ROMANZO s.m.

0.1 ramanzi, ramanzo, romanci, romançi, romansi, romanso, romanzi, romanzo.

0.2 Fr. ant. romanz (DELI 2 s.v. romanzo 1).

0.3 <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Tristano Veneto, XIV.

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Locuz. e fras. mettere in romanzo 2; romanzo bretone 1; romanzo della tavola rotonda 1; romanzo francesco 1.

0.7 1 Ampia opera letteraria (in versi o in prosa), gen. di provenienza francese, che narra specif. le avventure dei cavalieri erranti della corte arturiana o intrecci della materia troiana. 1.1 Estens. Racconto storico; cronaca. 2 Locuz. verb. Mettere in romanzo: tradurre in lingua romanza; volgarizzare.

0.8 Elisa Guadagnini 20.04.2011.

1 Ampia opera letteraria (in versi o in prosa), gen. di provenienza francese, che narra specif. le avventure dei cavalieri erranti della corte arturiana o intrecci della materia troiana.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 35, vol. 1, pag. 96.6: Ed egli fue cominciamento delli re della gran Bretagna, e della sua generazione nacque il buono re Artu, di cui li romanzi tanto parlano, che ne fu re incoronato.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 144.79, pag. 613: Romanzi, canzon e fore, / e qualche arte croie parole / de Rolando e de Oriver / tropo ascotan vorunter.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 26.118, vol. 2, pag. 454: Versi d'amore e prose di romanzi / soverchiò tutti...

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 47, vol. 2, pag. 196.17: Quivi rinovellandosi l'antiche favole della Tavola Ritonda, furono fatti XXIIII cavalieri erranti, i quali seguendo i fallaci romanzi che della vecchia parlano, richiedieno, ed erano richiesti di giostra e battaglia per amore di donna.

[5] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 26, 115-127, pag. 632.24: romanzi; cioè istorie, ditte forsi così de le romane istorie che si trovano in lingua francesca.

[6] Poes. an. pis., XIV, 110, pag. 9: fa' a me venir davanti / que' cavalieri erranti / che solien far le gran cavallerie [[...]] E sien tutti vivi e rinforzati / con forza tre cotanto / che romanzo né vanto / quando e' feron d' arme in alcun lato.

[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 523, pag. 486.32: Oy signori [[...]] li qual vui avé volontadhe e deleto de lezer romanci, sì prendé questo libro e fé-llo lezer da cavo in cavo...

[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 107.11: E si li suoy [[scil. di Cassandra]] lamienti fossero stati per li Troyani exauditi, fuorzi Troya non averria incurto tanta periculi, li quali so' facti romanzi a la gente che per nullo tiempo se amentecherranno a legere né a romanzare.

- Romanzo bretone.

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 1, cap. 24, vol. 1, pag. 38.3: E di loro progenie discese il buono e cortese re Artù onde i ramanzibrettoni fanno menzione...

- Romanzo francesco.

[10] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 8, par. 7, pag. 236.27: Ricordami alcuna volta avere letti li franceschi romanzi; a' quali se fede alcuna si puote attribuire, Tristano e Isotta oltre ad ogni altro amante essersi amati...

- Romanzo della tavola rotonda.

[11] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 366.10: e in esemplo di questo diduce quello che ssi legge in uno romanzo della tavola ritonda [[...]] quando presente Galeotto, sire di lontane isole, Lancellotto fu baciato dalla reina Ginevra...

[12] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 16, 10-27, pag. 468.28: Al primo fallo scritto di Ginevra; cioè al primo fallo che si trova scritto nei Romansi de la Tavola Ritonda, che facesse la reina Ginevra con Lancellotto.

- [Con rif. alla natura fittizia, con valore spregiativo].

[13] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis III.66, pag. 215: Ben è 'l viver mortal, che sì n' agrada, / Sogno d' infermi, e fola di romançi!

1.1 Estens. Racconto storico; cronaca.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 57, terz. 95, vol. 3, pag. 142: Poi cavalcar, come dice il Ramanzo, / ed ebber presa la Terra di Moncia, / la qual rubaro, e poco fu l' avanzo.

2 Locuz. verb. Mettere in romanzo: tradurre in lingua romanza; volgarizzare.

[1] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 118, pag. 115.14: le quali [[parole]] non apertengono a noi a metere in ramanzo...

[u.r. 27.11.2014]