GIUNCO s.m.

1 [Bot.] Pianta erbacea (Iuncus effusus) diffusa nelle zone umide, dal fusto leggero, elastico e resistente.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 7, pag. 47.15: salvo se egli fosse luogo ove solesse avere lago o stagno od altro umidore, secondo che dimostra il giunco, o salce salvatico, e tutti arbori che di umidore nascono.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 1.102, vol. 2, pag. 14: Questa isoletta intorno ad imo ad imo, / là giù colà dove la batte l'onda, / porta di giunchi sovra 'l molle limo: / null' altra pianta che facesse fronda / o indurasse, vi puote aver vita, / però ch'a le percosse non seconda.

[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 1, 85-99, pag. 15, col. 2.11: Gionco si è una pianta la quale no porta folie né broche, a mostrar che l'umele non de' voler fiurire in le temporali cose ...

[4] Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 293.27: hic sarpus, pi et hic iuncus, ci, el gionco.

[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 99, pag. 104.18: Truovase etiamdio una terça spetia de ionçi che ha la cana più grossa cha le do sovra ditte e più carnosa. E lo fruto de questa terça spetia, el quale è in le cime, è simele al fruto de una de le sovra dite. Quando el iunço se roste e bevese cum el vin, strençe el ventre.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 250.31: Mo' era per lo papa senatore de Roma, non lassato guidare per la tirannia de Colonnesi, per Stefanello serpente venenoso, ionco vallico.

[7] Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 85.1: Hic blibus, bli id est lo gionco.

- Fras. Tremare come il giunco: essere fortemente turbato.

[8] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, pag. 754.5: Io, non usata di così fatte voci, timida, dubitando di peggio, cominciai a tremare comeilmobile giunco mosso dalle soavi aure, e la falce cadde delle mie mani e io appena mi ritenni.

1.1 Il fusto della pianta, usato per fabbricare stuoie su cui dormire o con cui fare ombra, piccoli ripari, contenitori; per imballare le merci.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 10, pag. 165.17: Gionse ad uno povero nocchiere, lo quale aveva nome Amicals, lo quale dormiva a la riva del mare in uno letto di taso e di giunchi, li quali elli aveva raccolti a la riva...

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 98.3: E s'elli aviene ch'elli convengna il corpo purghare di state o di verno per bisongno, sì ssi conviene di state l'aire della magione rafreddare di foglie di salci o di vingna o di giunchi o d'altr'erbe, e di verno conviene che ll'aire della magione sia rischaldata sanza fummi.

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 2, pag. 159.7: Per questo modo stette infino al vigesimo anno stando nel predetto diserto in una sua capanna tessuta di giunchi...

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 81.20: Pallas avea rinchiuso Erittonio, figliuolo creato sanza madre, in una cesta tessuta di giunchi...

[5] x Doc. fior., XIV sm. (2), pag. 44: Giunchi da ingiuncare panni, la soma s 12.

- Il fusto, usato per tessere fili con i quali fabbricare piccoli cestelli per scolare o conservare i formaggi.

[6] Stat. fior., 1310/13, cap. 43, pag. 41.12: Anch'è statuto e fermato e ordinato che ciascheuno di questa arte comperante cascio e vendente, biscontare e menovare il peso si debia per lui e siane tenuto da ciascuno venditore, ciò è di ciascuno filo di cascio messinese, galurese e alburachese una libra per fili di giunchi e di palme ne' quali sono infilati. Et etiamdio per ciascheuno filo di cascio torense e corsesco cotto e galorense biancho due libre per biscontare di quelle funi, giunchi e palme ne' quali legati e infilati sono.

1.2 Il fiore, usato per riempire i cuscini.

[1] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 4.11, pag. 425: Case di paglia con diversi razzi; / da bere vin gergon, che sia ben nero; / letta di schianze e di gionchi piumazzi. / Tra voi signor[e] sia un priete fero, / che da nessun peccato vi dislazzi; / per ciascun luogo v' abbia un munistero.

[2] x Doc. fior., XIV sm. (2), pag. 60: Piuma di giunchi, la soma lb 1 s 4...

2 [Bot.] Giunco marino: pianta delle graminacee dal fusto spinoso e resistente che viene usato per tessere cordami; sparto.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 25, pag. 47.5: De la natura del riccio. Lo riccio si è una bestiola non grande e ave simigliança di porcello et è quasi tutto spinoso como giunchi marini...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 2, pag. 186.7: E consideriamo in prima le pene del capo ch'elli sostenne, cioè che li puoseno la corona delle spine, ma in verità elli funno giunchi marini, li quali ànno crudelissimi pungiglioni.

[3] a Doc. fior., 1359-63, pag. 234.29: per minuto per domattina d. viiij.o; per salsa per domattina d. iiij.o; pagai per una fune di giunchi marini o vero di stramba pele sechie dal poçço, presente dom Gabriello, contanti lb. j s. ij...

[u.r. 07.05.2012]