REDIRE v.

0.1 rèdano, reddìa, reddía, reddiamo, reddiano, reddìe, reddimmo, reddio, reddìo, reddir, reddirà , reddirae, reddire, reddirmi, reddiro, reddirò, reddirono, reddisse, reddissero, reddissoro, reddita, redditi, reddito, reddiva, reddivano, rede, redendo, redete, redi, redia, rediçe, redio, redìo, redío, redir, redire, redirono, redissi, redita, redite, rediti, redito, rediva, redivano, reduto, regge, reggiono, ridito, rieda, riede, riederà , riedi, rredir.

0.2 Lat. redire (Nocentini s.v. redire).

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Doc. prat., 1275; Lett. lucch., 1298 (2); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. fior., 1310/13; Stat. pist., 1313.

In testi sett.: Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.).

0.5 Si notino le forme con scrizione raddoppiata di d pretonica (prob. analogica sulle forme con raddoppiamento indotto dalla contiguità di -d- con ‑j-), nonché due forme con -gg-, traccia dell'evoluzione diretta e popolare di -dj-.

Locuz. e fras. andare e redire 1; far redire 4; non redire 3.1, 3.2; redire a casa 1; redire alla mente 2.3; redire a nulla 4.2; redire e ire 1; redire in bene 6.1; redire in noia 6.1; redire a casa 1; redire in casa con 5; redire in casa di 5; redire in sé 2.1; redire nel cuore 2.3; redire sopra sé 2.2.

0.7 1 Tornare al punto di partenza o ad un qualsiasi punto di riferimento collocato nello spazio che sia esplicitato nello spazio del movimento. 1.1 [Con punto di rif. rappresentato da persona o cosa collocata nello spazio del movimento]. 2 Tornare mentalmente ad un discorso noto. 2.1 Fras. Redire in sé: riprendere possesso delle proprie facoltà mentali a seguito di una condizione emotiva alterata. 2.2 [Rif. alla mente e al pensiero:] redire sopra sé, redirsi fra qno: raccogliersi (sì da rievocare det. contenuti mentali). 2.3 [Rif. a sentimenti e immagini mentali:] redire alla mente, nel cuore: riaffiorare. 3 [Rif. ad eventi e manifestazioni naturali caratterizzate da andamenti ciclici]. 3.1 [Rif. ad eventi irreversibili:] non redire: non tornare indietro; non invertire il percorso. 3.2 [Rimarcando una condizione di immobilità:] non redire: non poter essere smosso o rimosso; restar bloccato. 4 [Rif. a proprietà e condizioni naturali degli organismi viventi:] tornare in piena funzione. Far redire: riattivare. 4.1 [Rif. al recupero di una condizione o di un'attività precedentemente abbandonata o interrotta]. 4.2 Redire a nulla: non arrivare da nessuna parte, non ottenere nulla. 4.3 Ricondurre. 4.4 [Integrato da un argomento con funzione predicativa:] ricomparire dopo un'assenza (con un aspetto nuovo o rinnovato). 5 Abitare, risiedere. Redire con qno: alloggiare presso qno. Fras. Redire in casa con, di qno. 6 [Descrivendo un mutamento di stato:] trasformarsi. 6.1 Locuz. verb. Redire in bene, noia: tornare bene o male, risultare gradito o sgradito.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 20.04.2011.

1 Tornare al punto di partenza o ad un qualsiasi punto di riferimento collocato nello spazio che sia esplicitato nello spazio del movimento.

[1] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), 6.11, pag. 389: Or dumque pemsa ormai quel che vo' dire, / ch'è laida cosa, secondo ragione, / a quel che l'om rinunzia poi redire.

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 201.1: E quelli parlò e dissele: «Io ti sodisfarò quand'io reddirò». E quella disse: «E se tu non riedi

[3] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 22.26, pag. 140: S' alcuno ovescovello pò chevelle pagare, / mettigli lo flagello che lo vol' degradare; / poi 'l mandi al camorlengo che se degga acordare, / e tanto porrà dare che 'l lassarai redire.

[4] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 14, pag. 136.3: ché fine della circulazione è reddire ad uno medesimo punto, al quale non tornerà questo cielo secondo questo movimento.

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 11, pag. 104.4: la fine unde vegna l'amore nell'anima tua a dDio, cioè da Dio, e ove riede, cioè a dDio.

[6] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 2, pag. 8.8: Quando il falconiere vedrà, e cognoscerà ch' e' sia bene acconcio a reddire, se gli vorrà bene mostrare gli uccelli [[...]] Allora larghi il falcone volare, non verso la parte ove sono l' anitre, ma dalla parte contraria...

[7] Stat. fior., 1310/13, cap. 22, pag. 31.16: per neuno modo vi possa stare o reddire infra cinque anni, ciò è dal die che glie le toglierae a cinque anni prossimi che veng[o]no...

[8] Stat. pist., 1313, cap. 30, pag. 193.27: se alcuno de' ditti preti escisse et andasse di fuori della cittade e del contado di Pistoia sança la ditta licença, e no reddisse infra uno mese, ke p(er) cappellano non sia più avuto né tenuto.

[9] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 10.82, vol. 1, pag. 168: / E se tu mai nel dolce mondo regge, / dimmi: perché quel popolo è sì empio / incontr' a' miei in ciascuna sua legge?».

[10] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 13, pag. 283.21: E prima che eschino, poppino gli agnelli, e poi anche a vespero quando reggiono.

[11] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 49.363, pag. 116: Surexit, non est hic; l'à facto uno andamento: [[...]] dirì a gi so' discipuli chi ançan consolamento, / et a sam Pedro lo dicte ch'el stia de bon talento, / chi lì lo porà trovare sença conturbamento, / sì como disse è fato e reduto a complimento.

[12] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 20.81, pag. 139: Ch'è meglio intrar ne la vita, s'àe fede, / arquanto manco et an' debile et çoppo, / che andar nel foco che mai non se rede, / con pede et mane voltarse al reo groppo.

- Andare e redire, redire e ire.

[13] Doc. prat., 1275, pag. 533.14: a(n)doa l'u(n) die (e) redio l'altro, p(er) ij dì, s. <iiij> ij.

[14] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Canz. 1.60, pag. 700: che ssì mi sento bene assicurata, / ch'i' spero andare e rredir tutta sana.

[15] Stat. sen., c. 1318, cap. 58, pag. 64.17: E possa ciascuno frate el quale sta fuore da l' Ospitale a sua massarizia et abitazione, redire et ire a la casa de la sua abitazione senza licenzia e senza compagnia...

- Redire a casa.

[16] Novellino, XIII u.v. (fior.), 75, pag. 299.6: «Io andrò alle nozze, e tu al morto». Domenedio andò al morto e suscitollo, e guadagnò cento bisanti; il giullare andò alle nozze e satollossi. Redìoa casa, e trovò il compagno suo c'avea guadagnato.

[17] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 18, pag. 67.29: Àve anchora uno homo, il quale, redendo a casa e avendo giocato a çara uvero essendo ebro per troppo bere, sì ferìo la molglie gravemente nel braccio in tal modo che lel talgliò e ricise per messo.

[18] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 84, pag. 21: E qual da loro no se redemiva, / stentato prima perdeva la vita / de que zama' a casa non rediva.

- Sost.

[19] Guglielmo Beroardi, Rime, a. 1282 (fior.), 1.26, pag. 86: S'Amor m'incende e stringe / e facemi languire, / lo meo disire - conforta mia spera, / che 'ntra lo cor mi pinge / la gioia che del martire / al meo reddire - la gioiosa cera / mi darà diportando...

[20] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 40.29, pag. 145: Canto, ché mi sovien de l'amorosa / e doglio forte de lo dipartire, / per tanto che lo so, che m'è gravosa: / così fosse cangiato a uno redire / che fosse in sicurtà de lo dispetto!

[21] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 8.121, pag. 75: Ben sono vinta, poi che m'abandoni, / e coi ladroni debboti largire; / più ch'anni trenta, a ttucte stagioni, / avea li doni del tuo bel servire: / puoi lo reddire con Iohanni a casa, / cui so' rimasa, mi parrà neente.

[22] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 447.14: Oh quanti uomini recò ad morte l'andare e llo redire [e] lo facile discurrimento ch' essi fa a luoghi vulgari!

[23] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 24.10, pag. 659: Così non morragg' io, se fie tostano / lo mio reddire a star sì ch' ïo miri / la bella gioia da cui son lontano...

[24] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 336.28: non patì che combattessero insieme quelli alli quali la fortuna aveva negato il redire nella patria loro...

[25] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [JacBol] cacc., 13, pag. 53: Per la mia donna presi quaglie assai; / poi del redire non mi dubitai. / E volendo redire udi' un levriero.

1.1 [Con punto di rif. rappresentato da persona o cosa collocata nello spazio del movimento].

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), D[ubbie] 2.14, pag. 395: estando gaio torno dismaruto, / ardendo in foco 'novo in allegrezze: / per voi, più gente, a cui spero redire.

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 10.53, pag. 43: questo è ciò laond'io riprendo gioia / de la mia pena e noia, / [pur] atendendo a llei tosto redire: / se non torna in fallire / lo mio pensero...

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 255.3, pag. 165: Scalça, spernata a modo d'un ribaldo, / tra molti dïavoli che plançia, / trovay la Morte che di lor redia, / dicendo: «Per leticia mi risbaldo...

- Fig.

[4] Stat. fior., 1334, L. II, cap. 30, pag. 316.5: E s'alcuno tenuto a quest' Arte con cotale divietato, innanzi che reddisseal comandamento de' Consoli, facesse alcuna mercatanzia o cambio, [[...]] paghi per nome di pena lib. XXV...

2 Tornare mentalmente ad un discorso noto.

[1] Astore da Faenza (?), Certo mi par, a. 1397 (tosc.), 13, pag. 318: sopra ogn' altro mal<e> quel è piú infesto / dove l' odio civil<e> regnar<e> si vede; / e fu di C[r]isto detto manifesto, / sí che qualunque a sua sentenzia rede / vede destruzion seguir<e> tal moto.

2.1 Fras. Redire in sé: riprendere possesso delle proprie facoltà mentali a seguito di una condizione emotiva alterata.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 20.21: Questo è il primaio bene che 'l Santo Spirito fa al peccatore quando elli il visita, e li rende suo senno e sua memoria, e fallo reddirein se, sicch'elli si conosce e considera quali beni elli ha perduto, ed in quale povertà elli è caduto per suo peccato...

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 1.18, pag. 136: / E dovunque la notte rilucente / Il ciel dipigne; e po' in sè reddito, / Volga le spalle, e più su riverente, / Alzate l'ali, monti a contemplare / D'ogni virtù composto nella mente.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 5, ott. 81.5, pag. 408: ma poi ch' alquanto fu in sé reddita, / della sua gente a sé quivi chiamava...

2.2 [Rif. alla mente e al pensiero:] redire sopra sé, redirsi fra qno: raccogliersi (sì da rievocare det. contenuti mentali).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 18.11, vol. 3, pag. 294: non perch' io pur del mio parlar diffidi, / ma per la mente che non può redire / sovra sé tanto, s'altri non la guidi.

[2] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 82.3, pag. 614: Qualora il mio pensier fra me si riede / e chiama innanzi a sé li miei desiri, / presentansi pien' tutti di martiri.

2.3 [Rif. a sentimenti e immagini mentali:] redire alla mente, nel cuore: riaffiorare.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 5, pag. 9.21: Non ogne pensiero basta all'amore, ma quelo ch'è sanza misura, perciò che misurato pensiero non riede a la mente, però di quello non può nasciere amore.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.60, vol. 3, pag. 549: Qual è colüi che sognando vede, / che dopo 'l sogno la passione impressa / rimane, e l'altro a la mente non riede, / cotal son io, ché quasi tutta cessa / mia visïone, e ancor mi distilla / nel core il dolce che nacque da essa.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 143.10, pag. 199: Le chiome a l'aura sparse, et lei conversa / indietro veggio; et così bella riede / nel cor, come colei che tien la chiave.

3 [Rif. ad eventi e manifestazioni naturali caratterizzate da andamenti ciclici].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 17.63, vol. 2, pag. 286: Or accordiamo a tanto invito il piede; / procacciam di salir pria che s'abbui, / ché poi non si poria, se 'l dì non riede».

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 6.31, pag. 169: E 'l fuoco lieve in alto per sè riede...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 173.9: [E] quello che di neente si fa, in neente dee reddire; però che lla fine dee corrispondere al principio.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 262.1: quando la luce di domane riederà sè prima alla terra, io vi lasciarò lieti d'aiutorio, o giovarovvi delle mie ricchezze. || Cfr. Aen., VIII, 170: «et lux cum primum terris se crastina reddet»; riederà parrebbe quindi un errore, del copista o dell'ed., per rederà o re[n]derà .

3.1 [Rif. ad eventi irreversibili:] non redire: non tornare indietro; non invertire il percorso.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 8.105, pag. 225: ché 'n un punto s'eslogna / e fugge tempo, sì che mai non riede.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 1, pag. 550.23: non potendola riavere, di dolore morisse, o disperato a loro mai non reddisse: e quasi di lui sanza alcuna speranza di bene viveano...

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 16.43, pag. 722: maladicendo il tempo che reddire / non puote indietro, nel qual già diletto / ebbi...

[4] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 27, pag. 315.22: Dice il Salmista: «Lo spirito va, e non riede.» Or come è questo, che S. Grigorio e molti altri santi pongono d' alcuni spiriti ritornati nel mondo...

3.2 [Rimarcando una condizione di immobilità:] non redire: non poter essere smosso o rimosso; restar bloccato.

[1] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 30.14, pag. 122: Che è ço, che tanto crede / La vista umana in l' amoroso nodo? / Non so; ma pur suo chiodo / M'ha fitto ne le vene, che non rede.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 11.63, pag. 215: e altri che, se alcun uomo li vede, / subitamente la voce gli annoda, / sì che di fuor, benché voglia, non riede.

4 [Rif. a proprietà e condizioni naturali degli organismi viventi:] tornare in piena funzione. Far redire: riattivare.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 11, pag. 145.17: quando sentío la terra, la vertù e 'l vigore li tornò; lo calore e 'l sangue li redío ne le vene: levossi su iustamente, e prese Ercules e menavalo a mala guisa.

[2] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 318.27: trito coll' acqua sì conferma i denti che si crollano, e fa redire lo mestruo a le femine s' elle ricevono il fumo di sotto, se s' accende...

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 9, ott. 23.3, pag. 548: El fé chiamar più medici e venire / nel loco, i quai di vin tutto il lavaro, / e con loro argomenti fer reddire / a lui il parlar...

[4] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 67, pag. 42: et ki avesse dal nascimento / perduto lo suo vidimento, / lo viso faiteli redire, / rende'li possa bene vedere...

[5] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 1, cap. 2, vol. 1, pag. 88.20: tutte l'occulte operazioni fortifica: e fa redire l'appetito...

[6] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 10, vol. 1, pag. 155.15: imperciocchè la moltitudine de' rami trae il sugo a suo nutrimento, e non lascia pullulare il frutto se non de' due anni l'uno, cioè quando riede l'umore all'arbore...

4.1 [Rif. al recupero di una condizione o di un'attività precedentemente abbandonata o interrotta].

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 295.39: né non si potrebbe pensare in questo mondo sì grande retade, che l'amante dubitasse di fare, se per ciò potesse reddirein riccheçça, onde potesse mantenere il suo amore.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 9.403, vol. 3, pag. 159: Al navigar reddiamo...

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 23.86, pag. 29: E dicea meco: Se costei mi spetra, / nulla vita mi fia noiosa o trista; / a farmi lagrimar, signor mio, riedi.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 19, vol. 1, pag. 181.23: Il campo che dagli antichi savj si chiama novale, è di due maniere. L'uno è quello primamente ridotto al coltivamento: e l'altro è quello, al quale è bisogno di redirea suo coltivamento, interpostivi certi riposi.

4.2 Redire a nulla: non arrivare da nessuna parte, non ottenere nulla.

[1] Monte Andrea (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), canz. 61a.28, pag. 210: Diciam ch'om sia di tut[t]e bontà rede, / sano dal capo al pede, / libero, giovan da sedere in panca: / tut[t]o lo sfranca, - e dico a nulla riede / se di ricore è fuori...

4.3 Ricondurre.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 43.35, pag. 558: se non fosse l'Amor che m'asicura / del su' amoroso invito, / che m'à redito / in sollazo e a dolzor di sua figura.

4.4 [Integrato da un argomento con funzione predicativa:] ricomparire dopo un'assenza (con un aspetto nuovo o rinnovato).

[1] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), IV, 23, pag. 201.13: «Adombrato il mondo tutto d'una maniera per le oscurità de le tenebre, poi che reddìo purgato il diamitro del sole...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 387.15: per quella parte unde ella riede vincitrice e il piede riporta da' nemici...

[3] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), I.20, pag. 374: E pensa, ove si diede / Natura a far la gamba sí pulita, / vedi quel ch'è reddita: / un osso vòto, palido e sottile, / che già sí caro fu, or è sí vile.

[4] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 110.2, pag. 432: Certi v'eran c' a creder cuor di pietra / avien che Cristo suscitato rieda, / d'ogni speranza e fede alcun s'aretra / tant' era fatta la mente lor freda!

[5] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 2.78: "En tuo paese / vogliàn noi, figliuol mio, che salvo riedi"...

5 Abitare, risiedere. Redire con qno: alloggiare presso qno. Fras. Redire in casa con, di qno.

[1] Lett. lucch., 1298 (2), pag. 73.3: Ancho v'este mastro Bonamore da Chorellia n(ost)ro buono amicho, (e) redei(n) chasa chollo chardinale mess(er) Piero da Piperno ched è più p(re)sso al p(a)p(a) che altro chardinale...

[2] Doc. prat., 1296-1305, pag. 302.31: Fiore(n)çolo che riede co(n) do(n)na Ca(m)pigiana ebbe m(eçço) staio far(ina).

[3] Doc. prat., 1296-1305, pag. 365.9: Cione che riedei(n) casa di Ta(n)te, J q.. Do(n)na Imelda k. di mo(n)na Borga, J q.. Simonetta k. Pucci, J q.. Simonetta k. s(er) Rischiarati, J q..

[4] Stat. fior., 1310/13, cap. 44, pag. 42.5: E possino le loro botteghe e chi entro vi riede constrignere [a] aconciare a loro modo sì come vederanno che si convenga...

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 7, pag. 90.26: Dèstosi costui nella visione, uscìo fuori, et isforzavasi d' andare alla taverna dove costui rediva.

6 [Descrivendo un mutamento di stato:] trasformarsi.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 5.110, vol. 2, pag. 83: Ben sai come ne l'aere si raccoglie / quell' umido vapor che in acqua riede, / tosto che sale dove 'l freddo il coglie.

[2] Compagnetto da Prato (ed. Contini), XIII (tosc.), 27, pag. 166: sì [è]mi gito / tuo dolzor dentro dal core, / mio male in gioi m'è ridito

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 37.88, pag. 135: presente fia quella ora / ch'io vi trarò di doglia / ed in grande baldor farò redire / sovente alcun languire...

6.1 Locuz. verb. Redire in bene, noia: tornare bene o male, risultare gradito o sgradito.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 27.127, pag. 102: ch'ella smisura come il ciel st[ell]ato; / volerlo fa[r] parere / in gran noia mi riede; / così si storberia / mio alegro valore.

[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 78, comp. 13.8, pag. 81: Crede - ben far chi mantene policia. / Delicia - de vertù sempre in ben rede.

[u.r. 28.05.2015]