SOFÌSTICO agg./s.m.

0.1 soffistica, soffisticha, soffistichi, soffisticie, soffistico, sofistica, sofisticha, sofistiche, sofisticho, sofistici, sofistico.

0.2 Lat. sophisticus (DELI 2 s.v. sofista).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.5 Anche s.f. (sofistica, sofistiche).

0.7 1 [Detto di un discorso, un argomento, un enunciato:] fondato su premesse non vere né probabili, improntato da abilità oratoria che mira alla persuasione prescindendo dal valore di verità. 1.1 [Detto di una persona]. 2 Sost. Lo stesso che sofista. 2.1 Femm. 3 [Chim.] [Detto di quella specie di alchimia che non ottiene la trasmutazione dei metalli ma li falsa]. 3.1 Sost. Specie di alchimia che non ottiene la trasmutazione dei metalli ma li falsa. 3.2 Sost. Meton. Il metallo falso prodotto da una manipolazione alchemica.

0.8 Elisa Guadagnini 20.04.2011.

1 [Detto di un discorso, un argomento, un enunciato:] fondato su premesse non vere né probabili, improntato da abilità oratoria che mira alla persuasione prescindendo dal valore di verità.

[1] Gl Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 2, pag. 148.12: Anche dei guardare non tu dichi alcuna cosa soffistica, cioè vanagloriosa e ingannevole...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 14, vol. 3, pag. 262.4: guarda che le tue parole non sieno sofistiche, cioè non abbiano sotto alcuno male ingegno da diservire.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 13, pag. 124.14: la Dialetica [[...]] va più velata che nulla scienza, in quanto procede con più sofistici e probabili argomenti che altra.

[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 2.121, pag. 132: Intelligenza del terrestre mondo / Con la benignità conforma nui / Prendendo l'alma da l'esser secondo. / E questa è l'alma ch'è sol una in tutti, / Ch'è sotto al cerchio de la prima stella; / E d'altra vita semo privi e strutti. / E questo pone il falso Averroisse / Con sua sofistica e finta novella: / Ma non ha più vertù che quanto visse.

[5] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 143.3: la vostra eloquenzia sofistica, e vana scienzia, non può resistere alla sapienza de' cristiani.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 44, vol. 3, pag. 99.7: avveggendosi però a tardi de la fellonesca intenzione del Mastino e de la non vera e sofistica dimanda di Bologna, [[...]] deliberaro che innanzi si lasciasse Lucca, che si fosse contro a' Bolognesi...

1.1 [Detto di una persona].

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 531.27: se quantunque in terra s' impara per dottrina, fosse così inteso, non avrebbe luogo ingegno d'uomo sofistico; per la quale sofistica si mostra il vero dal falso, ed e converso...

[2] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 2, pag. 229.21: Così suole lo ignorante garritore sofistico quando le parole mancano, acciocch'e' paia sapere, colla boce grida.

1.1.1 [In contesto iron.].

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 144, pag. 326.27: e puosono che Stecchi l' altra mattina uscisse a campo sano e lieto, [[...]] lodandosi della bella cura del medico sofistico.

- Sost.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 144, pag. 327.6: Ma come non sé vu morto? - Dice Stecchi: - Perché uno valentre sofistico m' ha messo nel porco un ventre di corpo.

2 Sost. Lo stesso che sofista.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 104.17: Questo Dafide conciofossecosa che a quello studio fosse dato, i cui dottori Sofistici s' appellavano, e di mordace pensiero e sconcio, andò per consiglio ad Apollo Delfico... || Cfr. Val. Max., I, 8, ext.8: «cuius professores sophistae vocantur».

2.1 S.f.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 3, par. 6, pag. 81.4: Oimè! quanto falsamente argomentava, fatta sofistica contro al vero!

[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 103, pag. 202.5: in Grecia fu una femina di tanta scienzia e sì grande sofistica, che ogn' uomo con false demostrazioni ingannava.

3 [Chim.] [Detto di quella specie di alchimia che non ottiene la trasmutazione dei metalli ma li falsa].

[1] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 29, 109-120, pag. 699, col. 2.4: maestro Grifolino. Savea e adoverava quella parte d'alchimía ch'è appellada sofistica, ma fevale sí secretamente, che no era saputo per alcuna persona.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 29, 109-120, pag. 751.19: sono due spezie d'alchimmia; l'una è vera, e l'altra è sofistica. La vera si può usare; la sofistica, no, secondo che dicono li Teologi. [[...]] anzi chi l'usa commette falsità e merita d'essere arso, perch'ella mostra quel che non è, come si conosce poi alle pruove del fuoco.

3.1 Sost. Specie di alchimia che non ottiene la trasmutazione dei metalli ma li falsa.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 29, 109-120, pag. 752.8: credo che sia meglio tale arte non imparare, né usare: imperò che ogni volta cadrebbe l'alchimista nella sofistica, che non è licita; anzi chi l'usa commette falsità e merita d'essere arso, perch'ella mostra quel che non è, come si conosce poi alle pruove del fuoco.

3.2 Sost. Meton. Il metallo falso prodotto da una manipolazione alchemica. || Sostantivazione occasionale, prob. a partire da 'cose sofistiche (= sofisticate)'.

[1] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 29, proemio, pag. 494.34: Li quali metalli così artificiati, e non produtti a perfetta forma, si sono appellati sofistiche.

[u.r. 28.07.2017]