MACIULLA s.f.

0.1 maciolla, maciulla.

0.2 Da maciullare.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi mediani e merid.: Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Tess.] Strumento atto a frantumare meccanicamente det. vegetali (gen. il lino o la canapa) già sottoposti alla macerazione, al fine di separare la parte legnosa da quella fibrosa.

0.8 Elisa Guadagnini 20.04.2011.

1 [Tess.] Strumento atto a frantumare meccanicamente det. vegetali (gen. il lino o la canapa) già sottoposti alla macerazione, al fine di separare la parte legnosa da quella fibrosa.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.56, vol. 1, pag. 589: Da ogne bocca dirompea co' denti / un peccatore, a guisa di maciulla, / sì che tre ne facea così dolenti.

[2] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 34, pag. 582.16: Dice che Lucifero divorava, e consumava da ogni bocca un peccatore, a guisa ch'uno strumento, detto maciulla, dirompe il lino.

[3] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 34, pag. 490.11: Qui fa comparatione de quello instrumento col qual se bate el lino o il canepo chiamato maciulla, che non taglia, ma dirompe.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 34, pag. 849.30: e queste tre anime frangeva coi denti, come la maciulla frange lo lino.

[5] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 34, 55-69, pag. 855.17: a guisa di maciulla; cioè della gramola che dirompe lo lino...

[6] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 124.19: Quisquilatorium id est la maciolla.