MACELLO s.m.

0.1 maceglie, macel, macella, macelli, macello, maciello, mascello, maxeli, maxello, maxelo.

0.2 DELI 2 s.v. macello (lat. macellum).

0.3 Miracole de Roma, XIII m. (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.); Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.); Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti); Ingiurie lucch., 1330-84.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. perug., 1342.

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); a Stat. viterb., 1384.

0.5 Locuz. e fras. a macello 1.1; andare al macello 1.2; da macello 1.1; di macello 1.1, 2; ducere al macello 1.2; fare macello 1.1, 2; fare grande macello 2; fare il macello 1.1; gabella del macello 1.1; menare al macello 1.2; mettere al macello 2; presentare al macello 1.2.

0.7 1 Luogo in cui si abbatte il bestiame, lo si scuoia, se ne sezionano le carni preparandole per la vendita al dettaglio. 1.1 Meton. Insieme delle attività di uccisione, scuoiatura e sezionamento del bestiame; macellazione. 1.2 [Associato a verbi di movimento, rif. estens. anche a persone]. Fras. Andare al macello: andare incontro alla morte. 2 Fig. Brutale uccisione di massa, strage.

0.8 Elisa Guadagnini 20.04.2011.

1 Luogo in cui si abbatte il bestiame, lo si scuoia, se ne sezionano le carni preparandole per la vendita al dettaglio.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 51, pag. 584.1: et avea cc.lx case, et avea c.xx granara, et avea xiij balnea, et avea lxxv poza, et avea xx cocine, et avea xx macelli...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 138, vol. 2, pag. 294.22: se li carnaiuoli menassero o vero comprassero capre o vero becchi per essi vendere al macello, possano esse tenere infra li detti confini per tre dì per lo più...

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.3, pag. 305: Che zoan li sati a l'agnello, / andando a morte a lo maxelo? / Cossì va pur lo meschin omo / enver' la morte, e no sa como...

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 223.20: Con maraviglioso montamento venne Varro da la taverna del macello del suo padre al consolato. || Cfr. Val. Max., III, 4, 4: «Miro gradu Varro quoque ad consulatum macellaria patris taberna conscendit...».

[5] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la disperacione, vol. 1, pag. 115.12: nuy somo più zuer cha li zuer chi lo crufica(m), ché elli no rompem nigum osso, ma nuy lo spezamo più cha un porco i(n) maxello.

[6] Stat. fior., 1374, pag. 77.14: E nel secondo, sotto una rubrica, tutte e ciascune spese che si faranno in cacio [[...]] e carne che si compera al macello, e lardo e sugna...

[7] a Stat. viterb., 1384, cap. 41, pag. 192.31:Anque statuimo che rectori di loro iuramento devano fare mundare lu macello et socto il deschi dui dì della septimana...

- [Con rif. al cattivo odore caratteristico di tale luogo].

[8] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 9.8, pag. 430: il giorno sì vi do [[...]] che cavalcate [[...]] sempre lung' a un' acqua di sentina; / da l' altra parte si faccia tonnina, / poi ritornando a poso di macella.

- Fig. Luogo di pena. Gran macello: inferno (per antonomasia).

[9] Jacopo Alighieri, Io son la morte, a. 1349 (fior.), 20, pag. 95: Peggio che porco nato nel contado / El gran macello con disio t' aspetta, / Se non sarai di virtú ornado.

1.1 Meton. Insieme delle attività di uccisione, scuoiatura e sezionamento del bestiame; macellazione.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 9, cap. 66, vol. 3, pag. 112.7: quindici dì dopo 'l parto si deono uccidere i vitelli e deputare al macello, la cui carne è temperata e digestibile molto, e ottima a coloro che dimorano in riposo.

- [Detto di bestiame:] locuz. agg. A, da macello: pronto per la macellazione.

[2] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 50, pag. 248.16: et che neuno tavernaio o beccaio [[...]] possa o ardisca o presumisca comperare [[...]] alcuna bestia grossa a macello o per macellare altrove che nel detto mercato o in altro die che in giuovedì...

[3] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 50, pag. 249.12: Item che neuno de' beccari o tavernari predetti possa o ardisca o presumisca [[...]] vendere o fare vendere nella cittade o nel contado e distretto di Firenze alcuna bestia da macello...

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 265.4: Tanta era la soa grassezza, che pareva uno esmesurato bufalo overo vacca a maciello.

- Locuz. agg. Di macello: ricavato dalla macellazione.

[5] Stat. sen., Addizioni 1329-35, (a 1334), pag. 332.4: Statuimo e ordeniamo, che tucte le feste comandate da la Chiesa non si possa comprare neuno cuoio di macello, che sia macellato ne la città o ne' borghi...

- Locuz. verb. Fare (il) macello (di carne): svolgere attività di macellazione.

[6] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 227, par. 10, vol. 2, pag. 303.16: Ordenamo ancora statuente ke la podestà e 'l capetanio possano e siano tenute enquirire e inquirir e recordare fare ciascuno dì ke macello se farà , per uno deglie suoie cavaliere, de tucte quille cose e etiandio tucte l'altre cose ke 'n quisto capitolo se contengono...

[7] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 156, vol. 2, pag. 22.9: Ritornando per una strada di Damasco, che vi si fa il macello di carne, ivi si è una porta di metallo, la quale fu levata per gli Tartari da Templum Domini, che è in Ierusalem, e fu portata in Damasco.

[8] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 537, pag. 122: Denanti ad Santo Petro lo macello se facea; / Omne dì quatro bache continuo se occidea, / Et de crastati et porci granne divitia avea...

- Arte del macello.

[9] a Stat. viterb., 1384, cap. 18, pag. 186.8: Anque statuimo che, quando nulla persona volesse adoperare l'arte del macello che non fusse figlolo di macellaio, che sia lecito al rectori di riceparlo nella decta arte et compagnia con sacramento di fare bene et legalmente l'arte sua secundo che si contene nello statuto...

- [Dir.] Locuz. nom. Gabella del macello: gabella per ogni bestia macellata. || Cfr. Rezasco s.v. macello.

[10] Libro giallo, 1336-40 (fior.), pag. 239.6: Per loro la ghabella del macello.

[11] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 92, vol. 3, pag. 192.12: La gabella del macello delle bestie della città fiorini XVm d'oro...

1.2 [Associato a verbi di movimento, rif. estens. anche a persone]. Fras. Andare al macello: andare incontro alla morte.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 131, pag. 289.5: il modo che avevano a tenere [[...]] era o d' uccidere Salvestro, o aver figliuoli [[...]] Salvestro disse: - Andiamo al bagno, benché io potrei dire che io vo al macello.

- Fras. Ducere, menare, presentare al macello: condurre a morte.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 76, pag. 369.12: L'agnello è detto mansueto, ch'è dutto al macello e non si difende, né mormora...

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 4, pag. 164.2: pareva che fosse un toro feroce, che si menasse al macello.

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 61, pag. 252.4: Gesù Cristo [[...]] come agnello che non si difende, si lassò menare al macello della santissima e dura croce.

[5] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 20.197, pag. 142: et vitel grasso se aduca et presenti / presto al macello, ch'eo voglio far noççe, / perché ò ora più che mai gli mei contenti.

2 Fig. Brutale uccisione di massa, strage.

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 41.79, pag. 109: Qui v' era di persone tal macello, / Ch' e' corpi rimanien su per le letta, / E per la via trovavi or questo or quello.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 28, terz. 80, vol. 2, pag. 53: E que' d' Arezzo udendo il gran macello, / che' Fiorentin facien con lor brigata, / con loro sforzo uscir fuori a pennello...

- Locuz. agg. Di macello: incline alla strage.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.222, pag. 529: guastarixe per ch'e' t'apelo, / berruela de maxelo: / tuto zo che tu vei, si vòi, / e percazi li gai toi...

- Fras. Fare (grande) macello (di un insieme di persone): trucidare, massacrare.

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 20, pag. 152.20: correndo per la terra con suoi compagni, che non erano molti, andava uccidendo chiunque trovava, e 'nanzi che 'l popolo fosse armato, avia fatto di loro grande macello...

[5] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 102.43: E gionti e' nostri Sanesi alle mani, facevano grande macello di loro, e funne morti più di mille cinquecento...

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 77.24: Non è speranza se non nelle gamme. Ora vedesi occidere, ora vedesi maciellofare. Granne tagliare se fao de quella canaglia della iente saracina.

- Fras. Mettere al macello: uccidere brutalmente.

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 99, vol. 2, pag. 434.18: la notte i più presono consiglio, e ssi collarono a terra delle mura, massimamente li caporali: delli altri alquanti presi ne furono, e messi al macello.

[u.r. 12.12.2017]