IRE v.

0.1 ea, hì'-me, iamo, iamu, iate, iatece, immete, indemmo, io, ìo, ir, irà , irano, ire, irebbe, iremo, iri, irlo, irmi, irne, iro, irò, irsene, irsi, isse, issero, issi, issino, issiro, it', ita, itane, ite, itene, iti, itisi, ito, itosene, itosi, itovi, iva, ivan, ivano, ivar, ivase, iven, jamo, jamoci, jateci, jto, vir, yre. cfr. (0.6 N) ì.

0.2 Nocentini s.v. ire (lat. ire).

0.3 St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.): 1.3.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. prat., 1295; Lett. lucch., 1295 (2); Stat. sen., 1305; Lett. pist., 1320-22; Doc. volt., 1322; Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.).

In testi sett.: Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Lucidario ver., XIV; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. tod., 1305 (?); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Stat. viterb., c. 1345; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Ingiurie recan., 1351-96, [1351]; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); a Apologhi reat., XIV; Stat. cass., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Stat. catan., c. 1344 ; Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 Att. per lo più le forme dell'inf. e del part., in frequente alternanza con andare, nei testi poetici soprattutto per ragioni metriche. Le forme iamo, iamu, iate, iatece (< lat. eamus, eatis) prima e seconda pers. plur. dell'ind. pres. e dell'imp., per lo più attestate nei testi centro-merid., potrebbero rinviare al tipo gire, che conta numerose att. nei testi dell'area indicata. Lo stesso può dirsi della forma io, ìo, terza pers. sing. del perf. ind., att. nei testi di area romana parallelamente al tipo gìo, di maggiore attestazione e diffusione. Se per gire è possibile ipotizzare una tradizione semidotta con una base propulsiva nell'area centro-meridionale, la diffusione di ire appare legata ad una tradizione prevalentemente scrittoria, consolidatasi a partire dall'area toscana. Le poche forme sett. attestate per il verbo sono da intendersi verosimilmente come toscanismi o latinismi.

Sono incluse nella voce sole le forme in cui la sovraestensione di j-, caratteristica dell'intero paradigma di gire, non è evidenziata palesemente dalla grafia.

Per ire a tresca > tresca; ire in fascio > fascio.

Locuz. e fras. ire a battaglia 2.5.1; ire a letto 2.2; ire a marito 2.4.1; ire a partito 3.2; ire a ruberia 6.3; ire ad altra femmina 2.4.2; ire al corpo 2.4.3; ire al fondo 1.2.4; ire al perdono 3.1; ire al servizio 5; ire al soldo 5.1; ire alla battaglia 2.5.1; ire alla chiesa 2.1; ire alla scuola 2.1; ire avanti 1.2.1; ire contro 2.4.7; ire da presso 2.4.5; ire da retro 2.4.6; ire dentro 1.2.5; ire dietro 2.4.6; ire di male in peggio 6.2.1; ire dinanti 2.4.8.1; ire fuori 4.6; ire giuso 1.2.2; ire in cimbotto 6.1; ire in fumo 6.2.2; ire in pace 4; ire in profondo 1.2.4; ire in servizio 5; ire incontro 2.4.7; ire innanzi 1.2.1; ire intorno 2.4.4; ire nell'oste 2.5.1; ire per i venti 4.2.1; ire per terra 6; ire sotto 1.2.2; ire suso 1.2.3; ire venale 5.1; ire via 4.4; irsi con Dio 4.1.1; lasciar ire 4.5.

0.6 N Per la forma ì in Contrasto Zerbitana, XIV (merid.), 5.2, pag. 19: « Per tutto 'l mondo féndoto, ì, barra, fuor casa mia!» v. barra 2.

Come nella struttura di andare 1, le diverse accezioni di ire v. sono raccolte e ordinate in rapporto a tre nuclei semantici di base: 1) movimento intenzionale attivato da una spinta immanente (1-5), 2) eventi dinamici non intenzionali (6-7), 3) movimento apparente (8-9).

0.7 1 Muoversi rispetto ad un punto di partenza; partire; avanzare. 1.1 [Evidenziando il modo in cui ci si muove]. Ire a, in piede / a cavallo. 1.2 [Con avv. e locuz. avv. che che precisano l'estensione spaziale o temporale del movimento]. 1.3 [In combinazione con agg. o sintagmi con funzione predicativa:] mostrarsi (tipicamente in movimento), abitualmente o episodicamente, con un det. aspetto o atteggiamento (spesso caratterizzante). [Anche pron.:] irsi. 1.4 [Focalizzando il percorso coinvolto dal movimento:] ire per qsa (spazio fisico): circolare all'interno, percorrere, attraversare. 2 Ire a, in, verso qsa (rif. spaziale rappresentato da un luogo generalmente esteso): muoversi verso una det. destinazione. 2.1 [Con rif. locali proposti come mete ricorrenti del movimento:] frequentare abitualmente. Fras. Ire alla chiesa, alla scuola. 2.2 Fras. Ire a letto: andare a dormire. 2.3 [Rif. ad un messaggio verbale scritto o orale:] diffondersi (per un vasto territorio). 2.4 [Con rif. spaziale rappresentato dalla persona verso cui si proietta il movimento]. 2.5 [Con la destinazione rappresentata da una situazione di rischio o di sofferenza:] disporsi a far fronte a, affrontare. 3 [Focalizzando il fine del movimento:] ire a qsa (nome d'azione o processo). 3.1 Fras. Ire al perdono: ottenere l'indulgenza (a seguito della partecipazione alla festa di un santuario). 3.2 Fras. Ire a partito (seguito da proposizione dichiarativa): giungere alla decisione, decidere. 3.3 [Con un infinito subordinato, spesso preceduto dalla prep. a, talora conferendo alla nozione espressa dal verbo dipendente una connotazione incoativa]. 3.4 [Coordinato con altri verbi in strutture paratattiche]. 4 [Spec. pron.:] allontanarsi (da un luogo, da una persona), partirsene. Irsi, irsene. 4.1 Fig. Preceduto dal clitico ne, con valore eufemistico: morire. 4.2 [Rif. ad inanimati concreti o astratti:] andar perduto, scomparire; esaurirsi. [Anche pron.:] irne. 4.3 [Rif. al tempo:] passare, trascorrere, consumarsi. [Anche pron.:] irnsene. 4.4 [Anche pron.:] locuz. verb. Ire via: lo stesso che andare via. Estens. Scomparire. 4.5 Locuz. verb. Lasciar ire: non trattenere. Estens. Mettere da parte, trascurare. 4.6 Locuz. verb. Ire fuori di qsa (spazio chiuso): uscire. 5 [Con valore incoativo:] fras. Ire al, in sevizio di qno, qsa. 5.1 Fras. Ire al soldo (di un signore) / venale: prestare servizio come mercenario. 6 [Indicando un movimento involontario:] Fras. Ire per terra: perdere stabilità (per mancanza di un appoggio o per una spinta estrinseca), essere atterrato. 6.1 Fras. Ire in cimbotto: cadere con la testa in avanti. 6.2 Ire a, in qsa (sost. indicante uno stato di disfacimento di ordine fisico o morale): cadere, rovinare. 6.3 Ire a qsa (evento che innesca un mutamento di stato): essero soggetto, esposto a. Fras. Ire a ruberia. 7 [Seguito da un aggettivo o un sostantivo con funzione predicativa:] diventare, essere. 7.1 [In combinazione con avverbi, aggettivi o sintagmi con valore avverbiale indica la dinamica e l'esito dell'evoluzione di una condizione fisica e materiale o psicologica]. Ire bene, male. 7.2 [In interrogative dirette o indirette introdotte da come, rif. ad un evento o ad un'azione]. 7.3 [Con connotazione perfettiva, rif. ad un evento:] succedere e avere compimento. 8 [Rif. ad una via, indicandone il percorso apparente fino ad un riferimento collocato nello spazio:] arrivare, giungere. 9 [Econ./comm.] [Proiettando il movimento nella distribuzione di una somma di denaro:] ire a, in qsa (rendita): essere ascritto e destinato a.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 20.04.2011.

1 Muoversi rispetto ad un punto di partenza; mettersi in cammino e avanzare lungo un percorso; partire.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 22, pag. 403.1: e però non abbiate temenza, ma ite, e dite alli discepoli suoi e a Piero che elli li precederà in Galilea...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 7.42, vol. 2, pag. 109: Rispuose: «Loco certo non c'è posto; / licito m'è andar suso e intorno; / per quanto ir posso, a guida mi t'accosto.

[3] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 212.24: Questi cotali se vogliono ire o muoversi conviene che tirino dopo sé lo peso ove la catena è inchiavata...

[4] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 1, ott. 25.3, pag. 9: E Taliarco fu mosso amantenente / e Apollonio seguitò per mare, / ma ito era sì subitamente / che giunto era là u' el de' segnoregiare...

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 20, pag. 149.16: menese spessamente all'acqua et p(er) terra a ccopangnia de alcuno cavallo domato, fine actanto ch(e) sse accustume de ben(e) ire...

- Ire e tornare.

[6] Doc. pis., 1288-1374, [1288], pag. 748.36: Salvo che si lassi in del dicto fiume, et sia, una boccha per la quale le schafe caricate et voite possano ire et tornare, u vero essere menate et reducte liberamente per lo dicto fiume d' Ozari.

[7] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Tb 2, vol. 4, pag. 497.17: Ed essendo ito e tornato...

- Ire forte: avanzare, procedere velocemente.

[8] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 9.216, vol. 3, pag. 141: Stando ancor in galea, / se gente vedi ch'ea / forte da non potere / contra quella valere...

- Sost.

[9] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 31, pag. 112.4: posto che il mio ire non sia proprio volere, ma sia di vostro consentimento e piacere.

[10] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 116.6: In questo mieso moiti badalucchi fuoro fatti per la libertate dello ire, non senza danno.

- [Rif. al movimento di un oggetto indotto da una forza esterna].

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 10, pag. 67.24: Allora Feliciano abassava la mano e lassao cadere de fortuna. Ìo lo colpo per partire la testa dello re in doi parte.

1.1 [Evidenziando il modo in cui ci si muove]. Ire a, in piede / a cavallo.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 13, pag. 162.1: non portare ciellicio nè drappi villanesci e grossi e laidi, e non mendicare nè ire a piede»...

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 55, pag. 118.25: i' mi sento così lasso, com'i' fossi altrettanto ito a piè, perocch'egli è fatica essere lungamente portato.

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 9, pag. 41.8: e trovò che tutti li vaselli, nelli quali avea messo un poco di vino, riboccavano per tal modo che tutto il cellaro sarebbe ito a nuoto, se il vescovo fosse un poco più tardato a venire.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 37, vol. 3, pag. 386.24: E poi del detto mese gente d'arme di Genova, ch'erano iti a cavallo e a piede a porto Morici, furono rotti e sconfitti da lloro usciti.

[5] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 37, pag. 264.35: e quando accompagnano donne debbono ire con piccoli passi e non è bello ragionare co· lloro per via né andare ridendo né salutare altrui...

[6] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 935, pag. 418.6: Lo Capitano de' fanti rispuose ch'egli entrasse per uno sportellino terragno, ove convenìa ire carponi, perocchè così avea comandamento da' Priori, ch'erano in palagio.

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 220.28: Puro abbe potestate de ire in pede allo palazzo dove stao la maine de santa Maria.

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 177.25: Iva a cavallo forte accompagnato da citatini romani. Tutti li suoi parienti ivano a pari. Avea una soa sorella vedova, la quale voize maritare a barone de castella. E fece officiali e renovao de essi onne rascione.

[9] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 49.3, pag. 175: Dio ringraziando, ginocchion fu ito, / el qual permesso avie ciò ch'era essuto.

- Ire in pellegrinaggio.

[10] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 550, pag. 192.31: e chiese licenzia al re che voleva irein pellegrinaggio a Roma ed a Santo Antonio, e così venne in Firenze, e non come capitano ma come amico con bella compagnia.

[11] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Rt 1, vol. 2, pag. 644.14: E uscita di quello luogo, dove era ita in peregrinaggio, con amendue le nuore sue, già s' era posta in via per tornare nella terra di Giuda.

1.2 [Con avv. e locuz. avv. che precisano l'estensione spaziale o temporale del movimento].

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 3: et se alcuno che tu no(n) co(n)noschi ti si acco(m)pa(n)gna (et) dima(n)da là ù tu vai, dìe che vada pió lunge che tu no(n) credi ire...

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 56, pag. 74.9: Egli è tutto montagne e sabione e valle, e non vi si truova nulla a mangiare; ma quando se' ito uno die e una notte, si truova acqua...

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 15, pag. 93.22: vennero insino al cerchio de l'Umidità; ma perché non potero ire oltre, sì fu mestiere ch'andasero nel luogo della Secchezza...

[4] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), IV, 6-12, pag. 199.13: Ed imperciò quando la luna è ita nel suo cerchio .x. gradi forse che 'l primo movimento è ito 8 o vero in quel torno...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 16.91, vol. 1, pag. 270: Io lo seguiva, e poco eravam iti, / che 'l suon de l'acqua n'era sì vicino...

1.2.1 Locuz. verb. Ire avanti, innanzi (a qno o qsa): avanzare (rispetto a qno o qsa); fig. progredire.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 3, pag. 7.14: Maestra delle Virtudi, se di me guerire avessi avuto talento, più tosto mi saresti venuta a visitare; perché tanto è ita innanzi la mia malizia, che m'hanno lasciato li medici per disperato...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 35, vol. 3, pag. 350.2: Nulla cosa è sì poco avvenente a quelli che sono già avanti iti, come disperarsi di venire a buon fine.

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 185.30: Messer Rosso dalla Tosa rimase con grande sdegno, però che troppo gli parve che la pace fusse ita innanzi a quello ch' egli volea...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 77, vol. 2, pag. 148.26: I Fiaminghi non costumati di sì fatto assalto e battaglia, e non potendo per forza di vele tornare adietro né ire innanzi, isbigottirono molto.

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 13.51, pag. 40: Chi dir potrebbe per ordine quante / novità fun, poi che l'animo ficca / di starsi qui e più non ireavante?

[6] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 5, vol. 2, pag. 125.8: ottimamente è ito innanzi, avvegnachè migliore fia il suo innestamento, e quel di tutti gli altri arbori ch'hanno gemma...

1.2.2 Locuz. verb. Ire giuso, sotto: scendere. Fig. Umiliarsi; decadere.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 7.98, vol. 3, pag. 111: Non potea l'uomo ne' termini suoi / mai sodisfar, per non potere ir giuso / con umiltate obedïendo poi, / quanto disobediendo intese ir suso...

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 19.29, pag. 238: Pensa ov'è Roma, che fu allevata / con tanto studio, e com'è ita giuso / quella che in Caldea ancor si guata.

[3] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 27, pag. 198.27: Quando la salutò? Ito il sole sotto, su l' 'Ave Maria', in quel'ora che ancora suona; e per rimembranza di ciò suona, e dicesi l''Ave Maria' su l'ora detta.

1.2.3 Locuz. verb. Ire suso: salire. Fig. Insuperbire.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 7.56, vol. 2, pag. 111: non però ch'altra cosa desse briga, / che la notturna tenebra, ad ir suso; / quella col nonpoder la voglia intriga.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 7.100, vol. 3, pag. 111: per non potere ir giuso / con umiltate obedïendo poi, / quanto disobediendo intese irsuso; / e questa è la cagion per che l'uom fue / da poter sodisfar per sé dischiuso.

1.2.4 Locuz. verb. Ire al fondo, in profondo: affondare, sprofondare (anche Fig.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.71, vol. 1, pag. 407: Io era vòlto in giù, ma li occhi vivi / non poteano ire al fondo per lo scuro...

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 50.7, pag. 52: Vorey vedere de la terra un lago / che semiglasse un deluvio segondo: / pur ch'i' vedesse onumo iren profondo, / se poy finisse, terïami pago.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 7.12, pag. 106: maraviglia non è, se ben rimiri / come da tanto onor son ita al fondo.

1.2.5 Locuz. verb. Ire dentro da qsa (luogo chiuso): entrare.

[1] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 171, pag. 256, col. 1: et parrà che vollia ire / dentro dal mare e fugire.

1.3 [In combinazione con agg. o sintagmi con funzione predicativa:] mostrarsi (tipicamente in movimento), abitualmente o episodicamente, con un det. aspetto o atteggiamento (spesso caratterizzante). [Anche pron.:] irsi.

[1] Stat. prat., 1295, pag. 449.11: no(n) debbia alcuno della Co(m)pagnia portare pa(n)no rosso o giallo, nè verde nè bia(n)co, nè calçato no(n) debbia ire se no[n] honestam(en)te, e ciascuno debbia portare chuffia paleseme(n)te.

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1, cap. 18, pag. 146.11: e che molte notti era ito con picciola lanterna, collegando il volere degli uomini per fare la congiura contro a lui.

[3] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 382.5: Ella andava, sì come quella gente barbara suole ire co li capelli sciolti...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 19.55, vol. 2, pag. 320: E io: «Con tanta sospeccion fa irmi / novella visïon ch'a sé mi piega, / sì ch'io non posso dal pensar partirmi».

[5] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 36.9: ed era ita superba per lo mezzo della cittade...

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 160.13, pag. 216: Qual dolcezza è ne la stagione acerba / vederla ir sola coi pensier' suoi inseme...

[7] Esopo tosc., p. 1388, cap. 16, pag. 112.9: «O di grande potenzia, stimati che se' venuto in tanta bassezza che non puoi ire sicuro per questo paese e sanza mio suggiello nella fronte»...

1.3.1 [Seguito dal gerundio denota l'aspetto durativo e iterativo dell'azione espressa dal verbo dipendente]. [Anche pron.:] irsi.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 249.16: tulzeli doi molie e doi filie ke avea et bene per xl.m lo exercito de Calioristo ìo ferenno e occidenno.

[2] Lett. lucch., 1298 (2), 6, pag. 78.5: a tei ditto, sì ll'è ito dicendo ad altrui p(er)ché a tei sia rino(n)sato p(er) potere mettere çençarie (e) riotte da tei a noi p(er) male della cho(n)pangnia...

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 37.44, vol. 1, pag. 253: Per le selve el gìa carendo; / ad alta voce iva dicendo: / «O sire, sì a te m'arendo / k'io languesco del tuo amore!»...

[4] Novellino, XIII u.v. (fior.), 65a, pag. 277.15: ché tu se' ito parlando di me intra lli erranti cavalieri cose, che nello mio cuore non poriano mai discendere...

[5] Stat. viterb., c. 1345, pag. 167.26: a nniuno sia data penetença a ccului che fallasse di ire facendo disciplina fore dela sua ecclesia. E niuno se deia ire batte(n)do sença licentia del governatore di fore del locu dove stane la disciplina.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 7, pag. 29.7: Moito iva cercanno li buoni chierichi sufficienti. Moito li onorava.

1.4 [Focalizzando il percorso coinvolto dal movimento:] ire per qsa (spazio fisico): circolare all'interno, percorrere, attraversare.

[1] Doc. volt., 1322, 6, pag. 17.16: consiglio così che costoro né nessuno altro Ghibellino non possano per nessuna cagione ire né stare per la ciptà di nocte...

[2] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 31.13: "Ora puy immete giù per questo plano, dixe Anchise, et vederay maravelgia de quello che yo mustrare te volgio serrà de tua schiacta, cusì de l'opere facte, como qua in de li mey dicty".

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 241.17: con scorta da lui data, potrebe, nè saprebbe ire per questo luogo...

[4] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 158, vol. 2, pag. 29.1: molte persone vorrebbono andare inanzi di qui al Sepolcro due volte, che andare più là, dove sono stato io; e tuttavia era ito per diserto e per terra ferma.

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 312.1, pag. 386: Né per sereno ciel ir vaghe stelle, / né per tranquillo mar legni spalmati, / né per campagne cavalieri armati, / né per bei boschi allegre fere et snelle...

[6] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 17, pag. 611.14: Dicie l'altore allo spirito: «I' son ito per lo mondo dello inferno e del purghatorio e del paradiso e sì ò vedute dimolte chose e assai mali e assai beni...

[7] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 89, pag. 172.12: Poi che cosí dolcemente è ita per lo ponte, seguitando la dottrina della dolce mia Veritá...

- Ire per il mare.

[8] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 313, pag. 221.4: quand'ella fue molto ita per lo mare navicando, si venne traiendo verso la rocca e incontanente cominciò a levare un vento per lo mare...

[9] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 74.1, pag. 350: Gran tempo ito son per questo mare / sicondo che fortuna e 'l ciel m'ha scorto...

- Sost.

[10] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 259, pag. 153.9: gran rischio e spesa è l'ire per lo mondo, ed è mala vita...

2 Ire a, in, verso qsa (rif. spaziale rappresentato da un luogo generalmente esteso): muoversi verso una det. destinazione.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 111.15: i mercatanti diceano che l'amenda non dovea essere domandata, perciò che per necessitade e non per volontade erano iti in quel porto.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 19, pag. 307.26: allora ei nemici di quei dentro possono peggio ire al muro, conciosiacosaché per li canti possono essere feriti dal lato e drieto e d'ogne parte.

[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 9 parr. 1-8, pag. 33.3: avvenne cosa per la quale me convenne partire de la sopradetta cittade e ire verso quelle parti dov' era la gentile donna ch' era stata mia difesa...

[4] Lett. lucch., 1295 (2), 5, pag. 21.26: se ito no(n) fusse sì nde vada i(n)n Inghilte(r)ra p(er) chointare (e) fare fermo chointo cho(n) mess(er) Amondo...

[5] Stat. sen., 1305, cap. 36, pag. 51.5: Anco, che nisciuno frate del detto Spedale debbia ire nè usare o vero fare dimoranza in alcuno ridotto de uomini ladici nella città di Siena.

[6] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 306.5: O padre, è da credere che alcune anime possano ire di questo luogo all'alto cielo e poi ritornare altra volta alli pigri corpi?

[7] Lucidario ver., XIV, I, pag. 44.5: Tuti similanti ad angeli e serave iti in celo, quando a Deo fosse placuto.

[8] a Apologhi reat., XIV, 10.18, pag. 673: Per parola de femmina non ire ad malo por[to], / cha meglo t'è l'omo vivo che lo mor[to].

[9] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 79.31: Gades filosofo dice ka io in oriente, in occidente, in settentrione e in meridie et tanto innançi che non sapea dove se andare.

- [Rif. ad un oggetto:] essere soggetto al trasporto.

[10] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 578, pag. 206.3: veduto che le Bolognane e carcere de' rettori avea de' prigioni e delle scritture, che non erano ancora ite a palagio o in camera...

- [Parlando del movimento del cibo all'interno di un organismo vivente].

[11] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 21, pag. 41.24: per la qual cosa s'affoga il calore naturale, e non può ricuocere il cibo che è ito di soperchio nel ventre...

[12] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 25, pag. 454.8: Poscia quella parte vantaggiata, ch'è ita al feghato, si richuocie e stilla di nuovo e il grassume di quella distillazione ne va al chuore e ivi si richuocie e distilla ancora di nuovo...

2.1 [Con rif. locali proposti come mete ricorrenti del movimento:] frequentare abitualmente. Fras. Ire alla chiesa, alla scuola.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 13, pag. 67.15: Il secondo modo di legare si è per suspensionem, per interdictionem, per scomunicationem, che tti lega, che non puoi ire a la chiesa o all'ufficio, o parlare con altrui.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 54, pag. 278.15: potea apparare, irealla scuola e non volle; questi non sono scusati, però che in quella ignoranzia ha senno.

[3] Stat. viterb., c. 1345, pag. 156.21: E tucti l'officiali durino tre mesi. Come ciasscunu è tenutu di ire onne mane ala ecclesia.

[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 196, pag. 42: anco più te pregamo / De queste nostre ecclesie, che perduno vi agiamo, / Ché so novelle facte et alle vechie non iamo; / Con queste che so in Aquila conven che li tengnamo.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 119, S. Agostino, vol. 3, pag. 1053.11: Onde quiviritto s'accusa che: da ch'egli era fanciullo, giuocava a la palla quando dovea ire a la scuola...

2.2 Fras. Ire a letto: andare a dormire.

[1] x Mazz. Bell., Storia (ed. Zaccagnini) 1333 (pist.), pag. 141: Essendo iti a llecto quasi tucta la familglia de' Re et rimaso lo parlare in ciaschuna parte del palagio per l'ora della notte...

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 46, pag. 302.6: Ed il trentesimo dì lo predetto vescovo essendo ito a letto la sera sano e fresco, subitamente fu trovato morto.

2.3 [Rif. ad un messaggio verbale scritto o orale:] diffondersi (per un vasto territorio).

[1] Doc. fior., 1345, pag. 168.25: Al nome di Dio, amen. Per uno bando ch' è ito, che qualunche che de' avere dalli Antellese porti per iscritto quello che de' avere...

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 56, vol. 1, pag. 439.1: Quando la novella ne fu ita a Roma, più rincrescevole e più dubitabile assai, che la cosa non era, il senato comandò tantosto che dittatore fosse fatto...

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 46, terz. 22, vol. 3, pag. 14: Così fu fatto, e però me ne sbrigo, / e piuvicata, ed ita tal novella / al Re di Francia, come quì ti rigo.

[4] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), VI, ott. 36.1, pag. 253: Perocch' a Pisa er' ita già la boce: / i Fiorentin son rotti; ed e' fur destri / ad uscir fuor coll' animo feroce...

[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 12, 10.3, pag. 152: la novella si parte e ne fu ita / per lo reame tutto senza risto...

2.4 [Con rif. spaziale rappresentato dalla persona verso cui si proietta il movimento].

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 1, pag. 351.11: in piccolo tempo il fece doge in luogo d' Archelao, il quale colla moglie e co' figliuoli n' era ito a Silla.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 215.8, pag. 432: Allor Franchez[z]a sì à cavalcato, / E dritto a Ceceron sì se n'è ita, / Credendo che vi fosse la diessa: / Ma el[l]'er'ita in bosco per cacciare...

[3] Novellino, XIII u.v. (fior.), 64, pag. 273.14: «Io non canteroe mai s'io non ho pace da mia donna». I nobili cavalieri si lasciarono ire alla donna e richieserle in gran pregheria che li facesse perdono.

[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 30, pag. 245.8: Dunque, i detti segretarii, per comunale volontà degli amanti, debbono ire alle donne nel caso ch'è detto di sopra e dire il fatto come gli sta e la lite, non scoprendo il nome degli amanti.

2.4.1 Fras. Ire a marito: maritarsi.

[1] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 55, pag. 112.33: o alcuna parente in qualunqua grado fusse d'alcuna donna maritata che fusse ita a marito, non possa nè debbia nè a llui sia licito per alcuno modo aver e tenere alcuna donna che avesse marito...

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 1, pag. 86.37: rimase Paolo in etade d'anni sedici, morti già il padre e la madre ricchissimi, con una sua suora, la quale n'era già ita a marito...

[3] Stat. fior., XIV pm. (3), pag. 150.25: intendendose la traggea trita per uno confecto, e non più infino che non è ita a marito, alla pena di lr. cinquanta e per quante volte si contrafacesse.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 9, pag. 699.31: è rimaritata; e questa mattina ne dee ireal nuovo marito, e le nozze e ciò che a festa bisogno fa è apparecchiato.»

2.4.2 [Alludendo a relazioni adulterine:] fras. Ire ad altra femmina.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 9, pag. 571.5: «Deh, come ben ti sta! Tu eri ito a qualche altra femina e volevi comparire molto orrevole con la roba dello scarlatto.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 106, pag. 238.13: tu hai aùto male cotanto tempo, e teco non ho potuto usare; e per questo se io fosse ito ad altra femina, non sarebbe stato così grande avolterio...

2.4.3 Fras. Ire al corpo: partecipare alla veglia del morto.

[1] Stat. pis., 1302 (2), cap. 12, pag. 982.26: Et se alcuno de la nostra arte fusse morto, ciascuno dell'arte debbia ire al corpo, se non rimanesse per iusto impedimento.

2.4.4 [Con connotazione iterativa:] fras. Ire intorno a qno o qsa: gironzolare ripetutamente nei pressi; fig. corteggiare.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 60.11, pag. 122: Per ch'e' convien che vo' ag[g]iate merzede / Di me, che tanto vi son ito intorno; / Ché ssiate certa ched i' v'amo a fede, / Né d'amar voi giamai no· mmi ritorno, / Ché per voi il me' cor salvar si crede'».

2.4.5 Locuz. verb. Ire da presso a qno: avvicinarsi.

[1] Petrarca, T.F. III, 1371, 70, pag. 575: Vidi Stazio a Virgilio irda presso / che li dava del piè nelle calcagna, / e reverente umiliar se stesso.

2.4.6 Locuz. verb. Ire da retro, dietro (a, da) qno o qsa (passione): seguirne i passi e il percorso (in senso concreto e fig.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 1.9, vol. 3, pag. 4: perché appressando sé al suo disire, / nostro intelletto si profonda tanto, / che dietro la memoria non può ire.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 17, vol. 3, pag. 341.6: E llà fatte armare II galee, sanza prendere congio di più di sua gente che gli erano iti dietro, lasciandogli mal contenti di loro gaggi, privatamente di notte si partì di Vinegia, e nn'andò in Puglia.

[3] Cronichetta lucchese (962-1304), XIV pm., pag. 227.15: poscia li chavalieri Lombardi e li chattani di Versiglia e alquanti Pisani intròrno in del campo di Lucha quando erano iti dirieto a' Pisani, e poscia, quando ritornàro, li Luchesi al campo trovòro questi Lombardi e Pisani e chattani.

[4] Stat. cass., XIV, pag. 18.3: P(er) la quale cose la Sc(ri)ptura (com)mande dicendo: "No(n) yre<da> retro li toy co(n)cupiscencii".

[5] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Rt 3, vol. 2, pag. 655.5: e hai superata la prima misericordia con la posteriore; però che tu non sei ita dietro a' giovani, ovvero poveri ovvero ricchi.

2.4.7 Locuz. verb. Ire contro, incontro (a) qno o qsa: affrontare con intenti ostili, contrastare.

[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 31.4: Al costui tempo i Ghibellini, che segnoreggiavano Firenze, fecero compagnia, et ivar insieme co' Pisani, et co' Sanesi, e' Pistolesi incontro a' Lucchesi, perchè riteneano i Guelfi.

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Medea, pag. 111.12: sanza provvedimento sarebbe ito contra li giovenchi gittanti fuoco. Egli avrebbe seminati li serpentini denti; ed incontanente si sarebbero levati contra lui altrettanti nimici...

[3] Fiorio e Biancifiore, 1343 (ven.>tosc.), st. 92.2, pag. 102: E 'l castel[l]ano quando lo vide venire / salì a cavallo ed incontro li fu ito, / e d'una ispada lo corse a fedire...

2.4.8 [Con rif. rappresentato da personalità che svolgono mansioni di interesse pubblico:] rivolgersi.

[1] Lett. pist., 1320-22, 1, pag. 35.20: siamo iti piue volte allo vescovo a racommandarli queste cotali petitioni, et elli l'àe molto udito volentieri, et facte grandi inpromesse.

[2] Stat. fior., 1334, L. II, cap. 23, pag. 309.16: e sieno tenuti i Consoli di Calimala, a petizione di ciascuno che l'adomandasse, ire a la Podestà e Capitano di Firenze, e procurare dinanzi a loro che cotali che facessono della detta Arte...

[3] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 3, pag. 458.19: Onde qui il chiama il maestro; chè a' maestri si vuole ire per le spositioni de' dubbi.

- Fig.

[4] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 19, pag. 57.20: Chè molti omini ne sono iti a male perciò ch' elli voleano vendicare tutte le iniurie.

2.4.8.1 Locuz.verb. Ire dinanti a qno: presentarsi al cospetto (di qno).

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 237.10: Puoi che Cola de Rienzi cadde dallo sio dominio, deliverao de partirese e ire denanti allo papa.

2.5 [Con la destinazione rappresentata da una situazione di rischio o di sofferenza:] disporsi a far fronte a, affrontare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 28.44, vol. 1, pag. 477: Ma tu chi se' che 'n su lo scoglio muse, / forse per indugiar d'ire a la pena / ch'è giudicata in su le tue accuse?».

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 4.128, vol. 2, pag. 68: «O frate, andar in sù che porta? / ché non mi lascerebbe ire a' martìri / l'angel di Dio che siede in su la porta.

2.5.1 Fras. Ire a, alla battaglia / nell'oste: affrontare la battaglia.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 3, pag. 286.3: e cotali battaglieri debbono iscegliere ei re ei prenzi, quand'ellino vogliono ire o mandare a battaglia.

[2] Doc. fior., 1311-50, 93 [1350], pag. 681.13: a voi messer Francescho Brunelleschi et messer Arnaldo Altoviti, electi ad ire nell'oste, il quale è ad assedio a la terra di Susinana per lo Comune predecto.

[3] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 35.31: disse ad Echtor che non dovesse irea la battaglia e quegli prese la parola sì chome da femina.

3 [Focalizzando il fine del movimento:] ire a qsa (nome d'azione o processo).

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 43.8: A tanto si parte la giovane e se ne va a casa, e domanda i suo' servi dov' è il suo marito; fulle detto ch' egli era ito a sollazzo.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 25, pag. 121.26: essa, essendo ita a la chaccia uno dì di state sul meçço dì, trovò una bella fonte, e prima ne bebbe, e poi per la grande calura si spogliò e entrò ne la detta fonte.

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 36.2: Puoi comenzao a desprezzare li tiranni de Lommardia. Non curava de ire a parlamento con essi.

- Sost.

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 34, vol. 4, pag. 116.3: Se l'uomo non si provede che questo pericolo non vegna sopra, niente vale l'ire a consiglio, quando sarà venuto.

- [Con valore causativo].

[5] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 636, pag. 232.38: Ed avevano imparato a tôrre li buoi dall'oste a rischio dell'oste poi le buone opere e li belli dì a prezzo atavano altrui, ed anco ire a sconfessa li presti e pagamenti.

3.1 Fras. Ire al perdono: ottenere l'indulgenza (a seguito della partecipazione alla festa di un santuario). || Cfr. Contini, PD, II, p. 422, n. 6.

[1] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 1.6, pag. 422: A la brigata avara senza arnesi: / in tutte quelle parti dove sono, / davanti a' dadi e tavolier' li pono, / perché al sole stien tutti distesi; / e in camicia stieno tutti i mesi / per poter più leggèr' ire al perdono...

3.2 Fras. Ire a partito (seguito da proposizione dichiarativa): giungere alla decisione, decidere.

[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 912, pag. 402.24: Questa fu pessima legge, che molti erano stati fatti grandi e sopraggrandi per gravi delitti di malificio e d'uccisioni ed assasinagione, o di molti altri mali; che se fussero iti a partito d'essere ristituiti ad uno ad uno, sarebbe la cerna troppo migliore che non fu...

3.3 [Con un infinito subordinato, spesso preceduto dalla prep. a, talora conferendo alla nozione espressa dal verbo dipendente una connotazione incoativa].

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 202.1: tutti quelli di Reggio, i quali erano iti ad atare i Romani, uccisero...

[2] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 162.13: in quel mezzo Paris, filgliuolo der re Priamo, era ito a vedere alle sue cholture il guernimento suo...

[3] Stat. fior., 1310/13, cap. 49, pag. 43.15: E che tutti li artefici de la detta arte e compagnia siano tenuti e debiano ire a sepelire cotale morto a la richesta de' rettori, sotto la detta pena.

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 180, pag. 240.26: Ellino sono iti albergare per li ostali de la città: li sani fuoro molto ricchamente alberghati e li feriti ebbero assai di buoni medici per lor piaghe guarire e sanare.

[5] Doc. lucch., 1336, lettera 1, pag. 306.9: faccianvi a sapere che noi sentiamo ch' e' pisani hanno ordinato di fare exempti cinque anni ciascuno lucchese che vuole ire ad abitare in Pisa o nel contado.

[6] Cavalca, Rime (ed. Simoneschi), a. 1342 (pis.), 27.11, pag. 46: E che viepeggio molto assai mi pare, / molti che cavalier di Cristo paiono / coi suoi nimici son iti ad istare.

[7] Stat. viterb., c. 1345, pag. 167.14: Come ch' isse a ffare disciplina fore dela sua capella che adimandi la veste al governatore.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 139, vol. 3, pag. 280.1: Che sse ancora fossono iti assediare o porre oste a Pisa, era vinta la guerra, e levato l'assedio da Lucca...

[9] Ingiurie recan., 1351-96, [1351], pag. 485.23: 2 Furone, iate a furare a Santo Severino, e vegnate a rubare vuy, suzzi putaneri.

[10] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 18, par. 3, vol. 2, pag. 46.29: Iamu a vidiri quem diligit anima mea. Iamu a chircari killu ki vinni a chircari nui da chelu in terra.

3.4 [Coordinato con altri verbi in strutture paratattiche].

[1] Stat. tod., 1305 (?), pag. 286.16: et poççano conmandare al qualunqua persona lo' piacerà piùne della dicta f. che degano ire e nutificare ad tucti quilli della dicta f., secundo el conmandamento che gli serà facto per ipso pregiore...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 544.16: dice, che uscì della schiera delli Apostoli vicarj di Dio: «Ite, e predicate» ec. ...

4 [Spec. pron.:] allontanarsi (da un luogo, da una persona), partirsene. Irsi, irsene.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 31 parr. 8-17.15, pag. 128: Ita n'è Beatrice in l' alto cielo, / nel reame ove li angeli hanno pace, / e sta con loro...

[2] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 727, pag. 839: E Lisengrino sì se nn'irà , / ver' la cavra corando se 'n va.

[3] Doc. prat., 1305, pag. 461.32: tucti ghibellini co(n)finati di Prato e nemici de' Guelfi, sì sono iti e sta(n)no nuovam(en)te a Castillione del destrecto di Pistoia...

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Briseida, pag. 22.12: Ancora mi doglio io maggiormente, perchè si dice che tu domane, vogliendoti ire, comandi le tue vele a' nebbiosi venti.

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 43, vol. 1, pag. 305.6: non trovarono alcun corpo de' nemici, nè alcuna traccia di gente che se ne fosse ita...

[6] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 468, pag. 166.2: e sani e salvi con cavalli ed arme potersene ire a loro posta, e così fu loro osservato.

- Fras. Ire in pace.

[7] Bibbia (03), XIV-XVsc.), 2 Re 3, vol. 3, pag. 184.6: Abner figliuolo di Ner sì è venuto al re, e lui l'ha lasciato andare, ed è ito in pace.

- [All'interno di interrogative indirette, rif. a cosa o persona nascosti o collocati al di fuori del campo visivo].

[8] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 34, pag. 181.11: Veggasi dove sì gran somma di moneta è ita, però che non se ne può esser tanta consumata nella guerra».

[9] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 3, ott. 20.6, pag. 33: e cominciò ad avere compassione / dicendo: «O signor mio, dove se' ito? / Se non è morto, me per morta tiene!»

4.1 Fig. Preceduto dal clitico ne, con valore eufemistico: morire.

[1] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 87, pag. 22: «Quando dice fìglimo, che io me·nne degia ['n]d' ire?». / «De fi' allu terzu iurno deverai morire».

4.1.1Pron. Fras. Irsi con Dio.

[1] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 128.30: E quando e' signori Nove sentirono chome quattro charnaiuoli erano stati presi, e chome miser Agniolo di miser Granello e miser Nicolò s'erano iti chon Dio, di subito videno che 'l trattato era vero.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 169, pag. 419.12: domandando dove tornava allo albergo, fu loro detto ch' egli era presso a due dì ch' egli avea accordato l' oste, e credeano si fosse ito con Dio.

4.2 [Rif. ad inanimati concreti o astratti:] andar perduto, scomparire; esaurirsi. [Anche pron.:] irne.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 16.74, vol. 3, pag. 266: Se tu riguardi Luni e Orbisaglia / come sono ite, e come se ne vanno / di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia, / udir come le schiatte si disfanno / non ti parrà nova cosa né forte, / poscia che le cittadi termine hanno.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 183.7, pag. 123: lonbardi structi, toscani en sconforto, / a Santa Clesia onom si fa nemicho, / mia casa è ita, mio figlolo è morto...

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 376.5, pag. 231: et humeltà che ver' me sdegno porta / e la fede d'amor rotta e falita / e che la spene di tornare èe ita / e 'l bel segno che plu no mi conforta...

[4] a Dolcibene, Avemaria, a. 1368 (fior.), 192, pag. 165: Allora il viso al petto ebbe chinato, / ond'io cognobbi che n'era ito il fiato.

[5] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 3, pag. 237.24: Il senno tuo è ito, e il tuo intelletto erra, e la tua mente navica per l'acque di Lete.

4.2.1 [Rif. alla voce:] fras. Ire per i venti: andar disperso.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 121.10: Lo dio volle chiudere la bocca della parlante: la voce era già ita per li venti. Egli pianse, però che non puote essere che questa no abbia chiesto, nè quegli giurato.

4.3 [Rif. al tempo:] passare, trascorrere, consumarsi. [Anche pron.:] irsene.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 87, pag. 417.24: Cinque etadi sono corse, ora siamo ne la sesta, non ne deono essere più, e di questa sono già iti più di milletrecento anni.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 6, mott. 26.2, vol. 2, pag. 280: Tant' è l'omo quant'ello mo / ten so vita non com'ita, / ché poco varria / s' è gio' buona, poi che mo va ria.

[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 9, pag. 15.11: sì mi maravigliai molto del giorno che sì tosto se n'era ito, ché io credea che fosse ancora mattino tanto m'era piaciuto i· legere de· libretto.

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 36, pag. 81.8: Se la state è passata: un altr'anno la rimenerà. Il verno è ito: e' tornerà nella sua stagione...

[5] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 160.19: ma la aventurata età della giovenitudine già se n' è ita; e la inferma vecchiezza viene con tremante passo...

[6] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 6.9, pag. 21: Ito è 'l tempo che chol buon Augusto, / radi son quei che [per] vertù guadagna, / astucia et frodo regna con buggia.

4.4 [Anche pron.:] locuz. verb. Ire via: lo stesso che andare via. Estens. Scomparire.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1762, pag. 237: Però non dir novella / se non par buona e bella / a ciascun che la 'ntende, / ché tal ti ne riprende / che aggiunge bugia, / quando se' ito via, / che ti déi ben dolere.

[2] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 393, pag. 258, col. 2: che, sì com' dice la Scriptura, / ai buoni dirà: venite, / et a li malvasci dirà: ite; / ite, maledecti, via / co' la vostra conpagnia, / ciò sono li diauli de lo inferno / là u' è tucto male eterno...

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 40, vol. 3, pag. 372.5: Chi è quegli che mette fine in peccare, poi che 'l colore della vergogna se n'è ito via una volta di sua fronte?

[4] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II, pag. 100.10: O Vulcano, in verità quello ch'elli copriano inansi fanno ora liberamente e ogna vergogna è ita via; ma molte [volte] confessi che stoltamente facesti, e dicesi che tu ti penti de l'ira tua.

4.5 Locuz. verb. Lasciar ire: non trattenere. Estens. Mettere da parte, trascurare.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 9, pag. 42.4: E diliberato igli Ebrei, e lasciatoli ire, e dopo pentendosi, e seguitandoli poscia, della sezzaia pena fuoro puniti...

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 5, cap. 2, par. 5, pag. 125.13: Suolsi di leggiere lasciare ire quello, che sanza malagevolezza si poteo avere.

[3] Ingiurie lucch., 1330-84, 2 [1330], pag. 19.2: - Lassatime ire che (con)vene ch'io l'ocida.

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 20, pag. 96.7: Or me lassa hì'-me Maria Magdalenna, che e' voglio dir altro.

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 253.16: La secunna cascione fu che lla fante de missore [...] «Sostenga qui uno o doi de noi, lassi ire mi.

4.6 Locuz. verb. Ire fuori di qsa (spazio chiuso): uscire.

[1] Stat. tod., 1305 (?), pag. 287.32: Et ancho volemo che se per alcuno tenpo el nostro pregiore parrà e ancho all'altri officiali della dicta f. de irefuore della casa en alcuna parte colla devotione...

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 291.3: Elli ti serà detto che la giovane sia ita fuori, la quale tu forse avrai veduta in casa...

[3] Stat. catan., c. 1344, cap. 3, pag. 31.23: Et di iri fora di la clausura nullu presumma senza licencia.

5 [Con valore incoativo:] fras. Ire al, in sevizio di qno, qsa.

[1] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 23, pag. 208.28: E se 'l detto salario non fosse sofficiente, debbiasi compiere per colui in cui servigio dovrà ire.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 34, vol. 3, pag. 378.12: molti grandi e gentili uomini per fuggire la furia del popolo e per prendere loro vantaggi, chi era ito al servigio di meser Mastino della Scala, e chi di meser Luchino Visconti...

[3] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 510, pag. 178.16: Questi non avea offeso persona di Firenze, ma ito in servizio de' Tolomei, era ito in una cavalcata a Montalcino.

5.1 Fras. Ire al soldo (di un signore) / venale: prestare servizio come mercenario.

[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 385, pag. 140.10: con costui questo Tommaso ordinò che corrompesse della brigata francesca a ire al soldo di Castruccio, e già avea accordato uno messer Ianni compagno di messer Guglielmo di Nores e messer Guillielmo medesimo e messer Miles dal Zuro...

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 250.25: Disse como era ito venale anni sette, como fu in grazia de Carlo imperatore, lo cui aiutorio de prossimo aspettava.

6 [Indicando un movimento involontario:] Fras. Ire per terra: perdere stabilità (per mancanza di un appoggio o per una spinta estrinseca), essere atterrato.

[1] Cronaca sen.(1202-1362), c. 1362, pag. 59.25: e diceva al populo che era rimasto in Siena, come e' nostri havevano presa la bataglia e chome gli stendardi de' Fiorentini erano iti per terra: e quando diceva e' nostri sono un pocho tornati adietro, e tutti e' modi de la bataglia vedeva...

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 168.1: E commannao che tutte le steccata delli renchiostri delli baroni de Roma issero per terra; e fu fatto.

- [Rif. al sangue:] fras. Ire per terra: essere versato.

[3] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Dt 19, vol. 2, pag. 298.8: ne forse il prossimo (fratello) di colui il quale è istato insanguinato, il cui sangue è ito per terra e sì è morto...

6.1 Fras. Ire in cimbotto: cadere con la testa in avanti.

[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 126.9, pag. 53: Vergenteusso il fedì su la fronte / sì forte che ciancellò tutto 'l ponte, / poi 'l fe' col piè nell'acqua ire 'n cimbotto.

6.2 Ire a, in qsa (sost. indicante uno stato di disfacimento di ordine fisico o morale): cadere, rovinare.

[1] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 326, pag. 503: Figlia fu a Cuor-Fallito: / Perdio, guarda 'n fall'ito / Non sia ciò ch'i' t'ò detto...

[2] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3995, pag. 154: Onde per questa onfensione / Ieremo tuti quanti in perdiçione...

[3] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 2, pag. 43.14: rispose il teschio e disse: ch' era stato d' uno sacerdote de' pagani, il quale era ito a dannazione.

[4] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 100, pag. 739.28: perché vedieno le cose di Pisani per ire in fascio, e i· mala parte...

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 14.42, pag. 127: In questo tempo, che qui ti rammento, / gli antichi templi fatti per li dei / vidi disfare e ire a struggimento.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 23, pag. 216.29: li convenne assentare fòra de Roma e gire a Napoli a provedere sopra la desolazione dello regno de Puglia, lo quale iva in desperzione, como se dicerao.

6.2.1 Fras. Ire di male in peggio.

[1] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 1.55, pag. 40: Ahi, lasso me!, che cosí vil divento / veggendome pur ir di male in peggio, / che 'l core in corpo e la voce mi trema / ed ho paura e tema / di tutte quelle cose ch' odo e veggio...

6.2.2 Fig. Fras. Ire in fumo: andar perduto, essere dissipato.

[1] x Lett. lucch., 1376 (3), 5, pag. 140: Noi n'avemo riscosso circa libre 400, che a pesso a pesso a minuto n'è ito in fumo...

6.3 Ire a qsa (evento che innesca un mutamento di stato): essero soggetto, esposto a. Fras. Ire a ruberia.

[1] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 528.6: se questo nonn avessono fatto i Sei, il grano sarebbe ito tutto a ruberia e avrebbevi avuto grande zuffa e molto di male questo dì.

7 [Seguito da un aggettivo o un sostantivo con funzione predicativa:] diventare, essere.

[1] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 42, pag. 488: Sì grande gioia mi dona / Che lo me' cor s'adona / A le' sempre servire, / E di le' vo' serv'ire, / Tant'à in le' piacimento.

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 2.8, pag. 120: se un momento avesse quella, che ire / mi fa tanto dolente, en fede mia, / che mia non par che sia alcuna cosa, / altro che cosa corrucciosa e ria.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 37.82, pag. 53: Le treccie d'òr che devrien fare il sole / d'invidia molta ir pieno...

7.1 [In combinazione con avverbi, aggettivi o sintagmi con valore avverbiale indica la dinamica e l'esito dell'evoluzione di una condizione fisica e materiale o psicologica]. Ire bene, male.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 18, pag. 56.3: E se i re o i prenzi potessero essere folli larghi, meglio lor irebbe essere folli larghi che avari.

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 13, pag. 16.7: «Malagevole cosa è che sia bontadoso colui a cui sempre è ita diritta la ventura».

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 67, pag. 74.19: Il settimo, quando si duole che non fue presente ad alcuna cosa che andò male, che sarebbe bene ita.

[4] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 36, pag. 275.29: «Là o' no è iustixia lo stato de la terra è destructo». E vue medeximi vediti che molte terre som itemale perchì li malifitii no fon puniti.

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 16.90, pag. 135: Assai di così fatti nomar puoi, / che, per tener soldati e non pagare, / sono itimale e propio ne' dì tuoi.

[6] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 7, pag. 137.4: E 'l mondo è bene ito, e tutto dì va al dichino, come ciascuno puote vedere.

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 39.15: E liberamente fu comenzato a fare lo sale bello e assai buono dello munno. Deh, como l'opera preziosa veniva! Li fatti ivano de ponto.

7.2 [In interrogative dirette o indirette introdotte da come, rif. ad un evento o ad un'azione].

[1] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 10, pag. 131.4: vede come il fatto passato è ito, e fa la cosa presente bene andare secondo che vede ch' è [pas]sato il fatto passato?

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 14, vol. 1, pag. 384.3: e tutto insanguinato, accompagnato d'uno drappello di patricii, tornò al dittatore, e contogli come la bisogna era ita.

[3] Tristano di Todi, XIV s.q. (tosc. occ.), pag. 565.12: Et Palamides si torna inverso di lui et disse: «Da chavalieri, voi vedete bene com'è ito lo facto.

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 49, terz. 17, vol. 3, pag. 46: Perchè di Poggibonizzi gli cale, / udito, ch'ebbe, come il fatto er'ito, / il fe riporre nel Monte Imperiale; / ed afforzato, e rifatto quel sito, / presso a due mesi in quel luogo stette, / essendo ognor da ogni parte assalito.

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 13, pag. 31.29: pure erano di quelli che domandavono: - Alberto, come è ita la cosa? tu se' a piede? ove è il cavallo?

7.3 [Con connotazione perfettiva, rif. ad un evento:] succedere e avere compimento.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 29, pag. 357.24: perciò ke colui ke non pensa de le cose ke sono ite, perde la vita.

[2] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Est 10, vol. 4, pag. 655.13: Perciò ch'io mi ricordo del sogno ch'io ebbi, il qual significava tutte queste cose; e nulla cosa è ita invano, ma tutto è venuto.

8 [Rif. ad una via, indicandone il percorso apparente fino ad un riferimento collocato nello spazio:] arrivare, giungere.

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 5, pag. 23.15: Li Fiorentini lo trassero fòra allo castiello. Canto le mura ne iva la strada la quale vao alla porta de Fiorenza.

9 [Econ./comm.] [Proiettando il movimento nella distribuzione di una somma di denaro:] ire a, in qsa (rendita): essere ascritto e destinato a.

[1] Doc. fior., 1325, pag. 88.31: e i detti danari deono ire a ragione del detto Iacopo perchè a noi non atiene niente le dette saline, e però gli c[i] abbiamo posti s. 14 a oro.

[u.r. 24.08.2022]