REDITA s.f.

0.1 redia, reddita, reddìta, reddíta, reddite, redita.

0.2 Da redire.

0.3 Federico II (ed. Cassata), a. 1250 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Federico II (ed. Cassata), a. 1250 (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Lett. pist., 1320-22; Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.).

In testi sett.: Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.).

In testi mediani e merid.: Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.).

0.5 Locuz. e fras. alla redita 1.1; fare la redita 1.2; fare propria redita 1.2; fare redita 1.2.

0.7 1 [Evocando un evento in corso di svolgimento o pienamente compiuto:] l'atto di ripercorrere a ritroso un cammino già effettuato con culmine nel raggiungimento del punto di partenza; Estens. Il percorso stesso. 1.1 Locuz. avv. Alla redita (di qno): al momento del ritorno. 1.2 Locuz. verb. Fare (la, propria) redita: tornare.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 20.04.2011.

1 [Evocando un evento in corso di svolgimento o pienamente compiuto:] l'atto di ripercorrere a ritroso un cammino già effettuato con culmine nel raggiungimento del punto di partenza; Estens. Il percorso stesso.

[1] Federico II (ed. Cassata), a. 1250 (tosc.), Dubbie 3.35, pag. 90: e mille anni mi pare / che fu la dipartita, / e parmi la redita / quasi fallita per lo disïare.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 19, pag. 415.26: Che ancora nella quarta reddita, finita la battaglia de' Cantabri, e messe in pace tutte le genti, Cesare tornò in Roma ad insegnare la fede...

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 40.17, pag. 144: «Gentil mia gioia, in voi è la mia vita: / altra speranza non avrag[g]io mai / che solamente de la mia redita / a voi, che siete del mio cor lomera.»

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 1.106, vol. 2, pag. 14: Poscia non sia di qua vostra reddita; / lo sol vi mosterrà, che surge omai, / prendere il monte a più lieve salita».

[5] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7, ott. 28.3, pag. 193: Questo la tien, dolente la mia vita, / sì come aperto ancor potrai vedere, / questo impedisce sol la sua reddita; / se ciò non fosse, ben v'era il potere / del ritornar...

[6] a Jacopo Alighieri, Dottrinale, a. 1349 (fior.), cap. 30.42, pag. 205: L'aria dentro si strigne, / e nel tuorlo si spigne / quel soperchio tenore / sanza niuno romore, / perché non ha uscita / se non da sua reddita.

[7] A. Pucci, Gismirante, a. 1388 (fior.), II, ott. 57.5, pag. 197: Quando si sente in corte la redita, / il re Artúe con tutti i baron ratto / incontro gli si fêr...

1.1 Locuz. avv. Alla redita (di qno): al momento del ritorno.

[1] Lett. pist., 1320-22, 19, pag. 71.27: Se denari ti mancassono per fornire queste cose, accactali, e noi di quae li renderemo alla tua redita...

[2] A. Pucci, Reina, a. 1388 (fior.), III, ott. 22.6, pag. 264: Quando n'andò la baronia romana / fe' lor ta' doni, sí ch' alla reddíta / a lo 'mperador disser...

[3] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 23.8, pag. 827: ch'i' l'ho lasciato con sí gran dolore, / ch'i' 'l credo trovar morto a la reddita.

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 3, S. Niccolò, vol. 1, pag. 54.7: Laonde lo imperadore di Roma gli ricevette magnificamente a la loro reddita. Sì che alcuni portarono invidia al grazioso stato che costoro avevano ne la corte de lo 'mperadore.

1.2 Locuz. verb. Fare (la, propria) redita: tornare.

[1] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 387, pag. 862: verso Faença fano soa redia, / e lasòno Bologna...

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7, ott. 72.4, pag. 205: i scrivi chi dopo li dieci giorni / t'ha ritenuta di qui far reddita.

[3] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 490, pag. 53: Et, questa oratione compita, / tosto fece la redita. / Et trovòlle sonolenti, / stanki molto e dolenti.

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 3, terz. 54, vol. 1, pag. 33: Arrigo nella Magna fe reddita, / e dal figliuolo fu messo in prigione...

[5] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 16.147, pag. 109: et innel novo giorno / l'alma nel corpo suo faràe redita.

[6] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 21.5, pag. 20: Perhò che nesum ci è ch'em la soa vita / posa aver previlegio de salute / se non sol quello che l'eterna vertute / al so piazer cie dà fim la finita, / a quella se conviem de far redita...