GITO agg.

0.1 giti, gito, giuti, giuto,juti.

0.2 V. ire.

0.3 St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.5 Sono inserite nella voce anche alcune occorrenze per la forma metaplastica giuto, att. in Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

Locuz. e fras. il tempo gito 1.1; nanti gito 1.2.

0.7 1 [Rif soprattutto al tempo e alle sue partizioni interne:] che ha compiuto il suo corso e non appartiene al presente. 1.1 Fras. Il tempo gito: il passato. 1.2 Locuz. agg. Nanti gito: che precede una situazione collocata nel presente.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 20.04.2011.

1 [Rif soprattutto al tempo e alle sue partizioni interne:] che ha compiuto il suo corso e non appartiene al presente.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 29.177, pag. 76: ché quanto crea amore / d'utele e de deletto, e' ven fallito / deletto e utel gito, / e ven salvatichezza e talor ira.

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 96, pag. 19: Non per direle alle bestie né alli homini muti, / Ma per direle ad quilli ch'è scorti et adveduti, / Che bono exemplo prendano de alcuni jorni juti.

1.1 Fras. Il tempo gito: il passato.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 62, pag. 173.5: Ma per quello ke se dice ke la mente del savio homo se dispensa per tre cose, çoè per lo tempo gito, per lo presente e per quello ke dé venire, aio materia de esser levato denanti da voi, recordando lo vostro senno...

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 652, pag. 147: Retorno alla materia, lasso lo tempo gito. / Parea che nostro male tucto foxe fornito.

1.2 Locuz. agg. Nanti gito: che precede una situazione collocata nel presente. Estens. Antico.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 210.26: trovao tutta l'oste corrupta e pigra e lassa et ordinao ke non devessero commattere, ma de tutti boni custumi li nesceo de li cavalieri nanti giti.

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 254, pag. 54: Anco ne comandò et fececi fare buto / De non magnare carne per nisciuno partuto / Lo giorno dello sabato, ché a Deo era incresciuto / Cha la magnavamo lo tempo nanti giuto.

[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 954, pag. 219: Mandò per li casali et fé gente adunare; / La nocte nanti gita tucti li fece armare...

[u.r. 13.12.2017]