vene piovuso, / deventa lotuso: è rio gir d'entorno / venti, freddura, nivi per uso, / a l'omo è noiuso portar tale ponno...

[2] Poes. an. cort./tosc.occ., XIII/XIV, 4, pag. 408: Un piangere amoroso lamentando / vi vòi contiare, commo porria dire, / che fe' Maria a la croce stando, / dentorno giendo cum grave languire...

[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 20, 1-15, pag. 395, col. 1.17: Qui dà exempio di muri delle cità e delle castelle ch'hano uno andido stretto a pe' di merli perché le guardie glie possano gire d'intorno.

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 97.1: Çeva intorno Cristo per vile e per castelle, per borghi e per citae como legato vraxo vegnuo per paxe...

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 26.26, pag. 410: Per questo modo ancora i pellegrini, / che ne la primavera giano a torno, / in tutto hanno lasciato i lor cammini.

1.1.7 Fras. Gire a strato: andare in giro.

[1] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 212, par. 2, vol. 2, pag. 285.30: overo ucidendo overo ferendo bestie, le quale non gissero a strato, overo fecendo furto de biado en l'aia overo meta overo campo overo dando danno en gli orte...

1.1.8 Fras. Gire dietro e davanti: avvicinare (qno) in ogni modo e ad ogni condizione.

[1] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 19.4, pag. 57: Sì como ciascun, quasi enfingitore, / e ora maggiormente assai c'amante, / so' stato ver' di lei, di beltà fiore; / e tanto giuto ei so' dietro e davante / con prego e con mercé e con clamore, / faccendo di perfetto amor senbrante, / che me promise loco en su' dolzore...

1.1.9 Fras. Gire sotto e sopra: essere collocati in uno stato di rovinoso scompiglio.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 60.28: chomo hi negavan ben e çevansoto e sovre povol e cavaler, carri e carrete con le roe in susa...

1.2 [In combinazione con agg. o sintagmi con funzione predicativa:] mostrarsi (tipicamente in movimento), abitualmente o episodicamente, con un det. aspetto o atteggiamento (spesso caratterizzante).

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 2.21, vol. 1, pag. 263: E io porto gioioso core e cera, / corpo e mente e tutta pensagione / per quella ch'amoroso mi fa gire...

[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 48.19: Acilles e Antilocus gero sarmati et entraro dentro...

[3] Poes. an. urbin., XIII, 4.27, pag. 544: Ki tte mo vede gir sì derelicta / e ccusì derobata e desconficta, / forsi nanti ke sia la croce ricta / mo sse ce pò millor consillo trare.

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 41.5, pag. 144: lassòme a descionore, famme gire 'n penato...

[5] Dante, Rime, a. 1321, 49.102, pag. 188: a voi ed altrui crudi, / che vedete gir nudi / per colli e per paludi / omini innanzi cui vizio è fuggito, / e voi tenete vil fango vestito.

[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 183, pag. 38: Tucti li homini gevano con teste scappucciate, / Pelannose tucti como chi perde figlio o patre!

[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 16, pag. 169.13: e tutto geva bagnato de sangue de li Grieci che avea occisi...

- [Con agg. e part. che sottolineano l'idea del vagabondare e mendicare].

[8] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 822, pag. 128: Se l'om perdess l'aver per so bescuramento, / Dond el zess a mendigo, trop serav grev tormento...

[9] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 9.11, pag. 29: «Frate, si l'altrui sì renno, girò i mei figli mennicati; / nol posso far, tutto m'accenno de lassargli desolati: / dai vicin sirìan chiamati figli de quel desprezato».

[10] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 62.44, pag. 254: «Metteromme a gir pezente per lo pane ad onne gente...

[11] Fiore, XIII u.q. (fior.), 111.8, pag. 224: Ché dar non credo dovria privilegio / C[h]'uon sano e forte gisse mendicato...

[12] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 149.5, pag. 62: Co' le fiaccole 'n man givan erranti / chiamando «Cesar!» con gran dubitezza...

[13] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 20 bis.40, pag. 98: O Cristo 'nipotente, / dove siete inviato, / che sì poveramente / gite pellegrinato?

1.2.1 [Seguito dal gerundio denota l'aspetto durativo e iterativo dell'azione espressa dal verbo dipendente]. Girsi (anche pron.).

[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 120, pag. 22: Oveunqua eranu iullare, / tutti currunu per iocare: / cythari cum timpani et sambuci, / tutti gianu cantando ad alta voce.

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 19.23: disse ka uno die se gia caçando e adormiose e in sonno li apparse dio Mercurio...

[3] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 587, pag. 44: Tri magi venen da oriente. / Zevan quirando lo filiol de De, / Lo qual è nado rex deli çudé...

[4] Poes. an. urbin., XIII, 9.14, pag. 555: Mamma, faime murire, / e nno par ke nn'agi cordollo de volerme gir consolanno».

[5] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 38.11, pag. 255: e, se mi spiace, lo girò scusando, / ché lo cherer forzar non mi poria.

[6] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), I, 5.1, pag. 136: No ti gire travellando...

[7] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 8.51, pag. 27: acciò ch'uscisser fuori / gli uccei ch'ascosi gian per l'acqua andando.

- Sost.

[8] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 703, pag. 161: Derobaro Paganeca et no vi lassaro finici, / Onna et Montichio et Foxa et anche ntemperisci. / Tuctoquanto duravamo lo gire derobanno; / Non erano pagati, gevano menaccianno...

1.3 [Focalizzando il percorso coinvolto dal movimento:] gire (per) qsa (spazio fisico): circolare all'interno, percorrere, attraversare. Anche fig.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 400, pag. 614: Mostrano doi camini, qe molt è lad a ladho: / l'un è fang e pessina, l'altr'è mond e spaçado; / qi çirà per lo bon, çà no serà soçado.

[2] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 2.43, pag. 124: E io non so la via ove mi gire...

[3] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 95.17: E lo diavolo se gio la via soa e nanti disseli de tre imperatori de Roma ke deveano morire de mala morte.

[4] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 918, pag. 207: ché mi conviene gire / per lo mondo d'intorno, / e di notte e di giorno...

[5] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 112, pag. 136: La faza strabellissima del fio de la regina, / Sí dolz e sí benegna, sí precïosa e fina, / Ge fiva mo sozadha dra spudha e dra pessina, / E 'l sangue per le golte ge zeva con rüina.

[6] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 39, pag. 111.10: Unde, non volendo miser N. k'è quie denanti da li pedi vostri gire per altro camino ke non giro li soi antecessori...

[7] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 5c.4, pag. 133: Amico, i' saccio ben che sa' limare / con punta lata maglia di coretto, / di palo in frasca come uccel volare, / con grande ingegno gir per loco stretto, / e largamente prendere e donare...

[8] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 104.4, pag. 488: E ciascheduno sotto una bandiera / d'un segnal qual li piacque con sue genti / si ragunò, e con faccia sincera / gir per la terra visti e apparenti...

- Gire per (il) mare.

[9] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 537.10: De questa selva Cesare fece tagliare molti legni, de' quali fece trabochi e manganelle, più altri edifitij ne fece assai per gire per mare a combattere la terra.

1.3.1 Fras. Gire per la testa.

[1] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 349.4, pag. 315: Mensola s'era, in su la nona, desta, / tutta dogliosa, forte addolorata, / sendole molte cose per la testa / gite...

1.3.2 Fras. Gire per vita: essere in vita.

[1] Doc. amiat., 1348, pag. 82.25: E sì fa Simone in ogni sua altra chosa che si trovasse di suo sua reda chon chesta chondiçione che, se Simone none gisse p(er) vita overo e suoi figliuoli, ch' el mio sia dato p(er) l' ani[ma] mia.

2 [Anche pron.:] gire a, in qsa (rif. spaziale rappresentato da un luogo generalmente esteso): muoversi verso una det. destinazione.

[1] Ritmo S. Alessio, XIII in. (march.), 201, pag. 26: Ma mo, set quella remanea, / sanctu A[lessiu] non figia; / tutta nocte sì foìo / et citu ad mare set ne gio...

[2] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 103, pag. 527: avanti qe 'l marito zese en Persi' a morire, / feceli sagramento c' altr' omo non avere.

[3] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 5.3, pag. 105: Le navi son giute a porto / e [or] vogliono col[l]are.

[4] Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.), canz. 3.52, pag. 139: com'om che 'n mare si vede perire, / e camperia, potesse in terra gire.

[5] Lett. mant., 1282-83 (?), 1, pag. 13.7: Anchora sapiè che laxè lo fero in Ferera et ordenè cun uno vostro amigo et meo che çeso in Venexia...

[6] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 8.141, pag. 732: De lì partìm, zém a Mesina, / lì refrescàm e se fornìm, / e demoràn...

[7] Doc. spolet., 1360, pag. 33.43: It(em) disspisci qua(n)no ge(m)mo a bBaççano do(m)pn(o) A(n)drea (et) io pro ca(r)ne (et) pro vinu...

[8] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1016, pag. 233: Tuttequante l'Arti inseme se adunaro / Et gerono ad Palaczo et loco se assettaro...

- [Rif. ad un oggetto:] essere soggetto al trasporto.

[9] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 2, pag. 429.15: Summa salmi iiij thuminu j. Item giundi di lu predictu furmentu in Palermu salmi iiiij 1/2 et ad Sanctu Martinu salmi viij et a la abbatissa salmi ij fini a lu ij.o iornu di nuembris, sincomu esti scriptu in lu presenti caternu.

- [Rif. ad una lancia che penetra nel petto di un uomo spingendosi fino al cuore].

[10] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.155, pag. 499: e da la parte ricta / li fo la lança ficta, / la quale gìo a lo core / e ssangue n' escìo fore.

[11] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 2.28, pag. 10: Dinançi a quella lancia fuss'issuta / che ti passò 'l costato e al core, / perch'i' cotal ferit' avess'avuta, / che mi facesse morir tec', amore!

- Fras. Gire al, in cielo / in paradiso / nell'inferno / nell'eternale perdimento / nel fuoco eternale.

[12] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 27.2, pag. 316: Io m'aggio posto in core a Dio servire, / com'io potesse gire in paradiso...

[13] Giac. Pugliese, Morte, XIII pm. (tosc.), 13, pag. 146: Solea avere sollazzo e gioco e riso / più che null'altro cavalier che sia: / or n'è gita madonna in paradiso, / portòne la dolze speranza mia...

[14] Poes. an. urbin., XIII, 35.38, pag. 615: Ki nno Te starà a mman diricta / girà ne lo inferno, Amore.

[15] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 623, pag. 348: Valle, munti et andruni / de sconficti ày arrenpliti, / tucti so' morti e giti / nu eternal perdimentu.

[16] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 125.7, pag. 721:«Già sète in ciel gita, / beata gioia, com' chiamava il nome!

[17] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 261.8, pag. 325: Come s'acquista honor, come Dio s'ama, / come è giunta honestà con leggiadria, / ivi s'impara, et qual è dritta via / di gir al ciel...

[18] Laudi Battuti di Udine, XIV m. (tosc.-ven.), 32.35, pag. 79: Mo' questo patto s' tu no vo' tornare / el mazor pecado ch'el te troverà, / non poi scampare, morire te farà, / al fogo ternal te conven zire.

2.1 [Con rif. locale proposto come meta ricorrente del movimento:] frequentare abitualmente. Fras. Gire a chiesa / alla scuola.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 25.99, pag. 598: Ad clesïa non giva et in nullo bon loco, / ardea in vano amore como l'ardente foco...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.53, pag. 85: Vedea i garzuni girse iocanno, / ed eo lamentanno che non podea fare: / si non gìa a la scola, gìame frustanno / e svinciglianno con mio lamentare...

2.2 [Rif. ad un messaggio verbale scritto o orale:] diffondersi (per un vasto territorio).

[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 32, pag. 38: Sprecaro torri e grandi palaza, / e lo bando gia pe onni plaza: / « Fi' a fonnamento si desfacza!».

[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 147.25: Et li Romani revennero con gran victoria et per tutto lo munno ne gia la fama de Roma et quella pace, ke ene dicta de sopre, soda durao per xij anni.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 3.3, pag. 542: O Signor degno d'aunore, / molto dessonore - Te fo facto. / Da Tua parte git'è 'l banno, / c'om se guardi del so danno: / le genti per tale l'ànno / como si parlasse un macto.

[4] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 10.8, pag. 95: La tua fama alta è salita, / en molte parte n' è gita...

[5] Fiore, XIII u.q. (fior.), 193.4, pag. 388: «S'i' fosse stata, per l'anima mia, / Ben savia in giovanez[z]a e conos[c]ente, / Ch'i' era allor sì bella e sì piacente / Che 'n ogne parte novelle ne gia, / I' sarè' troppo ric[c]a, in fede mia...

[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 953, pag. 219: Fo gito lo messagio che venissero armati.

2.3 [Con rif. spaziale rappresentato dalla persona verso cui si proietta il movimento].

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 34, pag. 578.16: Et la femina circundata de serpenti, et avea nanti essa una conca, ad similitudine ke là n'esco et leio essa la scientia. Qualunqua homo volea gire ad essa non porrao, se prima se non lava in quella conca.

[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 45.20: Et Menelaus e Nestor gero ad Acilles e pregarolo molto ke li adiutasse.

[3] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1036, pag. 387, col. 2: ad quillo signor jerrai / che regna sempre mai.

[4] Stat. casert., XIV pm., pag. 62.2: Qualunqua frate fallesse i(n) alcuno deli capituli p(er) alcuno casu ch(e) li avenesse degia gire alo cappellano overu ad uno deli mastri (et) dicere como ave falluto...

[5] Laudi Battuti di Udine, XIV m. (tosc.-ven.), 11.58, pag. 50: Mare mia, non posso più dire / ch' io son presso del morire, / al mio pare me convien zire / et a lui me recomando.

- [Con rif. rappresentato da personalità investite di titoli ed incarichi riconosciuti:] rivolgersi a.

[6] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 4.20, pag. 908: Raveranno el loro avere, / k'al papa ne son giti? / [O] fieno sì arditi / k' a Siena fien guerrieri?

[7] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 3, pag. 20.22: 'Miser l'imperadore, no ve dadi lagna, che io çirò a l'arcevescovo e farò sì che ello se conciliarà vosco'.

- Gire incontra a qno: avanzare nella direzione di qno per avvicinarlo.

[8] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 682, pag. 26: Zamai da mo inanze offend no te voremo, / Zamai ma questa sema incontra ti no zemo: / La toa bontá no 's cambie il nostro flevre seno...

[9] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 4.6, pag. 350: Ovunque Amore in sua forza mi carpa, / Tollem'ogni poder, non mi val contra [[...]] E più m'abella che Tristan son d'arpa / Non fe', seguente morte, a girli incontra...

[10] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 45.5, pag. 126: Là ove givi e venne, io le giviincontra, / com'a segnore servo bene a punto...

2.3.4 Fras. Gire apo il marito: maritarsi.

[1] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 234, par. 6, vol. 2, pag. 314.26: overo ad alcuna femmena quando se maritasse overo andasse overo fosse gita apo 'l marito overo quando entrasse monesterio...

2.3.5 Locuz. verb. Gire davanti, dinanti, dinanzi (a, da) / in presenza di qno: presentarsi al cospetto (di qno).

[1] Poes. an. urbin., XIII, 41.40, pag. 624: Gite davante l'alta Maiestate, / tu, Donna, e lo to fillo, / e ll'angnali e ll'archangnali menate / e lo divin consillo, / ke nne perduni per Sua pïetate, / ke nno iamo 'n escillo...

[2] Neri de' Visdomini (ed. Panvini), XIII sm. (fior.), 5.32, pag. 255: lo meo core dal corpo uscir potesse / e davanti [poi] gire / a quella c[he] a tale / l'à condotto...

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 1, pag. 3.8: Sì cummo devoto figlolo securamente pote e deve çiredavanti da so pare e segnore...

[4] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1102, pag. 388, col. 1: Lu imperadore pe questo / recordose et fo presto / de sancta Catarina; / fecela gire 'n agina. / Quando li gio denanti, / lucea como sole levante.

[5] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 49.330, pag. 115: Josepe cavalero denanço da Pillato / per domandare lo corpo de Cristo tormentato.

[6] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 2, ott. 37.8, pag. 24: ché ben facea la sua apariscenza / maravigliar che giva in sua presenza.

2.3.6 Locuz. verb. Gire contra, incontra (di) /sopra (a) qno o qsa: affrontare con intenti ostili, contrastare (anche solo verbalmente); assalire.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 15.13: Intando li greci fecero una grande oste e gerosopre Troia et in Grecia lassaro questi capitanii Nestore, Pilo, Castore e Polluce.

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 241.15: E poi ne gio encontra de Matridate et in tempo de nocte se ferio e neli pavilioni et occise .xx. m. e doi centurioni de Matridate...

[3] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 140.22: Et poi gero sopre ad Cartagine et da onne parte devastaro molte castella.

[4] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 48.14, pag. 766: Ma cchi è quei che può far contr' Amore? / Mai nonn udi' medicina trovarvi, / néd io non son per gircontra podere.

[5] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 19, pag. 49.14: Le parole s'engrosà en tal modo ch'e' li çei encu(n)tra (e) trasi-li d(e) 1 cortel da ferir; no lo tochai, (e) così se partì».

[6] Stat. assis., 1329, cap. 6, pag. 168.13: De la cui sententia niuno degha contradire, overo alla penetentia gire contra, overo scacciarla, overo cercarla, ma sia tenuto de adempirla fermamente.

[7] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 77, par. 2, vol. 1, pag. 483.20: acioché le preditte cose rate non siano e ferme, overo enn alcuna cosa gire contra, sia posto en perpetuo bando del comun de Peroscia e tutte egl suoie biene al comun de Peroscia alpostutto se piubecheno.

2.3.7 Locuz. verb. Gire appresso, da retro, dietro, poi, presso (a, da) qno o qsa (passione): seguirne i passi e il percorso (in senso concreto e fig.).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 117.15: adunao una grande multitudine de gente de Marsi e de Campangia e de Savini e gio dereto ad Brennus e fece grande vactalgia con esso...

[2] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 38.14, pag. 816: vedendo loro li potenti segni, / gire lo' apresso poi non sono osanti.

[3] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 28, pag. 639: «En cel metrò el me' se', / e serò someiento a l'alto segnor De'», / dond el caçì da cel cun quanti ge çédre'.

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 28, pag. 88.9: E David, forte in lo so animo, quando ave inteso questa mala novella, oraio al nostro [Signore] e gìo apreso quella gente...

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 73.16, pag. 305: Puoi che lo saper de Dio è empazato de l'amore, / che farai, oi saper mio? Non vol gir po' 'l tuo Segnore?

[6] Lio Mazor, Appendice 1312 (venez.), pag. 46.31: viti che lo Pelegrin çeapres del barber che beveva e querî-le da bever...

[7] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 225.14: e tutto el popolo gle gìade rietro gridando: - Viva, viva el popolo e muoiano e priore.

[8] Doc. perug., 1322-38, pag. 131.25: De(m)mo a Pagano de Castello e a uno suo figluolo p(er) vj dì che ne serviero a spianare lo sspaçço e a gire po' le bestie illo dicto dì, s. xvij d. vj.

[9] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 23.91, pag. 29: Ma perché 'l tempo è corto, / la penna al buon voler non pò gir presso...

[10] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 138, pag. 191.26: li duna unu grandi dexideriu di sequitari et grandi fidança di giriapressu...

2.4 [Con rif. spaziale rappresentato dagli eventi o dalle attività che si svolgono in un det. ambiente, o dagli oggetti che li rappresentano].

[1] Doc. molis., 1171, pag. 166.8: p(ro) facere or(ationem) quilli iurni li quali no(n) gisseru a llabore.

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 21.14: prese conpangia e disse ka volea gire a la festa.

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 47, par. 8, vol. 1, pag. 165.30: né ad alcuno conselglo overo adunança gire overo essere presente overo voce avere overo dare enn alcuna electione, né eleggere altre...

[4] Stat. eugub., Aggiunte 1368-a. 1378 (2), pag. 285.28: Che ciascuno discepolo che tolle X fiorini, o da trenta libre en su, degga gire ala lumenaria.

2.4.1 Fras. Gire a (lo) letto.

[1] Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.), 159, pag. 185: A lo letto ne gimo a la bon'ora, / ché chissa cosa n'è data in ventura.».

[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 106.14: Et cenato gero ad lecto et in quella nocte Ayrons annao ad lo lecto de Lucretia...

2.5 [Con la destinazione rappresentata da una situazione che prospetta imprevisti, rischi o difficoltà:] disporsi a far fronte a, affrontare.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 70, terz. 94, vol. 3, pag. 285: A' Cavalier Perugin fu vantaggio, / che ristorarono ogni lor difetto / d' armi, e cavalli, e giro al lor viaggio.

[2] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pag. 164.10: Disse Pietro: «Io so aparecchiato de gire ala morte ed en carciare nante ch' io no(n) te negaria!»....

2.5.1 Fras. Gire a, alla battaglia / ad oste: affrontare la battaglia.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 41.22: Accilles non gio a la vactalgia e Pari trovao Palamides e traforaolo co la sagecta e occiselo.

[2] Scongiuro cass., XIII sm., 2, pag. 98: Hec sunt pro sanguis. / Rodi-rodi in bactalla gia; / encontaolu Dominideu ee sancta Maria.

[3] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 156.25: In quisto millessimo, dì XXVJ de maggio, el comuno de Perogia gìo ad oste sopre el comuno de Folingno.

3 Gire per, pro qsa: muoversi per ottenere qsa. Estens. mettersi a cercare qsa.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 23.54, pag. 589: Vidi l'omini storçati, / ceki, surdi, gir pro 'l pane...

[2] Castra, XIII (march.), 29, pag. 917: Escion[n]a, non gire per la spica, / sì ti veio arlucare la mascella!».

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 3, par. 5, vol. 1, pag. 19.24: restetuisca al comuno quillo che oltra quillo che dicto è tolglerà, salvoché niuno el quale girà per la podestade overo capetanio possa altra fiada gire per podestade overo capetanio che verronno de lì a cinque angne.

[4] x Doc. eugub., 1344-54, [1348], pag. 56: Ite(m) ad Agnolello che gio p(er) la lemosena primo sabato de magio s. j.

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 806, pag. 184: Se homo ad dui o ad tre dì gia per lo stromento, / De judice et notari trovava impedimento...

[6] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 13.35: Iason incontenente recepeo la ventura di gire per lo pecorone e fece fare una grande nave per sé e per li compagni suoi...

3.1 Fras. Gire in una ambasciata (per qno): effettuare una missione diplomatica (per conto di un comune).

[1] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 62, par. 10, vol. 1, pag. 247.31: E quegnunche girà enn alcuna ambasciada per lo comuno de Peroscia a le spese d'esso comuno non possa essere overo mandato enn altra anbasciada de lì a seie mese...

3.2 Fras. Gire in, per un viaggio.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 273.14: non fo nullo die ke non legessi e non declinassi e non scrivessi e etiam se gisse in viaio.

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1143, pag. 265: Ad una ad una l'Arti gero per uno viagio, / Tucti colli ciri in mani de uno paragio.

3.3 [Con un infinito subordinato, spesso preceduto dalle prep. a o per, talora conferendo alla nozione espressa dal verbo dipendente una connotazione incoativa].

[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 111, pag. 22: Mai quando la geo ad arrare, / quello vo volio recetare.

[2] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 11, pag. 37: E li signori da onni canto / gìanu ad offeriri a lo templo santo, / de lo grandi onori k' avea tanto.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 36.17: Et poi dice le lode di rettorica, come tocca al comune et al diviso, e come per lei diviene l'uomo sicuro, cioè che sicuramente puote gire a trattare le cause...

[4] Poes. an. urbin., XIII, 7.26, pag. 550: Et eo, trista desolata, / gire vollo poverella / cercar rug[h]e e ckastella / per lo mio dolçe Signore».

[5] Passione lombarda, XIII sm., 71, pag. 112: E quando Cristo a cenare, / co li so disipoli a manzare, / e Cristo comenzò a parlar: / «Chi mego magla me tradisse».

[6] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 541, pag. 345: «Chy çe mo gia / per dicerlo al Re forte, / ka denturnu s'assedia, sede ensidie na via, / et è la obscura nocte?»

[7] Stat. tod., 1305 (?), pag. 285.4: dega dicere uno paternoster e puoy dega gire ad sedere al suo luoco...

[8] Fr. da Barberino, Rime, a. 1314 (tosc.), 3.111, pag. 239: Però girai parlar così vestito / tra lor che tu ben sai / che non t'inteser mai...

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 23, pag. 114.31: Hii laron eran vivi e perçò hi prevei çèn a pregar Pylato che quel dì hi corpi fossan despichai...

[10] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 26, pag. 118.9: Poy adunca chi lu Conti presi Girgenti, poy per la gratia di Deu, et illu si convirtiu et giu per haviri Castroiohanni, oy per bona vogla, oy per forcza.

[11] a Codice dei beccai, 1385 (ferr.), Statuti, pag. 238.19: Item che quando el more alcuna persona de la scola predicta, che tuti quili ch'èno de la predicta scola sì siano tegnudi de çirli a fare honore...

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 12, pag. 126.6: vedimmo lo exiemplo de la cornachia la quale [[...]] defendesse fortemente da lo falcone quando la gisse per piglyare...

3.4 [Coordinato con altri verbi in strutture paratattiche].

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 109.17: De l'altra die gero e dero la vactalgia a Rroma...

[2] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 8.31, pag. 512: et or me mere davante a lLui gire / e rrivirire lo mio malefizio.

[3] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 17, pag. 44.8: E così ge cesem e clamasem ena(n)ço che nu entrasem en casa...

[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 12, pag. 89.10: Killi malvasi homini geru e priseru lu episcopu, e ficheru unu circulu in terra e miseruchèlu dintru...

[5] Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.), 46, pag. 410: ma quando potite levare li peccate / precove caramente, gitive e confessate...

4 Gire in qsa (spazio delimitato): avere spazio sufficiente per entrare e essere contenuto.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 489, pag. 113: Fo facta la rascione dello grano che fo trovato, / Quanto ne potea gire per semana no mercato; / Così l'omo portavalo como era commandato...

5 [Spec. pron.:] allontanarsi (da un luogo, da una persona), partirsene. . [Con valore eufemistico:] morire. Girsi, girsene.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 410, pag. 614: quand vignirà la fin, ben li serà salvadho; / el çirà con li agnoli, en ciel firà portadho.

[2] Scongiuro aquin., XIII pm., 11, pag. 120, col. 1: Dixe Christus: / «Babe, Sistu». / Gio Sistu / et tornao ad Christus.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 125, pag. 295: Dal di ke 'l so fïol se n ze furtivamente...

[4] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 135, pag. 24: Figlio, ancora prègote per quanti ne ài creati, / quanti so' e vengo, e giti e trapassati, / agi lo' pietate, che no sianu dampnati...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 28.111, vol. 1, pag. 484: «E morte di tua schiatta»; / per ch'elli, accumulando duol con duolo, / sen gio come persona trista e matta.

[6] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 90.64, pag. 635: Volesse Dio ch' avante ch' io morisse, / la vedess' io, che consolato gisse!

[7] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 18, pag. 729.14: così di lui disperata me ne sarei gita come la misera Biblis...

[8] A. Pucci, Reina, a. 1388 (fior.), II, ott. 13.7, pag. 248: Gite come fumo al vento; - / e lo tuo cor di lor sará contento.

[9] Poes. an. merid.>tosc., XIV ex., [MS] 5, pag. 127.8: Madonna queste parole, per dio, non me le dire! Sai che non venni a càsata per volermene gire...

- Gire di questo secolo: morire.

[10] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 2.14, pag. 464: Perduta non vo' che sia, / né di questo secol gita...

- [All'interno di interrogative indirette, rif. a cosa o persona nascosti o collocati al di fuori del campo visivo].

[11] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), IV, ott. 28.8, pag. 62: Cosí piangendo cadde tramortita, / chiamando: - Elena mia, dove se' gita!

5.1 [Rif. a soggetti astratti:] svanire (dopo aver avuto un det. corso).

[1] Prov. pseudoiacop. Aggiunte, XIV pm. (umbr.), 275, pag. 57: Non se pò mai arprendare parola qual è gita, / né bene render fama da poi ched è perita.

5.2 [Rif. al tempo e alle sue partizioni:] trascorrere, consumarsi. [Anche pron.:] girsene.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 109.25: la nocte ke era gita odio lo consilio de Porsenna e de Tarquinio...

[2] Poes. an. abruzz., XIII, 15, pag. 42: Guastao la carne et ruppe le vene. / Poi gio la nocte, benne la dì[ne], / Faceali fare plù forte pene.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.157, pag. 90: el dì se ne gìa, ed ecco la notte...

[4] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 396, pag. 32: Ancora no era più de una etate gita, / poy fo la secunda ben complita.

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 23, pag. 6: Fecero la citade solliciti et uniti: / Anni mille ducento cinquanta quatro giti, / Benché non ci stettero più che cinque anni forniti...

[6] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 41.71, pag. 109: E tal la notte credie riposarsi, / Che, 'nnanzi che la mezza fosse gita, / Gli convenia dell'anima acconciarsi.

[7] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 10, ott. 2.3, pag. 568: E acciò che per lor non si impedisse / la lieta festa della nuova sposa, / anzi che più della notte sen gisse...

5.3 [Anche pron.:] locuz. verb. Gire via: lo stesso che andare via. Estens. Scomparire.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1219, pag. 54: Quand'el ave mandegao / Sathanas ge fo intrao; / Da desco se levó e si çé via / E lasa strar la compagnia.

[2] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 5.5, pag. 31: di belle tortellette le faria, / ché vedete che nonn- ha de la vita. / Oi lasso me, com'ell'è gita via!

[3] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 9.125, pag. 517: la gentileça e la rickeça sia / è ttut[t]a consumata e gita via, / siccomo sale!

[4] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 541, pag. 37: «Quillo scì è lu corpu de Maria: / l'anima n'è uscita e gita via».

[5] Lio Mazor, Appendice 1312 (venez.), pag. 48.5: el ge 'n vouse vegnir et çe pur via.

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 12, pag. 52.34: conpisse la soa cupidixia e quella passion pestelential cessasse e çesse via...

[7] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 8.223, pag. 56: gli spirti anco inmondi gi(r)ssenvia / et l'altre infirmitate, et poi mandòlli / a predicare quel che al cel n'envia.

5.4 Locuz. verb. Lasciar gire: non trattenere; liberare. Estens. Mettere da parte, trascurare.

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.352, pag. 503: Adunqua lassa gire / lo planto k' ài menato, / e ssiate recordato / lo conforto e la spene / de ço ke a venire ène...

[2] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 29.12, pag. 747: quegli altri grandi, per Dio, lascia gire, / ché ssempre vedi li maggio talenti / muovere da soperbia e da rrigoglio.

[3] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 13.80, pag. 163: et quel ch'era ladrone lassar' gire, / e te legaro come peccatore...

[4] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), I, 6.6, pag. 140: La cosa onde venete damayo / lassala gire e sì farray che saiu.

[5] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 8.29, pag. 27: lasciò gire / il suo falcon, con l'occhio lui seguendo.

[6] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 632, pag. 56: lasò lo vestimento gire / et nudo nudo se fugìo, / et da loro se departìo.

5.5 Far gire qsa (del corpo): indurne l'espulsione.

[1] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 57, pag. 56.17: A fari giri li vermi a li garczuni. [1] Pigla lacti di pecura et fandi cristedi omni iornu unu.

[2] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 163, pag. 88.14: Di lu corpu a ·ffari giri lu figlu mortu a cui l'avissi. [1] Pigla lu lacti di un'autra fimina cum oglu comuni et bivalu e subitu sirrà liberata.

5.6 Locuz. verb. Gire (da) fuori (di qsa): lo stesso che andar fuori; estens. andare in esilio.

[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 322, pag. 572: De aucelli domestichi gallina è la migllore [[...]] tamen no la includire, fala gire da fore...

[2] Nuccio Piacente, I mei sospiri, XIII ex. (sen.), 3: I mei sospiri dollenti m'ànno istancho, / ch'esco[n] di me per forzza di dollore; / e quelgli che no poso[n] giredi fuori, / mi feghono duramente per llo fiancho...

[3] Stat. assis., 1329, cap. 5, pag. 167.19: E niuno degha portare arme, se no gessefore della cità, overo fosse en oste...

[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 186, pag. 39: In fine della briga Paganisci perdero / Et forone feruti; un anno fore gero...

[5] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 34.172, pag. 70: E cinque volte in quello die / se mostrò a la soa famia, / ad altri in casa, ad altri in via, / chi çevanfora cum dolore.

6 [Seguito da avv. o locuz. avv.:] agire e comportarsi (in una det. maniera).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 165, pag. 34: Se Domnodé foss iusto e zess segond raxon, / El no devrav receve ni aver compassion / De quel hom ke no 's guarda de farghe offensïon...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 179, pag. 35: «Se De guardass ai meriti del peccaor malvax / E zess pur per iustisia, mai no avrav seg pax, / Ma pur l'afondarave entr'infernal fornax.

6.1 Gire a qsa (quota salariale): prestare servizio (per un certo compenso).

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1176, pag. 273: Nui mandambo la gente, sì como se convenne. / Ad quatro florini lo mese gere ducento fanti, / Et ad dudici lo cavallo et boni calvacanti...

6.1.1 Fras. Gire al soldo, venale.

[1] Stat. castell., a. 1366, pag. 122.14: Che neuno non vada per brevieri nè gire al soldo nè per giolare.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 237.24: De notte se partìo e gìo luongo tiempo venale.

7 [Descrivendo un movimento involontario:] gire in qsa (rif. locale): andare a finire, cadere.

[1] A. Pucci, Novello serm., p. 1333 (fior.), 359, pag. 36: ed è sí fortemente sbigottito / che 'n una fossa d' acqua serà gito!

7.1 Fras. Gire a, per terra: perdere stabilità (per mancanza di un appoggio o per una spinta estrinseca), essere atterrato; essere annientato.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 29.8, pag. 509: E questo detto, in sul capo il ferio, / ond' elli a terra tramortito gio.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 202.22: Da vero che llo stennardo dello tribuno gìoper terra.

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 277.5, pag. 330: e lo star fermo m'ha disfatto in terra. / La mia pecunia veggio gita a terra, / arsi li beni da chi segue Marte...

- [Rif. al sangue:] fras. Gire in terra, mintro in terra: essere versato.

[4] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1396, pag. 56: Sí ge dé tal suso la maxella / Ke sangue ge çémintro in terra...

[5] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 13.20, pag. 161: Ché forte ·l veggo 'scire / el sangue, e in terra gire, / onde 'l core mi si va distruggendo...

7.2 Gire a, in qsa (sost. indicante uno stato di disfacimento di ordine fisico o morale).

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 36.11, pag. 93: In voi è la mia morte e la mia vita: / oi, donna mia, traetemi di pene; / se nol fate, la vita a mort'è gita.

[2] Lotto di ser Dato (ed. Ageno), XIII sm. (pis.), 39, pag. 87: non fusse che ttal via / savén, nostr'alme terrén, ch'a perdensa / giréno, sens'aver già mai redensa.

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 22, pag. 69.9: E molte terre vedete k'èno gite a male, perké li malificii non ènno puniti.

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.74, pag. 86: el vergognare non gìa en fallata. / Non ce bastava niente el podire / a recoprire le brige presente...

[5] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 372, pag. 338: Et de lu soy pagese / omne cresta ammuriata, / la Letitia preiata / fay gire ad perdementu.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 141 bis.26, pag. 592: e se zeisi 'm danaciom, / no ge so poi redenciom.

- Fras. Gire in oblianza: cadere nell'oblio.

[7] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 45.69, pag. 195: Ver è che molto prolissa speranza / mi tenne in questa via, non però tanto / che 'l mio proposto gisse in oblianza.

8 Gire a, in qsa [condizione psicologica o morale:] evolversi verso un det. stato, passare a.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 42.11, pag. 625: Madonna, agi cura, / sed è to placere, / sì cke pagura / de gire inn ardura / non poçamo avere...

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 871, pag. 199: Ad missere Loysce tucti se foro proferti, / Che gevano alla obedientia, se da lui erano certi; / Che lui li perdonasse la loro grande offenza...

8.1 [Seguito da un agg. o un sost. con funzione predicativa:] diventare, essere.

[1] Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.), 88, pag. 181: «Di quel frutto non àb[b]ero conti né cabalieri; / molto lo disïa[ro]no marchesi e justizieri, / avere no 'nde pòttero: gìro 'nde molto feri.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 2.21, vol. 1, pag. 263: E io porto gioioso core e cera, / corpo e mente e tutta pensagione / per quella ch'amoroso mi fa gire...

[3] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 5.14, pag. 12: Rapente disianza / in me è adimorata per mant'ore, / caro amore, de te repleno gire.

[4] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 15.57, pag. 118: A chi c' è annegato / de sotto e da lato / e non sa do' se sia, / e la pazzia / gli par ritta via / de gire empazzato d' amore.

[5] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 11.9, pag. 137: O figliuol mio, persona bella, / manda conseglio a la povarella! / Gironne trista, la tapinella, / c'aggio perduto Cristo d'amore.

[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 305, pag. 67: Tucta la signorìa del regno fo adunata; / Tanta la gente fo che gea plena la strada.

8.2 [In combinazione con avverbi, aggettivi o sintagmi con valore avverbiale indica la dinamica e l'esito dell'evoluzione di una condizione fisica e materiale o psicologica]. Procedere o andare a finire (in un det. modo). Gire bene, male, malamente.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 21, pag. 67.1: E se in questo anno nui vedremo nostra condicione ben gire, potremo sequere quel k'avemo commençato per questo anno...

[2] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 1.18, pag. 486: La cosa perké gran dolore n' aio / de teve gire cusì malamente, / ke pari nata de bono ligna[i]o, / de gentile natura e de tal gente.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.133, pag. 310: Ma lo meschin chi jase lì, / se 'lo no à curao de si / en lo spacio che De' gi dé, / tristo 'l è, ché mar ge ze!

[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 231.11, pag. 149: Eo no sonto nean sì rico merçaro / che me possa vestir sengiente mese; / ben[e] çirave, se Päa fes oste.

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 335, pag. 74: Ma non potea averene quanto omo ne volea; / Sì che gire per ordene la cosa non potea.

8.2.1 [In interrogative dirette o indirette introdotte da come, spec. rif. ad un evento o ad un'azione].

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 50, pag. 147.15: Pensative de Florencia, de Sena, commo son gite per la guerra dentru.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 49.1, pag. 100: Com' era gito il fatto eb[b]i contato / A motto a motto, di filo in aguglia, / Al buono Amico, che non fu di Puglia...

[3] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 676, pag. 41: Thomasso prese e tràssesello de pecto, che lu avea, / mustròlu alli apostoli perché criso li scia, / e tucto recontòli la cosa como gìa.

[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1104, pag. 256: Lo altro per la compagnia, per fare reparo a fficto. / Non posso recontare lo facto como gio...

8.3 [Con un participio funziona da ausiliare e supporta il valore passivo della combinazione rimarcando l'aspetto compiuto dell'azione].

[1] Poes. an. urbin., XIII, 33.38, pag. 612: Tornatevo all'altissimo Signore, / e ddeiate lassar per lo So amore / le nemistati, l'odïo e ll'errore / e nno vollate gir plu desvïati.

[2] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 28.14, pag. 831: Però ti parti, e non esser sí pazzo / che per tal condizion valichi il canto, / se tu no ne vo' gir preso a palazzo.

8.3.1 [Seguito dal participio di un verbo trasformativo che esprima l'idea della consunzione, della dispersione o dell'annullamento].

[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 26, pag. 38: Guai, quanta ienti foi mecïata, / ke tutta la terra gia ensanguinentata! / oi, Sïon, ke si' desfigliata!

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 3.39, vol. 1, pag. 98: Però k'ellino eran giti / per lo mondo dispartiti, / per tuo prego fòr rediti / davant'a te, gaudissima.

[3] A. Pucci, Novello serm., p. 1333 (fior.), 183, pag. 26: I' dico ch' io non era a meza via / a ritornare in verso casa mia, / ch' i' udî dir che 'l Ponte Vecchio gía / per l' acqua rotto.

[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 10, 50.6, pag. 136: nell'altra vi dirò se fu consente, / o se 'l demonio sconfitto ne gìe, / e come 'l padre el trasse fuor di cabbia. / Cristo ci guardi dall'infernal rabbia.

- Gire disperso, disperduto.

[5] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 421, pag. 51: et le pecore de la greggia / siranno tucte en balbeggia, / et giròno tucti desperduti / comme homini esmaruti.

[6] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.202, pag. 48: Po' mi parve veder la bella Troia / tutta disfatta in tonbe e 'n casalini, / e 'l superbo Ilion per cotal noia; / e gir dispersi li suoi cittadini, / qual pedovando e qual fuggendo a vela...

9 [Rif. ad una via, indicandone il percorso apparente fino ad un riferimento collocato nello spazio:] arrivare, giungere.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 44, pag. 581.30: quella ene la porta Lavicana, et quella via gia ad civitate Lavicana, la quale fo là dov'è la ecclesia de santo Cesari...

10 [Rif. al denaro:] essere scambiato o speso.

[1] Stat. assis., 1329, cap. 7, pag. 169.37: Ma se gioca a taole, pena xx s.. E de onne altro gioco do' gesse denaio, chi ce gioca sia tenuto de pagare per ciascuna fiada xij denare e sia tenuto de dire i sopradicte paternostre...

10.1 [Econ./comm.] [Rif. ad una merce:] gire a, per qsa (prezzo): essere venduto per un det. valore.

[1] Doc. castell., 1361-87, pag. 190.1: seco(n)do el dir suo stesso el grano gìo a x lbr. a P(er)oscia (e) a vj ltr. la mina del menuto, be(n)ché 'l nelglo andò a più.

[u.r. 07.04.2023; doc. parzialm. aggiorn.]