GIRE (2) s.m.

0.1 gir, gire.

0.2 V. gire 1.

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Dante, Vita nuova, c. 1292-93.

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.7 1 L'atto di muoversi, avanzare lungo un percorso e allontanarsi da un punto di partenza per raggiungere una destinazione o adempiere ad una specifica finalità. 1.1 [In contesto fig.] Il percorso. [In dittologia contrastiva con uscire:] la via di ingresso verso un luogo. 1.2 L'abilità a muoversi.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 20.04.2011.

1 L'atto di muoversi, avanzare lungo un percorso e allontanarsi da un punto di partenza per raggiungere una destinazione o adempiere ad una specifica finalità.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), D[ubbie] 1.19, pag. 387: Lo mio gire, amorosa, ben sacciate, / mi fa contravolere in tut[t]e guise...

[2] Federico II, Dolze meo, a. 1250 (tosc.), 17, pag. 51: «Dolce mia donna, lo gire / non è per mia volontate, / ché mi convene ubidire / quelli che m'ha 'n potestate.

[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 12 parr. 16-17, pag. 51.9: ne la terza la licenzio del gire quando vuole, raccomandando lo suo movimento ne le braccia de la fortuna.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.112, vol. 1, pag. 189: Ma seguimi oramai che 'l gir mi piace; / ché i Pesci guizzan su per l'orizzonta, / e 'l Carro tutto sovra 'l Coro giace...

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 99.1: O quanta nd'ave portate a vergogna delle femene lo gire e lo venire e lo discorrere per li publichi luochi pompuse!

1.1 [In contesto fig.] Il percorso. [In dittologia contrastiva con uscire:] la via di ingresso verso un luogo.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 21.64, vol. 1, pag. 252: / e vo' ben che li caglia / pensar d'uscire denançi ad ogni gire. || Cfr. trad. lat.: «Nec minus sit diligens tibi cura, ut ante omnem introitum, liberum et patentem, examines exitum» (Egidi, Doc. am., I, p. 253).

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 3, 9.27, vol. 2, pag. 344: Lo terço ancor assai ti scusa meno: / per lusinghe partire / dal tuo deritto gire... || Cfr. trad. lat. «Excusat te tertium, etiam molto minus. blanditiis scilicet, a tuo recto tramite deviare» (Egidi, Doc. am., II, p. 344).

1.2 L'abilità a muoversi.

[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Pudicitiae.18, pag. 225: E, se la mia nemica Amor non strinse, / Non è ancor giusta assai cagion di duolo, / Chè 'n abito il revidi ch' io ne piansi, / Sì tolte gli eran l' ali e 'l gire a volo.